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Autore: thatswhatfriendsarefor    01/08/2014    11 recensioni
SPOILER 6X23
La macchina di Castle è in fiamme in un fossato e Kate attonita guarda tutta la sua vita andare in fumo.
Come potrà andare avanti? Cosa è successo veramente?
La nostra personalissima versione della 7x01 e 7x02.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'E se l'inizio fosse stato diverso?'
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CAPITOLO 10 – Salvate Rick

“Prendete ragazzi, il caffè. Bevete e andiamo. Non ho intenzione di aspettare un minuto di più, con o senza Brady, io vado. Intanto chiamo la Gates” dice tutto d’un fiato. E con l’adrenalina che ha iniziato già a circolarle nelle vene.

“Non occorre, Kate. Sono qui. Andiamo”.

 

Il capo Brady li sta aspettando sulla porta della stazione di polizia degli Hamptons. Quando i colleghi del NYPD se ne sono andati, è entrato nel database e ha provato a verificare a quale cella si fosse collegato il telefono di Anne Jones, ma nelle scorse 24 ore è sempre rimasto staccato. L’ultimo aggancio risale al giorno precedente e corrisponde alla zona in cui abita sua sorella Elizabeth, confermando quanto aveva dichiarato lei stessa. Alla fine ha optato per sonnecchiare direttamente su una poltrona nel suo ufficio, senza nemmeno darsi la briga di tornare a casa. Ci tiene proprio ad aiutare il detective Beckett a ritrovare il signor Castle e non solo perché non vuole fare brutta figura con loro, ma soprattutto perché in qualche modo si è affezionato a loro due che lo hanno aiutato a risolvere il caso più difficile di tutta la sua vita. Anche i colleghi del NYPD, che si stanno impegnando tanto, sembrano molto preoccupati e deve ammettere che sta imparando tanto da loro e vuole dar loro una mano. Anche lui vuole fare la sua parte.

Si salutano velocemente, poi Brady li invita a salire sul suo pick-up: le quattro ruote motrici agevoleranno il percorso nella parte terminale del tragitto. L’unico inconveniente è che ci sono solo due posti all’interno dell’abitacolo accanto al guidatore, ma Ryan e Esposito si offrono immediatamente di salire sul retro aggrappati ai montanti laterali della cabina guida, nonostante l’arietta fresca del primo mattino.

Il viaggio dura poco più di mezzora, durante il quale il cielo si tinge di rosa, arancio tenue, giallo, mentre i raggi del sole si fanno spazio fra la bruma mattutina all’orizzonte. La natura sta offrendo uno spettacolo meraviglioso, ma nessuno degli occupanti della vettura pare dedicarvi attenzione. Ognuno di loro è assorto nei propri pensieri. Tutti loro pregano in silenzio che quell’alba preannunci un giorno buono per colui che stanno cercando.

A un certo punto, scorgono in lontananza il faro di Montauk Point.

Brady accosta il pick-up in una piazzola che si apre a lato della strada e tutti scendono. “La zona è questa, ora dobbiamo proseguire a piedi.” Dichiara. Si affacciano sulla scogliera e scrutano con attenzione in tutte le direzioni.

“Forse c’è qualcosa laggiù” suggerisce Esposito. Evidentemente non ha perso l’occhio allenato del cecchino, pronto a cogliere ogni dettaglio.

Brady impugna il cannocchiale e lo punta verso il luogo indicato dal detective. Incastonata nella roccia, c’è una capanna di legno. Come abbia fatto Esposito a individuarla è un mistero. Passa il binocolo al collega e gli indica l’abitazione che ha lo stesso colore della falesia su cui pare incastrata. Ma osservando bene, si scorge anche una vettura parcheggiata nei pressi della costruzione. Ci deve essere una via d’accesso nascosta che permette di raggiungerla con un mezzo di trasporto.

Risalgono tutti a bordo e si recano verso l’obiettivo: non ci sono dubbi, quella è la capanna ereditata da Anne Jones.  

“Capo, ritengo sia opportuno lasciare la macchina sulla strada principale, così da evitare che il rumore del motore insospettisca o spaventi la nostra sospettata.” Dice la Gates. “E… Kate, tu resti qui. Sarebbe troppo pericoloso.”

“Ma, signore, io…” prova a controbattere Beckett.

“Beckett, il capitano ha ragione. Pensa al video che ha girato Velazquez. Ricordi il trattamento che ha riservato alle tue foto? Quella donna è ossessionata da Castle tanto da rapirlo, non credo proprio che ti accoglierebbe a braccia aperte a casa sua.” Si intromette Ryan.

Kate sospira, titubante.

Il suo uomo potrebbe essere lì, a poche centinaia di metri da lei, è da ore nelle mani di una pazza che chissà cosa gli avrà fatto e a lei viene impedito di andare a salvarlo.

“Kate, potresti mettere in pericolo anche lui” aggiunge Esposito.

Quelle parole la fanno riflettere. Espo ha ragione. Non può rischiare e per una volta deve stare nelle retrovie.

La donna, pur con dispiacere, annuisce.

Si ferma accanto al pick-up mentre gli altri si avvicinano guardinghi al loro obiettivo, impugnando le pistole. Riconoscono l’auto di Anne, quella che l’ornitologo ha ripreso nel video, parcheggiata poco distante.

Dall’interno della capanna non proviene alcun rumore. Del resto, non sono nemmeno le sei, probabilmente dormono.

O almeno è ciò che sperano.

Anche se non se lo dicono, Esposito e Ryan sanno di condividere lo stesso pensiero. Si augurano che quella donna non abbia compiuto un gesto estremo, coinvolgendo anche Castle. Non sarebbe il primo caso di omicidio/suicidio.

Hanno già temuto di perdere il loro amico e collega quando era stato avvelenato dalla tossina.

Hanno rischiato di dire addio a lui e Kate quando lei era finita su una bomba e lui non si era voluto allontanare dalla sua amata compagna, ma in quel momento erano troppo impegnati a cercare di salvare entrambi per poter lasciare spazio all’angoscia.

Ma Kate è un’agente del NYPD, proprio come loro, e, in quanto tale, il correre dei rischi è parte del pacchetto.

Castle no.

Gioca a fare il poliziotto e il suo aiuto è stato determinante in più di un’occasione, ma lui è uno scrittore, un uomo buono e generoso, che non sa nemmeno difendersi più di tanto.

Un padre di famiglia.

Un figlio.

Accidenti, quei due si meriterebbero un po’ di pace, ma non sembrano destinati ad averla. Ci mancava solo l’ammiratrice squilibrata. E nel giorno del loro matrimonio, per giunta!

Victoria Gates con un cenno del capo ordina ai suoi uomini – perché ormai considera anche Brady come un membro della sua squadra – di circondare la capanna. La costruzione ha un unico ingresso sul fronte mare e presenta una finestra su un lato. La porta è di legno e non sembra molto resistente. Dall’apertura sul fianco della capanna si intravede l’interno.

Sembra deserta.

Con grande cautela, Esposito prova a forzare la maniglia dell’uscio, cercando di non fare il minimo rumore.

Un fiotto di luce illumina una stanza arredata con cura, in netto contrasto con l’ambiente esterno piuttosto scarno. Un tavolo, due sedie e una cucina attrezzata occupano l’interno. Javier entra, seguito da Kevin e dalla Gates. Brady, invece, rimane fuori, come ordinato dal capitano, temendo qualche pasticcio. Senza scambiarsi una parola, la donna di nuovo in veste Iron fa cenno ai suoi uomini di guardare per terra.

Macchie di sangue, apparentemente recenti.

Brutto segno.

La quantità non sembra preoccupante, ma in ogni caso non lascia presagire nulla di buono.

Gli spazi sono suddivisi da dei tendaggi. Facendo attenzione, Ryan sposta il primo drappo e svela un gabinetto. Anche lì altre tracce di sangue.

Poi tutti e tre si avvicinano alla seconda tenda.

Hanno il cuore in gola.

Esposito la solleva e lo spettacolo che trovano li lascia senza fiato.

 

Angolino delle autrici:

Gates and company sono arrivati al capanno di Anne, ma cosa è successo nelle ore precedenti? Cosa hanno scoperto al di là della tenda, tanto da rimanere senza fiato?

Aspettiamo le vostre (e quelle dei criceti) consuete ipotesi ;-)

Grazie di continuare a seguirci con tanto affetto ma non temete! Siamo quasi giunti alla fine… e incrociamo le dita armati di padelle/spade, lanciafiamme, sparachiodi, bombe e di tutto quello che vi viene in mente!

Debora e Monica

  
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