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Autore: Mattia_Brambilla    01/08/2014    2 recensioni
Grottesco scambio di battute fra un omino fiero della sua curiosità e del suo convenzionalismo e un alcolizzato con la testa pesante e i piedi al posto dei capelli. Il che potrebbe benissimo risultare come un dialogo fra uno sterile commesso bancario e un Dio in potenza, non ancora conscio di poter essere Dio in atto.
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 È libero questo posto?
 Sì, ma lo sono anche gli altri.
 Già, ma sa, lei ha una faccia da chiaccherone.
 Può darsi.
 Potrei stare vicino al finestrino?
 No.
 Cosa cerca dalla vita?
 Credo divertimento.
 Crede?
 Come posso esserne sicuro?
 Cosa vorrebbe fare nella vita?
 Nulla.
 Nulla?
 Solo spassarmela.
 È immaturo, no?
 Sì.
 In ambito lavorativo quali sono le sue ambizioni?
 Avere un lavoro facile facile.
 Lei è disgustoso, sa?
 E lei è ipocrita e un po' invidioso.
 Mi definisce in tre parole l'estate?
 Questa?
 In generale.
 Il tempo scorre.
 L'autunno?
 Il tempo scorre.
 L'inverno?
 Indovini un po'?
 La primavera?
 Quella mi piace.
 Non crede non esistano più le mezze stagioni? 
 Credo esistano solo mezze seghe.
 Io sono fra questi?
 È indubbio.
 E lei?
 Io sono il capo delle mezze seghe.
 Non le piace troppo fare domande, vero? 
 Mi piace porle a me non agli altri.
 Davvero?
 Non mi piace porre queste domande.
 Quali?
 Queste.
 Intendo, quali le piace porre allora?
 Mi scusi, ma mi viene da vomitare in questo momento.
 Faccia con comodo. Fatta tutta?
 Ancora un secondo... Ok.
 Sta meglio?
 Direi di sì. Ha una mentina?
 Certo.
 Grazie.
 Si figuri.
 Cosa è l'Arte per lei?
 Bé, dipende. 
 Lei non sa rispondere invece. La fotografia, per esempio, cosa è per lei.
 Oh, per me non è arte.  
 Per lei l'Arte ha la minuscola.
 Ha ragione. E sono queste le domande che le piace porre?
 Sì.
 E le piace anche rispondere?
 Preferisco porre domande e cercare risposte piuttosto che trovarle.
 Perché?
 Mi dà una sensazione di vuotezza trovare un senso. 
 Ho due domande...
 Mi sembravano di più.
 Due in più.
 Scommetto saranno anche tre, cinque, sei, venti, cinquecentottantanove...
 Uno: che cosa è la fotografia per lei?
Due: perché le dà tristezza trovare un senso?
 Rispondo direttamente alla due. Non mi dà tristezza, mi dà vuotezza, perché se abbiamo un senso significa che abbiamo un fine prestabilito e ciò non ci fa vivere liberi di seguire qualisasi fine desideriamo e dar qualsivoglia senso alla nostra vita. 
 E la prima domanda?
 La fotografia per me è Arte, con la A maiuscola. La fotografia è riuscire a cambiare il carattere ontologico di un istante.
 Lei studia, vero?
 Bevo. 
 E studia?
 Fumo. 
 E studiare?
 Mi sego.
 Non faccia il volgare.
 Dico sul serio.
 E lo studio?
 Leggo. 
 Cosa?
 Le istruzioni per come costruire un qualcosa di simile ad una vagina con un vaso, del sapone, due asciugamani e un barattolo di miele.
 Oh. 
 Non è nulla di così eccezionale se ha già visto una vagina.
 Ascolta la musica?
 Chi non lo fa?
 E cosa le piace? Mi dica tre autori.
 Bealtes, Miles Davis e Stravinski.
 Posso dirle i miei?
 Se vuole.
 Sinatra, Madonna e Ligabue. 
 Mi scusi. 
 Deve scendere? 
 Lei è disgustoso, non io.
Scesi dal pullman e mi catapultai nel primo bar che incontrai. Sapevo di essere vivo ancora per poco, già, che mi fossero rimasti ancora due minuti, un mese, cinque anni, venti decadi, sempre troppo poco e in una certa misura sempre un po' troppo.
Mi sedetti e ordinai un margarita. 
Lo scolai prima che mi arrivasse il limone con il sale e ne ordinai un altro.
La medesima scena continuò fino a che non ci fu abbastanza sale per riempire una saliera e abbastanza limone per fare un frutteto. Credetti per la prima volta di esser riuscito a ricreare lo stesso istante però in una diversa temporalità. Sì, ero proprio quasi Dio, per metà o anche solo per un terzo. Sì,sì, per un terzo. Mi guardai in torno e capii che gli altri erano Dio solo per un quarto, altri addirittura solo per un ottavo e fui sorpreso di trovare stronzi che nascondevano in loro un sedicesimo di Divinità, zero di Umanità e tutto il resto merda. Perlomeno in me merda, Umanità e Divinità si equiparavano o per lo meno le ultime due compensavano la prima.

NOTE DELL'AUTORE: Bella, come state? Mi piacerebbe molto che commentaste questo racconto e che siate davvero critici e selettivi, così da poter migliorare e stimolarmi. Sarei molto grato del vostro aiuto!
Un abbraccio e un augurio di buona giornata a tutti.
  
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