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Autore: Aimondev    01/08/2014    1 recensioni
L'umanità è a rischio estinzione.
Ogni giorno Zeus distrugge una polis Greca.
Ermes è stato assassinato.
Nelle forge di Efesto è in lavorazione un'armata di colossi più grandi di qualsiasi edificio umano.
Esseri mostruosi fuoriescono dalle loro spoglie mortali affermando che l'inizio di una nuova era è cominciato.
Il mondo è già stato sconvolto ma adesso Klearcos, l'assassino più abile di tutta la Grecia, sa per cosa combattere.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'L'alba degli eroi senza nome'
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Soter sentiva caldo.  Le fiamme avevano raggiunto anche lui.

Riaprì gli occhi e si ritrovò in un’oscurità ancora più profonda di quella della precedente allucinazione.  Il calore si rivelò essere reale. La temperatura era aumentata. Che fossero gli acidi digestivi del mostro?
Lo spazio era così ristretto da non consentirgli neppure di stendere un braccio per tutta la propria lunghezza.

L’aria continuava a mancare ma questa volta il dolore che gli stava procurando la torrida caldana lo spronò ad agognare la sopravvivenza.
In piena agitazione, con le mani tremanti cercava una via di fuga tra quella massa fibrosa di carne e muscoli facendosi strada tra i viscosi orifizi.

 I nauseabondi fluidi inondarono l’Innominato dalla testa ai piedi al fine di lubrificare il suo passaggio attraverso la camera organica nella quale sarebbe stato digerito.

L’uomo sprofondò ulteriormente. Il calore lo fece urlare di dolore. Cominciò a dimenarsi energicamente mettendo a raccolta tutte le proprie forze.
Improvvisamente nella disperata ricerca tentoni di una via di uscita tastò qualcosa di diverso. Era metallico.

 Con la mano ci ritornò sopra e questa volta l’afferrò. Qualunque cosa fosse, nella logica della disperazione, l’avrebbe accolta come un appiglio per la salvezza.

E il metallo ricambiò la stretta. Quell’ignoto materiale gli aveva letteralmente afferrato la mano aderendo con la sua superficie fibrosa su ogni singolo dito.

Prima che Soter potesse sorprendersi e ritrarre la mano, la superficie di metallo, come un inverecondo serpente, strisciò su tutto il suo avambraccio. 
L’Innominato cercò di divincolarsi spaventato. Che quell’essere fosse un nuovo orrore, ospite della creatura più grande? Si chiese sgomento.

La lega vivente continuava a ricoprire il suo corpo senza che l’Innominato potesse nulla per impedirglielo.  Nel giro di pochi secondi si era estesa su tutto il torace, poi gli rivestì le gambe, l’altro braccio e infine si cosparse anche sul volto.
Il suo urlo di terrore assunse una tonalità anch’essa metallica. Innaturale.

 

Phobos non era più nemmeno umano. L’antico re di un remoto passato divenuto Innominato aveva assaltato l’accampamento dei falchi lasciando tutti di sorpresa.
E se prima la prospettiva di poter placare la sua distruzione era annichilita dalla sua abilità e dai mezzi di cui disponeva, in seguito la sua trasformazione aveva fatto perdere agli uomini ogni speranza.

Ma adesso la speranza umana divampava manifestandosi sotto forma di fiamme incandescenti. Sideris s’era rialzato dalla morte e come un onnipotente stregone aveva plasmato a proprio piacimento la realtà stessa del proprio corpo.

Le sue braccia erano divenute bastoni cavi dai quali erompevano lingue di fuoco incandescenti che si alzavano fino a sei metri investendo l’orrenda creatura.

 Non riesco a credere ai miei occhi! E’ una battaglia tra mostri” commentò Pilade, al sicuro su una colle scosceso.
“Quello lì è Sideris, Pilade. L’ho visto rialzarsi. Non è umano, è uno di loro” osservò Oreste che gli era seduto accanto.”

 L’immane mostruosità perdeva grandi masse organiche le quali colavano sul terreno come cera sciolta. Strideva in modo acuto e penetrante a ogni colata. Era un mostro ma il dolore poteva percepirlo come chiunque altro, questo era certo.

Lentamente incominciò a sentire anche la paura.

Non potendo avanzare verso Sideris, l’essere arretrò sopraffatto dal dolore. Ma i suoi movimenti erano goffi e impacciati. Se fosse stata una creatura mortale sarebbe morta per le ferite già da diverso tempo, invece continuava a soffrire intensissimamente agognando la morte. Quello era il fio per aver abbandonato la propria umanità: un dolore lancinante e prolungato.

Anziché ferirsi come qualsiasi altro essere, la creatura soffriva nel ridurre le proprie dimensioni passando dai sette ai quattro metri di altezza.

Non aveva arti, occhi od organi interni ma solo una massa bulbosa che sostituiva di continuo i pezzi mutilati finché aveva il materiale sufficiente per farlo.

Sideris non demorse, innaffiando il demone con le fiamme dell’abisso nel quale sarebbe dovuto sprofondare per sempre. La creatura rimpicciolì pateticamente fino a diventare una densissima macchia di sangue sul terreno.

Al suo centro era steso a terra un uomo in posizione fetale. Era rivestito di una minacciosa quanto tenebrosa armatura nera. L’uomo si alzò in piedi e Sideris riconobbe la corazza di Phobos che indossava prima della trasformazione. Si mise in guardia.

L’elmo avvolgente dell’uomo si aprì mettendo in luce il suo viso. Era Soter.

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Parentesi anacronistiche 2:

Armamentario 1

 Alcune divinità danno agli Araldi libero accesso ai loro depositi d’armi fornendo loro oggetti più o meno forti a seconda della situazione. Chiaramente non possono rischiare di fornire all’Araldo armi troppo potenti. Così secondo la situazione hanno accesso a determinati oggetti che possono scegliere.

Le balestre singole o a ripetizione sono tra le armi standard assieme alle armi bianche composte di leghe metalliche più avanzate rispetto al normale.

 
All’ultimo livello di concessione l’Araldo ha diritto a un’arma tecnologicamente avanzata. Possono essere spade (come nel caso di Soter e Klearcos), fruste (Varsos), mazze (Deimos) o armature complete (Phobos). Sono armi apparentemente normali ma dotate di un sistema di sicurezza biometrico in grado di riconoscere il dna delle cellule di una o più persone prestabilite. Se i risultati dei test biometrici corrispondono, chi le brandisce è in grado di attivare le funzionalità tecnologiche dell’arma.

  
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