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Autore: oak    01/08/2014    3 recensioni
"Charlotte lo guardò per un attimo, le labbra tirate in un mezzo sorriso.
-Che vuoi?- le chiese il ragazzo, ridacchiando.
-E’ ancora valido quell’invito a uscire con te?- chiese Charlotte, sorridendo.
Le labbra di Harry si allargarono fino a mostrare i suoi denti bianchi, e due fossette si materializzarono agli angoli della sua bocca."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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futureis

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Trovarono Jess, Ed e Nick ad aspettarli davanti all’entrata del Luna Park.
Quando vide che i due ragazzi si tenevano per mano, sul viso di Jess comparve un piccolo sorrisetto, ma Charlotte non vi fece caso.
“Dov’eravate finti?” chiese Ed “Haz è un’ora che ti chiamo!” continuò rivolgendosi a Harry.
“Ehm… Non ho sentito…” Rispose lui ridacchiando.
“Su muoviamoci! Tra poco iniziano i fuochi d’artificio!”
“Fuochi d’artificio?” ripeté Charlotte.
“Si, li fanno per l’apertura del nuovo parco o cosa ne so… Comunque, muoviamoci!” rispose il ragazzo avviandosi in tutta fretta verso il parcheggio. Jess e Nick lo seguirono a ruota, e lo stesso fecero Harry e Charlotte.
“Haz…?” chiese la ragazza a bassa voce.
“Mh? Oh si, mi chiamano così da quando ero piccolo” rispose lui con un leggero sorriso.
“Haz…” ripeté Charlotte, quasi assaporando il soprannome “Mh, mi piace” disse sorridendo “D’ora in poi ti chiamerò così!”
Harry rispose con un piccolo sorrisino e i due raggiunsero gli altri ragazzi.
In poco tempo il parcheggio si riempì di gente, ma non fu comunque difficile trovare un posto dove mettersi per vedere bene i fuochi.
La musica riempì l’aria e un gioco di luci illuminò lo spiazzo dove presto sarebbe iniziato lo spettacolo.
Charlotte si concentrò cercando di capire di che canzone si trattasse, mentre Harry al suo fianco si guardava attorno con un sorriso contornato dalle immancabili fossette.
“Che canzone è?” chiese a Harry quasi urlando, per superare il parlare delle persone. Lui stette in silenzio per qualche secondo.
“Chasing Cars” rispose poi “degli Snow Patrol” continuò, guardandola.
Un bottò interruppe la loro conversazione. Entrambi i ragazzi alzarono gli occhi al cielo, per vedere una cascata di scintille scendere verso terra.
Un sorriso si aprì sul volto di Charlotte, e subito il primo fuoco d’artificio fu seguito da un secondo, e un’altra cascata di scintille rosse li raggiunse.
La ragazza sentì qualcosa avvolgerle la vita e, girandosi, vide Harry che le sorrideva. Il ragazzo strinse timidamente la presa attorno ai suoi fianchi, e Charlotte sentì un senso di protezione circondarla.
Poi spostò di nuovo lo sguardo verso il cielo, dove lo spettacolo andava avanti illuminando a momenti le facce delle persone intente a osservare quelle esplosioni di luci con aria affascinata. La musica si poteva sentire appena sotto al rumore dei botti, ma Charlotte capì che si trattava sempre della stessa canzone. Si lasciò andare contro la spalla di Harry e ci appoggiò la testa. Le sue labbra si incurvarono in un leggero sorriso quando sentì il braccio di Harry stringerla a sé delicatamente. Probabilmente da qualche parte c’era Jess, probabilmente li aveva visti e probabilmente adesso stava ridendo, ma a Charlotte non interessava. Si sentiva bene in quel momento, e qualsiasi altra cosa era irrilevante.
Un fuoco d’artificio illumino il cielo notturno di verde, e alla ragazza vennero subito in mente gli occhi di Harry. Quegli occhi verde smeraldo con venature più chiare o più scure, a seconda della luce, che potevano incantarti se incrociavano i tuoi. Nella mente di Charlotte si figurò il viso di Harry e la ragazza, senza accorgersene, si ritrovò ad analizzarlo in ogni minimo particolare. Dagli occhi scese lentamente fino ad incontrare la punta del suo naso leggermente schiacciato, e scese ancora fino al rosa delle sue labbra, a forma di cuore, che erano curvate in un sorriso dolce e amichevole. Spostò l’attenzione sulle fossette ai lati delle labbra e poi sulla sua mascella lievemente squadrata. Un ricciolo catturò la sua attenzione e Charlotte lo seguì mentalmente, fino a raggiungere la massa di capelli scuri che contornava il viso del ragazzo, e che gli donava quel senso di disordinato assolutamente irresistibile.
Un botto la riportò alla realtà e la ragazza, che senza accorgersene aveva chiuso gli occhi, sussultò leggermente per poi girarsi a guardare Harry, volendo assaporare la bellezza di quel ragazzo fino in fondo. Lei puntò lo sguardo negli occhi di lui che, prontamente, lo sostenne.
Charlotte si sentì come risucchiata da quelle iridi verdi e trasportata in un altro luogo, lontano da tutta quella gente e da quel rumore.
Vide Harry che, dopo un attimo di esitazione, si avvicinava lentamente, ma non si spostò per evitarlo, anzi gli andò incontro a metà strada, come per agevolarlo.
Le loro labbra si incontrarono e i loro occhi si chiusero simultaneamente. Per la mente di Charlotte passarono migliaia di pensieri in quei pochi secondi, ognuno dei quali cercava di dissuaderla dal continuare quel bacio. Ma la ragazza li scacciò tutti, fregandosene del fatto che fosse sbagliato, del fatto che conoscesse Harry da poco tempo e del fatto che probabilmente tutto ciò non sarebbe durato, perché vivevano a migliaia di chilometri di distanza l’uno dall’altro. L’unico suo pensiero in quel momento erano le morbide labbra di Harry che si muovevano in sincronia con le sue, quasi come se stessero seguendo la coreografia di un ballo studiato e ristudiato fino a renderlo perfetto.
I loro volti si allontanarono e i loro occhi si aprirono, incontrandosi.
Charlotte distolse lo sguardo arrossendo. Il primo a parlare fu Harry. “Oh… Ehm… Io… “ disse impacciatamente.
Charlotte non fece in tempo a replicare che sentì il cellulare vibrarle nella tasca. Lo prese e rispose.
Dall’altra parte Jess parlava ad alta voce per farsi sentire.
“Dove sei Lottie?” chiese la ragazza.
Charlotte si tappò un orecchio con la mano per sentirla meglio.
“Dove stanno facendo i fuochi! Perché, voi dove siete?” domandò lei a sua volta.
“Alla macchina” rispose Jess “Raggiungeteci.” disse prima di chiudere la telefonata.
Charlotte mise via il cellulare e si rivolse a Harry.
“Sono alla macchina” disse cercando di mantenere un’espressione indifferente “dice di raggiungerli.”
“Ok… Certo” rispose Harry ancora leggermente in imbarazzo.
Le porse la mano quasi timorosamente, e Charlotte la accettò.
Facendosi largo tra le persone, arrivarono alla macchina.
Quando la ragazza vide Jess, sentì le guance andarle in fiamme.
Appena arrivate in camera, Charlotte avrebbe dovuto raccontare tutto all’amica, già lo sapeva.
Arresasi all’inevitabile, salì in macchina assieme agli altri, pensando già alle parole che avrebbe detto a Jess quella sera, prima di addormentarsi, sentendo ancora il sapore delle labbra di Harry sulle sue.
Durante il viaggio in macchina la conversazione era stata portata avanti da Jess e Nick, che continuavano a parlare di cantanti e attori. Charlotte, da parte sua, continuava a guardare fuori dal finestrino, desiderando con tutta la sua anima che quel viaggio di pochi chilometri finisse al più presto.
La presenza di Harry, intento a fissare la strada con le mani strette attorno al volante di pelle nera, la rendeva nervosa. Cos’era successo? Aveva appena baciato uno sconosciuto. Era sbagliato, eppure nulla sembrava più giusto di quello che era successo qualche minuto prima.
La macchina si fermò davanti all’entrata dell’hotel, e i ragazzi scesero. Dopo i vari saluti, che risultarono decisamente imbarazzanti, le ragazze salirono nella stanza 18, mentre il tre amici si fermarono nella Hall a chiacchierare.
Charlotte sentiva un morso stringerle la bocca dello stomaco, come un peso. Come se dovesse sfogarsi con qualcuno. Per questo, appena entrate in stanza, la ragazza disse ”L’ho baciato”.
Jess, che era voltata verso la porta finestra, si girò verso l’amica.
“Eh?” fu tutto quello che riuscì a dire la ragazza, i capelli biondi che le ricadevano su una spalla come una cascata d’oro.
“Harry. L’ho baciato. Cioè, mi ha baciata. Cioè, ci siamo baciati. Ma non volevo, non era voluto. Io…” rispose freneticamente Charlotte, prima che le parole le morissero in gola.
Abbassò lo sguardo e strinse con due mani la borsa, come se volesse proteggerla. Temeva che Jess l’avrebbe sgridata, ma quando non sentì nessune urla provenire dall’amica, alzò lo sguardo.
Ritrovò Jess che la fissava, confusa.
“E quindi?” rispose facendo spallucce.
Charlotte inarcò le sopracciglia, incredula.
“E quindi?!” ripeté “e quindi ho appena baciato uno sconosciuto!” disse buttandosi sul letto, il viso schiacciato contro il cuscino “Per quanto ne so potrebbe essere un maniaco, un drogato, un… Un… Non lo so!” continuò con la voce ovattata.
Jess scoppiò a ridere. Charlotte scattò a sedere e la guardò.
“Mi spieghi cosa ci trovi di così tanto divertente?” domandò, furente.
L’amica le si sedette accanto.
“Lottie, è solo un bacio, tranquilla! Non hai mica firmato un contratto di matrimonio! Cosa potrebbe succedere di male?” rispose sorridendole.
“Cosa potrebbe succedere di male?!” scattò Charlotte, ma per poi bloccarsi subito. Guardò Jess sorridendo.
“Già” continuò “cosa potrebbe succedere di male?” disse facendo spallucce e ridacchiando. Si alzò e, sorridendo, si diresse verso il bagno.
“Faccio la doccia!” urlò all’amica, che, scuotendo la testa, si alzò per mettersi il pigiama.

Quando Charlotte uscì dal bagno, i capelli gocciolanti e un asciugamano bianco avvolto attorno al corpo, trovò Jess che parlava con Ed, entrambi seduti sul letto. Le sfuggì un piccolo gridolino dalle labbra e, alla velocità della luce, si fiondò di nuovo in bagno , dove aspettò che l’amica le desse il via libera. Tornata da Jess, la ragazza si rivestì.
“Che ci faceva qui Ed?” chiese mentre indossava il pigiama.
“Ci ha invitate a mangiare sushi domani sera!” disse l’amica assumendo un’espressione idiota in volto.
Charlotte la guardò disgustata, mente l’immagine di un rotolino di alghe e pesce crudo le attraversava la mente. Jess ricambiò lo sguardo, mettendoci un attimo a capire.
“Diamine, mi sono dimenticata che detesti il sushi!” disse poi, battendosi una mano sulla fronte. Charlotte scosse la testa.
“Non preoccuparti. Voi andate, io resto qui, o magari vado a fare due passi. Visito la città.” rispose all’amica, infilandosi nel letto e tirandosi il lenzuolo sulle gambe.
“Non ci penso neanche a lasciarti da sola! Siamo venute in vacanza insieme e io ti abbandono per un paio di ragazzi? No signore. No. Andremo a mangiare la pizza” protestò Jess irremovibile.

*

“Ne sei proprio sicura?” le chiese per l’ennesima volta Jess, infilandosi le scarpe da ginnastica.
“Jess, te l’ho detto mille volte, ti giuro che non scappo!” scherzò la ragazza, accoccolandosi sul letto e accendendo la televisione “Mangia del sushi anche per me!” le disse sorridendo, quando qualcuno bussò alla porta “Anzi no, non farlo.” continuò non appena Jess andò ad aprire.
Ed e Nick le sorrisero dalla soglia. Charlotte, lanciando uno sguardo alla porta, si accorse della mancanza di qualcuno.
“Harry?” Chiese Jess ai due amici, dando voce hai pensieri della ragazza.
“Si è fatto male oggi pomeriggio facendo surf. Non penso verrà, non riesce neanche a camminare” rispose Nick, per poi guardare Charlotte. “Sicura che non vuoi venire?” le chiese con lo sguardo speranzoso.
Charlotte scosse la testa, sorridendo.
“Detesto il sushi. Scusate” rispose.
Jess le lanciò uno sguardo assassino e lei, ridacchiando, le fece segno con la mano di andare.
“Dai dai, sbrigatevi! Altrimenti vi prendono il tavolo!” sorrise.
I tre ragazzi se ne andarono, chiudendo la porta e lasciando sola Charlotte.
La ragazza lanciò uno sguardo fuori dalla finestra. Il cielo, violaceo, minacciava temporale.
Si strinse le ginocchia al petto, rivolgendo l’attenzione alla tv. Stavano trasmettendo Chocolat. Charlotte si appoggiò allo schienale in legno del letto e si lasciò trasportare da cascate di fondente e da praline di cioccolata e peperoncino.
Improvvisamente, un tuono la riscosse da quel mondo di dolci, facendola sussultare. La ragazza si guardò intorno, scuotendo la testa. Abbassò il lenzuolo del letto e vi si infilò sotto, coprendosi per proteggersi dai lampi. Poi rivolse di nuovo l’attenzione alla televisione. Un altro tuono la fece scattare seduta. Buttò giù il nodo che le si era creato in gola e scostò le lenzuola, alzandosi. Si allungò verso la televisione e la spense. Uscì poi dalla stanza, prendendo le chiavi con sé. Un tuono particolarmente forte le fece aumentare il passo lungo il corridoio, scarsamente illuminato.
Quando il numero 25 in ottone le si parò davanti, Charlotte alzò il pugno per bussare, incerta. Lo riabbassò, lanciando uno sguardo a destra, in direzione della sua stanza. Fece per tornare indietro quando un altro tuono la fece sobbalzare. Si voltò di nuovo verso la porta della stanza 25 e bussò. Sentì dei rumori all’interno. La serratura scattò.
Alzò lo sguardo. Harry la guardava, con un’espressione confusa e un sorriso esitante in volto.

Angolo autore

Ed ecco il capitolo 5!
Scusate il ritardo, ma mercoledì non ho postato perché era il mio compleanno (yeah)
e ieri sono stata fuori tutto il giorno.
Vi avviso già che la prossima settimana non posterò, perché domani parto
e sto una settimana in montagna, e lì internet non prende assolutamente niente.
In ogni caso, spero che il capitolo vi piaccia.
Non abbandonatemi anche se mi assenterò per un po' e continuate a recensire.
Seguitemi su twitter se vi va (@shekeepsmewarm) dove vi terrò aggiornati sulla storia.
Un bacio bbbelli :)

   
 
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