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Autore: rebelle_fleur123    01/08/2014    5 recensioni
[...]I loro corpi erano a pochi centimetri di distanza ma nessuno dei due muoveva un muscolo, si scrutavano, si studiavano a vicenda, come si fa col proprio avversario.
Ad un tratto, Crystal allungò dolcemente la mano verso il suo livido e lo sfiorò, lo accarezzò e vide Zayn chiudere gli occhi a quel contatto. Le sembrò così indifeso che quasi le fece tenerezza, come quella sera al parco.
Era così curiosa di sapere come si fosse procurato quel livido o la storia di ogni suo singolo tatuaggio.
Improvvisamente, Zayn le afferrò la mano che vagava ancora sul suo occhio e se la portò sulle labbra. Iniziò a baciarla delicatamente sotto lo sguardo attento della ragazza. Quando riaprì finalmente gli occhi trovò subito un paio di occhi verdi ad aspettarlo[...]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo.


Non capitava da Febbraio del 1961.
Succede quando la luna, durante il novilunio, si interpone tra la terra e il sole oscurando quest’ultimo.
L’eclissi solare totale non veniva avvistata sul territorio inglese da più di cinquant’anni. Il completo oscuramento del sole in pieno giorno. Una cosa terrificante, una cosa quasi sovrumana. Un fenomeno della natura.
Erano le 10.00 del mattino di quel Sabato di inizio Maggio.
Quella sera, Zayn e Crystal dovevano incontrarsi per il loro primo appuntamento.
Zayn voleva cambiare. Voleva essere migliore. Se lo ripeteva mentre fuori dalla porta di quella che un tempo era casa sua, prendeva coraggio per suonare il campanello. Cosa avrebbe detto a sua madre dopo tutti quei mesi?
“Cazzo, Zayn, è pur sempre tua madre.”
Pensò ad alta voce, incoraggiando se stesso.
Suonò.
Vide la porta aprirsi poco dopo e subito due braccia esili circondargli il corpo. Il profumo di sua madre gli riempì la testa, rilassando i muscoli tesi del suo corpo.
Patricia, sua madre, lo guardò con le lacrime agli occhi, prendendogli il viso tra le mani.
“Temevo che non ti avrei più rivisto.”
Gli disse con voce spezzata la donna ancora in vestaglia.
“Mi dispiace averti fatta soffrire.”
Tentò di scusarsi il ragazzo abbassando gli occhi.
Sua madre lo fece accomodare in casa, approfittando dell’assenza del suo fidanzato.
Parlarono di molte cose e Zayn si sentì sollevato.
“Mamma, hai bisogno di qualcosa?”
Sua madre, nonostante il viso stanco, gli regalò un sorriso, poi gli accarezzò la guancia.
“Non preoccuparti, figlio mio.”
Conosceva bene sua madre, in tutti quegli anni era stato sempre lui ad aiutarla, a dargli soldi extra. Ma da quando se n’era andato non le aveva passato più nulla ed era sicuro che le servissero.
“So che hai bisogno di soldi. Te li darò io. Non preoccuparti.”
Patricia abbassò lo sguardo. Sembrava quasi vergognarsi di quella cosa. Ma, purtroppo, l’uomo che le stava accanto non aveva molte premure per lei.  Oltre a darle un tetto sulla casa, non faceva altro.
“Ti picchia ancora?”
Chiese Zayn con timore.
“No, Zayn. Le cose stanno migliorando. Davvero.”
Lui non le crebbe.
Le diede un bacio sulla guancia per salutarla. Poi, prima di uscire di casa le disse:
“Ti addebiterò i soldi sul tuo conto stasera stesso. Fanne buon uso. Ciao mamma.”
Quando uscì di casa tirò un sospiro di sollievo. Era come se si fosse liberato di un fardello.
Rivolse il suo sguardo al cielo. La prima fase dell’eclissi solare era iniziata. Il primo spicchio di sole si era oscurato.
Prese il cellulare dalla tasca dei jeans e fece quella chiamata che aveva promesso a se stesso, e a Crystal, che non avrebbe più fatto. Ma non sapeva come altro fare per racimolare dei soldi.
 
 
Crystal era nella sua stanza che metteva in ordine e spolverava canticchiando una canzone di cui non ricordava il titolo. Quel giorno si sentiva stranamente felice. Sarebbe potuto succedere di tutto, qualunque cosa, perfino oscurarsi il sole, ma il suo umore non sarebbe cambiato.
Guardò fuori dalla finestra. La luna, con prepotenza, si intrometteva tra la noiosa routine del sole e della terra, rompendo tutti gli schemi:  un po’ come aveva fatto Zayn con lei e la sua vita.
Sorrise. Che cavolo di paragoni erano quelli? Forse era impazzita.
Tra poco meno di un’ora si sarebbe vista con Valery per fare un giro e per prepararsi psicologicamente all’appuntamento di quella sera.
Proprio per quello, andò a mettersi addosso qualcosa di presentabile, si truccò e prese la borsa. Uscì di casa dopo circa un’ora. Incontrò la sua migliore amica al solito incrocio tra casa di tutte e due.
 
“Uno al pistacchio e cioccolata ed uno panna e fragola.”
Afferrarono i loro gelati e si inoltrarono nel parco, una accanto all’altra.
“Allora, sei pronta per stasera?”
Le chiese Valery.
“No. Direi di no.”
Rispose secca Crystal.
“Oh, andiamo. Non è mica il tuo primo appuntamento!”
“No, ma mi sento come se fossi una sciocca ragazzina alle prese con la sua prima cotta. E’ normale? Io sono normale, secondo te?”

Crytal si espresse in tutta la sua tragicità. Tanto da fare invidia alle attrici di Hollywood, provocando la risata rumorosa della sua migliore amica.
“Sei estremamente normale, amica mia. Certo, a volte non riesco a capirti nemmeno io. Ma, nel complesso, sei nella norma. Ed è normale che ti senti così, sei la prima ragazza al mondo a ricevere un invito, che non sia scopare, da parte di Zayn Malik alias sono figo e stronzo con tutte.”
Le spiegò, con ilarità.
“Ma perché proprio io?!”
Piagnucolò.
 
 

Era passata un’ora da quella chiamata che aveva fatto. Era tornato a casa a cambiarsi e poi, con la moto, era sfrecciato verso il solito vicolo cieco.
Una volta arrivato, incontrò Andrew, da sempre l’organizzatore di quegli incontri clandestini.
“Hei, amico, sono felice che tu sia tornato a combattere.”
Gli si rivolse quello.
“E’ l’ultima volta questa.”
Zayn si rivolse duro al ragazzo che aveva pressappoco cinque anni in più a lui.
Iniziò a prepararsi riscaldando i muscoli del suo corpo mentre attendeva l’avversario. Si fasciò le nocche di entrambe le mani e poi indossò i guantoni.
La folla iniziava a crescere e a diventare sempre più rumorosa. Odiava quelle persone, le aveva sempre detestate. Uomini adulti, giovani, anziani… come potevano appassionarsi a una cosa del genere?  Lui non l’avrebbe mai fatto. Per lui quella non era una passione. Lui ne aveva bisogno per sfogarsi ma, soprattutto, per soldi. Senza quegli incontri adesso starebbe ancora a casa da sua mamma, senza quegli incontri non avrebbe potuto aiutare nemmeno quest’ultima per tutti quegli anni. Era per lei che lo stava facendo, era per lei che stava infrangendo quella promessa.
“Andiamo, Zayn. Il tuo avversario è pronto. Vieni.”
Lo richiamò il solito Andrew. Prima di iniziare, Zayn diede un’altra occhiata al cielo. La seconda fase dell’eclissi lunare era appena iniziata. L’ombra della luna, oscurava il sole per tre quarti.
Pensò a Crystal. Le chiese scusa con il pensiero.
Il gong.
 
 

Crystal era tornata a casa dall’uscita con Valery. Uscita che le era servita a tutto tranne che a pacare quel suo stato d’ansia che trovava davvero insensato e stupido.
Quando mai per un ragazzo si era sentita così?
Per lo meno, l’essere uscita, aveva aiutato a far passare il tempo più velocemente. Ormai erano le 5.00 del pomeriggio e tra esattamente due ore si sarebbe vista con Zayn.
Nonostante l’ora, era quasi del tutto buio. L’eclissi era entrata nella sua seconda fase. Le sembrava una cosa davvero suggestiva.
Fece una doccia rilassante e lunga un’eternità. Dopodiché, passò alla scelta dei vestiti. Non sapeva dove sarebbero andati, quindi pensò a qualcosa di semplice ma d’effetto.
Ancora in accappatoio, prese i vestiti che aveva scelto e li posizionò sul suo letto.
 
 
Zayn sferrò l’ultimo pugno che annunciò la sua vittoria. Le urla di coloro che avevano scommesso su di lui, si fecero sentire. Nonostante provasse dolore all’altezza del torace, fu felice quando quel mazzo di soldi gli venne messo tra le mani quando ancora era accerchiato dalle persone.
Non ebbe tempo di capire nulla. Sentì qualcuno gridare:
“POLIZIA!”
E, in poco tempo, vide correre ognuno in una direzione diversa provocando un gran trambusto.
Iniziò a camminare a passo svelto verso la sua moto, quando vide un poliziotto ammanettare Andrew mentre lui cercava di sfuggirgli.
“Zayn ti prego aiutami. Zayn! Giuro che se non mi aiuti farò anche il tuo nome!”
Ma lui non lo ascoltò, non si fermò ad aiutarlo. Ma sapeva già quale sarebbe stata la conseguenza di tutta quella situazione.
Mise il casco sulla testa e corse il più velocemente possibile verso il suo appartamento.

Le 19.00 in punto. Crystal guardò l’orologio.  
Anche la terza fase dell’eclissi era iniziata. Corrispondeva al totale oscuramento del sole che, in quel periodo, sarebbe altrimenti tramontato verso le 21.00.
Uscì di casa ed attese vicino alla staccionata di casa sua che dava sulla strada. Zayn sarebbe stato lì a momenti.
 

Ore 19.30
“Pronto?”
“Liam, ascoltami bene. Io devo partire. La polizia ha fatto irruzione ad uno degli incontri clandestini ed Andrew farà il mio nome. Non so bene dove andrò ma devo rendermi irraggiungibile altrimenti mi arrestano. “
“Ma…Zayn. Che cazzo…”

Tentò di ribattere Liam senza successo.
“Liam, aspetta. Crystal.  Avevo un appuntamento con lei alle sette. Valla a prendere. Abbi cura di lei, Liam. Non permetterle di soffrire per me. Fai in modo che mi dimentichi. Mi fido di te. Ciao Liam, salutami tutti.”
Zayn aveva la voce spezzata. Quella decisione non l’avrebbe mai presa se non fosse stato seriamente necessario. Uscì di casa e salì sul primo pullman che lo portava più vicino all’aeroporto.
Crystal era la miglior cosa che gli era capitata in tutta la sua vita e aveva dovuto lasciarla lì. Senza una spiegazione, tra le braccia di qualcun altro. Non poteva chiamarla, lei non avrebbe mai capito. Si fidava di Liam, lui conosceva sempre la soluzione.
Adesso, si sentiva come il sole che stava guardando, completamente oscurato.
 
Ore 20.00
“Pronto?”
Crystal, con la voce rotta dal pianto, rispose al cellulare.
“Crystal, sono Liam. Dove sei?”
Chiese il ragazzo preoccupato avendo raggiunto casa sua e non avendola trovata.
“Sono nell’appartamento di Zayn.”
Liam staccò la chiamata e si precipitò lì. Non sapeva come Crystal avesse fatto ad entrarci, ovviamente nessuno gli aveva detto della copia di chiavi che lui diede a lei quella volta dopo aver fatto l’amore, ma doveva andare da lei. L’aveva percepito dalla sua voce che lei aveva capito.
Quando si ritrovò davanti alla porta, questa era socchiusa permettendogli di entrare nel monolocale di Zayn.
La casa era al buio, non era accesa nemmeno una luce, ma la quarta fase dell’eclissi, e cioè quella in cui la luna inizia a smettere di fare ombra sul sole, gli permetteva di vedere tutto nitidamente.
Non la trovava.
Guardò in tutte le stanze sperando di scorgere la figura esile di Crystal.
La trovò. Era rannicchiata in un angolo della camera da letto di Zayn. Scrutò la stanza del suo amico: l’armadio ed i cassetti erano aperti e vuoti, immaginò che Crystal, infuriata li avesse aperti tutti, uno dopo l’altro, sperando ad ognuno di trovarci ancora i vestiti e le cose di Zayn. Ma, quando si doveva essere accorta della realtà dei fatti, si era arresa e si era rannicchiata in quell’angolo a piangere la sua sconfitta.
In effetti, era andata esattamente così.
Si chinò di fronte a lei e l’avvolse in un abbraccio staccandola dalle sue ginocchia.
“Crystal. Calmati. Zayn… Zayn ci tiene a te e vedrai che…”
“No, Liam. – lo interruppe subito – Non voglio sentire più il suo nome per nessun’altra ragione al mondo.”
“Ma, Crystal. Ascoltami..”

Tentò di spiegarle la situazione ma non ci riuscì perché lei, per la seconda volta, lo interruppe.
“Promettimelo.”
Lo guardò negli occhi.
Liam, alla vista degli occhi di Crystal tanto arrossati e gonfi per il pianto, non potè fare altro che arrendersi.
“D’accordo. Te lo prometto.”
La prese tra le sue braccia e la portò fuori da quella casa.
La quinta ed ultima fase dell’eclissi era iniziata.
La luna, che prima si era intromessa tra la terra ed il sole, adesso aveva ripreso il suo percorso permettendo al sole di splendere ancora. Permettendo al sole di tornare alla normalità.


 
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Zayn chiama Liam.
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Crystal nell'appartamento di Zayn piange per la delusione.
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