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Autore: milly92    09/09/2008    3 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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6. Una buona occasione per essere una buona life coach

Hola chicos! Ho aggiornato un po’ prima perché credo che nei prossimi giorni non avrò tempo, quindi credo proprio che questo sarà il mio ultimo aggiornamento estivo dato che l’11 inizio la scuola ç_ç. Non so quando potrò aggiornare, forse venerdì. Che tristezza!

Comunque, questo capitolo fa parte di quelli “principali”, in cui conosciamo i personaggi che in seguito saranno importanti oltre a Niko e Debora, come il presentatore Ivan Argenti, Andrea e Rossella.

Detto ciò, grazie di cuore a tutti coloro che hanno letto lo scorso cap alla cara Giulls per aver recensito: si si, Martina è proprio una stronzetta, ma nel prossimo capitolo verrà ripagata nel peggiore dei modi con la sua amica Giulia… Debora ha fatto bene a tirare fuori la grinta, vero? Sono contenta che tu l’abbia apprezzato! E riguardo Francesca, te lo avevo detto che ci pensava Niko a sistemarla, muahahahah! Contenta di questo aggiornamento “precoce” xD? Un bacione e grazie mille!

E voi altri? Me la lasciate una piccola recensione? Ve ne sarò infinitamente grata! ^^

Buona lettura!

Confessions of a Teenage Drama Queen

Capitolo sei

Una Buona occasione Per Essere Una Buona Life Coach

Il buonumore non mi abbandonò molto facilmente grazie a Dio. Il giorno che precedette il serale del programma lo trascorsi quasi esclusivamente insieme a Niko dato che quasi tutti erano impegnati con le prove, sia delle canzoni che dei costumi, così ebbi la mia seconda occasione di essere per davvero una life coach e non solo un’adolescente che perdeva tempo tra crisi adolescenziali e feste.

“A cosa pensi?” gli chiesi il lunedì mattina. Era venuto nella mia stanza e mi stava osservando mentre mettevo in ordine i miei vestiti senza dire una parola, in attesa delle prove nello studio.

“Un po’ a tutto… Sai, la questione di Luigi mi ha dato molto a pensare” rispose prendendo posto sulla sedia della scrivania.

“La questione di Luigi?  Cioè, al fatto che sua moglie è incinta?”

“Si” mi guardò con i suoi bellissimi occhi azzurri e per la primissima volta vi lessi un’aria affranta, triste, malinconica.

Smisi di occuparmi delle varie creme di Martina sparse tra i miei trucchi e mi voltai verso Niko, sedendomi sulla sedia della scrivania.

“Non capisco…” replicai sinceramente, fissandolo e cercando di mantenere il mio tono sincero, ovvero preoccupato.

“Mi è ritornato in mente una scena di otto anni fa, quando mia madre ci annunciò di aspettare mia sorella. Mio padre fece un urlo di gioia ed aprì una bottiglia di spumante, versandola a terra per metà a causa dell’emozione” iniziò a raccontare. Gli occhi gli brillavano e lì compresi quanto gli mancasse la sua famiglia. “Quando mia madre stava per pulire la bloccò, dicendole che non doveva sforzarsi e pulì lui, ma prima prese il telefono e chiamò tutta la famiglia… Da quella scena compresi che avere una famiglia così felice è la cosa più importante di tutte, non serve essere ricchi o essere famosi se poi non hai delle persone con cui divedere queste gioie” aggiunse, abbassando il capo. “Per questo sono stato io  a crescere mia sorella, non volevo essere da meno alla felicità dei miei genitori, perché se loro erano felici lo ero anche io”.

Ci guardammo e notai che il suo tono era incrinato, commosso. Mia alzai dalla sedia, avvicinandomi a lui e abbassandomi alla sua altezza dato che era seduto.

“Guarda che non c’è niente di male se la tua famiglia ti manca, Niko. Anzi, ti capisco, non sai quanto manca a me dopo nemmeno una settimana! Perciò, sfogati, altrimenti io che ci sto a fare qui?” tentai di incoraggiarlo. “Ho sempre saputo che sei una persona così sensibile alla famiglia, oltre che umile, per questo ho deciso di fare i provini per diventare la tua life coach”

Alzò lo sguardo, e sentii una fitta di paura quando vidi una lacrima rigargli il viso. I ragazzi che piangono mi hanno sempre spaventata, ma allo stesso tempo li ho sempre ammirati perché  si distinguono dalla massa di fighetti che vogliono fingere di essere chissà chi quando poi sono i primi a piangere di nascosto perché qualcuno gli ha fatto la bua.

“Ho detto qualcosa di sbagliato?” chiesi intimorita.

Si asciugò la lacrima scuotendo il capo. “Oh, no, ma che! Scusa, non dovevo…” si scusò, cercando di asciugarsi gli occhi.

“Dai, piangi se ti fa stare meglio, anzi, piangiamo tutt’e due, ci sfoghiamo e stiamo in pace con noi stessi…”

“Perché vuoi piangere?”

“Perchè mi fai commuovere e mi manca la mia famiglia” dissi. Io mio tono era già più acuto, pronto ad annunciare un diluvio di lacrime. Mi si stringeva il cuore nel vederlo così.

Io stessa tutte le notte rivolgevo il pensiero alla mia famiglia, chiedendomi cosa facessero, se gli mancavo…

Niko non mi rispose ma si limitò a guardarmi.

“Su, sfogati” decretai cercando di convincerlo.

Sorrise nervosamente, scuotendo il capo. Ma, due secondi dopo, eccolo lì a raccontarmi della sua famiglia, della sua sorellina Maria, di quanto i suoi genitori avevano lottato per averla dato che sua madre aveva qualche problema, e poi a raccontarmi della sua vita in generale prima di Music’s Planet, dei suoi amori, dei suoi amici… Eppure io gli raccontai molte cose, ma la questione amorosa la lasciai perdere, non mi andava di dire che ero stata brutalmente mollata cinque mesi prima.

“Quindi la tua prima ragazza ti mollò solo perché ti eri iscritto in un istituto tecnico invece che ad un liceo?” chiesi incredula. E’ proprio vero che chi ha i denti non ha pane e chi ha il pane non ha i denti.

“Si, disse che i suoi non volevano che la loro pargoletta frequentasse un tipo “poco raccomandabile”, ma dico io” spiegò sbuffando. 

“Ma ora di sicuro si starà mangiando le mani ogni volta che accende la tv e ti vede…” lo rassicurai, strappandogli un sorriso.

Tra un ricordo e l’altro venne l’ora delle prove, ora in cui disse che voleva provare da solo dato che sarebbe stata la prima della settimana sul palco.

Era la prima volta che entravo nello studio, e sentii quasi un senso di smarrimento tanto che era grande.

La parte centrale, ovvero dove si trovavo il vero studio con le varie tribune era enorme, ma il resto era composto da camerini e corridoi.

“Vado a provare con Maria e Sandro, ti raggiungo io dopo, ok?” mi chiese Niko mentre si allontanava, quando mi riaccompagnò dietro le quinte.

“Ok…”

Mi guardai intorno, notando che c’era un corridoio lunghissimo davanti a me.

Chissà dove porta…

Fatto sta che tre secondi dopo, essendo curiosa di vedere i camerini, dopo aver girato qualche angolo, sentii di essermi persa.

“Ti serve una mano?”

Mi voltai, sussultando, e mi trovai davanti Andrea dei Gold Boyz che mi sorrideva comprensivo. Indossava un abito elegante ed era ancora più carino del solito (si, era il mio preferito dopo Niko se non ve l’ho detto…), con i capelli scuri caratterizzati dalla solita cresta.

“In realtà mi sono persa” ammisi imbarazzata. “Ho un pessimo senso dell’orientamento… Cercavo i camerini”

Andrea continuava a sorridermi. “Tranquilla, capitava anche a me fino a due settimane fa, ci è voluto un mese per farmi orientare… Vieni, ti accompagno i verso i camerini. E tra parentesi scusami ieri” aggiunse, mentre mi faceva segno di seguirlo.

“Per cosa?” chiesi senza capire.

“Per il fatto che Rossella ti ha quasi cacciata via mentre stavamo ballando” spiegò.

“Oh, ma figurati, e poi dovrebbe essere lei a scusarsi, non tu, no?” risposi sorridendo.

Fece un piccolo cenno, prima di svoltare a destra e dire: “Ecco, questo dovrebbe essere il tuo camerino” indicando un cartello dove c’era scritto: “Debora, Rita e Samanta”.

“Oh, grazie!” esclamai, entrando dato che la porta era aperta. Era una stanza ampia, con tre grandi specchiere e un armadio. “Fichissimo!”

Andrea sorriso comprensivo. “Invece domani sera ti sembrerà un incubo per l’emozione” spiegò.

Stava per dire altro quando la voce di Rossella lo fece sobbalzare. “Andrea! Sei qui!” stava urlando, correndo verso di lui cn indosso un abito bianco e rosa ed entrando nella stanza.

“E ti pareva!” sussurrò tra i denti.

“Cosa ci fai qui?” chiese la ragazza con una nota di disappunto.

“Mostravo il camerino a Debora non vedi? Comunque vieni, ti accompagno al corridoio principale” mi disse gentilmente, mentre Rossella si spostava per farci uscire e mi guardava un po’ scocciata.

“Volevi dirmi qualcosa, Ros?” chiese Andrea mentre svoltavamo un angolo.

“No, cioè, quando saremo da soli…” precisò a bassa voce,cercando di non farsi sentire.

“Oh, ecco, ora ricordo la strada” dissi di botto, stufa di fare da “candela”. “Grazie mille, Andrea!”

“Figurati, è sempre un piacere” rispose lui, mentre Rossella se lo trascinava chissà dove.

Presi posto su una delle panche del corridoio, ripensando alle parole di Niko, a quanto fosse dolce. Dopo i primi cinque minuti però, un’idea mi balenò in testa, così sgaiattolai fuori dallo studio.

Nel corridoio che precedeva l’uscita incontrai il presentatore Ivan Argenti come speravo, che stava leggendo qualcosa su una sedia.

Era molto concentrato, e quasi mi dispiacque disturbarlo. Eppure quando lo chiamai mi sorrise, facendomi capire che non lo avevo disturbato. Dovevo essere molto più simpatica del solito se volevo raggiungere il mio scopo.

“Ciao Debora” mi salutò, distraendosi dalla sua lettura e posando quell’ammucchio di fogli, che scoprii essere il copione del giorno dopo.

“Ciao, Ivan! Disturbo?”

“No, anzi, mi fai un po’ di compagnia”

Feci un gesto strano, un misto tra un cenno ed un sorriso. “Imparavi il copione?”

“Si, ma ormai l’ho imparato…”

“Ah. Puoi dirmi cosa dovremmo fare noi life coach? Cioè, di solito i vocal coach non fanno nulla…” gli chiesi con tono spensierato.

Ivan diede uno rapido sguardo al copione, e meno male che l’aveva imparato!

“No, da quel che c’è scritto qui avrete un ruolo importante, vi dovrò presentare dopo aver presentato i vari cantanti, i giudici dovranno motivare la vostra scelta, vedremo qualche clip su di voi e poi dovrete stare al fianco del vostro cantante dopo la sua esibizione. Sei emozionata?”

“Abbastanza, sai, mi sento un po’ in colpa, avremo l‘onore di stare sul palco quando poi gli artisti per arrivarci hanno dovuto sudare” spiegai, spostando una ciocca ribelle dietro l’orecchio.

Ivan sorrise serenamente. “Ma no, voi life coach non state rubando niente, e poi non è che non stai facendo nulla, eh. Niko lo vedo diverso, più sereno…” rispose.

Arrossii. “Ma no, non è merito mio”

“Chi lo sa, forse sei la parte che gli mancava per sentirsi al settimo cielo”

“No, lui non sta molto bene ultimamente, oggi mi ha rivelato che gli manca la sua famiglia” dichiarai, decidendo di rivelargli il mio piano e  gettando ogni cautela alle ortiche. Volevo chiedere come fare per far incontrare a Niko la sua famiglia.

Esposi la mia idea a Ivan e lui ci meditò un po’ su. “Vieni, ne dobbiamo parlare con la produzione” esclamò, facendomi segno di seguirlo.

Gli ero grata, anche perché perdette quasi due ore per progettare tutto. Parlammo con il direttore della produzione, il quale, con mia enorme gioia, acconsentì. Bisognava solo chiamare la sua famiglia... E indovinate a chi toccò questa mossa? A me! Mi sentivo imbarazzata, non sapevo come espormi.

“Insomma, fai finta di star chiamando una tua amica! Alla fine li passi a me in modo che non possono credere che è una presa per i fondelli” mi rassicurò Ivan.

Annuii, tremando. “Ma Niko non  deve sapere nulla…”

“Ok, terrò acqua in bocca” mi rassicurò.

Così, sospirando emozionata, presi il telefono dell’ufficio del direttore e composi il numero scritto su alcuni documenti.

Il cuore mi martellava in petto e mi sentii quasi il fuoco in faccia.

Uno squillo. Due squilli. Tre squilli…

“Pronto?”

Era una voce da bambina, cavoli, doveva essere la sua sorellina! Respirai a fondo prima di dire: “Ehm, casa D’Aiello?”

La bambina esitò un attimo. “Si” rispose infine. “Chi è che parla?”

“Chiamo da… da Music’s Planet, potrei parlare con mamma o papà?” chiesi cercando di essere dolce e serena e conquistarmi la simpatia della bambina, almeno per telefono.

“Va bene, va bene! Aspetti un attimo, signora! Mamma, mamma! C’è una signora che vuole parlarti, c’entra con Music’s Planet!”

Sentii i passi affrettati della donna e guardai ansiosa in direzione di Ivan che mi sorrise in modo rassicurante, alzando il pollice.

“Si, pronto?” Come i passi, la voce era ansiosa ed emozionata.

“Buongiorno, lei è la signora D’Aiello?”

“Si… Lei chi è scusi?”

“Ehm, sono Debora, la life coach di suo figlio, non so se mi conosce…” iniziai, cercando di rimanere tranquilla.

Un attimo di esitazione. “Ma certo, si! Salve, è… è successo qualcosa?” chiese.

“Oh, no, non si preoccupi. L’ho chiamata solo per farle una… proposta. Vede, oggi ho parlato con suo figlio e mi ha rivelato di avere molta nostalgia sua e di tutta la famiglia così ho chiesto alla produzione di organizzare un incontro ed ho avuto il permesso” spiegai, sforzandomi di essere chiara.

“Ah, capisco” disse la donna. “Ma… Non ho capito cosa… Cosa dobbiamo fare, ecco”

“Niente di che, vi dovreste incontrare con lui stasera per passarla tutti insieme, ne ha bisogno, domani c’è un’esibizione molto importante…” dichiarai. “Se vuole le passo Ivan Argenti, il presentatore, è qui con me” aggiunsi, lanciando un’occhiata di sbieco a Ivan.

“Va bene, grazie mille!”

“Di niente, e buona giornata” la salutai.

Passai la cornetta all’uomo, che iniziò subito a conversare con la donna. Alla fine si misero d’accordo: quel pomeriggio, verso le sei,  la famiglia D’Aiello si sarebbe incontrata con Niko a Napoli e poi avrebbero trascorso tutta la serata insieme.

“Ma che fine hai fatto durante le prove?” mi chiese Niko all’ora di pranzo, rientrando in cucina dove io avevo già preso posto vicino a Simone.

“Oh, sono stata chiamata dalla direzione, mi hanno detto che oggi hai un appuntamento alle sei con l’autista, devi andare ad un’intervista per un giornale” risposi con ottima aria da attrice.

Nessuno sapeva del piano tranne la direzione, la famiglia di Niko, me e Ivan.

Così dopo pranzo continuarono le prove e alle cinque il ragazzo andò a preparsi per l’uscita, lamentandosi che non era giusto che lui doveva concedere queste interviste quando anche agli altri non era concessa quest’opportunità.

“Su, star, goditi il momento! Non dico niente io che vengo usata come tua segretaria” ironizzai.

Rise prima di salire in auto, salutandomi con la mano.

Risi di rimando, immaginandomi la sua faccia quando avrebbe scoperto la verità.

“Hai fatto una bella azione” se ne uscì Ivan alle mie spalle. “Sei l’unica life coach che sta facendo per davvero il suo lavoro”

Con questo piccolo merito che mi rimbombava nelle orecchie ritornai nel loft, e finalmente ebbi il tempo di provare il completo che mi aveva regalato Niko. Miracolo, era la taglia giusta! E per di più nascondeva i miei difetti.

Mi guardai allo specchio, sorridendo come un’ebete. Avevo conosciuto Niko, gli ero simpatica, ero contenta… Scossi il capo, dicendomi che la felicità era questa e che non mi sarei dovuta più azzardare a chiedere qualcosa di più dalla vita.

Passai la serata insieme a Simona e Giorgio, dato che io ed il ragazzo eravamo molto curiosi circa ciò che sarebbe mai successo l’indomani durante il serale.

“Allora, Simo, come funziona? A che ora dobbiamo prepararci? A che ora dobbiamo essere pronti?” le domandai dopo cena, acciambellandomi sul divano mentre Giorgio annuiva curioso.

“Di solito le parrucchiere verso le sei e qualcosa sono già nello studio, subito dopo le ultime prove…” rispose.

“Meglio, domani vorrei asciugare i capelli lisci e ci vogliono secoli…” brontolai, prendendo in mano una ciocca castana e mossa, che ormai era un po’ crespa.

“Si, anche io voglio averli lisci per una volta!” concordò Simona, accennando la sua chioma riccia.

“Tranquille, le parrucchiere sono bravissime!” si intromise improvvisamente Rossella, sorridendoci. La guardai un po’ stralunata, avevo la netta impressione di non starle simpatica dopo quei due avvenimenti.

“Oh, non avevo dubbi” borbottai, rispondendo al sorriso.

“Si, e poi staresti ancora meglio con i capelli lisci secondo me” disse lei. “A proposito, ho saputo che Niko è uscito per un’intervista”

“No, in realtà è uscito con i suoi genitori, gli ho organizzato questo piccolo incontro visto che era un po’ giù. Ma lui non lo sapeva” spiegai, scaturando l’ennesimo sorriso nella ragazza.

“Ma che brava che sei! Magari Dario  si comportasse così…” sospirò, dandomi un pizzicotto sulla guancia come se fossi una bambina di due anni. Dopotutto aveva solo tre anni in più a me!

Fu così che Rossella si aggiunse alla lista delle persone “incomprensibili”.

Niko ritornò molto tardi, era quasi l’una. Io a mezzanotte ero già andata a dormire, quindi non lo vidi fino alla mattina dopo, ovvero il momento in cui fu lui a svegliarmi, facendomi sobbalzare.

“Buongiorno Debora!”

Per un pelo non urlai, dovevo far paura! Indossavo una camicia da notte azzurra e avevo dormito con i capelli legati in una coda…

“Niko! Buongiorno!” risposi, lanciando un’occhiata al vassoio che aveva in mano.

“Non so se basterà a ringraziarti” si scusò.

“Cosa?”

“La colazione a letto” mi spiegò. “Non so se basterà a ripagare l’enorme regalo che mi hai fatto ieri sera”

Sorrideva fin troppo.

“Ah, te lo hanno detto…”

“Certo che mi hanno detto che è stata una tua idea, anzi,i miei ti mandano tanti saluti e vogliono conoscerti stasera durante il back stage” dichiarò. “Grazie Deb, non so come farei qui senza di te…” mormorò imbarazzato. Mi abbracciò, sussurrandomi un piccolo “Ti voglio bene” nell’orecchio destro. Inutile dire che provai l’ennesimo brivido…

“Ti giuro, mi sono risollevato passando la serata con loro! Grazie! Grazie!”

“Ma di che! Era prima un dovere e poi un piacere, Niko! L’ho fatto con il cuore! Anzi, avrò fatto pure la figura dell’imbranata al telefono!”

“Ah ah, mia sorella pensava fossi Silvia Fortuna” disse ridendo lui.

Risi anch’io. “Wow, mi sento onorata, giuro!”

Alla fine fece colazione con me, e per la prima volta fui convinta di potermi considerare in parte una sua amica.

Ma la giornata era ancora lunga, eh si, quella sera ci sarebbe stato il serale… E, tra le tante cose che sarebbero successe, avevo ancora le considerazioni della Sfortuna su di me da affrontare.

Continua…

Cosa ve ne sembra? Ci sentiamo al prossimo capitolo! Ki$$ ki$$, la vostra milly92.

 

Qualche anticipazione:

Era Angela del gruppo “Dj” che stava per chiedermi qualcosa quando la interruppi: “Angela, lo sai che Martina ha tr…”

“La spuma è nel mio beauty case” fu l’istantanea risposta della biondina.

 ________________

“Mi ha comprato un vestito, con i soldi della produzione per di più, non un anello di brillanti per chiedermi di sposarlo” precisai, cercando di sdrammatizzare.

“Da cosa nasce cosa, non si sa mai” mi rispose spalmandomi in faccia del fondotinta.

 ________________

“Chi mi cerca?”

Fa che dica quel nome…

“Tutti!”

Uffa…

  ________________

“Bah, ragazzi, mi dispiace essere sempre la voce fuori coro, ma… Bah, non ne sono convinta” iniziò. Pregai Santa Debora, ma invano.

  ________________

“Si, evvai!” esclamò Niko, correndo a congratularsi con Simona mentre Martina e Giulia lo guardavano disgustate mentre piangevano.

  ________________

“Nipotina, è fatta! Gliel’ho chiesto e mi ha detto di si!” mi sussurrò nell’orecchio.

“Non avevo dubbi!” esclamai, abbracciandolo prima di dire: “E’ qui? Voglio conoscerla!”

  
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