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Autore: Neferikare    01/08/2014    1 recensioni
Bone Cold ha scelto Hanzo per evadere dal carcere in una gelida notte, ma conosce davvero tutto della persona che c'è al suo fianco?
Le sue certezze verranno messe in discussione mentre scoprirà di conoscere solo uno dei tanti volti di quello che considerava come il suo migliore amico e di essere entrato in una guerra che dura da milioni di anni.
Una guerra dalla quale non può più uscire.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai da un’intera notte che camminavano su quella distesa di ghiaccio e neve che sembrava interminabile; sebbene fossero entrambi provati da anni di battaglie il freddo pungente stava iniziando a fare il suo effetto e ogni passo sembrava un’impresa titanica; all’orizzonte il nulla, solo quel bianco che sembrava inghiottire tutto ciò che avanzava verso quella direzione.
L’evasione era stata un’idea di Bone: un mercenario come lui non sarebbe riuscito a sopportare altri anni chiuso fra quelle quattro mura così, dopo settimane di pianificazione, aveva scelto una gelida serata invernale per evadere; quando si era trovato davanti quel deserto di ghiaccio se n’era subito pentito ma d’altronde tornare indietro significava abbandonare per sempre la possibilità di tornare libero come lo era anni prima.
Nonostante fosse abituato alla solitudine, l’idea di affrontare da solo quel viaggio gli metteva addosso un brivido che non riusciva a scrollarsi per nulla al mondo e per questo aveva deciso di rischiare ancora di più: trovare Hanzo era già di per sé un’impresa, riuscire a convincerlo di quel progetto era anche peggio; dopo ore di trattative iniziò a perdere la pazienza, così dopo avergli puntato un pugnale alla gola era riuscito ad avere anche la sua approvazione.
Lo aveva visto alzarsi a fatica ma nonostante ciò era rimasto zitto ad osservare: aveva tenuto conto che per chi come Hanzo era nato su Iga, abituato a temperature che l’inverno scendevano al massimo a venti gradi, non sarebbe sopravvissuto a climi così ostili per un tempo così lungo.
Fu così che avevano iniziato ad attraversare la distesa quattordici ore prima e da allora la temperatura era passata dai due ai quattordici gradi sotto lo zero; sapeva che il rischio di morire durante la traversata era maggiore della possibilità di riuscirci ma il pensiero di poter riavere il posto che gli era stato sottratto da quando era stato catturato era più forte anche di quello di continuare a vivere.
La notizia dell’evasione era arrivata dopo una sola ora e l’unico vantaggio sul quale potevano contare era la tormenta che stava ormai oscurando il cielo lasciando intravedere solo il luccichio delle vette del ghiacciaio all’orizzonte; Sergent aveva reclutato tutte le truppe che aveva a disposizione per ritrovarli, era arrivato a chiedere alla Muscle League di mobilitare i reparti delle forze d’assalto per riuscire ad arrivare al confine prima di loro.
Passarono altre tre ore prima che decisero di fermarsi in un antro probabilmente scavato nella roccia dai venti che spiravano su quel pianeta; quando Bone toccò il pavimento per sedersi sentì le ossa in frantumi per lo sforzo di dover camminare in una distesa gelata per quasi venti ore di fila, Hanzo al contrario se ne restava in un angolo a contemplare lo squarcio sul torace che si era riaperto e che non gli dava un attimo di tregua; il sangue che usciva era poco, ma la regolarità con cui lo faceva aveva già formato una chiazza rossa sul fondo della grotta: se non fosse stato per la neve che stava coprendo le tracce, Sergent avrebbe potuto seguire la scia di sangue fino a quel punto e allora il seguito nessuno lo avrebbe potuto immaginare.
Dal fronte della grotta fu Bone il primo a cercare di attaccare una conversazione perlomeno decente:  -Ci fermeremo qui per qualche ora.- sentenziò guardando fuori -Uscire con questa tormenta è troppo pericoloso.-
Hanzo lo guardò con un’espressione a metà fra l’odio e il divertito: -Mi prendi in giro? Mi hai fatto camminare per venti ore sotto la neve ed ora te ne esci dicendo che è troppo pericoloso?- si lamentò distogliendo lo sguardo –Ce ne andremo il più presto possibile e basta.- concluse tornando a contemplarsi le ferite.
Bone si alzò e si mise a sedere vicino, mantenendo una certa distanza per evitare il linciaggio nel caso gli venisse in mente di farlo fuori: -Come pensi di camminare? Non vedi che ti reggi a malapena in piedi?- lo rimproverò indicandogli i tagli -Non ti lascerò morire in mezzo al nulla.- ammise con aria preoccupata.
-Fai un po’ quello che vuoi- rispose secco –Alla fine non credo di avere molta scelta, non è vero?- terminò Hanzo lasciando che il compagno continuasse ad imprecare contro quella testardaggine che sembrava avergli dato di volta il cervello.

Nonostante gli stesse dando i nervi e la voglia di strangolarlo fosse sempre più forte, sapeva bene che l’unica cosa che lo spingeva a comportarsi come un bambino era il dolore che gli provocava quella ferita profonda alcuni centimetri: era tutta colpa sua se si era riaperta, di quello ne era convinto.

***

(Qualche ora prima di partire...)

Era dovuto uscire di fretta e furia dalla cella per raggiungere gli appartamenti di Eevee, la donna che si prendeva cura di loro quando tornava ridotti a carne da macello dopo un incontro; quando spalancò la porta se la trovò davanti come se sapesse già cosa aveva in mente.
Eevee richiuse la porta e si mise con le braccia incrociate davanti a lui: -Evasione notturna eh?- chiese ridendo –Ci sono dieci gradi sotto lo zero e intendi evadere? Hai scelto il giorno perfetto per tentare Bone.-
Lui rimase impassibile e venne al dunque: -Non faccia tanto l’ironica e mi dica dov’è Hanzo-; Eevee cambiò espressione e tenne testa al suo sguardo: -Scordatelo.- rispose secca –Non permetterò che tu lo conduca ad una morte peggiore di quella che già lo attende.- rispose senza accennare un cedimento.
Lui si msie a sospirare annoiato -Cosa vuol dire questo? E' sopravvissuto a cose peggiori, non saranno dei graffi ad ucciderlo.- disse secco
Eevee si sedette: -Le ferite erano troppo profonde ma ho fatto il possibile; non credo sia servito a molto, non reggerà nemmeno un paio di giorni ora come ora- spiegò tutto d’un fiato –Ti rendi conto che se lo porti con te la fuori lo avrai condannato a morte certa? Hai preso, nella tua convinzione egocentrica, almeno in considerazione la possibilità che non ci arriverà nemmeno al confine?- gli chiese trattenendo la rabbia.
Ci pensò su qualche minuto ma non era andato lì per permettere a qualcuno di fargli cambiare idea: -Sa meglio di me che tra qualche giorno, se sarà ancora vivo, lo sbatteranno a Ikenawa fino alla fine dei suoi giorni. E’ questo che voglio impedire lo sa benissimo anche lei, se avessi pensato solo a me stesso non sarei qui a parlare.- ribattè -Per favore.- concluse mentre un filo di dubbio di insinuava nella sua mente.

***

-Cerco di aiutarti se non lo hai notato.- controbattè Bone –Se vuoi morire fai pure, per quel che mi riguarda non sarà una grande perdita per l’umanità.- rispose cercando di sembrare il più calmo possibile; se fosse stato zitto e non avesse preteso la ragione come sempre, se fosse stato lontano qualche centimetro in più, avrebbe potuto anche schivare la spada che gli si conficcò fra le costole qualche secondo dopo:
-Ricordati che fra noi sono io quello che decide quando e dove morire: potrei far esplodere questo inutile pianeta prima che qualcuno possa accorgersene e senza far muovere un solo filo d’erba, sono nato per farlo Bone.- gli ricordò Hanzo guardandolo dritto negli occhi –Tu stai al tuo posto e vedrai che forse resterai in vita ancora qualche ora.- concluse togliendo la spada con un colpo netto dallo sterno del compagno.
Bone si rialzò dopo qualche minuto: -Che diavolo ti salta in mente?- gli sbraitò contro –Ci siamo dentro entrambi cosa credi? Non sono felice nemmeno io di come si sono messe le cose eppure sono qui a cercare di farle funzionare se non lo hai ancora notato!- continuò cercando di recuperare tutte le forze che gli erano rimaste per fargli capire che, prima o poi, sarebbero usciti da quella situazione.
In realtà nemmeno lo stava ascoltando poichè si era ormai appoggiato alla parete più esterna che dava sull’entrata della grotta e cercava di riprendere fiato: -Tu parli troppo.- sentenziò severo.
-Se io parlo troppo allora tu parli troppo poco non ti pare?- cercò di sdrammatizzare Bone girandosi –Dovresti cercare di sembrare più umano, sai tanto per non dire a tutti “Ehi guardami sono un dio che potrebbe radere al suolo la galassia e distruggere l’Universo, ti va di essere mio amico finchè non mi viene voglia di ammazzarti?”- continuò ridendo.
-Tu sei uno psicopatico- controbattè Hanzo guardandolo come se fosse realmente impazzito –E comunque cosa ti fa pensare che sappia ancora come si fa a distruggere l’Universo? Potrei anche aver dimenticato come si fa.-
-Non si dimentica così facilmente qualcosa che si ha nel sangue- replicò l’altro, poi si mise a pensare qualche minuto –Ah no scusa, tu il sangue non ce l’hai nemmeno!- continuò cadendo a terra ridendo, così Hanzo gli si avvicinò e stette a guardarlo:
-Tu hai grossi problemi con l’alcool- sentenziò –Ti conviene alzarti se non vuoi morire congelato, a meno che tu non abbia nulla da dire.- gli domandò.
-Scordati le mie scuse, non ho proprio nulla da farmi perdonare io.- replicò Bone cercando di rimettersi in piedi; -Quindi posso anche andarmene e lasciarti qui fino a quando di te rimarranno solo le ossa mentre io sarò già dall’altra parte dell’Universo a far esplodere pianeti? A me va bene, ci rivedremo all’inferno quando tu sarai morto e io dovrò decidere cosa fare di ciò che è rimasto della tua piccola e insignificante anima da mortale.- concluse il compagno facendo per uscire dalla grotta dove si trovavano e continuare da solo verso il confine di Ikenawa.
Bone lo guardò e si mise a ridere: -Pensi di poter sopravvivere senza il sottoscritto?- disse con aria di sfida.
-Ti conviene alzare il tuo fondoschiena da questo posto se vuoi andartene da questo pianeta- gli initmò Hanzo -Prima di entrare ad Ikenawa ho lasciato un'astronave da guerra da queste parti, dovrebbe esserci ancora.-
-Chi è lo psicopatico che va in giro con una nave da guerra? Nemmeno io faccio queste cose- rispose ridendo ed avvicinandosi a lui -Altri segreti da rivelare prima di lanciarsi in un'impresa suicida? Ultimi desideri?-
-Che tu chiuda la bocca.-
-Ah grazie- disse con tono offeso -E sentiamo, piccolo genio del male, come pensi di arrivare all'astronave a piedi eh? Hai notato la tormenta? Sergent ci raggiungerà e ci sbatterà di nuovo là dentro.-
-Lui non sa che faremo qualche piccola modifica al programma.-
-Ok, ora ho paura.- insistette Bone guardandolo in modo dubbioso.
-Quanto resisti a qualche decina di gradi sotto zero?- chiese Hanzo come se si stesse preoccupando del compagno.
-Abbastanza da riuscire a respirare, almeno spero. Cosa diavolo hai in mente?-
-Tu non preoccuparti.-
-No, io mi preoccupo che tu mi possa portare a morire prima del previsto. Ho 33 anni e vorrei vivere abbastanza da poter vedere cosa sarai in grado di fare quando te ne tornerai allegramente su Iga a sterminare gente a caso. Che dici, una rivolta popolare quando sarai imperatore ci starebbe bene no?-
-Che dici Bone, se ti lascio qui a morire ti andrebbe bene no?-
-Tu hai dei problemi.-
-Esatto, ne ho a volontà scegli pure quale approfondire.-
-Perchè non parliamo del fatto che ti rifiuti di far sapere a questa dannata galassia chi sei eh? Perchè continui a fare la persona normale? Sei un dannato dio, fa vedere a Sergent che puoi distruggerlo se lo vuoi!- gli sbraitò contro furioso.
-Ho rinunciato a quel ruolo dieci anni fa, non continuare a chiedermelo Bone.-
-E invece continuo, e sai perchè? Perchè non hai reagito quando ti hanno sbattuto in carcere ecco perchè! Potevi ammazzarli tutti, potevi sconfiggere quell'insolente di Kid Muscle se solo lo avessi voluto.
Devi iniziare a darti una svegliata Hanzo, sembri un bambino di cinque anni che aspetta la mamma per uscire a giocare ecco cosa sembri!-
-Ti conviene smetterla.-
-Altrimenti? Che fai eh? Me ne frego altamente delle tue minacce, sai cosa? Potresti ammazzarmi anche ora, potevi farlo prima ma non lo hai fatto.
Sei un vigliacco, ecco cosa sei, uno di quelli che vengono al mondo solo per rubare ossigeno agli altri.-
-Smettila- gli disse cercando di cotnenere l'istinto omicida.
-No. Apri un buco nero, fai esplodere una supernova, fai qualcosa- continuò afferrandolo per le spalle -Reagisci per una volta nella tua vita, dimostrami che mi sbaglio anzichè startene lì a fare quello di cui dovrei avere compassione! E non provare a dire che non vuoi, perchè si vede lontano chilometri che non vedi l'ora di aprirmi in due come se fossi un animale, ammettilo almeno!- gli intimò bloccandolo al muro senza aspettarsi una risposta, ed effettivamente passarono una decina di minuti a guardarsi senza dire una parola -Ti prego, smettila di fingere che vada tutto bene, smettila di pensare che le cose stiano andando come dovrebbero.
Non puoi più nasconderti, lo sappiamo entrambi: sto cercando in tutti i modi di rimediare a questa situazione, ci sto provando fino in fondo quindi dammi almeno una possibilità e fidati di me.- terminò liberandolo dalla presa.
Nessuno dei due prese la parola per primo, così Bone prese ancora una volta l'iniziativa: -Adesso sarà meglio andarcene e continuare verso il confine, abbiamo passato fin troppo tempo qui a fare niente.- disse con tono severo e l'altro annuì poco convinto.
Come sempre le sue manie di protagonismo ebbero la meglio e decise di uscire per primo per "controllare che non ci fosse nessuno nei paraggi".
Pessima scelta.
Hanzo non era nemmeno riuscito a muovere un passo che vide il torace del suo compagno trapassato da quello che era certo essere un laser: Sergent era là fuori, ed aveva portato i suoi migliori cecchini pur di trovarli; l'istinto gli diceva di prendere la spada che portava sul fianco e combattere, ma significava rischiare che Bone venisse ammazzato pur di poterlo ricattare.
Nonostante gli avessero appena perforato un polmone con una scarica di fotoni a qualche migliaio di chilometri orari era abbastanza lucido per valutare la situazione: -Se hai un piano per scappare è meglio se ti muovi.- gli disse incurante del fatto che non avrebbe nemmeno potuto rialzarsi per fuggire -E non azzardarti a pensare a me chiaro?- specificò anticipando la sua domanda; Sergent sembrava molto sicuro di sè: -Mi avete fatto scomodare nel bel mezzo della notte con le vostre fughe da falsi professionisti, a questo punto non mi interessa più di tanto riportarvi vivi ad Ikenwa: due cadaveri andranno più che bene signori miei.- disse con il tono di chi pensa di avere tutto sotto controllo, poichè non poteva immaginare cosa sarebbe successo da lì a poco.
Il vero problema era che Ahiru si era sentita chiamata in causa: come un vento gelido si era fatta strada tra le file di soldati e si era accucciata su un cumulo di neve sopra una roccia lì accanto; era una figura eterea impalpabile, coperta solo da un velo quasi trasparente, con la pelle bianca come la stessa neve ed i capelli biondi che ricadevano sulle spalle snelle che incorniciavano perfettamente quegli occhi rosso sangue che ricordavano già una morte preannunciata.
-Posso intromettermi signori?- domandò sorprendendo di spalle Sergent che la guardò stranito          -Se volete potete combattere, ma devo ammettere che ho fame: chi vuole perdere la faccia per primo?- chiese sorridendo in modo maligno per poi rivolgersi ad Hanzo -Lascia fare a me, non ce ne andremo da questo misero pianeta con le buone maniere.- disse mentre si leccava le labbra assaporando il sangue che avrebbe fatto spargere -Non farti pregare come tuo solito, vogliamo la stessa cosa tesoruccio mio.- continuò con quello che doveva essere una specie di avance improvvisata che Bone non accettò troppo volentieri.-Se la tua amica ha finito di invitarti in modo subliminale ad andare a letto con lei potresti cercare un modo per sopravvivere?- domandò irritato ma lui non sembrava nemmeno ascoltarlo da quanto era impegnato a reprimere l'istinto omicida anche verso Ahiru, che intanto si era tolta anche quel poco che la copriva: sembrava che effettivament non le importasse molto di essere nuda davanti ad un intero esercito pronto a perforargli il cranio dall'alto di astronavi da guerra di qualche decina di metri.
Hanzo sospirò rassegnato, poi si girò verso Bone Cold: -Qualunque cosa vedrai, qualunque cosa tu senta, sappi che se non ti ho detto nulla è stato solo per evitare che cercassero anche te.- disse secco senza far caso alla sua espressione confusa -Non provare a fare l'eroe, non puoi permettertelo oggi.- gli intimò ricevendo un sì poco convinto.
Ahiru appoggiò la testa sulla sua spalla: -Diamo inizio a questa guerra e vediamo di finirla presto, mi rovinerò la pelle con questo gelo infernale.- gli consigliò ridacchiando.
Stavano per scatenare l'inferno, e lo sapevano perfettamente.

______________

Angolino dell'autrice
Non sono bravissima nelle storie ve lo avevo accennato xD
Ci provo con questa, senza capitoli troppo lunghi (altrimenti vi annoiate) o troppo corti, chiedo scusa per eventuali errori grammaticali.
Spero vi piaccia almeno un pochino :3
 

   
 
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