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Autore: Filmaustencat    01/08/2014    2 recensioni
Un amore odiato. Una convinzione incerta. Lo sbaglio più giusto.
Quando le parole diventano "mute" il silenzio racconta verità nascoste. Vi è mai capitato di ridere in situazioni alquanto imbarazzanti o peggio in momenti del tutto sbagliati? La divertita risata di Hermione Granger rimbombava nell'aula di Pozioni. Una reazione completamente diversa da quelle dei suoi compagni che fissavano un indignato Draco Malfoy con la divisa macchiata da una pozione. Da una sconosciuta pozione. Il povero artefice era ormai certo che la sua fine sarebbe arrivata presto: Paciock era rosso e sudato. La risata continuava mentre Malfoy si dimenava guardandola furente e...spaventato allo stesso tempo. Malfoy non riusciva più ad emettere alcun suono. -Insomma che sta succedendo?- Oh oh il pupillo di Piton era stato colpito. -Ditemi subito chi è stato!- urlò il Professore. Paciock stava per farsi avanti ma un braccio, una mano un dito diafano indicavano una sola persona di cui ora invece che della risata si sentiva solo il rimbombo del cuore spaventato.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Quella sera Hermione aveva il morale sotto i piedi. Per tutto il pomeriggio era sfuggita a Ron: lui voleva sicuramente parlarle dopo la sua sfuriata in mensa ma la riccia gli fuggì accuratamente. Il rosso esasperato aveva perfino inviato Harry in missione "trova Hermione e dille che la sto cercando"; si era sentita male ad affrontare il suo migliore amico figurarsi il suo ragazzo.
-Hermione sei sicura di star bene?- Le aveva chiesto Harry per la terza volta.
-Si, davvero non preoccuparti. Ho esagerato e adesso...lui mi lascerà...- disse confessando la sua paura. 
-Oh, Herm no! Non lo farebbe mai. Era preoccupato quando mi ha chiesto di trovarti: aveva paura di aver esagerato...- disse rassicurante il ragazzo.
-Abbiamo esagerato entrambi Harry, lo vedrò stasera. Adesso non me la sento...- 
-Si. Come vuoi, ma Hermione...quando abbiamo parlato Ron non riusciva a capire una cosa e... anche io, devo essere sincero ci ho pensato parecchio...- le fece l'amico con un'espressione pensierosa e persa.
-Harry sai che puoi chiedermi tutto- gli disse la Grifona aspettando la domanda.
-Insomma, ci chiedevamo perché lo avessi difeso con così tanta...intensità- disse puntandole lo sguardo; non c'era bisogno di dire il nome del ragazzo cui si riferiva Harry. Allora, a quanto pare, erano in tre ad esserselo chiesto o forse se lo era domandato tutto il corpo studentesco che aveva assistito alla scena...l'unica che poteva rispondere a questa domanda non aveva ancora la risposta. La vera risposta, così, per tranquillizzare Harry le bastò abbozzare una scusa che le suonò poco credibile ma che evidentemente bastò.
-Ron non mi ha considerata per due giorni e quando lo vedo parla solo degli altri...Malfoy è stato un pretesto...in quel momento volevo solo scuotere Ron-.
-A volte è proprio uno stupido...- disse comprensivo e sollevato Harry. 
Si salutarono così, un'ora fa, e adesso, mentre aspettava il suo fidanzato in Sala comune e ripensava alla conversazione avvenuta con l'amico Hermione si ripropose di addurre la stessa spiegazione al rosso. 
-Herm!- esalò lui vedendola e correndole incontro
-Ron...mi disp- non fece in tempo a finire perché il ragazzo l'accolse tra lei sue braccia in una stretta calorosa.
-No! Dispiace a me- disse tornando a guardarla -mi dispiace ti ho trascurata moltissimo e mi merito tutto, mi dispiace solo che tu abbia tirato in ballo quel bastardo di Malfoy per farmi capire che...- di nuovo quell'atteggiamento di scherno nei confronti di Draco. Il sorriso che le era cresciuto in viso scomparì improvvisamente mentre ricompariva quel fastidio viscerale che aveva provato a pranzo e durante le lezioni, quando gli altri prendevano in giro Malfoy. 
-Che c'è?- chiese lui accorgendosi del cambiamento d'umore di Hermione. 
-Nulla- disse veloce ed incolore lei tornando a fare un sorriso tirato. 
-Perfetto, perché stasera ci vedremo io e te in camera tua...saltiamo la cena. Mangiamo qui- disse lui dandole un sonoro bacio. Questa era una sorpresa: raramente lui prendeva iniziative ed Hermione si disse che forse era tornato tutto apposto ma, qualcosa ancora le mancava...non riusciva a capire cosa eppure era come se il suo cuore le celasse qualcosa. 
-Herm!- disse Ron richiamandola prima di uscire dalla Sala. -Adesso che abbiamo chiarito te lo posso chiedere com'era la faccia di Malfoy dopo l'accaduto?- chiese sghignazzando.
-Vattene- disse tetra lei sentendo mancare un respiro -vattene- ripeté.
-Ok, ok- disse rassegnato lui, alzando le mani, andandosene definitivamente.
Doveva sedersi. Doveva trovare un appiglio per non cadere: finalmente aveva capito cosa l'attanagliava. Draco non era una scusa per scuotere Ron. Draco non meritava nulla di ciò che stava subendo e lei semplicemente non sopportava che si parlasse male di lui...si parlavano solo da tre giorni eppure sentì che aveva parlato più con lui che con Ron in anni di amicizia. Così ecco il cuore che risvegliandosi svelava il suo segreto; ripensò al suo discorso della sera prima:
"Hai chiesto alla persona sbagliata...lavaggio normale..."
 Draco sarà la tua centrifuga.

-Draco!- lo chiamò Blaise mentre lui si dirigeva nello spogliatoio: quel pomeriggio li aspettava un allenamento intensivo di quidditch. Draco amava quei momenti, gli unici in cui non serviva parlare, in cui poteva dirsi completamente al pari degli altri, se non migliore. 
Il biondo si volse verso l'amico che lo raggiunse dandogli un'amichevole pacca sulla spalla per salutarlo. 
-Sei entrato con qualcun altro per prendere la roba?- gli chiese candido l'amico. Per poco il biondo non inciampò sui suoi stessi passi quando l'immagine della riccia gli comparve in testa, ripensando al discorso...
-Draco?- riprovò Blaise, attirando la sua attenzione. Malfoy fece cenno di si con la testa sperando di concludere lì il discorso.   
-Posso sapere chi?- fece ancora Zabini. Mantenere la calma stava diventando difficoltoso per Draco: rispondere "Hermione Granger mi ha fatto entrare. Ah abbiamo parlato d'amore e credo di aver appena subito una centrifuga..." non sarebbe stata decisamente una buona idea. Alzò le spalle come a intendere "qualcuno".
-Perché non me lo vuoi dire?- insistette l'amico. Draco esasperato gli indicò un serpeverde che era negli spogliatoi, dove nel frattempo erano arrivati.
-Ah...Dennins- disse Blaise -peccato che fosse ad una riunione...la nostra. Quelle di ieri...per decidere le tattiche di gioco e i giocatori...era dopo pranzo. Lo hai dimenticato?- gli chiese allusivo. Lo aveva incastrato, lo capì quando Draco sbarrò gli occhi. 
-Mancavi solo tu...quindi posso sapere di grazia chi ti ha fatto entrare e perché non eri con noi?- fece ancora. Stava iniziando a diventare insopportabilmente insistente quell'interrogatorio. 
-Non darti pena a cercare una scusa- iniziò Blaise serio, richiamando l'attenzione dell'amico. Attorno a loro i compagni avevano già finito di cambiarsi.
-Sei il capitano di questa squadra...non potevamo iniziare senza di te così, sono venuto a cercarti. Ti ho visto Draco. Ti ho visto con la Granger. E sapere che hai saltato una cosa così importante per lei mi fa...arrabbiare- gli sibilò come una vera serpe. Draco era ormai infastidito da quella accusa e si voltò verso l'amico dritto e fiero attendendo che continuasse. 
-Essere muto non ti da il diritto di fraternizzare col nemico: e non raccontarmi cazzate sul fatto che abbia visto male perché sfortunatamente vi ho sentiti e Merlino solo sa cosa sia quella centrifuga- riprese fiato -Cos'è? Eh? Un linguaggio sessuale in codice? Il rosso non la soddisfa e ci prova con te? Non me lo aspettavo...professava tanto odio nei tuoi confronti ma d'altronde è una mezzosangue putt- non fece in tempo a finire perché Malfoy lo issò contro il muro tenendo lo per il collo della maglia. Sentirlo dire certe cose sulla Granger lo aveva fatto andar fuori di testa. Continuava a tenerlo nonostante lui si dibattesse. Draco aveva un'espressione di pura rabbia anche quando credette di averlo spaventato abbastanza e lo lasciò andare. L'amico restò a fronteggiarlo, da buona Serpe.
-Sono arrivato tardi a quanto pare...sei già fottuto- gli disse -lei è e resterà sempre la mezzosangue, ti perdono Draco. Farò finta che sia tutta colpa di questo tuo mutismo: farò finta di nulla...- disse andandosene livido verso il campo.
Quel giorno, quella litigata privarono Malfoy dell'unica ora un cui si sentiva normale. 
Quella litigata lo aveva anche privato di un amico: Zabini potrà anche dimenticare e far finta di nulla, ma Malfoy sembrava esser risoluto a non conceder perdono al ragazzo che aveva insultato l'unica cosa bella che gli fosse capitata da anni. 


Si era alzata e riseduta sul letto decine e decine di volte. Stava aspettando Ron da ormai 10 minuti. Ad un certo punto sentì bussare alla porta. Eccolo finalmente. Aveva trafugato qualcosa dalla Sala Grande per portarlo da lei e cenare assieme in intimità. 
-Eccomi! Cibo caldo- disse entrando e cominciando a sistemare tovaglioli sul letto posizionando il cibo. Non ci mise molta cura. Era evidente che l'unica cosa che voleva era sedersi e mangiare e lo fece senza nemmeno dire ciao. 
"Ciao anche a te Ron, come stai?" Pensò Hermione sarcastica sedendosi anche lei sul letto e iniziando a magiare. 
Erano in silenzio, si udiva solo Ron masticare velocemente e la riccia ne aveva abbastanza di quella situazione. 
-Ron! Potresti salutarmi almeno...- gli disse guardalo sconcertata.
-Si- disse col cibo in bocca -scusa Herm!- disse mandando giù sonoramente il boccone ed avvicinandosi per darle un fugace bacio. 
-Allora... come va?- chiese lei cercando di fare conversazione.
-Bene- rispose lui veloce con la bocca piena, d'un tratto Hermione si ritrovò a sperare che quel cibo finisse presto. 
E preso finì, quel trangugiarsi aveva un aspetto positivo: durava poco. Così si distesero sul letto abbracciati. 
-Tu come stai?- le chiese lui pensando a lei per la priva volta durante quella serata. 
-Sto bene, che hai fatto oggi?- continuò lei.
-Oh sai...cose- fece enigmatico lui. Hermione non poté trattenersi.
-Cose?- chiese -come quelle che fai di notte con quei corvonero?- gli chiese. Lui divenne di ghiaccio e fece una risata nervosa. 
-Di che parli Herm?- disse con un tono da presa in giro per aver detto una stupidaggine.
-Quella sera ero di ronda...ti ho visto: parlavate di quella scatola...cos'è Ron?- chiese lei curiosa. Lui si alzò di scatto e malamente inciampando mente si rimetteva le scarpe.
-Perché tutte queste domande Hermione?!- le chiese piccato -Sai essere veramente oppressiva quando vuoi!- la accusò. Hermione subì il colpo trattenendo le lacrime.
-Dove stai andando?- gli chiese notando che stava raccogliendo le sue cose. 
-Me ne vado!- disse come se fosse ovvio -Non voglio stare con una persona che non si fida!- urlò andandosene sbattendo la porta e lasciandola interdetta. 
Stavolta non avrebbe pianto si ripromise. Mai più lacrime per lui.


Draco aveva passato il pomeriggio in camera, come faceva spesso in quel periodo. Steso a pancia in su a pensare. Si era fatta ora di cena ma non aveva voglia di scendere. Blaise e lui erano ai ferri corti e a quanto pareva lui era l'unico rimasto per lui della sua casa. Dopo la litigata non gli andava di scendere per scoprire che anche lui gli aveva voltato le spalle. Così rimase nella camera che minuto dopo minuto diventava sempre più stretta, doveva scendere per lo meno a fare una passeggiata per sgranchirsi le gambe. Erano tutti a cena così, nessuno gli avrebbe dato fastidio. 
Passeggiò lento per i corridoi.
-Ci ha visti!- sentì qualcuno bisbigliare, evidentemente non era l'unico che non era a cena. 
-Si! Ti dico di si!- ancora quella voce. Era familiare...si sporse per vedere. 
"Non ci posso credere!" Pensò "ancora il rosso! Devo aver addosso una maledizione per vederlo sempre!" Continuò. Era davanti ad una porta: stava evidentemente discutendo con qualcuno che però lui non riusciva a vedere e a sentire. 
-Ti ho già detto e assicurato che lei non mi interessa!- lo sentì sibilare ancora. Lei? Che stesse discutendo con la Granger perché lei pensava che avesse un'altra?
-No. Non me ne frega nulla di lei. Non saprà nulla- ribadì ancora è fece per andarsene. Malfoy si nascose per non essere sorpreso ad origliare. 
Saperli litigare lo fece star male per lei: dopo i loro discorsi aveva capito quanto lei fosse sensibile a queste cose di coppia. Poi si ricordò del discorso delle riccia. Se aveva ben capito la metafora lei lo amava. Ma non di quell'amore totale e sconvolgente..."sempre che esista" si disse lui andando fuori dal castello. Nessuno era lì a sorvegliare in quel momento quindi, raggiunse indisturbato l'albero cui era solito sedersi ai piedi. 
Non si aspettava di certo di trovare lì la Granger. Quando la vide il cuore gli si scaldò e senza pensare decise di raggiungerla. 
Le si sedette a fianco facendola sussultare.
-Malfoy, mi hai fatto prendere un colpo- disse lei con una mano sul cuore. Lui le sorrise a mo' di scusa, poi nel buoi cercò di scrivere qualcosa. 
"Perché non sei a cena?" Le chiese lui.
Lei lesse velocemente -Lunga storia- disse guardandolo.
Lo vide rapita scrivere "Ho tempo" 
-Beh, sarò ripetitiva ma Ron mi ha chiesto di cenare in camera mia da soli...gli ho accennato a quella volta che lo abbiamo visto, durante la ronda- precisò -gli ho chiesto cosa stesse facendo e lui ha dato di matto andandosene, dicendo che non può stare con una persona che non si fida- gli confidò. 
"Un momento ma..." Pensò lui e velocemente le scrisse "Da quanto sei qui?" 
-Oh...saranno venti minuti. A proposito, dovrei rientrare se non voglio morire assiderata, perché?- chiese curiosa. Prima di rispondere Draco in un gesto del tutto inaspettato si sfilò il mantello e lo mise sulle spalle della Grifona: saperla in pericolo gli fece scattare una molla di pura paura. Lei lo guardò affascinata. Poi lui si ricordò la domanda e le scrisse:
"Ho visto il rosso in corridoio poco fa e pensavo fosse con te" in quel momento Malfoy pensò che se non era Hermione quella con cui stava parlando allora erano riferite proprio a lei quelle frasi cattive. 
-No...-disse lei con lo sguardo perso -ma mi sono ripromessa di non versare più una lacrima per lui- lo informò fiera di se. 
Non poteva non dirle cosa aveva visto, non voleva si illudesse e probabilmente lo avrebbe odiato ma, in quel momento, quello che contava era farle conoscere la verità.
Così le scrisse quello che aveva sentito poco prima in corridoio, lei lo lesse e come si era ripromessa non pianse. Stette in silenzio per molti minuti poi puntò gli occhi su Draco. 
-Credi siano per me quelle parole? Credi che mi tradisca?- gli chiese seria.
Lui fu colto di sorpresa ma iniziò comunque a scrivere, dopo un po' le consegnò il foglio con aria soddisfatta.
"Sincero? Non lo so...ma se fossero per te qui l'unico a perderci sarebbe lui. Solo un idiota ti tradirebbe" quelle parole non le pronunciò ma la sua calligrafia portò con se anche le sue emozioni ed Hermione le sentì tutte. Si volse meravigliata verso di lui e una lacrima le scivolò sul viso. Lui si preoccupò per quel cambiamento d'umore.
"Avevi detto che non avresti pianto per lui" le scrisse.
Lei rise scacciando quella lacrima con la mano. 
-Non sto piangendo per lui- gli disse seria fissandolo.
Si guardarono intensamente a lungo. 
Non stava piangendo per Ron. Non piangeva per il tradimento e nemmeno per la tristezza. La sua era una lacrima di pura felicità: per le parole di Draco. Per aver trovato Draco...ed in quel momento con questa consapevolezza nel cuore, i pensieri che la frenavano scomparvero quando lei si avvicinò al suo viso per posare le sue labbra sulle sue.


Angolo autrice: ci siamo! Non vi farò attendere molto per il prossimo capitolo: penso di pubblicarlo dopodomani. Ringrazio le 39 persone che hanno messo la storia tra le seguite e le 9 che l'hanno inserita tra le preferite e soprattutto le persone che hanno recensito. 
Lasciatemi un commento con quello che pensate se vi va :)
Alla prossima. Con affetto, F.  
  
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