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Autore: DarrenCrissArmy    01/08/2014    3 recensioni
"Alessio...io ti dico si"
Questa è la storia di Alessio, 25 anni, romano. Alessio ha un sogno: vuole partecipare a XF14. Per farlo e dimostrare a suo padre che essere gay non è un errore, avrà bisogno dell'aiuto di sua cugina e dell'amore per un cantante straordinario: Mika!
enjoy!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mika 23

 

Cap 23

Little Things

 

Mika ci mise esattamente una settimana a riprendersi dall’eliminazione di Rosy. Per tutto quel lasso di tempo non aveva fatto altro che trascinarsi  in giro in modalità depresso: on. 

Si spostava  per il loft in camicia da camera, i capelli più disfatti  del solito, un pacco di fazzoletti sempre a portata di mano e  l’aria distrutta.

Alla fine della settimana decisi che dovevo avere assolutamente il mio ragazzo indietro: insomma, aveva sprecato tutto il tempo in più che ci era stato concesso e si, fortunatamente avevo già la mia lista di canzoni tra cui scegliere – benedetta Isabella che ci  aveva pensato lei- altrimenti avrei già dovuto farlo.

Così quella mattina spalancai le finestre del  salotto, dove si era rintanato la sera prima, e presi la brocca d’acqua fredda che avevo riempito in cucina. Isabella era appoggiata allo stipite, e sogghignava.

“Mika, amore, svegliati” sussurrai dolce al suo orecchio, non ricevendo  risposta alcuna. Allora lo scoprii con un gesto preciso, privandolo delle cinque coperte che si portava sempre a letto perché “Amore, io la notte ho freddo!” e aspettando un suo movimento che però non arrivò.

Il mio ragazzo continuava beato a dormire come se nulla fosse.

Allora mi decisi “Scusa, tesoro, mi stai costringendo  tu” rivelai al mezzo cadavere  addormentato profondamente sul mio bellissimo  divano  color crema, poi feci un grande sorriso, svuotandogli la brocca d’acqua gelida direttamente su quei ricci che amavo tanto.

Neanche il tempo di allontanarmi, che saltò sul letto gridando “THE WAR IS ARRIVED!” e iniziando a scuotere le braccia per aria, combattendo dei nemici che solo lui riusciva a vedere.

Isabella era piegata in due dalle risate e appoggiata allo stipite come se ne andasse della sua vita, mentre io cercavo di calmare il mio ragazzo ricordandogli dove eravamo e perché doveva alzarsi.

“Perché mi hai bagnato, io odio l’acqua!” si lamentò con arai infantile, sporgendo il labbro inferiore e mettendo su un broncio che potevo definire solo.. adorabile.

Cazzo, Ale, concentrati! Lasciandoti incantare da lui non aiuti certo la tua causa.

“Amore, scusami, ma dovevo farlo” dissi, cercando le parole migliori per fargli capire che non poteva continuare a trascurarmi così, o non sarei riuscito a superare neanche il primo turno della finale.

“In questa settimana non sei stato esattamente professionale, sai?” continuai, disinvolto “E anche io sto male perché Rosy è uscita, ma sveglia! Tu hai ancora un cantante in gara, ovvero il sottoscritto” a quella parola aggrottò le sopracciglia “Sottoscritto? Che vuol dire?” mi chiese interessato, e capii che non l’aveva mai sentita “Significa “Io, la persona che ti sta parlando”.. e davvero non la conoscevi?? Non sei tu quello che passa del tempo con Morgan? Pensavo che lui fosse tutto un “ME, ME, ME, ME”, non è così?” rincarai la dose, un  po’ geloso di questa collaborazione dl mio ragazzo con qualcuno che era famoso per non saper tenere le mani al proprio posto.

Mika ridacchiò “Ma non devi essere geloso… stiamo solo cercando di scrivere una canzone. Per te, se devo dirla tutta” Ero basito, completamente senza parole. “E scusa.. perché volevo essere un bravo giudice, ma mi lascio sempre prendere dalle emozioni e non è professionale, anche se tra di noi è troppo tardi per parlare di professionalità” aggiunse sempre ridendo. “Andiamo!” mi incitò, non hai una canzone in italiano da scegliere?” chiese, prima di baciarmi brevemente sulle labbra e poi alzarsi con un movimento fluido, iniziando a preparare la colazione.

Lo fissai, completamente dimentico per un attimo di qualcosa che non fosse lui, che era tornato. Il mio Mika era tornato.

 

 

 

 

“Per dirti ciao, Ti scatterò una foto, o Il regalo più grande?” Chiesi ad alta voce a Mika, seduto dietro il pianoforte della sala prove. “Non lo so, amore, non le conosco. Dimmi tu da quale vuoi iniziare” replicò lui, studiando  concentrato dei video tutorial per capire come suonare le basi di quelle canzoni, dato che non riusciva a leggere la musica.

“Che dici, andiamo in ordine?” chiesi, e senza aspettare una risposta da parte sua, iniziai a cantare

“Magari un giorno avremo un posto anche nascosto oppur distante

Dalle tante astanterie

In cui riposano gli amori ormai in disuso

Quelli non storici, di cui nessuno parlerà”

Mi voltai a guardarlo, sapendo il verso successivo e volendo godermi appieno la sua reazione, cercando di non ridere mentre mi mimava “Cosa sono le ‘stantarie’???”

“E rivela il tuo sorriso in una stella

Per stasera andrebbe bene anche così

E non servirà più a niente la felicità, più a niente anche la fantasia

Mi accontenterò del tempo andato”

Corsi dietro le sue spalle durante l’acuto, sedendomi al suo fianco al pianoforte

“Soffierà nel vento una lacrima

Che tornerà da te, per dirti ciao.. ciao

Mio piccolo ricordo in cui nascosi anni di felicità, ciao

E guardami affrontare questa vita come fossi ancora qui”

Smisi improvvisamente di cantare, guardandolo corrucciato. “What?” mi chiese, accorgendosi che lo fissavo, incominciando a osservarmi di rimando.

“Non funziona” tagliai corto “Questa canzone è triste, parla di un addio, di qualcuno che amo e che mi ha lasciato.. ma tu sei qui con me” gli spiegai, semplicemente, osservando i suoi occhi sgranarsi per lo stupore e poi il suo buttare la testa all’indietro ridendo come un pazzo “Perciò non la vuoi cantare?” e giù a ridere “Dio, ti amo” sussurrò divertito, asciugandosi le guance  bagnate dalle lacrime scese per il troppo ridere.

Io rimasi fermo finchè non finì. Era così bello vederlo ridere di nuovo che potevo anche passare sopra al fatto che lo stesse facendo per una canzone di Tiziano, perché Tiziano. Non. Si. Tocca.

A meno che Mika non rida, ovvio.

“Passiamo alla seconda” ridacchiai anch’io, pregustandomi la sua faccia sconvolta che non si fece attendere.

“Ricorderò comunque, anche se non vorrai

Ti sposerò perché non te l’ho detto mai

Come fa male cercare, trovarti poco dopo

E nell’ansia che ti perdo, ti scatterò una foto

Ti scatterò una foto”

Lo abbracciai per le spalle, ammiccandogli sensualmente solo per distrarlo e continuando a cantare.

“Ricorderò comunque e so che non vorrai

Ti chiamerò  perché tanto non risponderai

Come fa ridere adesso pensarti come un gioco

E capendo che ti ho perso ti scatto un'altra foto

Perché piccola..”

Eccolo il punto. E infatti…

“Ma parla di una donna?? No, non se ne parla, tu questa non la canti, o Simona potrebbe lanciarsi su di te dal tavolo dei giudici!” sbottò, orripilato “To kidnap you!” specificò, facendomi ridere ancor di più “Mika, non mi rapirà nessuno” lo ripresi “Ma la scarto comunque se non ti va”.

“Mi sembra ovvio” replicò sorridendo malizioso e aggiungendo “Se no ti mando in bianco” ridendo apertamente della mia espressione sconvolta “E questa dove l’hai imparata??” chiesi, cercando di capire se per caso me la fossi fatta scappare io “Isabella” disse a mo’ di spiegazione, facendo spallucce.

“Ah, si ??” sorrisi e mi alzai, facendo il giro del panchetto sotto il suo sguardo curioso e prendendolo in spalla così velocemente che neanche se ne accorse. Gli feci fare il giro della stanza correndo, con lui che urlava impaurito e esclamava “Mettimi giù!” e “Put me down!” alternativamente, come se pensasse di essere più imperante usando l’inglese, mentre io ridevo sempre di più.

Alla fine lo scaraventai scherzosamente sul divano e mi spalmai su di lui, che tentava di riprendere fiato “Tu sei pazzo” decretò alla fine, dopo aver fatto un abbondante scorta di ossigeno “Probabile” concessi io, seppellendo il  viso nel suo collo.

“Non è probabile, è un dato di fatto” specificò ancora Mika, ma sapevo che stava sorridendo “Ma tu ami questo pazzo, giusto?” chiesi, la mia voce attutita dalla sua pelle, per accertarmi che mi avesse perdonato “Lo amerei di più se si togliesse di dosso.. non riesco a muovermi” replicò scherzoso.

Mi alzai sui gomiti, andando a posare un bacio sulle sue labbra prima di alzarmi del tutto e farlo stendere completamente sul divano, la sua testa sulle mie gambe e le mie mani nei suoi ricci che compievano dei leggeri movimenti circolari che sapevo adorasse alla follia.

“Ma non manca una canzone?” mi chiese dopo un po’ “Pensavo avessi perso il conto, uuffa!” mi lamentai “Non ho molta voglia di cantare oggi” sbuffai, ma sapevo che era una battaglia persa in partenza quella che mi accingevo a combattere, perciò gli regalai un sorriso e un bacio a fior di labbra prima di iniziare a cantare

“Voglio farti un regalo, qualcosa di dolce qualcosa di raro

Non un comune regalo

Di quelli che hai perso, o mai aperto,  o lasciato in treno, o mai accettato

Di quelli che apri e poi piangi

Che sei contenta e non fingi

In questo giorno di metà settembre ti dedicherò, il regalo mio più grande”

“Ma le sue canzoni sono tutte rivolte a delle donne? E tu come fai a cantarle??” mi chiese, arricciando il labbro in una smorfia adorabile “Nello stesso modo in cui fai tu, mister- big girl- you are beautiful-“ ribattei io, zittendolo e ricevendo una linguaccia in tutta risposta. Continuai

“Vorrei donare il tuo sorriso alla luna perché

Di notte chi la guarda possa pensare a te

Per ricordarti che il mio amore è importante, che non importa ciò che dice la gente

Perché tu mi hai protetto con la tua gelosia

E anche se molto stanco il tuo sorriso non andava via

Devo partire però se ho nel cuore la tua presenza

È sempre arrivo e mai partenza”

“Il ritornello mi piace di più” mi confessò il mio ragazzo a mezza voce “E per inciso, io canto per celebrare le donne” precisò, ancora offeso.

“Ok, allora elimino anche questa. Cosa dovrei fare se nessuna delle mie prime scelte ti piace?”  chiesi, mettendo il broncio.

“Ale, se nessuna delle prime scelte piace al tuo  giudice- che sarei io- allora bisogna cambiare genere. Pensaci, Tiziano ha spaziato molto, cambiando stili e generi, magari qualcosa la trovi.”

Ale però non stava ascoltando più  il discorso di Mika. Gli era venuto in mente un momento di una sera di qualche settimana prima. Erano in macchina e correvano verso l’ospedale, e Mika gli aveva cantato L’ultima notte al mondo… “ Ti amo” sorrise trionfante  “Non te lo dico abbastanza spesso” continuò

“Ho la canzone!”  urlò poi, corredo via da Isabella per sapere se in tre giorni riuscivano a preparare il pezzo e lasciando una piccola diva mezza libanese mezza inglese mezza francese e chissà cos’altro a guardarlo basito dal divano.

 

 

 

 

Mika sospirava, osservando il suo ragazzo comandare a bacchetta i tecnici delle luci sul palco delle prove generali. E poi davano a lui della diva, pensò. Alessio riusciva benissimo a fare tre cose contemporaneamente: ballare, cantare e al contempo gridare dietro a quei poveretti che provavano solo a compiere il loro dovere.

 “No, quella luce bianca lì mi arriva negli occhi!” o “Perché dobbiamo usare della nebbia verde? Cosa ha il blu che non va?” erano all’ordine del giorno quanto più ci si avvicinava alla finale, e questo non andava bene.

“Alessio stai zitto una buona volta e lasciali lavorare!” sputò nel microfono.

Il ragazzo si girò immediatamente verso di lui, furente “Mika, non osare dirmi come devo lavorare! Quello che va sul palco e canta sono io non tu!” urlò verso il suo ragazzo.

Erano giorni che andavano avanti così, e sembravano già secoli.

Tutto si era guastato una sera di un paio di giorni prima, sarà stato un sabato.

Ale era nel backstage, Mika nel camerino. Si era tolto in fretta e furia i microfoni e stava per fiondarsi dal suo amore,  quando un uomo della sicurezza lo aveva avvicinato, porgendogli un mazzo di rose rosse.

“Consegna per lei” aveva detto “Una qualche fan scalmanata di sicuro, Ale” e se n’era andato, facendogli l’occhiolino.

Ale aveva aperto il bigliettino che accompagnava le rose e ciò che vi aveva trovato scritto era stato anche peggio.

“Ehi! Una fan ti ha mandato dei fiori?”

La voce di Mika alle sue spalle l’aveva  fatto gelare.

Oh, cazzo, pensò.

“No, veramente no…” iniziò sentendosi piuttosto stupido e preso per i fondelli “Sono da parte del mio ex, con tanto amore” aveva sussurrato.

Subito gli occhi di Mika si erano fatti più scuri e il giudice era corso via, senza lasciare ad Ale nemmeno il tempo di spiegarsi., di capire il suo comportamento.

Quella sera per la prima volta, avevano litigato. E Mika si era scoperto ferito dal comportamento del ragazzo, perché pensava che non avesse davvero tagliato i ponti con il suo ex, Nicola- solo il nome gli rivoltava lo stomaco-  e che quindi quel regalo fosse una conseguenza del fatto che quel tipo ancora non avesse capito che lui non  era più disponibile.

“A meno che” aveva concluso, lanciando un occhiata stanca al ragazzo furente davanti a lui “Questo per te non voglia dire niente, e non pensi che durerà”

E non aveva lasciato ancora una volta che Ale parlasse, girando sui tacchi e lasciandolo lì, quell’ultimo “Stanotte dormo nel mio loft” sospeso come nebbia tra di loro.

 

 

Fu Ale questa volta, ad abbandonare il palco e a lasciare, incazzato nero, le prove.

Cosa mai vista, tanto che tutti se ne preoccuparono. Alessio amava il suo lavoro, adorava pianificare ed elaborare i costumi e le coreografie. Cosa poteva essere mai successo?

Isabella si avvicinò a Mika, sospettosa “Tu ne sai qualcosa?” chiese

“No” il ragazzo distolse lo sguardo non riuscendo ad incrociare quello della donna.

Quella sospirò “E allora mi spieghi perché sono tre notti due notti che dormi in un loft che prima non avevi calcolato nemmeno di striscio?”

“Ho bisogno di tempo per pensare, Isa! Lasciami in pace!” sbottò il giudice, alzandosi di scatto e andandosene.

Oh tesoro, pensò la coach, ma noi non abbiamo più tempo.

 

 

Angolo dell’Autrice:

Umore nero come la pioggia. E questo influisce sul capitolo. Spero che le cose si sistemino in fretta, povero Ale, dai. Scommetto che non vi sareste mai aspettati una cosa del genere ahahahaah

Xoxo Bea

  
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