Fanfic su artisti musicali > Bastille
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Autore: Shiwriter    02/08/2014    2 recensioni
Sarah ha gli occhi grandi, verdi. Occhi sempre intenti a guardarsi intorno alla ricerca di persone sensibili come lei, che sappiano apprezzare le piccole cose, amino i libri e il mondo che si crea dentro di essi, e che magari ascoltino anche qualche canzone dei Bastille...
Catapultata in Inghilterra così velocemente da sembrarle un sogno, Sarah non immagina che nei suoi pensieri al posto della preoccupazione per il nuovo lavoro e il nuovo appartamento si farà strada qualcosa di molto più profondo e importante che sconvolgerà piacevolmente le sue giornate...
Genere: Introspettivo, Poesia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. Recording studio.
Sarah p.o.w.
Fui svegliata dalle prime luci del mattino che filtravano dai vetri della finestra sul parco. Non avevo tirato le tende e mi ero addormentata sul pavimento, che non si era rivelato comodo e mi aveva lasciato la schiena tutta indolenzita e un braccio dolorante. Mi tirai su a sedere aiutandomi con l'altro e guardai fuori. C'era poco movimento nella strada oltre il parco e dovevano essere circa le 7:00 perchè il sole era basso e la luce illuminava solo una parte dei palazzi. Aprii il portatile per controllare l'ora e sulla schermata balenò la mail della sera prima rimasta aperta. Di colpo ritornai alla realtà e in automatico la mia mente cominciò a organizzare la giornata, mentre i battiti erano accelerati e non davano segno di voler rallentare.
Andai in cucina per bere del latte, cercando di mettere in pratica gli esercizi respiratori delle uniche due lezioni di yoga a cui avevo partecipato.
- Calmati Sarah, ora pianificherai la tua giornata e tutto andrà per il meglio.-
Decisi di andare là per le 14:00 anche se l' appuntamento con i tecnici era previsto per un ora dopo, così avrei potuto vedere lo studio e dare un' occhiata alla cartella del precedente manager dei Bastille.
Per non pensare all'incontro di quel pomeriggio corsi in camera e arraffai dal comodino "Jane Eyre" e scesi nel parco per immergermi nella lettura. Aprii il cancello di ferro battuto ricoperto d'edera ed entrai. Grazie alle foglie di quella pianta, l'interno del parco era invisibile dalla strada così potei restare sola e indisturbata per qualche ora.

La facciata del "recording studio" sembrava quella di un piccolo cinema e l'insegna luminosa ne aumentava notevolmente l'illusione. 
Una ragazza all'ingresso mi disse che dovevo salire al terzo piano e quando glielo chiesi mi diede il fascicolo che volevo consultare.
Non appena arrivai su, bussai alla porta con scritto"studio", ma dato che nessuno rispose la spinsi ed entrai. La sala era deserta ma due delle luci erano accese; c'era un attaccapanni alla mia sinistra così appoggiai il giaccone e la borsa ed andai a sedermi su un piccolo divanetto beige. Sfogliai gli appunti che aveva lasciato l'altro manager. Stando a quelli avrei dovuto fare molte telefonate per organizzare concerti, meeting e sessioni radiofoniche, non molto diverso dal mio lavoro a Milano dopotutto, il che era molto rassicurante. In fondo alle pagine trovai alcuni numeri utili e li segnai sulla rubrica del telefono. Poi guardai sul tavolino davanti a me. Appoggiato sopra alcune riviste c'era un block notes dove qualcuno aveva scritto con dell'inchiostro blu. Quello che lessi mi era molto familiare e andando avanti non riuscii a trattenermi e cominciai a cantare, prima piano e poi sempre più decisa, dato che nessuno mi avrebbe potuto sentire. L'acustica era perfetta e le parole scivolavano fuori dalle mie labbra per riempire tutto lo spazio vuoto della sala.
"I have written you down now you will live forever, and all the world will read you and you will live forever..."

- Beh non è niente male Kyle, che ne dici?-
- Dico che per me è si!- rispose il ragazzo sorridendo in modo buffo e alzando i pollici.
- Già, la ragazza canta bene. Forse abbiamo finalmente trovato qualcuno per rimpiazzare quell'egoista di Dan.- ribatté l'altro accompagnato dalle sonore risate dell'amico. 
Sarah ripose velocemente l'album sul tavolo e spostò lo sguardo sulle scarpe sentendo le guance avvampare per la vergogna. 
-Scusa, non volevamo interromperti, continua pure se vuoi- disse Kyle.
-No, no non dovrei cantare, stavo aspettando qui da sola e...-
-Figurati, ci fa piacere sapere che non siamo gli unici fissati con la musica qui- la rassicurò Will- ma forse è meglio presentarsi. Io sono Will e lui è Kyle.-
- Ciao!- Kyle venne avanti e le strinse la mano. Sarah si sentì percorrere da un brivido freddo lungo tutta la schiena.
- e tu sei?...-
Non capì subito che si stava rivolgendo a lei. Ma poi alzò lo sguardo e incrociò quello dei due ragazzi che la fissavano, così si affrettò a rispondere.
-Ehm.. sono Sarah e vi seguirò e mi... mi occuperò di voi nei prossimi mesi.- 
- Sarai la nostra mamma!- strillò una testa capelluta spuntando da dietro Will.
- Dai Woody, così la offendi. Lei è un manager e conta più di tutti noi messi assieme.-lo zittì Will ridacchiando. 
La battuta aveva disteso un sorriso sulle labbra di Sarah e lei stava stringendo la mano a Woody quando dalla porta in fondo alla sala entrò Dan. Entrarono gli occhi di Dan e i suoi capelli magnifici. Gli occhi verdi di Sarah acchiapparono il suo sorriso timido e il suo sguardo sincero e li strinsero tra le pupille per non lasciarli andare.
-Dan eccoti! Lei è Sarah la nostra mamma-manager!- Lo ragguagliò Woody allegro.
- E canta anche molto bene, ce lo ha dimostrato un attimo fa.-
- Mi spiace di essermela persa...-
-Oh non direi Dan, è meglio così- gli disse Kyle- Perché è molto più brava di te!-
Tutti risero e i ragazzi cominciarono a prendersi scherzosamente in giro.
Sarah p.o.w.
 Mi fecero vedere lo studio di registrazione e dato che glielo chiesi cominciarono a parlarmi delle loro abitudini durante le serate e i concerti.
- Wow!- fece Kyle compiaciuto- Tu si che sei una manager seria, ci conosci da dieci minuti e stai già prendendo appunti mentali per lavorare con noi.
-Ma no, non è vero...- dissi ridendo perché sapevo di essere stata"scoperta"- lo faccio solo per curiosità.-
-Ma sì certo noi ci crediamo...- fece Woody ironico.
-Davvero, posso giurarlo.- rivolsi ai ragazzi un sorriso di sfida e con il pollice destro tracciai una piccola croce all'altezza del cuore in modo ironicamente solenne. Contemporaneamente feci scivolare l'altra mano dietro la schiena e incrociai le dita.
Dan mi stava fissando e quando poggiai lo sguardo sui suoi occhi sorrise e guardò la mia mano sinistra. Si era accorto subito dell'inganno e non riusciva a smettere di ridacchiare e guardare verso di me. Ma si tenne la sua vittoria per sè e non lo fece notare agli altri.
In quel momento entrarono tre uomini e una donna. Salutarono i ragazzi e mi dissero che erano Greg il fotografo, Lucy e Alex i tecnici del suono, e Mark che aiutava i ragazzi in sala registrazione.
Greg Lucy e Alex mi circondarono letteralmente e cominciarono a parlare tutti e tre contemporaneamente cercando di dirmi cosa serviva a loro e alla band e mettendomi in mano parecchi fogli con le persone da contattare quelle a cui scrivere con liste su liste di impegni e richieste.    Nel  frattempo Mark era entrato nella sala adiacente seguito dai ragazzi. Dan era l'ultimo e mi dava le spalle, camminava con la testa abbassata e sulle sue labbra mi parve di vedere un sorriso. Aveva le dita incrociate sulla schiena.
   
 
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