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Autore: Mad_Dragon    02/08/2014    0 recensioni
Prima fanfiction che scrivo, perciò non sono ancora molto bravo. Questa e la storia di Roger e della sua ciurma, composta da persone che quasi sicuramente lasceranno un segno indelebile nella storia della pirateria e sfideranno tutti coloro che vorrranno frapporsi tra loro e la realizzazione dei loro sogni.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finale
- What lies ahead -
Il viaggio verso Rough Island fu normale, anzi piacevole. Tori si era subito ambientata davvero bene e aveva stretto amicizia con Cath e Katia, con le quali dividevano la camera. Sinceramente, non so come faccia a sopportare Cath e dormire con lei nella stessa stanza. Devo ringraziare per la prima volta quel cretino di Daltan per aver fatto costruire una cabina solo per me. Ma sto divagando.
Raggiungemmo l'ultima isola del Mare Meridionale in poco più di due settimane. L'isola era più grande di quelle che avevo visitato in precedenza. C'era un'unica città che si ergeva proprio al centro dell'isola. La città era sovrastata da un'enorme struttura simile ad un castello. Entrammo nella baia che penetrava nel territorio. Appena gettammo l'ancora, scesi dalla nave ed invitai gli altri a fare lo stesso.
"Allora ragazzi, facciamo così: ci prenderemo un po' di tempo per esplorare l'isola. Ma solo alcuni di noi lo faranno." dissi.
"Uffa Roger, sei davvero noioso. Avanti, sentiamo: perché alcuni non dovrebbero andare a svagarsi." chiese una Cath leggermente irritata.
"Te lo spiego subito, mia cara. Dopo il casino che abbiamo combinato nelle due ultime isole che abbiamo visitato, la Marina ci starà cercando. Non voglio ritrovarmi tra le scatole quei deficienti in divisa." dissi.
"E allora?! Possiamo farli fuori senza troppi problemi." replicò quella testarda di Cath.
"Devo ricordarti che abbiamo tutti e due una taglia?" chiesi con fare annoiato.
"Capo, lo sai che sono aumentate?" chiese titubante Tori.
"Che?!" esclamammo insieme io e Cath.
"Non sto mentendo. Quella di Cath adesso è ventidue milioni mentre la tua trentotto." disse Tori.
"Oddio!" pensai. "Sto diventando famoso.". Mi persi in quei pensieri per un paio di minuti. Fu Cath a recuperarmi dicendomi:" Allora, vuoi fare questi gruppi o no?"
"Cath e Ross verranno con me. Voi tre rimarrete qui. Tra tre ore ci ritroviamo qui e ci diamo l cambio" dissi.
"Okay capo!" disse sorridendo Tori.
"Ci ritroviamo tra tre ore" disse Katia. Salutammo e ci dirigemmo verso il centro della città.
un'ora e mezza dopo
Avevamo passato più di un'ora in un negozio di cibo per fare scorta. Tutta colpa di Ross e della sua improvvisa voglia di cucinare non so quale piatto esotico. Poi passammo un quarto d'ora in un negozio di libri. Comprai un paio di libri da inserire nella libreria della mia cabina.
Dopo questo giro per negozi decisi di andare a vedere quella costruzione che aveva attirato la mia intenzione poco prima.
"Ragazzi, io vado a fare un giro nella piazza sopraelevata. Chi di voi vuole venire?" chiesi.
"Ah, non contare su di me!" esclamò Cath. "Questo ciottolato mi sta uccidendo."
"Potevi evitare di metterti le scarpe col tacco." disse Ross.
"Ma stai zitto!" urlò Cath a Ross prima di colpirlo in faccia con un libro.
"Smettetela di dare spettacolo!" tuonai.
I due interruppero la zuffa e mi diedero retta. " Cath, torna pure alla nave e portati dietro le borse della spesa. E non ti lamentare." ordinai.
La ragazza prese le borse e incominciò a percorrer a ritroso la strada da cui eravamo venuti. Quando si fu allontanata abbastanza, si voltò e mi mandò a quel paese.
"Come fai a sopportarla?" chiese Ross.
"Tanta pazienza, ma sopratutto non contraddirla mai. MAI." dissi sottolineando la parola "mai".
Ci incamminammo verso la piazza e la raggiungemmo dopo un quarto d'ora di cammino.
La piazza era stata costruita davanti ad una costruzione molto alta, in pieno stile gotico. Da lontano la si poteva scambiare per un castello ma, avvicinandosi, ci si rendeva conto che era una cattedrale. La facciata era divisa in tre parti da altrettanti portoni e era decorata con incisioni e con due statue disposte ai lati dei portoni. Al posto del tetto, la cattedrale aveva un'enorme cupola circondata da quattro alte torri. Le torri erano sormontate da delle guglie riccamente decorate. A completare la facciata c'era una finestra rotonda molto ampia e formata da vetri colorati.
"È bellissima!" esclamò Ross.
"Non ne avevo mai sentito parlare. Devono averla appena finita." dissi.
"Possiamo avvicinarci?" chiese Ross.
"Certo."
Ci avvicinammo all'entrata principale della cattedrale. Iniziai ad osservare le decorazioni della facciata e presto mi accorsi che rappresentavano scene di vita quotidiana. Alzai lo sguardo e vidi un altorilievo raffigurante diverse persone riccamente vestite. Sopra di esse sporgeva uno strano simbolo formato da tre linee che si incontravano al centro di un rombo alato. "Evidentemente è il simbolo di coloro che hanno contribuito a costruire questa bellezza architettonica." mormorai.
"Capitano, guarda." disse Ross indicandomi un punto della piazza. Spostai il mio sguardo nella direzione indicatami e vidi un tizio vestito in modo strano ( e credetemi, più strano di quelli che avevo visto fino a quel momento) avvicinarsi ad una ragazza.
"Mi sembra sospetto. Ross avvicinati senza farti vedere. Io terrò d'occhio la ragazza." dissi.
Ross fece come gli ordinai e io mi accostai alla ragazza. La spintonai per falle cadere il cestino che portava sotto braccio.
"Scusi signorina, non l'avevo vista." dissi mentre mi abbassavo per aiutarla a raccogliere le sue cose.
"Non fa niente, non si preoccupi." disse la ragazza. Fu allora che qualcuno urlò. Alzai lo sguardo e vidi l'uomo di prima tirare fuori dalle pieghe del cappotto un coltello. Non potevo utilizzare i miei poteri davanti a tutti né potevo caricare quel tizio. Decisi che avrei attivato lo stesso i miei poteri. Grazie al cielo Ross intervenne prima di me e colpì con un potente calcio allo stomaco l'aggressore.
"Cosa cavolo sta succedendo?" chiese spaventata la ragazza.
"Non credo di saperlo neanche io. L'unica cosa di cui sono certo è che le vogliono fare del male." dissi.
La ragazza si spaventò ancora di più. "Venga, è meglio che usciamo da questa piazza." dissi tendendole la mano. La ragazza la prese e ci dirigemmo verso l'uscita della piazza accompagnati da Ross. L'unica cosa che non notammo fu uno degli amici del tizio che Ross aveva steso prima seguirci. Il tizio in questione ci attaccò  nella via centrale ma bastò un calcio di Ross, l' Aries' Kick, per stenderlo.
"Credo che lei ci debba delle spiegazioni." dissi rivolto alla ragazza.
" Beh credo che vogliano uccidermi o rapirmi  per ricattare mio padre." dissi la ragazza.
"Oh, bene." dissi in tono sarcastico.
"Roger, guarda laggiù! Ci sono dei Marine." disse Ross.
"Merda, dei Marine!" imprecai.
"Fermati, Fergas D. Roger! In nome della Giustizia." tuonò uno dei marine puntando il fucile nella nostra direzione.
"Scusate ragazzi, forse la prossima volta." dissi in tono sarcastico. "Mono di Buddha: Pressa!" urlai. Tre enormi mani apparvero sopra i Marine e li scacciarono a terra. Ci allontanammo da lì seguiti dalle grida di protesta del plotone.
dieci minuti più tardi
Raggiungemmo il porto senza altri imprevisti. Non ce la facevo più a correre.
"Qui siamo al sicuro." disse la ragazza.
"Meglio stare all'erta." disse Ross.
"Ha ragione lei Ross. Nessuno sarebbe così sciocco da attaccarci al porto." dissi.
"Però ci hanno attaccati in piazza." protestò il mio compagno di avventure.
"Nella piazza si potevano mischiare alla gente e scappare senza farsi notare." spiegò la ragazza, anticipandomi.
"Ma sei una stratega o cosa?" chiesi stupefatto.
"Una specie." rispose la ragazza.
 "Fermi dove siete!" tuonò una voce. Ci girammo e vedemmo un plotone più grosso del precedente. Dai ranghi uscì un uomo con un capotto bianco sulle spalle e l'uniforme della marina riservata ai graduati.
"Ora rilasciate subito la mia bambina." disse l'uomo con un tono che non ammetteva repliche.
"Che cavolo sta succedendo?" disse Jacob, il quale si era appena affacciato dal ponte della nave.
"Jacob, avverti gli altri. Dì loro di intervenire solo se le cose si mettono male." ordinai.
"Papà, non sono stati loro ad attaccarmi. Sono stati loro due ad aiutarmi." disse la ragazza.
"Sta dicendo la verità." dissi.
"Perché dovrei credervi?" chiese il Marine.
"Perché dovrei mentirti?" chiese a sua volta la ragazza.
Il Marine rimase in silenzio per qualche minuto poi ordinò alle truppe di ritirarsi. " Vi do il beneficio del dubbio. Però vi voglio fuori da quest'isola al tramonto" disse con voce grave.
"Grazie" dissi.
"Non mi devi ringraziare, pirata. Ringrazia la buona fede di mia figlia." disse il marinaio.
Mi voltai verso la ragazza e le chiesi come si chiamasse.
"Shinjitsu (1)" disse la ragazza.
Qualche ora più tardi
L'ultimatum dato dal padre di Shinjitsu stava per scadere quando decidemmo di prendere il largo. La nave lasciò l'isola di Rough Island trasportata da un dolce vento proveniente da sud. In poco tempo arrivammo davanti alle Reverse Mountain.  Radunai i miei amici sul ponte e iniziai a fare un discorso molto accorato.
"Ragazzi, sappiatelo: dopo queste montagne ci aspettano mille avventure e altrettanti pericoli. Non potremmo più tornare indietro. Adesso voglio solo sapere una cosa: siete pronti?" dissi.
"Sì!" urlarono tutti insieme.
"E allora partiamo verso nuove avventure, verso ciò che si estende oltre queste montagne!" urlai io in risposta.
Mi voltai verso le reverse Mountain, le quali si ergevano maestose davanti alla nostra nave, e sussurrai: "Grande Blu, aspettaci!"
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Buongiorno a tutti. Devo dire che sono un po' triste. Questo progetto mi ha tenuto impegnato per diversi mesi e, adesso che è finito, faccio fatica a staccarmene. So già che farò un seguito, ma non so quando. Forse tra un paio di mesi, forse tra un anno. Le uniche cose che do per scontate sono dei cambiamenti nello stile, ma non voglio anticiparvi niente. L'unica cosa che mi rimane da fare è ringraziarvi per averla letta. Grazie di cuore. Ora vado.
Rovo_sama
1) verità in giapponese (almeno secondo google traduttore)
  
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