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Autore: wilgiappone33    02/08/2014    2 recensioni
E' stata una sereta totalmente normale, l'ultima notte di vacanza prima dell'inizio dell'inizio del liceo, non è successo nulla di strano...ma allora perché quando il giorno dopo ti svegli senti di essere cambiata? Quella riflessa nello specchio sei sempre tu, eppure in te c'é qualcosa di estraneo e anche il comportamento delle altre persone nei tuoi confronti è cambiato. Non capisci cosa possa essere successo, finché ti chiedi se l'incontro con quel ragazzo così misterioso, quella sera, sia stato del tutto casuale, o se invece sia successo qualcosa che ti rifiuti anche solo di immaginare. Ma è inutile, non puoi scappare da quello che sei diventata, né da tutto ciò che sta per accaderti, perché in fondo questo è solo l'inizio...
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A quell'ora, con una ragazza svenuta e le facce stravolte che si ritrovavano, prendere i mezzi era fuori discussione. Per quel motivo Erika e Ren stavano procedendo a piedi verso l'aeroporto più vicino, dove, secondo Ren, lavorava un vampiro amico di famiglia che doveva ai Vandair un favore e che quindi li avrebbe riportati in Austria sul suo jet. Certo, era un'idea folle dato che al momento quell'uomo poteva essere ovunque, ma potevano solo sperare di trovarlo, altrimenti non avrebbero davvero saputo come fare. In effetti c'erano tante cose che avevano ancora un punto interrogativo sopra, quasi tutte a dire la verità, ma ora non potevano pensarci. Avevano deciso che avrebbero rimandato le discussioni a dopo, per ora si camminava senza parlare, come ombre nella notte.




-Cedrik Lightworm, per favore, dovremmo parlargli.
La luna e le stelle avevano lasciato posto alla luce del sole un paio d'ore dopo che Erika e Ren avevano raggiunto l'aeroporto, così avevano avuto il tempo di riposare, darsi una sistemata e organizzare le idee, prima di entrare e chiedere al centro assistenza di chiamare il pilota che stavano cercando.
-Dovrebbe arrivare entro un'ora circa, al momento è fuori, ma non ha altri voli prenotati fino a dopodomani, quindi quando arriva avrà sicuramente un momento per voi, nel frattempo temo che dovrete aspettare.
I due vampiri si scambiarono un'occhiata piena di sollievo, qualcosa finalmente andava nel verso giusto.
-Grazie mille, aspetteremo.
Tornarono dove avevano lasciato Celeste, seduta su una sedia di uno dei tanti spazi d'attesa dell'aeroporto. Sembrava dormisse, ed essendo mattina presto nessuno faceva caso a lei, non era l'unica lì dentro a farlo. L'aveva sempre portata sulle spalle Ren, sperando così di passare inosservati, e infatti per ora non avevano avuto problemi.
-Ok, un'ora, non potevamo sperare di meglio.- disse Erika sedendosi accanto all'amica.
-Vero, a quanto pare finalmente la ruota della fortuna gira!- rispose Ren, sistemandosi a sua volta accanto alla ragazza.
-C'è una cosa di cui dobbiamo parlare- fece lei, in tono improvvisamente più grave -La scena di stanotte, te ne sarai accorto, era la stessa che ho sognato più di un mese fa. E ti ricorderai anche dell'altra parte del sogno che, a questo punto, dovrebbe anch'essa avverarsi...a mie spese.- Ricordò l'ascia che saettava veloce contro il suo petto e poi, di colpo, il buio della stanza e il sollievo di scoprire che era soltanto un sogno. Poteva ancora dire lo stesso?
-Mi ricordo, certo, perché, vedi...è la stessa cosa che ho sognato anch'io.
Erika rimase un attimo a guardare l'amico chiedendosi se la stesse prendendo in giro, ma il suo volto sembrava serissimo.
-Non te l'ho mai voluto dire, per non spaventarti, ma quella stessa notte io e te abbiamo sognato la stessa cosa, solo che la prima parte del sogno io l'ho vissuta in prima persona, ero io stesso a mordere la ragazza ma tu non c'eri, nella seconda parte invece ho visto e l'uomo che ti colpiva, ma, pur essendo vicino a voi, ero paralizzato e non riuscivo a muovermi per bloccare l'ascia lanciata da mio padre.
Erika guardò Ren con gli occhi sgranati, avrebbe voluto urlagli contro le parole peggiori che sapeva per non averle detto nulla e aver tenuto quel comportamento misterioso, ma ora c'era qualcosa di più importante da dire, anche se le parole non riuscivano ad uscire.
-T-tuo padre?- biascicò infine, cercando di mettere insieme i pezzi, ora che c'erano tutti.
-Sì, a differenza di te io vedevo il volto dell'uomo, ed era mio padre. E se adesso la prima parte del sogno si avverata...se noi torniamo là...
-No, non pensarci neanche, non mi lasci qui. Sai cosa? Non importa, non importa dei sogni che si avverano e delle premonizioni. La Erika di oggi non è la stessa Erika i quella notte, quindi quando quella lancia arriverà la schiverò e fine della storia.
Si chiese da dove avesse tirato fuori tutto quel coraggio e tutta quella sicurezza, e probabilmente se lo stava chiedendo anche Ren dato che il suo volto era il ritratto dello stupore.
-Va bene- disse lui -Mi fido di te.
Le loro mani si incontrarono e si strinsero. Erika decise di passar sopra al fatto di averle tenuto nascosto il sogno, visto che ora aveva la sua fiducia. Pensò a cos'era successo nelle ultime settimane, a dov'era arrivata: per la prima volta si sentì veramente una vampira, e le stava piacendo.




L'ora (e mezza) era passata e il contatto di Ren si era rivelato un uomo alto e robusto, dai capelli biondi e gli occhi di ghiaccio. Dopo una conversazione col ragazzo che Erika non era riuscita a sentire aveva acconsentito ad accompagnarli fino a Innsbruck. Ora si trovavano sul suo aereo, un jet molto elegante e lussuoso, anche se Erika non era un buon giudice dato che era la prima volta che metteva piede su un aereo privato. Le sembrava di vivere un flashback: prendere l'aereo, scendere allo stesso aeroporto, fare la stessa strada diretti allo stesso posto, tutte cose che avevano già fatto. Stavolta, però, sapeva già cosa aspettarsi, perciò non si stupì quando il bosco si diradò e la villa comparve davanti a loro in tutto il suo splendore. Decisamente più stupita era Maryse quando, anche questa volta, venne ad aprire la porta. Per un attimo li guardò come se fossero due alieni, e ancora peggiore fu lo sguardo che rivolse a Celeste, sempre svenuta sulle spalle di Ren, ma poi riacquisì la sua compostezza e quando aprì bocca il suo tono era lo stesso di sempre.
-Siete un po' in anticipo, ragazzi, non vi aspettavamo per un altra settimana. Avevate nostalgia di casa? E poi, Ren, com'è che ogni volta che torni qui ti porti una ragazza nuova? Per di più neanche cosciente, stavolta.
Maryse incrociò le braccia sul petto e per un attimo sembrò una madre normale che faceva la predica al figlio per una di quelle cose futili che tutti i teenager fanno e su cui i genitori non si decidono a chiudere un occhio.
-Mamma, non abbiamo tempo da perdere. Ci sono cose importanti di cui dobbiamo parlare, con te e con papà.
-Mmm...fammi indovinare: queste “cose importanti” riguardano lei?- chiese la vampira, facendo un cenno verso Celeste. -E, sopratutto, prima che si creino altri equivoci imbarazzanti, stavolta la ragazza che ci porti è veramente la tua servitrice, Ren?
-Sì, lo è.- rispose freddo lui, gli occhi che lanciavano una tacita sfida alla madre -Ma non ancora per molto.














Salve a tutti!! ♥ Scusate per il capitolo corto e molto di passaggio
ma questa settimana va così c:

Se volete recensire fatelo ora, visto che la storia sta entrando nelle battute finali!!
Eh sì, siamo quasi alla fine! Beh, buon proseguimento di estate e...

Al prossimo capitolo! Baciiii :*
   
 
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