Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: Yumeha    02/08/2014    3 recensioni
Il mondo magico è stato stravolto completamente. I Librarian, i più forti Marines in circolazione, hanno il compito di eliminare quei pochi maghi rimasti che fanno resistenza all’interno delle loro Gilde.
Fairy Tail e qualche altra corporazione, riescono a rimanere in piedi. Non sempre però, la squadra riesce ad uscire indenne.
Le nuove armi donate ai Marines stanno mettendo in serie difficoltà i Portatori di Magia.
In quella nuova Fiore c’è solo una regola: I Portatori di Magia vanno eliminati.
Gli ultimi maghi rimasti riusciranno a sistemare le cose e portare il tutto alla normalità, o guarderanno sprofondare quello che per loro era stato un continente prospero e pieno di magia?
***
[Dal Capitolo 1]
Vidi un Librarian entrare in piazza, accompagnato dalla sua fedele arma: un fucile.
«No.» mormorai, con occhi sbarrati, cercando di liberarmi.
L’uomo alzò l’arma, il bambino tremava e la folla guardava la scena senza battere ciglio. Quando il Marine caricò, mi sentii presa dalla paura, come se al posto di quel piccolo bimbo ci fossi io.
Uno sparo.
Uno fiotto di sangue.
L’ennesima vita strappata.
«No!» urlai, talmente forte da sentirmi la gola bruciare.
***
[NaLu, GaLe]
Spero vi piaccia! :3
Lilith ♥
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Gray Fullbuster, Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Welcome to Fairy Tail, Lucy
 

Capitolo 2 ~

Sentivo la presa di mio padre diventare sempre più forte, feci una smorfia quando cominciai a percepire dolore. Ma non gliel’avrei mai fatto notare, troppo orgogliosa per dargli qualsiasi tipo di soddisfazione.
Quando fummo di nuovo in casa, Jude si voltò, notando per la prima volta la sua maschera controllata crollare. Era furioso. Appena mi lasciò il polso, mi tirò uno schiaffo in pieno viso. Sentii il forte schiocco, poi il calore e il bruciore. Digrignai i denti, serrando le mani a pugno, talmente forte da farmi sbiancare le nocche.
«Non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere.» sibilò. Non lo guardai in viso, continuavo a tenere la testa voltata. «Lucy, ma ti rendi conto di quello che hai fatto?!» sbottò. «Hai ucciso due dei miei uomini e hai cercato di salvare un Portatore di Magia!» Non aveva mai urlato così tanto. Sembrava sempre così calmo, come se avesse sempre in pugno la situazione. Evidentemente questa volta avevo esagerato. Cercai di reprimere a fatica il ghigno che stava per affiorarmi sulle labbra. Jude si schiarì la gola. «Fai un’altra bravata simile e ti diseredo.» scandì.
Non seppi se prenderlo come una minaccia o come incitamento a fare qualcun’altra delle mie. Mi voltai a guardarlo per la prima volta, con un sorrisetto strafottente. Feci per aprire bocca, più che intenzionata ad abbandonare il mio cognome. Mio padre, molto probabilmente, capì quello che stessi per fare, e sgranò gli occhi, sorpreso. Ma prima che potessi far uscire alcun tipo di suono, la figura di un Marine, si avvicinò a noi. La squadrai: era una ragazza minuta, di una bellezza dolce e infantile. Capelli turchini che cadevano in morbide onde sulle spalle, occhi grandi color ambra, simile a oro fuso. Sembrava una bambolina che aveva sbagliato affidamento; invece di vestire graziosi abiti con pizzi e merletti, era finita in un campo militare, con divisa e armi.
«Chiedo scusa per l’intrusione, ma sono stata incaricata di scortare la Signorina Lucy nelle sue stanze.» comunicò, con tono fermo e deciso. Per nulla spaventata di aver appena interrotto il rimprovero del re di Fiore.
La guardai incuriosita, forse dietro quel camuffamento da ragazza dolce e piccola, si nascondeva una personalità forte e indipendente.
Mio padre annuì e senza aggiungere una sola parola, si voltò e si allontanò. Lanciai alle sue spalle un’occhiataccia carica d’odio, che se ne fossi stata in grado, lo avrei incenerito con lo sguardo. Mi voltai verso la turchina, sorridendole grata. «Grazie per averci interrotto. Posso tornare da sola in camera, non c’è problema.» Non volevo compagnia, l’unica cosa di cui avevo veramente bisogno era scendere nella mia camera segreta e dedicarmi a sparare.
La ragazza mi afferrò per un braccio, costringendomi a guardarla. «Principessa Lucy, vorrei parlarvi di una cosa.» disse, guardandomi intensamente negli occhi. «In privato.» precisò.
Annuii. «Va bene, ho capito.»
Proseguii verso la mia stanza, indecisa se fidarmi o no. Era pur sempre uno dei Marine di mio padre. E se avesse voluto entrare per capire da dove prendevo tutte quelle armi?  Be’, in ogni caso, sarebbe entrata nel mio regno, dove la vera principessa avrebbe combattuto fino all’ultimo respiro. Non sarebbe sopravvissuta abbastanza per raccontarlo a qualcun altro.
Quando arrivammo a destinazione aprii la porta. «Prego.» dissi, facendola passare per prima.
«È una stanza molto graziosa.» sussurrò.
La guardai perplessa, notando gli occhi brillanti con cui osservava la mia camera. «Oh, grazie.»
La turchina sembrò riprendersi, voltandosi verso di me. «Sono il Generale di Squadra Aerea “con incarichi speciali”, Levy McGarden.»
Strabuzzai gli occhi. Era esattamente sotto Mark! Come poteva una ragazza tanto giovane e delicata ricoprire un ruolo tanto importante?! «Oh.» balbettai, sorpresa.
Levy sorrise, compiaciuta dalla mia reazione. «Comunque, sono venuta per dirvi un’altra cosa.» fece lei, iniziando a torturarsi le mani. «Ma prima di tutto ho bisogno di sapere una cosa, anche se dopo la scena di oggi in piazza non credo di avere più dubbi: Se ci dovesse essere una rivoluzione, con chi vi schierereste?» sussurrò, temendo quasi che nella stanza ci fosse qualcun altro oltre che a noi due.
Inarcai un sopracciglio. Okay, ora ero molto sospettosa. «Come mai questa domanda?»
«Rispondete.» ordinò. «Per favore.» aggiunse, capendo di aver appena ordinato a una principessa di parlare.
Ridacchiai. «Ovviamente da parte dei maghi.» risposi, senza curarmi di abbassare la voce o tremare all’idea di pronunciare quella parola.
Levy, di tutta risposta, sussultò. Guardò oltre alle mie spalle, dove c’era la porta, nervosa. Quando appurò che non ci fosse alcun pericolo, sorrise. «Questo era quello che volevo sentire.» Si avvicinò, prendendomi le mani tra le sue. Notai quanto fossero piccole e morbide. «Sono una maga del Solid Script, faccio parte di Fairy Tail e sono qui in veste di spia.» mormorò, ancorando le sue iridi dorate alle mie color cioccolato.
Rimasi a bocca aperta, incapace di proferire parola. Gli occhi sgranati a fissare quella ragazza che fiera aveva dichiarato di essere una maga. E la notizia che aveva fatto partire il mio cuore era il fatto che fosse un membro di Fairy Tail. «Oh.» mormorai, di nuovo. Possibile che sapessi dire solo quello?
Levy ridacchiò. «Sono venuta qui per chiederti se vuoi entrare a far parte di Fairy Tail.»
«Eh?» Oh be’, almeno questa volta avevo cambiato vocale.
«Hai capito bene, Lucy.» solo in quel momento notai che avesse smesso di darmi del “voi”, non che mi cambiasse più di tanto. Anzi, forse fu quel gesto che mi fece credere alle sue parole, donandole fiducia. «Abbiamo bisogno del tuo aiuto, sei di fondamentale importanza. È importante che non ti faccia diseredare, o se no è tutto inutile.»
Abbassai lo sguardo, incerta sul da farsi. «Ma io non sono una maga.» borbottai.
«Non ce n’è bisogno.»La turchina mi sorrise dolce. «Poi sei una specie di macchina da guerra con le armi normali, ti ho tenuta d’occhio quelle volte che venivi al campo per allenarti. I miei sottoposti ti guardavano terrorizzati, ma anche con una certa punta d’invidia.» ridacchiò.
Sorrisi compiaciuta da quanto raccontato. «Di certo sanno con chi avrebbero potuto aver a che fare.» In quel momento però, mi venne in mente una cosa. «Sei il secondo Generale e non ti ho mai vista?» Sembrava più una domanda rivolta a me stessa che a lei.
La turchina scrollò le spalle. «Nella maggior parte del tempo sono al Quartier Generale, quello fuori Magnolia. Venivo qui alcune volte solo per la mia missione, cioè te.» spiegò.
«Capisco.» mormorai. «Posso venire a Fairy Tail?» chiesi, sorridendo come una bambina davanti a un regalo.
Levy ridacchiò imbarazzata. «E-ecco…» Inarcai un sopracciglio. «Veramente ci servi di più qui, poi non mi hai nemmeno detto se ci stai o no.»
«Pensavo fosse implicita la mia risposta affermativa.» risposi, inarcando entrambe le sopracciglia.
Il viso della ragazza si illuminò, esibendo un bellissimo sorriso. «Perfetto!» gioì. «Benvenuta a Fairy Tail, Lucy!»
Sorrisi dolcemente, anche se dentro di me ero talmente contenta che sarei potuta uscire e mettermi a correre per tutta la casa. Il mio sogno si era avverato. Non era una maga, certo. Ma ora ero un membro. «Potrò mai venire a Fairy Tail?»
Levy annuì con vigore, sempre con quel sorriso che al solo vederlo ti veniva spontaneo ricambiare. «Certamente! Devi conoscere tutti e devi farti tatuare il marchio!» Sembrava una bambina: era felicissima. Eppure ero io quella che avrebbe dovuto comportarsi così. Che fosse felice per la riuscita del suo piano?
Mi venne in mente una cosa. Mi allontanai e andai a sedermi sul letto, per poi abbandonarmi sul materasso con un tonfo. «Qual è la mia missione? Come posso esservi utile?» chiesi, fissando le tende del baldacchino.
La turchina indugiò un attimo, se sedersi vicino a me, o parlare in piedi. Quando picchiettai con la mano il materasso, facendole capire che poteva avvicinarsi, la sentii aumentare il passo e buttarsi accanto a me. «Vedi, noi ti daremo delle informazioni e degli ordini. Tu dovrai eseguirli da qui, aiutandoci con lo spionaggio. Abbiamo bisogno che tu instauri un certo tipo di rapporto con tuo padre, vogliamo che lui si fidi di te.»
Aggrottai le sopracciglia. «Non è facile, ormai lo hanno capito tutti che non provo più affetto nei suoi riguardi.»
Levy sospirò. «Lo so, prova col chiedergli scusa e fai un discorso dove elenchi tutto quello che hai fatto, pentendoti. Utilizza la fantasia, inventati qualcosa. In fondo, si tratta solo di saper recitare.»
Annuii, aveva ragione. D’altronde non dovevo dirgli la verità. Diciamocelo; si sa che l’unica cosa a cui ambisco e porre fine alla sua vita con le mie stesse mani. Non che una figlia dovrebbe mai pensare cose del genere, ma un essere come lui non credo meriti il perdono. Ha fatto uccidere troppe persone.
Quando mi venne in mente il ricordo di quel bambino, sentii un fastidioso groppo in gola che non ne voleva sapere di lasciarmi. Ripensai alle sue parole: Angelo Custode. Una promessa era pur sempre una promessa. Soprattutto se fatta a una persona in punto di morte. Avrei fatto di tutto, per far tornare Fiore allo splendore di un tempo. Mettendo a rischio anche la mia stessa vita. Non potevo definirmi principessa di questo regno, se non facevo qualcosa per proteggerlo.
«Vorrei il marchio sul dorso della mano destra, rosa.» sussurrai, lasciando che sulle labbra mi si disegnasse un sorriso.
La turchina ridacchiò, poi con un colpo di reni, si alzò e mi porse una mano. L’afferrai e mi lasciai tirare su. «Cosa aspettiamo allora? Andiamo a Fairy Tail.» dichiarò, con uno splendido sorriso ad illuminarle il volto.
 
Eludere tutti i Marine di mio padre, fu un’impresa. Ma alla fine riuscimmo ad evadere da qui, utilizzando una delle porte secondarie. Abbiamo dovuto mettere fuori gioco un Librarian di guardia, ma in fondo uno di loro in meno, equivaleva a un soldato in meno da uccidere in seguito.
Notai con piacere che la turchina si era cambiata: indossava un leggero e delicato vestito color pesca, a spalline sottili, mentre ai piedi portava dei sandali bianchi. Vestita in quel modo, potei vedere il simbolo di Fairy Tail bianco tatuato sulla scapola. Mi morsi il labbro inferiore per cercare di non sorridere come una stupida, ma ero troppo contenta all’idea di poterne avere uno anche io.
Chissà com’era una Gilda, che aspetto poteva avere? Anche se, ad essere sincera, quella era la cosa che mi importava meno. Avevo il terrore che nessuno, all’interno, si fidasse di me. Non potevo biasimarli, ero il loro nemico. Nessuno fraternizza col nemico. A meno che, non si hanno dei secondi fini. Be’, ma loro li avevano, dopotutto. Gli servivo per far tornare Fiore come prima, quando i maghi potevano essere liberi, senza il bisogno di nascondersi, senza avere paura di utilizzare il proprio dono. Tutto questo era solo una grandissima stronzata. Era solo gelosia, quella della gente normale. Io per prima, sentivo di essere gelosa nei loro riguardi perché erano maghi, ma non per questo li uccidevo. Io li ammiravo. Erano un po’ come i miei eroi. Come quando si legge un libro e si incontrano nella lettura una serie di personaggi che non esistono, ma che vorresti esistessero. Ammiri le loro particolarità, le loro capacità. Perché quando esistono veramente, poi non vengono accettate? Non credo di poter essere in grado di capire l’intelligenza umana. Sempre se stiamo ancora parlando di intelligenza…
«Lucy?» mi chiamò Levy, interrompendo il filo dei miei pensieri.
Alzai lo sguardo sulla turchina, guardandola con la stessa espressione di una persona che è stata appena buttata già dal letto. «Sì?»
«Siamo arrivate.» sorrise lei.
Spostai lo sguardo, portandolo dietro la sua minuta figura. Ma non c’era nulla. La osservai nuovamente, inarcando un sopracciglio, mentre lei ridacchiava. «Io non vedo niente.» borbottai.
La turchina indicò con l’indice una grandissima quercia, a cui prima non avevo fatto caso. «Lì.» si limitò a dire.
Mi avvicinai, osservando meglio il tronco, facendo attenzione al più piccolo particolare. Ma il mio occhio non trovò nulla. La guardai, con l’aria di chi pensa che la persona davanti a sé sia completamente impazzita. «Ehm.» biascicai.
Levy sghignazzò, guadagnandosi una mia occhiataccia. «Solo i membri di Fairy Tail possono accedere.» La turchina sfiorò la superficie legnosa, subito dopo, la parte da lei toccata, si illuminò di un delicato bagliore. Fu un attimo: sentii qualcosa sotto i miei piedi tremare, ma quando abbassai lo sguardo, la terra si aprì come se fosse una specie di finestrella, facendoci scivolare all’interno. Cacciai un urlo, mentre serravo gli occhi. Cercai di ignorare la risata argentina della ragazza, che evidentemente trovava esilarante la mia reazione. La caduta non durò molto, atterrai sopra un divano in pelle, che mi fece arrossare la pelle dei gomiti, a causa di uno sfregamento durante l’atterraggio. Non riuscii a trattenere una smorfia, così cominciai a soffiare sulle parti lese, cercando di donarmi un po’ di sollievo.
Alzai lo sguardo, ammirando Fairy Tail in tutto il suo splendore. Il posto era enorme, c’erano vari tavoli dove la gente si soffermava a bere con i propri compagni. In fondo c’era un bancone, con dietro vari set di bicchieri. Poco vicino, c’erano tre scalini che portano invece su quella che assomigliava molto ad un’area svago. C’erano molto divani, anche questi in pelle, color rosso mogano. C’era anche una scala a chiocciola, che portava al piano superiore, però a me nascosto.
Notai con orrore, che mi stavano fissando tutti. Arrossii, mentre imbarazzata abbassavo lo sguardo. Potevo fare la dura quanto volevo, ma certe mie reazioni e comportamenti non erano cambiati da quando ero piccola.
Levy mi porse una mano, che presi, aiutandomi a tirarmi su. Iniziai a torturarmi le mani, mentre il mio sguardo rimaneva fisso a terra.
«Ragazzi, questa è Lucy!» mi presentò la turchina.
Sentii le guance andarmi ancora più a fuoco. «P-piacere.» sussurrai.
Sentii qualcuno avvicinarsi, così alzai lo sguardo, puntandolo in due grandi occhi azzurri. La ragazza era davvero di una bellezza disarmante, aveva dei lunghi capelli albini e tratti delicati, facendola assomigliare alla tipica principessa delle fiabe. Ecco, avrei visto meglio lei sul trono, al posto mio.
Peccato che non sapevo ancora quanto mi stessi sbagliando sul suo conto.
«Ciao Lucy, il mio nome è Mirajane Strauss, ma puoi chiamarmi Mira.» L’albina esibì un meraviglioso sorriso. Senza sapere perché, mi ritrovai a pensare che se fossi stata un maschio, mi sarei sicuramente trovata la mascella sul pavimento.
«Ciao Mira.» le sorrisi timidamente.
«Io sono Cana!» fece una ragazza castana. Guardai sbalordita la botte che teneva sottobraccio.
«Gray Fullbuster.» si presentò un ragazzo, moro dagli occhi blu.
«Juvia Lockser, stai lontana da Gray-sama.» sibilò un’azzurra, attaccandosi al braccio del ragazzo che si era presentato poco prima.
«Biondina, io sono Gajeel Redfox.» sentì dire da un ragazzo moro, dagli occhi color vermiglio e ricoperto di piercing.
«E io Natsu Dragneel, piacere!» apparve un ragazzo dai buffi e ribelli capelli rosa, con curiose iridi color ossidiana screziate di verde.
Arrossii violentemente davanti al rosato. «P-p-piacere.» balbettai.
E adesso cosa ti prende, Lucy?! Ripigliati!
Nonostante non avessi toccato il mio viso, non ce n’era bisogno, sentivo le guance emanare calore senza sfiorarle. Tu guarda che reazione! Ed ecco cosa succedeva a una ragazza di diciotto anni quando viveva segregata nel proprio palazzo, lontana dai suoi coetanei, appena vedeva un ragazzo figo! Mavis, che figura… Sperai con tutta me stessa, che nessuno si fosse accorto della mia reazione, ma quando sollevai lo sguardo su Natsu, lo vidi squadrarmi con un sorrisetto malizioso, che ebbe il potere di far fare un balzo al mio cuore.
Lucy, concentrati. Nervi saldi.
Mi stampai in faccia un sorriso timido, che fece perdere la curiosità alla maggior parte della gente.
Salva.
«Lu-chan, dove hai detto che lo vuoi il timbro?» trillò Levy.
 
 
 



Lilith’s Corner
Ed ecco che aggiorno finalmente! Lo so, scusate, avrei dovuto farlo prima. çwç Ma il problema è che di questa storia io non ho i capitoli pronti, quindi la pubblicazione sarà più lenta rispetto alla mia altra long. D: (Che poi ho quasi finito anche quelli dell’altra, quindi siamo messi bene… .__.)
Ho pubblicato oggi perché se aspettavo ancora un po’, mi avreste risentita a fine Agosto. i.i Per il fatto che il 6 Agosto è il mio compleanno, quindi non avrei aggiornato di sicuro, mentre il 7 parto per andare finalmente dai miei cuginetti in Basilicata. *^*
Ciancio alle bande. (?) Cosa ne dite di questo capitolo? *u* Fatemi sapere cosa ne pensate!
Prima di scappare, vorrei ringraziare le persone che hanno recensito il capitolo precedente: bekkuzza_chan, Ia-chan e Angel-chan (che ha commentato anche il prologo*^*)
Alla prossima, bellissimi miei. :*
Lilith
   
 
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