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Autore: Dangerina15    02/08/2014    1 recensioni
Avevo affrontato centinaia di battaglie, avevo visto scene orribili ma...quel giorno sembrò segnare un nuovo inizio, un inizio che avrebbe cambiato per sempre le sorti della mia vita...Mi chiamo Joe e la mia, anzi la nostra storia comincia in quel torrido giorno del 1248 a.C...
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV ESIONE
Ogni minuto che passava erano cento passi dei nostri avversari che si avvicinavano inesorabili verso la nostra città, armati fino ai denti di lancia, scudo e spada, pronti a penetrare al di là delle mura e radere al suolo la nostra patria, la nostra casa. Ero corsa da mio padre, dicendogli che Ettore era già uscito da palazzo per dirigersi insieme all'esercito troiano davanti le mura. Feci finta di dirigermi al sicuro, nella mia stanza; invece quando mio padre si allontanò, tornai indietro e mi diressi verso l'armeria, cercando di prepararmi quanto più veloce potevo, senza lasciare che nessun membro della mia famiglia mi scoprisse; d'altronde, anche se ero considerata “ la sapiente”, ero pur sempre una donna ai loro occhi e una donna non poteva combattere, specie una guerra che si prospettava di dimensioni titaniche. Mi procurai tutto il necessario per combattere ma nel momento in cui varcai la soglia della porta, mi sentii chiamare da una voce femminile.
<< Cosa stai facendo?>>. Mi voltai e trovai di fronte la chioma bionda e gli occhi azzurri che avevano causato lo scontro dei troiani contro gli Achei.
<< Difendo la mia città, al contrario di te.>> risposi gelida, sfoderando la spada. << Sparisci dalla mia vista, Elena. Torna da Paride, sarà preoccupato per te a quest'ora.>> ripresi ironica.
<< Mi dispiace, Esione, davvero. Non avrei mai voluto creare...>>
<< Le tue scuse sono inutili come lo sei tu in questo momento. Devo andare, non ho tempo da perdere con te, la mia gente ha bisogno della sua principessa. E' l'onore della mia città che va difeso.>> chiusi velocemente il battibecco con Elena e mi congedai fredda più del ghiaccio, lasciandola sull'uscio dell'armeria, con volto scuro pieno di preoccupazione. Accelerai il passo e mi trovai presto di fronte le porte della città. Uscii cauta e mi avvicinai all'esercito guidato da Ettore, infiltrandomi all'interno dei ranghi più vicini a mio fratello; Joe doveva essere vicino a lui e per questo dovevo raggiungerlo velocemente e capire come avrei dovuto comportarmi in casi estremi o, peggio, in caso di feriti o morti.




POV JOE


Ansioso. Così mi sentivo, ansioso. Non riuscivo a vedere Esione, l'esercito acheo avanzava sempre di più ed Ettore continuava a dare disposizioni di attacco alla maniera troiana. Ad un tratto scorsi tra le file qualcuno che si muoveva rapidamente, avanzando verso di noi. Quando mi raggiunse, tirando un sospiro sussurrò al mio orecchio:” Per Troia.” Riconobbi immediatamente la voce di Esione, la quale si era perfettamente mascherata come un soldato, irriconoscibile persino agli occhi di suo fratello.
<< Sei pronta?>> le dissi a voce bassa, sperando che Ettore non sentisse. << Sono migliaia e tutti agguerriti.>>
<< Non mi fanno paura. Ho detto che voglio combattere al vostro fianco e lo farò senza esitare.>> rispose lei e impugnò al meglio la spada che già teneva in mano. Sorrisi amaramente e feci lo stesso. Ad un tratto Ettore richiamò l'attenzione del suo esercito. << Ascoltatemi, soldati. Questa potrebbe essere la guerra più grande che abbiamo mai combattuto. Non so cosa potrebbe succedere, né che intenzioni abbiano i nostri nemici. Ad ogni modo, ricordate: proteggete la casa, amate vostra moglie e...difendete la patria! Per Troia!” concluse Ettore alzando la spada al cielo. Tutti lo seguimmo urlando il grido di battaglia al cielo, in maniera che anche gli dei potessero sentire le nostre speranze e soprattutto il desiderio di farla finita con una guerra causata da una donna. Esione mi prese di nascosto la mano e la strinse, infondendomi quel coraggio che lentamente sembrava svanire ma non del tutto abbandonarmi; per me era sempre così prima di una battaglia ma questa volta avevo un pensiero in più da tenere a mente, un punto debole piuttosto forte e una principessa da proteggere.


POV ESIONE


Vidi avanzare migliaia e migliaia di uomini dalla parte opposta al nostro schieramento. Li vidi sistemarsi, pronti per attaccare e improvvisamente un carro si staccò dal gruppo.
<< Menelao?>> chiesi a Joe, accanto a me.
<< Suo fratello, Agamennone.>> mi rispose brevemente. Ettore seguì le mosse del suo avversario, incontrandosi esattamente al centro del campo di battaglia per scambiare parole non certamente amichevoli. Quando lo vidi tornare con un volto scuro capii che non c'era modo di ovviare la battaglia e che quel giorno sangue sarebbe stato versato comunque. Sfoderammo le spade e alzammo gli scudi e, quando Ettore ci diede il segnale, coperti da una pioggia di frecce che venivano dall'alto delle nostre mura, ci lanciammo all'attacco dei nostri nemici.


POV JOE


Sfondamento: questa la nostra prima mossa. Riuscimmo ad aprirci un varco nell'esercito avversario e da lì l'inferno si scatenò in terra. Uno dopo l'altro, sferravo un'infinità di colpi che colpivano brutalmente i miei avversari che cercavano di controbattere alle nostre offensive. Persi di vista Esione, immersa anche lei in quel putiferio. Non sapevo neanche se era ancora viva ma in cuor mio speravo di rivederla al più presto.


POV ESIONE


Persi completamente di vista sia Joe che Ettore. Ero sola contro dieci mila uomini armati fino al collo, agguerriti come non mai, pronti a sgozzarmi se ne avessero avuto la possibilità. Misi subito in pratica ciò che Joe mi aveva insegnato e con un'agilità che neanche io sapevo di possedere, schivai i colpi inflitti dai Greci e riuscii ad atterrare tanti di quegli uomini quanto non avevo mai fatto nella mia vita. All'improvviso un soldato di Agamennone, con un'armatura diversa dalle altre,mi prese in contropiede, facendomi cadere a terra; nella caduta, il mio elmo volò tra i piedi degli altri soldati, facendo sciogliere i miei capelli e rivelando la verità a tutti celata. Il soldato, che stava per attaccare, si fermò con la spada a mezz'aria, osservandomi con aria sorpresa.
<< Tu sei...una donna.>> disse sbattendo più volte gli occhi. Lo guardai severamente.
<< Si, e sono anche piuttosto pericolosa>> risposi velocemente, afferrai la spada e in pochi secondi gli sferrai un colpo che lui riuscì a parare e, afferrandomi dal braccio che teneva la spada, mi fece girare, puntandomi la mia stessa spada alla gola, intrappolandomi in una morsa inestricabile.
<< Non cosi in fretta, tesoro...sarebbe un vero peccato che questo trionfo di bellezza vada perduto...come vi chiamate?>> mi disse lui stringendomi sempre di più quasi a farmi mancare il respiro.
<< Ditemi chi siete voi prima, di grazia.>>
<< Sono Achille.>>.
Rimasi gelata. Era conosciuto come il migliore dei Greci, famoso per la sua invincibilità e la sua straordinaria abilità nel combattimento. Ettore ne parlava spesso a palazzo e pregava di non incontrarlo nel suo cammino.
<< Mi chiamo Esione, sono la principessa di Troia.>> risposi e provai a liberarmi, senza successo.
<< Esione...che bel nome, principessa.>> rispose Achille cominciando ad avvicinare la spada alla mia gola. Cominciai a sudare freddo ma non lo diedi troppo a vedere.
<< Oggi è il vostro giorno fortunato, mia cara. Non voglio uccidervi, siete troppo bella per morire in guerra come uomo. Forse nella mia tenda vi divertirete di più e chissà, magari mi divertirò anch'io>> continuò lui. A quel punto decisi di farla finita, così tentai il tutto per tutto. Afferrai la lama della spada, ferendomi alle mani, rigirai su me stessa e tentai di atterrarlo. Lui, vedendo la mia ostilità, non esitò e strattonandomi lontano da lui, cominciò a duellare con me finchè non riuscì ferirmi ad un fianco. Caddi a terra dolorante, tenendomi il fianco ferito. Guardai Achille puntarmi di nuovo la spada alla gola, questa volta però gli leggevo negli occhi che non mi avrebbe dato una seconda opportunità. Alzò la spada pronto ad affondare il colpo decisivo quando una lama parò il suo colpo proprio di fronte il mio viso.


POV JOE


Riuscii a fermare la spada di Achille prima che potesse arrivare su Esione. Duellammo, le spade erano in continuo movimento e contrastare ogni suo movimento era un'impresa a dir poco ardua. Improvvisamente l'armata achea battè in ritirata, per dar tempo ad entrambi gli scheramenti di recuperare i loro morti e dar loro una degna sepoltura. A quel punto capii che Esione sarebbe dovuta sparire immediatamente, per non incrociare il fratello che l'avrebbe riconosciuta.
<< Ci rivedremo, troiani.>> disse Achille prima di allontanarsi insieme all'esercito acheo. Tirai un sospiro di sollievo e mi voltai verso Esione; in quel momento vidi le sue reali condizioni: sporca di terra, respirava affannosamente cercando di alzarsi, tenendosi un fianco con una mano insanguinata.
<< Esione!>> dissi sbarrando gli occhi; l'idea che fosse ancora viva mi dava un immenso sollievo ma non era certo nelle condizioni di poter tornare a palazzo come se nulla fosse accaduto.
<< Devo andarmene.>> disse lei con il fiato rotto, inciampando a terra e rialzandosi a fatica. Tentai di andare con lei ma mi bloccò. << No, tu resta qui. Ci vediamo a palazzo, nella mia stanza...li decideremo il da farsi.>> riprese velocemente e tremante come una foglia, cominciò ad allontanarsi, raggiungendo le mura della città.


POV ESIONE


Ero priva di forze. La ferita mi stava devastando ma dovevo tornare a palazzo prima di mio fratello. Dovevo far credere alla mia famiglia di essere al sicuro nelle mie stanze, proprio dove mio padre credeva che fossi. Cosi, senza dare troppo nell'occhio, sgattaiolai dentro le mura usando un ingresso secondario che solo io e i miei fratelli conoscevamo; questo era un passaggio che collegava direttamente con le stanze del palazzo. Lo percorsi più veloce che potevo, poggiandomi di tanto in tanto al muro per riprendere fiato; sentivo ormai che il mio corpo avrebbe ceduto di li a poco ma avrei resistito finchè non fossi arrivata nella mia stanza. Quando finalmente arrivai a palazzo, in men che non si dica, mi intrufolai al piano di sopra e raggiunsi la mia stanza, chiudendo la porta e scivolando con la schiena fino a terra. Cominciai a strizzare gli occhi dal dolore, tremavo e non avevo più la forza per rialzarmi. Guardai il fianco e vidi che la ferita inflittami da Achille era piuttosto profonda; avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse, qualcuno al di fuori dal palazzo. In quel momento però sentii dei passi che si avvicinavano alla mia porta così, strisciando fino al letto, mi arrampicai su di esso e feci finta di dormire, così che chiunque fosse, avrebbe avuto la certezza che la principessa era esattamente dove l'avevano lasciata. Quando la porta si aprì, Ettore entrò nella mia stanza. Feci di tutto per controllare il tremore che mi sovrastava e la sensazione di svenimento; lo guardai ad occhi semi-chiusi: aveva il viso di chi aveva dovuto uccidere per salvare la sua famiglia. Sorrise e si allontanò, lasciando che al suo posto Joe si occupasse di me. Quando finalmente Joe chiuse la porta alle sue spalle, riaprii gli occhi e ripresi a respirare affannosamente.


POV JOE


Le corsi subito incontro.
<< Fa vedere.>> le dissi e lei spostò la mano dal fianco. Era una brutta ferita, doveva essere curata in maniera adeguata. << Chiamo qualcuno.>>
<< No.>> mi fermò lei. << Dobbiamo andare in città, non posso avere qualcuno a palazzo che conosca il nostro segreto, potrebbero rivelare tutto a mio padre o a mio fratello. Prendi quella piccola boccetta sulla mia specchiera.>> disse e indicò lo stesso unguento che usò per me quando mi curò la spalla colpita dalla freccia di suo fratello. Seguii le sue indicazioni e lentamente lo spalmai sulla ferita. Mi strinse il braccio per trattenere il dolore fin quando si rilassò.
<< Grazie amore mio....>> mi disse sorridendomi debolmente, tenendomi la mano. << Per avermi salvata...ti devo la vita.>>.
La guardai; era bella anche così. I suoi occhi brillavano della stessa luce di quella mattina in spiaggia. Mi avvicinai delicatamente a lei, senza toccarla, e le sfiorai dolcemente le labbra. Le accarezzai la guancia e le sorrisi.
<< Avrei dato la mia vita per salvare la tua.>> risposi e, dolcemente, le diedi un bacio sulle labbra. << Ora dobbiamo andare. Hai bisogno di un medico.>> ripresi e mi alzai. Dovevo solo capire come uscire da palazzo e con Esione in quelle condizioni, con Ettore, Paride e Priamo che girovagavano per i corridoi, sapevo che sarebbe stata dura. Ma la vita di Esione era nelle mie mani e non avrei permesso che volasse via da me senza aver prima combattuto per salvarla.


ANGOLO AUTRICE

Saaalve, come andiamo?? Scusate l'assenza, migliaia di impegni ( causa forza maggiore xD). Intanto volevo ringraziare tutti coloro che, anche solo con la semplice lettura, seguono questa " sottospecie" di FF. Mi piacerebbe però avere qualche vostro consiglio, se avete idee da suggerirmi per un seguito o qualche suggerimento tecnico. Sono a vostra completa disposizione! Grazie ancora ;) Dangerina
  
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