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Autore: DocHL    02/08/2014    2 recensioni
Robert Downey Jr. L'uomo che ha perso la strada all'inizio, ma che poi ha vinto il mondo. Chi non vorrebbe una vita come la sua? Lo credeva anche lui, finché non viene a conoscenza del tradimento di Susan e si troverà di nuovo solo. Non volendo lasciar andar via l'amore della sua vita, incontra per caso una ragazza madre, Alex, bisognosa di soldi per mandare avanti suo figlio Cole, e lì l'idea: un accordo. Pagare Alex per essere la sua nuova fiamma solo alla vista delle telecamere per ingelosire Susan e riprendersela per non lasciarla più andare. Alex accetta e impone 3 regole:
1. Niente sesso
2. Baci solamente davanti le telecamere
3. Pagamento ogni 7 del mese
E se questo riuscisse a far avvicinare i due? E se le regole con il passare del tempo venissero infrante? Robert vorrà ancora tornare con Susan?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Son Tornata! Scusate il piccolo ritardo ma ho avuto qualche problemino. Comunque, son qui. Perdonatemi se il capitolo è corto ma è un "Capitolo di passaggio", nel senso che serve per entrare nella vera storia, infatti, dal prossimo Alex e Robert cominceranno ad uscire fingendosi una coppia. Insomma, la situazione diventerà interessante. Qui ho messo un po' dei loro pensieri, specialmente quelli di Alex. Spero che vi piaccia.
Recensite per farvi sapere se la storia via piace, se c'è qualche parte che non vi convince, anche per qualche consiglio, mi farebbe piacere! :)
Al prossimo capitolo!

"Sing me to sleep, sing me to sleep,
I don't want to wake up
On my own anymore."
Asleep - The Smith

Notte.
Questa volta la notte affondava la città, lasciandola nel completo silenzio. Uno spicchio di luna in alto nel cielo e un contorno di stelle così appariscenti che permettevano di osservare le costellazioni. Notte buona per gli astrologi. Notte bella per gli innamorati che passeggiano lungo le strade di Los Angeles. Notte bella per quel senzatetto che potrà fare a meno di ripararsi in posti più oscuri.
Notte bella anche per Robert. Poco prima aveva ricevuto un messaggio.
“Okay, ci sto.”
Insieme ad un indirizzo di una strada non troppo lontana da casa sua.
Sorride mentre guida verso la destinazione, musica alta, qualche parola accennata dalla sua bocca.
Si ferma e si trova ad osservare un palazzo maledicendosi per aver indossato una camicia invece che una felpa e sperando che nessuno lo riconosca. Ma è notte, e la notte gioca a favore di chi vuole restare nell’ombra. Chiude la macchina e abbassa lo sguardo incamminandosi.
Quarto piano, ascensore che potrebbe darti di tutto, tranne che la fiducia. Opta per le scale.

E’ un attimo, il suono del campanello, la porta che si apre e lui che si rende conto solo ora di quanto sia bella. Non lo aveva notato. Non perché quel giorno non lo fosse, era solamente una giornata no, come questa, solo che questa volta era diverso per qualche strano motivo.
“Hey…”
“Hey…”
Sorridono e per un attimo il silenzio regna, troppo impegnati a guardarsi negli occhi.
“Io… ho portato il caffè.”
Dice alzando una busta di carta, ma prima che lei possa rispondere un altro paio di occhi iniziano ad osservarlo. Guarda a terra e, aggrappato alle gambe di lei, c’è un bambino.
“Ciao.”
Gli sorride e abbassa alla sua altezza. Il bambino si nasconde dietro le gambe della mamma per poi correre dentro.
“Bhè, è andata meglio di quello che mi aspettassi!”
Dice rialzandosi facendo ridere Alex.
“Entra..”
L’appartamento sembra abbastanza spazioso, qualche giocattolo lasciato a terra, come è giusto che sia. Fa qualche passo inoltrandosi nel soggiorno e sente qualcosa sotto i piedi. Un piccolo Iron Man giocattolo senza maschera che lascia intravedere la faccia più o meno uguale alla sua.
“Mio dio, ho calpestato me stesso!”
Alex ride ancora dandogli una pacca amichevole, mentre lui raccoglie il gioco.
“Ho dimenticato di dirti che Cole ti adora. Cioè, adora Iron Man, ma nei film ci sei tu, quindi…”
Si avvicina al bambino seduto sul divano glielo porge.
“Io sono Robert. Tu?”
Il bambino sorride prendendo il giocattolo.
“Cole!”
“Passi avanti Alex!”

 

“Quindi ci stai?”
“Sì, ma a tre condizioni!”
Dice alzando tre dita. Lui annuisce.
Non era stato difficile decidere. Robert l’avrebbe pagata, tanto, forse anche troppo, ma così avrebbe permesso a lei e a Cole di vivere meglio e di non arrangiarsi alla giornata. In cambio, avrebbe solamente dovuto fingere di essere la sua nuova fiamma ed essere presente nelle serate importanti, così da poter essere ripresa dai paparazzi. Avrebbe avuto una vita più difficile, senz’altro, ma una volta finito il tutto, si sarebbero dimenticati di lei. Ne valeva la pena.
“Uno… Baci solo ed esclusivamente davanti alle telecamere. Due… Niente sesso, anche nelle situazioni peggiori che possano capitare. Tre… Devi pagarmi ogni 7 del mese.”
“Perché proprio il 7?”
“Il giorno dopo il proprietario del condominio vuole essere pagato…”
Robert annuisce, sta per risponderle quando qualcosa lo frena. Di nuovo un altro paio di occhi lo osserva. Abbassa lo sguardo.
“In braccio?”
Chiede il bambino con fare incerto.
“Cole…”
Lo rimprovera lei, ma, in men che non si dica, è già seduto sulle gambe di un sorridente Robert.
“No, va bene. Io adoro i bambini.”
E per un attimo Alex si ritrova a pensare al passato. A quella frase detta anche lui, quello che doveva essere l’amore della sua vita, quello giusto. E’ stato un amore forte, non si può negare, neanche lui può, erano una cosa sola. Troppo giusti per essere divisi.
Si ricorda il parlare nella notte fino a vedere l’alba, brindare al chiaro di luna, prendersi il loro tempo per vivere senza fretta. Avevano quel qualcosa che li faceva brillare, me lo hanno lasciato andare. Lui lo ha lasciato andare.
E non capisce cosa l’abbia fatto andare via. Non gli ha mai detto che quello che avevano era buono. Forse un giorno sarebbe tornata da lui, forse un giorno sarebbe stata capace di amarlo come avrebbe dovuto. Ma lei lo sa, è andato via per qualcosa di nuovo e l’ha lasciata aggrappata al nulla in bilico su una nuvola, perché è sempre riuscito a portarla in alto e lei l’aveva seguito inconsapevole del fatto che, se l’avesse lasciata andare e se si fosse trovata troppo in alto, si sarebbe rotta. Rotta in miliardi di pezzi che ha dovuto raccogliere e rimettere insieme come se fosse un puzzle. E lei che pesava di essere invincibile, e lei che pensava di essere indistruttibile, si era ritrovata a raccogliersi nel buio più totale sperando che qualcuno trovasse un interruttore per accendere di nuovo la luce. Ma una volta arrivato Cole, una volta averlo visto negli occhi, una volta aver versato altre lacrime, per essersi trovata così impreparata in un momento del genere, si era rialzata, aveva brancolato nel buio fino a trovarlo lei l’interruttore.
Se prima di allora un’idea si era fatta largo nella sua testa, appena lo aveva visto, appena la sua piccola mano aveva circondato il suo dito, aveva sussurrato: “Mai, non potrei mai lasciarlo.”
Si desta dai pensieri e vede Robert giocare assieme a Cole per terra, come se i bambini fossero improvvisamente diventati due.
Poi i bambini erano improvvisamente diventati tre, impegnati in lotte assurde con ogni tipo di giocattolo, finché il più piccolo non si era addormentato, esausto.
“Grazie per essere rimasto un po’. E’ da tanto che Cole non si divertiva così tanto.”
“Oh figurati, mi sono divertito anche io, mi serviva un po’ di svago.”
“Già… Anche a me.”
Si sorridono.
“Allora… Domani ti passo a prendere a lavoro.”
“Okay… Finalmente ho un passaggio per andare a casa!”
Lui scoppia a ridere. Per tutta la sera si era meravigliata di quel sorriso e di quella risata e per un attimo si trova a pensare di voler farlo ridere sempre. Lo hai pensato veramente? Avevi detto di non volere altri uomini nella tua vita tranne Cole.
Scaccia quel pensiero dalla testa. Lei vuole stare sola e ci resterà, Robert è solamente un amico che la sta aiutando e lei sta aiutando lui. Stop. Quando tutto questo finirà lui tornerà da sua moglie e scomparirà come fanno tutti.
“Grazie ancora.”
Le dice abbracciandola. Qualcuno potrebbe dire che quello sia un abbraccio di gratitudine, ma Robert era quasi certo che non fosse quello il motivo. Aveva solamente voglia di farlo, non ne comprendeva bene il motivo, ma era così. E lei per un attimo si sente più protetta, ma non dovrebbe, sta iniziando a fidarsi troppo e la cosa non va.
“Buonanotte.”
Dice e le da un bacio sulla guancia per poi sciogliere l’abbraccio.
“’Notte.”
 Monta in macchina e il silenzio lo circonda. E lui lo odia.
Perché riporta nella sua testa i pensieri e non sai mai se saranno pensieri tristi o felici e fa paura perché non puoi fare nulla. Si resta inermi davanti al silenzio. Ma lui, in qualche modo, ha imparato a controllarlo e a conoscerlo negli anni, soprattutto in quelli più bui. Si può dire che il silenzio sia il suo più vecchio miglior nemico. Un rapporto strano il loro.
Si concentra su pensieri belli mentre guida verso casa e la prima cosa che gli viene in mente è Alex e Cole. E’ strano, ma almeno loro hanno portato un pizzico di felicità dopo queste giornate buie. Adora quel bambino. E adora lei quando per un attimo si estranea dal mondo, perché troppo impegnata dai suoi pensieri. Oppure quando si tocca i capelli quando è a disagio.
Si trova a pensarla e nota che sulla sua faccia è comparso un sorriso quasi involontario.
Oh no.
Non dirmelo.
Te l’ho detto. Mai affezionarsi alle persone. Mai.
E tu cosa hai fatto?
“Mi sono affezionato…”
  
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