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Autore: prettylittleme    03/08/2014    2 recensioni
[Apollo-Rachel]
[Octavian-Rachel]
[Spoiler]
Al ricordo dei suoi stupendi occhi verdi, o i capelli rossi da pazza, sentivo le farfalle nello stomaco. Adoro le sue lentiggini, il suo cipiglio altezzoso, perfino le sue spazzole usate come arma.Ma queste sono sensazioni che divetti sopprimere presto al pensiero di quello che dovró fare. Cosa? Logico. Ucciderla.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Apollo, Octavian, Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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[OCTAVIAN] Arrivai al campo Giove dopo tre ore di viaggio, con una gomma bucata e un'orda di ventus alle calcagna. Sembrava che lo stesso Apollo mi avesse scatenato contro tutti gli esseri possibili ed immaginabili nell'arco di un kilometro. Molto maturo da parte sua mettere in atto una faida familiare. Più pensavo alla nostra situazione più mi veniva da ridere, in un triangolo con un lato divino mi sono andato a cacciare. Con un ultimo scatto entrai nel campo lasciandomi indietro tutti gli inseguitori e continuai a correre fino alla mia stanza semza guardare nessuno in faccia. Mi accorsi comunque che mi guardavano in modo strano, molto strano. Mi accorsi del motivo solo quando arrivai in camera mia. Sul letto c'era seduta Rachel. Indossava ancora la divisa della scuola, ma si era sciolta i capelli e il trucco era tutto sbavato sotto gli occhi e sugli zigomi, sommando a tutto questo i suoi occhi rossi e super gonfi, ne dedussi che aveva pianto. Soppressi la voglia irrefrenabile di abbracciarla e tossii per farmi notare. Alzó gli occhi su di me e fece per aprir bocca, ma prontamente la bloccai « cosa c'è? Apollo non era più di tuo gradimento e sei venuta a divertirti con me? » dissi cercando di mettere più odio possibile nella mia voce. Mi lanciò uno sguardo ferito, si alzò dal letto spazzolandosi le briciole sulla gonna e rispose « ho finito tutti i tuoi oreo, spero non ti dispiaccia ». Brutta stronza, caricai verso di lei, la placcai e la buttai sul letto. Con me sopra. La toccai su un fianco e iniziò a ridere senza controllo. Ecco, questa volpe soffre il solletico. Mi misi a cavalcioni su di lei e cominciai a farle il solletico, alzandola la camicietta. Alternavo il solletico con un po di riposo, per farle riprendere fiato e non rischiare di soffocarla. Dopo così tante suppliche e lacrime da appagarmi per una vita intera, la lascia andare e mi sdraiai vicino a lei, in silenzio. « non sei come ti avevano descritto. Cioè il pazzo manipolatore affamato di potere. Sei dolce lo sai? Perché fai tutto questo? » Non risposi. Non é che non risposi perché non volevo o cose simili. Non risposi perché non sapevo neanche io il motivo di tutto ció. Continuai a mantenere il silenzio, così contrastante e inappropriato dopo le risate giocose di Rachel . Avevo i suoi capelli che mi solleticavano il collo e le spalle, e contro ogni aspettativa era una cosa estremamente eccitante. Prima di formulare qualche altro pensiero e rendere la cosa ancora più imbarazzante, lei disse « Lo so, lo so del bacio. Ero cosciente » Un minuto di silenzio. Io « Perché non me lo hai detto? », lei « non lo so », e alla fine io « allora perché me lo sei venuta a dire? ». Toccó a lei stare in silenzio, abbassò la testa e le lacrime cominciarono a scendere lente sulle guance. Mi sentivo male per questo, era quasi mezzanotte e si vedeva che aveva passato una brutta giornata. Andai verso l'armadio, presi una maglietta e un paio di pantaloni del pigiama e glielo lanciai. «vai a lavarti e mettiti il pigiama, ne parliamo dopo una bella dormita, ok?» « e perché dovrei crederti? Sei tu quello che poche ore fa mi ha rapito e, udite udite, voleva uccidermi! » disse lei, piccata. « Vai e non farmici pensare due volte, anche se il letto é matrimoniale non mi piace dividerlo, con nessuno » dissi io, mentre mi levavo le scarpe. « io non voglio dormire con te, voglio parlare !». Praticamente Rachel stava ormai urlando. Mi levai la maglietta. Vidi il suo sguardo posarsi sul busto, che dopo un bel po di palestra sono riuscito a far sembrare meno ossuto. Diciamoci la verità, ero diventato un bel po più muscoloso. Ne andavo fiero, soprattutto dallo sguardo che aveva. Si morse il labbro. « devi sapere Rachel » esordii « che dopo le 11 di sera io non parlo, non mangio, non faccio niente. Voglio dormire, punto. Quindi se vuoi parlare devi aspettare domani mattina, e se vuoi dormire questo é l'unico letto libero. Decidi te. » Rachel mi guardò male, entrò nel bagno e dopo due minuti sentii il rumore della doccia. Mi misi un paio di pantaloncini da basket, visto che Rachel aveva il mio pigiama, e rimasi senza maglietta. Uscì dal bagno dopo 10 minuti, con il mio mega pigiama con i panda. Era troppo cucciolosa, seriamente. I capelli bagnati sembravano quasi scuri, ramati, e da bagnati erano più lisci, formando dei boccoli invece che i soliti ricci crespi da pazza. Mi misi a letto, girato verso il muro, e dopo pochi secondi sentii Rachel salire dalla sua parte. Fu difficile riuscire a prendere sonno, la sentivo così vicina, sentivo il suo respiro caldo che mi solleticava il collo. Quando stavo finalmente per addormentarmi, lei mi sussurró « non riesco a dormire, fa troppo freddo, mi abbracci? ». Lo disse così piano che quasi non lo sentii. Mi girai e vidi i suoi occhi verde smerarlo brillare nel buio, come avessero luce propria. Allargai impercettibilmente le braccia e lei ci si buttó dentro, appoggiando la testa sul mio petto. Intrecció le gambe con le mie e mi mise una mano sulla schiena. Affondai il viso nei suoi capelli, sentivo il suo odore forte, un misto di chanel e il mio shampoo. La sentii addormentarsi così poco a poco scivolai nel sonno anche io. Guarda a cosa mi sono ridotto a fare, il rimpiazzo di un dio. Quando stavo per perdere i sensi, sentii una voce che diceva « questa l'hai fatta grossa ragazzo, quello é il mio oracolo. ». Era una frase a malapena sussurrata, e non potei fare a meno di sorridere. Questa é guerra Apollo, farò di tutto per averla per me.
   
 
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