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Autore: Frozen pal    03/08/2014    1 recensioni
Dopo gli avvenimenti accaduti in Italia, nella dimora dei Volturi, una novità arriverà inaspettata davanti alla porta di casa Cullen: una persona perduta da tempo tornerà per aiutare il proprio fratello ad essere felice insieme alla sua amata umana, Bella.
Riusciranno ad affrontare l'astuzia che i Volturi utilizzano da secoli per ottenere ciò che vogliono?
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse, Breaking Dawn
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Si arriva alle mani…
 
< A te non interessa ciò che mostrerò! > La voce acuta e spaventata di Alice arrivò fino a me. < Anche quando ti avrò fatto vedere… Tu farai ciò che vuoi! >
Alice si voltò verso di noi.
E poi vidi Aro prendere il volo, mentre la schiera di Volturi si apriva per fargli posto. L’anziano atterrò perfettamente in piedi, e ordinò di portare via Alice.
< Non osate toccarla! >
Era Carlisle che aveva cominciato a correre per liberare Alice, era lui che aveva atterrato tre Volturi mentre andava veloce come il vento, lui si stava per scontrare contro Aro.
E la testa che mostrò staccata dal corpo del Volturo, anche quella era sua.
Esme urlò di dolore, io spalancai gli occhi e sentì il fuoco bruciarmi nelle vene, al posto dello scorrere del sangue. Mollai la presa da Garret e mi resi conto che avevo le mani rosse e in fiamme.
Questo voleva dire guerra.
Non mi sarei trattenuta di fronte a nessuno. Era la mia occasione per vendicarmi di loro, del modo in cui mi avevano trattato, infine di Carlisle.
Cominciammo tutti a correre incontro ai Volturi, Aro liberò i suoi e finalmente misi le mani in faccia a due di loro, carbonizzandoli senza pietà. Non vedevo niente e nessuno, nemmeno Garrett.
Ero troppo accecata dall’odio e dai sentimenti negativi per dare retta ad ogni cosa.
Un altro mi corse incontro, quindi tentò di stendermi con un pugno, io lo bloccai e lo sbattei a terra con una mossa rapida, poi lo presi per i capelli e continuando a tenere il piede impiantato sul suo corpo gli staccai la testa, buttandola contro un Volturo che stava mettendo in difficoltà Rosalie.
Non li contai tutti, poiché erano vampiri di irrilevante importanza.
Cominciai quando Emmett mi buttò davanti Alec, il fratello della vipera Jane.
Gli sorrisi.
< Eccoti, finalmente > Mi strofinai le mani e non gli diedi neanche il tempo di rispondermi, perché con uno schiocco delle dita lo mandai in cenere. Alzai lo sguardo e vidi Jane paralizzata, che fissava le ceneri del fratello trasportate dal vento. Poi guardò me e cominciò a farmi male.
Mi inginocchiai, ma resistetti, finchè non sentì un alone avvolgermi e qualcosa di peloso spingermi via da lì, facendomi volare a terra poco lontano da dove ero partita.
Era stato Seth. Ora lui provava dolore a causa di Jane. Maledizione.
< SETH! >
Fu inutile, un Volturo arrivò dietro di lui e gli spezzò l’osso del collo con un movimento rapido. Osservai uno dei pochi amici che avevo cadere a terra, udì l’ululato di Leah della sua morte, che avvertì Jacob, ormai lontano con Renesmee.
Non riuscivo più a pensare, ero distrutta dentro, e la sensazione era perfino peggiore del dolore che provocava Jane con la sola forza del pensiero. Ero a terra e non potei non avvicinarmi per accarezzargli il pelo, morbido e lungo, e di sussurrargli qualche parola per accompagnarlo nell'aldilà.
Non ci misi molto ad alzarmi in piedi e aiutare gli altri con lo sterminio: dopo la morte di Seth avvenuta davanti ai miei occhi ero decisa a fare un genocidio dei Volturi. Ad un certo punto vidi Tanya in difficoltà e immobilizzai Caius, che la stava attaccando ferocemente alla gola, gli ghiacciai le gambe e mi avvicinai per assicurarmi che Tanya stesse bene. Lei mi sorrise, e si divertì ad aprire in due la testa dell’anziano, che urlò di dolore.
< Juliet! > Fui scaraventata di nuovo a terra, questa volta da Garrett.
< Sei vivo?! > Gli strinsi la mano.
< A quanto pare si, stammi vicino ora, non ti allontanare, non esplodere >
Mi tremavano le mani, le puntai contro i vampiri e li ricoprì di ghiaccio. Il mio braccio destro era diventato blu, forse anche parte del mio viso, soffrivo troppo a causa della morte di Seth. Troppo.
< No Juliet basta. Basta! >
Mi concentrai per vedere com’era la situazione: Jasper era morto ed Alice aveva preso Jane per darla in pasto a Sam, cosa che avrei fatto anche io, mi sentii davvero felice in quel momento; Caius e Marcus erano morti anche loro, inoltre Aro era appena stato ucciso da Bella e Edward, lei lo stava per incendiare, lo stava per ridurre in cenere, finalmente.
Poi però vidi tutto buio.
 
E aprì gli occhi.
 
Alice era ancora davanti ad Aro, gli tolse la mano davanti di scatto, poi si voltò lentamente verso di noi, forse dopo aver detto qualcosa.
< Juliet… Il tuo viso > Mi toccai la faccia: era blu, ghiacciata. Cominciai a respirare affannosamente.
< Era… U-una visione… Una… Carlisle, dov’è Carlisle? Dov’è mio padre? > Ero in preda al panico.
< Juliet va tutto bene > Mio fratello si era mosso velocemente verso di me e mi stringeva le spalle con le mani. < Era una visione di Alice, l’hai vista perché te l’ho trasmessa io. Stanno tutti bene >
< Okay > Annuì velocemente. < Okay, stanno bene… Tutti stanno bene… > Mi calmai.
Garrett mi strinse a sé e per la prima volta sentì quanto poteva dare calore l’abbraccio di un vampiro, alimentato dal sentimento che ci univa.
“Com’ero diventata così mielosa? Oddio mi viene il diabete, giuro che a momenti vomito arcobaleni.”
Peccato che la morte di Irina non fosse stata un’illusione, erano distrutte, con gli occhi dorati spenti, che seguivano il corso degli eventi solo perché avevano giurato a Edward che potevamo contare sul loro aiuto. Mi dispiaceva per loro, non se lo meritavano.
Alla nostra sinistra arrivarono due persone, di preciso un uomo e una donna dalla pelle un po’ più colorita della nostra, ma più chiara di quella di Zafrina. Erano entrambi vestiti con poco, ne dedussi che erano dei vampiri, anche se l’uomo non aveva gli occhi rossi o dorati.
Ma marroni.
Si fermarono entrambi davanti ad Aro, cominciarono a parlare e come al solito non sentivo un tubo.
< Quello lì è come tua nipote, ha un cuore che… Batte molto velocemente > Sorrisi, allora ecco perché Alice era andata via, e perché in cuor suo Ed non ne era per nulla preoccupato.
Entrambi sapevano che in Brasile c’era il testimone principale per vincere il caso contro i Volturi.
< E’ proprio come lei, mangia cibo per umani o sangue, va bene tutto >
Aro ne rimase stupito, e la voce di Marcus arrivò fino a me quando disse “Ci assomigliano tanto” come se fosse commosso dalla cosa. E poteva esserlo, era un uomo che se ce ne fosse stata l’opportunità avrebbe pianto, di gioia, nel vedere che non era un mostro il miscuglio tra umani e vampiri.
< Ha trasformato sua zia, per ringraziarlo > Annuì, aveva fatto bene, lo aveva accudito, dopotutto.
< Quanti anni hai?! > Domandò Bella, turbata a causa della crescita troppo veloce di Renesmee.
< Ho 150 anni > Mia cognata tirò un sospiro di sollievo e sorrise alla sua bambina, che era rimasta sulla calda pelliccia di Jacob. < Ho raggiunto la maggiore età sette anni dopo la mia nascita >
Anche Edward sorrise, prese in braccio sua figlia e la fece volare, facendola ridere.
A quel punto Aro si fece avanti.
< Miei cari, non abbiamo nulla da temere >
< Ma… L’ibrido?! > Maledetto Caius che tu possa essere folgorato sul posto appena entri in casa.
L’anziano mi guardò, poi vide Garrett, ci osservò e forse notò come il mio carattere forte e freddo era cambiato, ora ero una creatura immortale debole, con il mio guardiano, il mio vampiro.
< Ormai non ci serve. Non la vedi? E’ più innocente di un neonato, è inutile, sarebbe un peso >
< Contenta di esserlo > Dissi a bassa voce, fulminandolo con lo sguardo.
< Non combatteremo. Oggi >
La neve e la nebbia si alzarono quando i Volturi lasciarono il territori con velocità sovrumana, ma Aro rimase ancora a guardarsi intorno.
 
Juliet. Edward. Bella. Alice.
Che meraviglioso bottino.
 
Sparì dopo aver pensato a cosa si stava perdendo, andandosene e continuando il suo regime dittatoriale in Italia. Sospirai e sorrisi quando Garrett avvicinò il mio viso al suo per baciarmi. Se l’altra notte era stato delicato a causa della mia poca esperienza, in quel bacio mi dimostrò come le cose sotto le coperte sarebbero cambiate una volta che avremmo trovato una casa in cui vivere insieme.
< Ti amo Juliet. Ti amo >
< Ti amo Garrett >
Tutti si abbracciavano, baciavano, mentre Dracula 1 e 2 si lamentavano del fatto che non c’era stata una battaglia, non avevano avuto al loro vendetta.
< Ma sentili… >
< Cosa? Io non sento nulla > Scoppiai a ridere.
Mio fratello e Bella potevano finalmente stare tranquilli, non desideravo nulla di più ora.
Andai da Tanya, che mi abbracciò, gli accarezzai i riccioli d’oro e gli sussurrai parole dolci per consolarla, parole che potessero tranquillizzarla, perché lei aveva fatto lo stesso con me, quel primo giorno dove ci eravamo conosciuti a casa loro. Mi aveva fatta sentire accettata da un gruppo che non era la mia famiglia, ed era stato meraviglioso.
Arrivò anche Esme, con l’intento di abbracciare me, ma incluse anche Tanya e Kate.
Il peggio era passato, lo sapevano tutti, insieme ad un’altra cosa.
Ora ognuno poteva contare sulla fiducia dell’altro, senza problemi.






Santi numi salve a tutti!!!
Sono viva e vegeta, anche se il tempo oggi era praticamente contro il mio ritorno a casa dalle vacanze, eccomi qua con l'ultimo capitolo!
Manca solo l'epilogo, che sarebbe un po' una piccola scenetta finale... Una cosa breve, ecco. E credo che domani potrete già leggerlo, dato che per tutto luglio non avete letto un tubo u.u
Bene allora spero sia piaciuto e spero anche di sentire dei pareri al riguardo. Come sempre ^_^
  
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