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Autore: Love Auslly Ita    03/08/2014    11 recensioni
L'adolescenza è forse il periodo più complicato.Tutti pensano che sia bello essere adolescenti.
Ma non sempre è così. Anche la nostra Ally,non è felice della sua vita.
Come farà a riacquistare l'allegria?
Anzi..riuscirà a riacquistarla?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ally Dawson, Austin Moon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno arrivò:il 18 novembre,il giorno tanto atteso;era il giorno del matrimonio;la madre di Austin era ansiosa,ma entusiasta del fatto che suo figlio sarebbe stato presente e di poter finalmente sposare l’uomo della sua vita,suo padre,invece,era felice di poter indossare lo smoking che indossò per la prima volta quando uscì Jessica,quest’ultima era intimorita all’idea di presentarsi come un membro della famiglia,ma felice di passare del tempo con persone diverse piuttosto che con i tre uomini con cui era abituata a vivere,il piccolo Joseph era irritato dal completino che comprò il lunedì precedente con il papà e la sua fidanzata,ma appariva euforico poiché avrebbe trascorso tutto il pomeriggio con i suoi cuginetti. Ed infine vi erano Austin ed Ally.

Austin era stranamente felice di andare a quel matrimonio,non che l’immagine di sua madre con Tom lo rasserenasse,ma sapeva che con Ally accanto non sarebbe stato poi così brutto,lei aveva lo strano potere di rendere magico tutto ciò che la circondasse.
Era anche abbastanza teso perché sapeva che vederla con quell’abito indosso lo avrebbe reso stupido ed imbranato. E lui non voleva mostrarsi così,soprattutto con lei.
Il biondo era posizionato di fronte allo specchio con un sguardo irritato;indossava una giacca nera su camicia bianca,pantaloni neri aderenti e le mani che si trovavano nel bel mezzo di una rissa tra lui e la sua cravatta:non era in grado di aggiustarsela nella maniera più corretta,non lo aveva mai fatto prima di allora e dal piano terra tutti i presenti udirono i suoi urli di nervosismo.
‘’Diavolo,io odio questa cosa!’’ urlò il ragazzo gettando la cravatta  sul pavimento,per poi raccoglierla qualche minuto dopo.
‘’Cosa succede Austin?’’ sussurrò il piccolo Joseph mettendo piede nella stanza .
‘’Non riesco a mettermi questa stronzata’’ bofonchiò il fratello con più rabbia possibile.
Joseph lo aveva sentito spesso imprecare,ma non lo aveva mai visto così tanto teso e spalancò gli occhi per lo stupore.
‘’Vado a chiamare papà’’ mormorò il ragazzo uscendo dalla stanza.
Austin si sedette sul letto con le braccia appoggiate alle gambe e la testa fra le mani.
Si fece vivo il pensiero che quella famiglia un po’ stramba o persino lui avrebbero potuto allontare Ally dalla sua vita,erano idee irrazionali che non avrebbe mai voluto pensare,ma che inconsciamente salivano a galla.
‘’Posso entrare?’’ domandò il padre bussando alla porta ed entrando leggermente con la testa per dare un occhiata.
Austin alzò leggermente lo sguardo ed osservò il padre sulla soglia della porta. Fece un cenno che lo spinse ad entrare nella stanza.
‘’Allora cosa succede?’’ domandò il padre appena entrato.
Il biondo indicò semplicemente la cravatta che aveva tra le mani. L’uomo incitò il figlio ad alzarsi,in modo che lui potesse fargliela nel modo più corretto.
‘’è solo questo il problema?’’ chiese mentre aveva le mani ancora al collo del ragazzo.
‘’In realtà no’’ ammise il figlio nel panico.
‘’E cos’altro?’’ domandò l’uomo al biondino.
‘’Bhe..ho invitato una ragazza,penso che mamma tel’abbia raccontato’’ disse. Il padre annuii.
‘’Ho paura di fare qualche errore con lei,sono così imbranato quando c’è lei,sai che con le altre corro,ma con lei non ci riesco;la rispetto troppo per farle del male’’ confidò il biondo
‘’è una bella cosa,non capisco perché tu sia nervoso’’ esclamò il padre una volta finito il nodo.
Austin si diede un occhiata allo specchio e poi si adagiò sul letto,la confusione stava prendendo il sopravvento. Il padre si accomodò con lui ed attese che rispondesse.
‘’Se dovessi fare qualche errore?’’ domandò insicuro.
‘’Troverai il modo di rimediare’’ disse semplicemente’’Adesso sbrigati che dobbiamo passare a prendere zia Molly’’ affermò dandogli una pacca sulla spal la sorridendo e prendendo la strada verso le scale.
‘’Papà deve venire anche lei con noi,non entrerà se viene anche zia Mol ly’’urlò quando l’uomo era già fuori dalla porta.
‘’Che problema c’è? Si siederà sulle tue gambe’’ urlò ridendo rumorosamente e fu immediatamente seguito da Joseph,il quale rideva pur non avendo ascoltato nulla della discussione. Il biondo sbuffò,anche se il pensiero di avere Ally sulle gambe non gli dispiaceva poi così tanto.

Ally quella mattina si era svegliata piuttosto presto,indossò il suo abito rosso e notò con piacere che tutte le cicatrici erano scomparse,non vi era più traccia di quella limetta:non ricordava precisamente se l’avesse buttata o conservata distrattamente in qualche cassetto,ormai era un lontano ricordo ed era tutto merito di Austin se era riuscita a superare quella depressione,da sola non ci sarebbe mai riuscita,anzi molto probabilmente non ci avrebbe nemmeno provato;lei non era un tipo forte,la sua poca forza era dovuta solo ed unicamente al biondo. O forse era proprio lui la sua forza.
Quella mattina decise per la prima volta di non legare i capelli,ma di lasciarli svolazzare liberi inoltre li adornò con una deliziosa molletta rossa a forma di rosa che Austin le regalò come ulteriore accessorio da aggiungere.
‘’Oh questa sarà perfetta da abbinare al vestito’’ mormorò appena la vide appesa ad un girello in cui vi erano appesi numerosi gioielli.
Ally pensava che gli accessori fossero troppi,ma il biondo qualsiasi cosa vedesse doveva assolutamente comprarla. Era affascinata da quel suo aspetto un po’ infantile,almeno la faceva ridere.
Indossò velocemente le zeppe che avevano comprato insieme e barcollando arrivò al piano terra,riuscendo quasi per miracolo ad arrivare al portone e a superare il soggiorno. Non era abituata ai tacchi,lei era molto più il tipo da Converse e scarpe da ginnastica.
‘’Ally ma dove vai vestita così?’’ domandò Lester comparendo improvvisamente sull’orlo delle scale con un occhio semi chiuso ed ancora in pigiama.
Ally non aveva più paura di lui,lui non era nessuno per infliggerle quel dolore e non aveva nessun diritto di decidere al posto della figlia: o almeno lei non gliel’avrebbe più permesso.
‘’Mi hanno invitato ad una cerimonia’’ rispose sull’uscio,senza guardarlo in faccia e con una mano già sulla maniglia.
‘’Sembri una prostituta’’ commentò totalmente incurante dell’offesa appena procurata alla figlia. Lei non era da meno: ne aveva abbastanza di lui e di ciò che pensava sul suo conto.
‘’Adesso posso andare?’’ chiese sollevata al pensiero che ,entro poco tempo, avrebbe lasciato quell’abitazione.
‘’Torna alle dieci’’ pretese irritato dal tono della ragazza.
‘’No ,i matrimoni durano fino a tardi e non ho intenzione di tornare prima della fine’’ rispose decisa,uscendo dalla casa.
A pochi passi dalla porta,nel cortile vi era una piccola macchina parcheggiata,la ragazza aveva intuito che si trattasse di Austin e dei suoi parenti e si avvicinò. Prima che potesse aprire la portiera,una grossa chioma bionda la precedette.
‘’Oh ciao,stavo venendo a chiamarti’’ mormorò Austin stupito dalla sua bellezza.
‘’Ehi’’ sussurrò lei.
‘’Prima che tu possa salire,devo dirti che non sapevo ci fossero più persone di quante te ne avessi dette’’ spiegò.
Ally diede un’occhiata all’interno del veicolo e capì che non c’era spazio per lei.
‘’Mh allora andrò in bus,non preoccuparti’’ esclamò lei imbarazzata.
Gli occhi dei due ragazzi si incrociarono e si sorrisero timidamente.
‘’Oh cavolate’’ sbottò l’uomo alla guida’’ti siederai sulle gambe di Austin’’continuò.
Austin apparve rallegrato a ciò che il padre aveva suggerito ed aveva anche compreso che quando stavano parlando non stesse scherzando,anche perché non avrebbe mai lasciato che la ragazza andasse da sola sul bus,era troppo pericoloso. Chissà chi avrebbe potuto incontrare e cosa avrebbe pensato di farle quel tale con indosso il vestito che la ragazza portava.
‘’No,no davvero vado con l’autobus’’ ribadì lei.
Il biondo con lo sguardo la supplicò di salire sul veicolo e di sedersi comodamente sulle sue gambe.
‘’Su salì’’ urlò il padre.
Prima si accomodò Austin e dopo che la ragazza ebbe preso un respiro profondo si accomodò sulle sue gambe e tentò di rendersi leggera per non dargli ulteriore fastidio: avrebbe preferito usare il comune mezzo di trasporto piuttosto che irritare il povero biondo costretto a sopportare il suo peso.
Il biondo nel frattempo continuava a reggerla per i fianchi con un leggero imbarazzo,provocandole un impercettibile brivido lungo la schiena,lui però notava soltato quanto fosse bella in quel vestito,quanto quel tipo di scollatura le donasse,quanto i gioielli fossero perfetti per lei,quanto quella molletta a forma di rosa che le adornava i capelli fosse adatta al resto dell’abbigliamento. Il ragazzo appena la vide pensò immediatamente che tra i suoi capelli sarebbe stata perfetta perché anche Ally era una rosa,forse non per gli altri,ma per lui si.
‘’Lei è Ally’’ urlò presentandola a tutti.
Il padre guardò la ragazza attraverso il vetro retrovisore e gli sembrava una bella ragazza anche se molto timida.
‘’Il piacere è nostro’’ mormorò il padre tornando a tenere lo sguardo puntato sulla strada.
Ally sorrise timidamente.
‘’Lui è Mike,mio padre’’ disse Austin abbozzando un sorriso.
‘’Lei accanto è Jessica’’ mormorò non specificando che si trattasse della fidanzata del genitore.
Jessica la salutò con un cenno del capo.
‘’Lui è il mio fratellino Joseph’’ disse indicando il ragazzino che era seduto accanto a loro.
‘’Ciao Ally’’ gridò il ragazzino nell’orecchio del fratello.
‘’Lo sai che mio fratello parla sempre di te?’’ domandò con un sorriso sornione sul volto.
Austin ed Ally si guardarono,Ally sorrise divertita con uno sguardo che significava ‘’No,non lo sapevo a dir la verità’’,Austin diede una forte gomitata al fratello che gridò dal dolore per qualche secondo.
A volte il biondo si confidava con il ragazzino;anche perché era certo che fosse l’unico ad avere le labbra cucite,e nell’ultimo periodo aveva spesso citato questa misteriosa ragazza di nome ‘’Allyson’’ che occupava gran parte del suo cervello.
‘’Ma sei la sua fidanzata?’’ chiese con un sorriso dopo essersi ripreso continuando a giocherellare con il pupazzetto che portava sempre con sé.
‘’No’’ esclamarono entrambi.
Il padre e Jessica iniziarono a ridere.
‘’E lei è mia zia Molly’’ affermò il biondo paonazzo in viso riferendosi alla donna seduta accanto al fratellino.
Lei tese la mano verso la donna e rimase in silenzio.
‘’Sei nella stessa classe di Austin?’’ chiese il padre per rompere quel devastante silenzio.
‘’Ehm no frequentiamo qualche corso insieme’’ sussurrò lei.
‘’E tu vai male quanto lui?’’ domandò ridendo.
Austin si paralizzò dall’imbarazzo mentre la castana rideva di gusto e si girò verso di lui continuando a ridere con le lacrime agli occhi. Lui trovò piacevole quella risata anche se a sue spese.
‘’Papà ora basta’’ lo interruppe con la voce tremante per l’imbarazzo.
‘’Non credergli’’ sussurrò alla ragazza.
Ally annuii continuando a ridere.
Tutti avevano notato che tra loro c’era una chimica particolare,infatti non avevao smesso di guardarsi e sorridersi a vicenda per un millesimo di secondo;lei continuava ad essere seduta sulle sue gambe e quel peso al biondo non dava fastidio;anzi al contrario si sentiva sollevato dalla sua presenza: infondo lui non sarebbe nemmeno voluto andarci,ma adesso che c’era lei aveva la conferma che tutto sarebbe andato meglio.

La cerimonia si svolgeva in una modesta chiesetta nel centro di Miami,era un santuario davvero molto piccolo  che avrebbe potuto ospitare al massimo 100 invitati.
Quando la macchina arrivò alla chiesa,i due erano quasi dispiaciuto di doversi separare,soprattutto il ragazzo sarebbe rimasto volentieri in quella posizione.
All’entrata il biondo riconobbe immediatamente la madre e Tom che accoglievano gli ospiti e tutte le persone che poco prima si trovavano nella macchina adesso circondavano i due sposi e nonostante Austin non volesse,fu costretto ad avvicinarsi.
‘’Auguri’’ urlò il padre con un sorriso. Austin suppose che lui fosse felice del matrimonio solo perché avrebbe smesso di cedergli soldi una volta sposata,o forse era davvero contento perché lei avesse ritrovato l’amore proprio come lui.
Successivamente si avvicinò Jessica che le diede due veloci baci sulle guance;senza guardarla negli occhi;forse la gelosia continuava a divamparle dentro,poco dopo Mike le strinse forte la vita e le diede un bacio sulle labbra e lei in un batter d’occhio si rilassò. Forse amava davvero suo padre.
Dopo arrivò il piccolo Joseph che saltò in braccio alla madre,come un piccolo ninja. Per lui qualsiasi cosa era un gioco,non prendeva nulla  sul serio e ,secondo Austin,era proprio questo il bello di essere bambini: credere che tutto ciò che ci circonda sia prodotto solo per farci divertire,almeno in questo modo sarebbe riuscito a sopportare Tom,in quanto sarebbe stato solo un compagno di giochi e non colui che aveva sfasciato la loro famiglia.
Poco dopo che Joseph fu allontanato,si avvicinarono  Austin ed Ally.
Il ragazzo era palesemente nervoso,la vista di Tom lo agitò solo maggiormente.
‘’Ciao amore’’ esclamò la madre entusiasta.
Il biondo aveva i nervi tesi,odiava quel nomignolo e la madre lo sapeva benissimo;sembrava che lo facesse solo per irritarlo.
Ally si rese conto della sua ira e ne capì il motivo;così senza pensarci due volte afferrò la mano del ragazzo,che riuscì immediatamente a tranquillizzarsi.
Il biondo osservò le loro mani intrecciate e poi guardo Ally che sorrideva timidamente con le guance arrossate. Era stupenda anche quando arrossiva.
Poi si voltò verso la madre.
‘’Auguri’’ sussurrò a denti stretti.
La madre gli lasciò un bacio sulla guancia e poi fissò la ragazza che teneva per mano.
‘’Auguri signora’’ disse Ally,notando di essere osservata.
Forse anche lei era più tranquilla con la mano stretta a quella di Austin.
La madre del biondo guardò prima la castana e poi il ragazzo al suo fianco,dalla loro stretta di mano abbastanza vigorosa capì che si trattava più di due semplici amici.
Il suo sguardo in fretta ritornò sulla ragazza.
‘’Oh chiamami Mimi,che bella ragazza’’ esclamò’’è la tua fidanzata?’’ domandò rivolgendo lo sguardo al biondo che rimase stupito dalla quantità di volte in cui gliel’avessero chiesto quella mattina. Avevano capito tutti qualcosa a cui loro stessi non erano ancora arrivati.
‘’No,è una mia compagna di  scuola’’ specificò imbarazzato.
‘’Oh piacere cara’’ mormorò la madre.
‘’Mi chiamo Ally’’ sussurrò la ragazza a testa bassa.
Dopo qualche minuto tutti si spostarono all’interno della chiesetta per l’inizio della cerimonia.
Le ragazze avevano già iniziato a commuoversi senza un inspiegabile motivo e quando la sposa fece la sua entrata esplosero tutte come delle fontanelle. Austin si domandò per quale motivo fossero così felici al punto da emozionarsi. Lui non lo era per niente.
Tom non lo digeriva e non credeva che sarebbe mai riuscito a farlo.
Quando arrivò la fatidica frase ‘’Finchè morte non vi separi’’,il biondo si voltò a guardare la splendida ragazza che continuava a tenere per mano. Aveva anche lei gli occhi umidi come le altre,ma allo stesso tempo era diversa da tutte le altre. Era unica.
I due si erano tenuti per mano durante tutta la cerimonia e anche alla fine di essa nessuno dei due fu abbastanza convinto da lasciar andare via l’altro.
Il luogo nel quale avrebbero pranzato e passato il resto della giornata era a pochi passi dalla chiesa,quindi tutti gli invitati decisero di dirigersi lì a piedi ad eccezione degli sposi che usufruirono di una limousine nera per avviarsi.
Austin ed Ally continuarono a tenersi per mano mentre camminavano per arrivare al ristorante.
‘’Tanto ho visto che ti eri commossa,piagnucolona’’ esclamò prendendola in giro.
‘’Io non sono piagnucolona,sei tu che eri l’unico a non commuoverti’’ affermò ridendo.
‘’Ma non piangevo perché non sono un piagnucolone come te’’ ripetè per farla innervosire.
‘’Ma sai che ai matrimoni piangono tutti..disse per difendersi.
‘’Ma non è vero,tu sei l’unica che ho visto piangere come un fiume’’ affermò mentendo.
‘’Che bugiardo che sei’’ bofonchiò ridendo.
I due adoravano passare il tempo a provocarsi,era come una specie di sfida a chi riusciva a far ridere l’altro,al biondo risultava molto più semplice farla ridere  sembrava che la ragazza ridesse per qualsiasi cosa lui dicesse che fosse stupida o meno. Lui,ormai,ci viveva di quel sorriso.

Si trovarono seduti uno accanto all’altro e continuarono a prendersi in giro.
Quella giornata era molto meglio di quanto entrambi si aspettassero,continuarono a punzecchiarsi come una vecchia coppia di sposi.
‘’Sei lenta come una vecchietta a mangiare’’ affermò ridacchiando quando lei stava già pregustando la prima portata.
‘’Non mi avevano detto che era una maratona del cibo’’ esclamò facendogli la linguaccia.
Poi si bloccò a gustarsene la bellezza;la trovava bellissima anche con quella piccolissima macchiolina di senape sulla guancia. Come aveva fatto a scommettere su di lei? Aveva sbagliato  a farsi condizionare dall’apparenza: era perfetta e se avesse scavato più a fondo fin dall’inizio lo avrebbe scoperto e non avrebbe avuto bisogno di una scommessa per aprire gli occhi.
Afferrò un fazzoletto di seta e pulì quella microscopica macchia al lato della bocca,facendola arrossire.
‘’Grazie’’ sussurrò.
Austin  le fece un sorrisino timido continuando ad osservarla.
La ragazza notò che lui aveva le guance arrossate ed i capelli arruffati,ed era ancora più tenero.
Lo aveva sempre visto come un nemico,ma nell’ultimo periodo si era dimostrato la persona più sensibile ai suoi problemi,si era beccato un pugno sul naso solo per difenderla.
Cosa poteva chiedere di più,se non una persona che la rispettasse e la facesse sentire protetta? Era così contenta di non aver rifiutato l’invito a quella cena,la prima volta che uscirono insieme.
I due ricominciarono a mangiare tranquillamente,lanciandosi qualche occhiata seguita immediatamente da una risatina.
‘’La smetti di fissarmi mentre mangio?’’ chiese lei lanciandogli il tovagliolo.
‘’Non voglio’’ esclamò il ragazzo ridendo e rilanciandogli il pezzo di seta.

‘’Austin’’ urlò il padre del ragazzo’’vieni un attimo qui’’ continuò chiamandolo dall’altro lato della sala.
Il biondo si alzò e dopo aver detto alla castana che sarebbe tornato subito si avviò verso il padre che era seduto ad un tavolo in compagnia di Jessica e Joseph,mentre loro erano seduti accanto a tutti gli adolescenti.
Austin  arrivò accanto al padre e si inginocchiò al suo fianco per sentire cosa voleva comunicargli.
‘’Vedi che non c’era motivo per preoccuparsi?’’ domandò ironico.
Austin capendo a cosa si riferisse,si voltò verso la castana,la quale stava guardando tutte le persone che ballavano sulla pista,aspettando il ritorno del biondo.
‘’No,lei è perfetta…è merito suo se non c’è nulla da preoccuparsi’’ esclamò continuando a fissarla.
‘’Si è gentile..ti ha visto giocare a football?’’ domandò incuriosito.
Austin lo guardò serio; il football. Lo sport che lo aveva tormentato per tutti quegli anni;non voleva fare il giocatore di football professionista ed era il momento che anche il padre lo sapesse.
‘’No,non credo che mi vedrà papà..io non voglio giocarci,io odio quello sport’’ affermò liberandosi da quel peso che lo stava ossessionando.
Il padre scoppiò a ridere ed Austin non capì il motivo di quella reazione.
‘’Oh menomale Austin,sei una schiappa..avevo paura che la facessi scappare’’ si spiegò.
Il timore di deluderlo scomparve insieme a quelle parole e tutto quello che aveva represso in quegli anni poteva finalmente darsi pace.
‘’Papà,ma allora perché me lo hai fatto praticare? Credevo che ti rendesse fiero di me’’ affermò .
‘’Ragazzo mio,non sono fiero di te per uno stupido sport,ma per la persona che sei..tel’ho fatto praticare semplicemente perché credevo che ti piacesse,non mi hai mai detto il contrario’’ rispose.
Austin alzò le mani in segno di resa,aveva ragione:non aveva mai tentato perché aveva paura di deluderlo,ma ora era sicuro che qualsiasi cosa avrebbe deciso di fare lo avrebbe accettato senza problemi.
‘’Ora va da lei’’ sussurrò al ragazzo.
Lui si alzò in piedi e si aggiusto la camicia,il ciuffo e la cravatta.
‘’Divertitevi’’ affermò alle tre persone sedute al tavolo.
Non aveva più nulla contro Jessica,in quell’istante aveva capito che al primo posto doveva esserci la felicità del padre e se la fidanzata era la sua felicità;allora sarebbe stata anche parte della sua vita.
Si voltò e si avviò verso il tavolo abbandonato poco prima.
‘’Ed è il momento del primo ballo,ragazzi invitate una ragazza speciale a ballare con voi’’ urlò il Dj al microfono.
‘’Ti va di ballare?’’ le domandò il biondo appena arrivato al tavolo ed osservando che tutti,persino Mike e Jessica si erano buttati in pista.
Ally distolse lo sguardo dal pietanza e lo rivolse al ragazzo.
‘’perché inviti me?’’ domandò con uno sguardo pietrificato.
‘’sei la ragazza più speciale che conosco’’ mormorò.
‘’Non sono brava a ballare’’ affermò la castana.
Austin le tese una mano con un timido sorriso ‘’Dai vieni’’ la incoraggiò.
Lei la afferrò sorridendo imbarazza e mormorando un’’però solo cinque minuti’’,i due si mossero verso la pista  e si immersero nel numero ridotto di persone che ballavano quella sera.
Austin posizionò le mani della castana al suo collo,mentre lui le cingeva i fianchi. I loro volti erano uno vicino all’altro e continuavano a fissarsi negli occhi senza alcun imbarazzo;ormai dovevano affrontare le loro paure,i loro imbarazzi  ed i loro sentimenti.
‘’Nonostante sia la quarta volta che mi pesti i piedi,è bellissimo ballare con te’’ disse lui.
La ragazza fissò quel profondo oceano nascosto nei suoi occhi nocciola ed iniziò a ridere.
‘’Lo sai che sei bella quando ridi?’’ domandò il ragazzo facendola arrossire.
‘’Lo credi davvero?’’ domandò lei sorridendo.
‘’Cosa? Che sei bella? No’’ rispose freddamente ‘’Sei stupenda,secondo me’’ mormorò poco dopo.
‘’Come faccio ad esserlo? Non ti ho chiesto nemmeno scusa per ciò che ti ha fatto Dallas’’sussurrò sentendosi in colpa e guardando il naso ancora piuttosto violaceo del biondo.
‘’Scusa? E perché dovresti? Ally credo che tu sia stata la cosa migliore che mi sia capitata,sei arrivata nella mia vita e hai stravolto tutto,mi hai fatto sorridere e mi hai fatto comprendere come ci si senta a rendere felice qualcuno perché quando ti vedo sorridere penso che non ci sia nulla di più bello del tuo sorriso,mi sveglio con il pensiero di farti ridere e di proteggerti dal resto del mondo,perché si sono geloso ed anche tanto,credo di aver capito cosa significa tenere davvero a qualcuno’’ spiegò guardandola negli occhi.
‘’E tu tieni a me?’’ chiese lei.
‘’No,dire che ci tengo..sarebbe troppo poco’’ prese gentilmente la mano della castana e la posizionò sul suo petto ‘’questo batte davvero troppo forte per volerti solo bene,vedi che effetto mi fai?’’ la ragazza iniziò a sorridere guardandolo diritto negli occhi ‘’Smettila di essere così perfetta,altrimenti credo che potrei innamorarmi di te più di quanto già lo sia’’mormorò lui sorridendo.
‘’Sei innamorato di me?’’ chiese Ally stupita.
‘’Sono già un bel pezzo avanti,mi sa’’ sussurrò lui.
Lei era estremamente imbarazzata,ma contenta di quella rivelazione.
Anche perché lei già da un po’ aveva capito di ricambiare quel sentimento.
Fissava il pavimento mordendosi un labbro.
Lui le prese il volto tra le mani,costringendola a guardarlo negli occhi.
Si avvicinarono pericolosamente l’uno all’altro..stavolta non erano i loro sguardi a catturarsi,ma le loro labbra a cercarsi e desiderarsi,fu lui a fare il primo passo e baciarla.
Fu un bacio perfetto. Fu il primo bacio di entrambi.
Lei giocava con le sue ciocche dorate,lui continuava a stringerle i fianchi per non farla allontanare.
Loro si appartenevano. Si erano sempre appartenuti.


‘’è stato un primo bacio perfetto’’ mormorò la castana.
‘’concordo’’ sussurrò il biondo lasciandole un altro bacio.



Ecco un altro capitolo,non so se si capisce tutto..lo sto scrivendo da tipo tre ore,quindi perdonate gli errori. come promesso è davvero lungissimo.
Spero che vi piaccia,anche se non è il massimo.
Baci a presto  
  
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