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Autore: Alison Cole    03/08/2014    1 recensioni
Angel e Devil. Un mondo sconosciuto ai Terreni, ma legato a leggi naturali. Infatti, essi sono opposti, nemici giurati, con nessun legame comune. Ma allora come è possibile l'amore tra un'Angel e un Devil?
Nascere con un destino già scritto e destinato a cambiare queste leggi naturali... Ma che siano tanto naturali e cosmiche queste leggi? O invece imposte da Alte e Basse Sfere?
Già in passato l'equilibrio della natura aveva cercato di rimettere le cose apposto... questa volta ci riuscirà definitivamente?
Bene e Male ristabiliranno l'Equilibrio... ma poi c'è una vera netta differenza tra il Bene e il Male?
Spero di trasmettervi emozione, rabbia, amore, compassione, tristezza, pace e passione.
Grazie di cuore a tutti quelli che seguiranno la mia storia.
-STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA-
Genere: Azione, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Cap.7- Scommessa

 

Giravo tranquilla per i corridoi, dirigendomi verso il Sognatorio.

Quella prima settimana passata alla Golden School era stata leggera.

Non davano molti compiti e inoltre non ci avevano ancora fatto interagire con i nostri terreni.

Sbuffai.

Meno male, altrimenti avrei dovuto per forza vedere Sulfus, visto che condividevamo lo stesso terreno.

Era un certo Andrea. Biondo, occhi azzurri, alto e magro.

Insomma, niente male.

Dopo il nostro incontro sul tetto con Sulfus, ci stavamo quasi evitando.

Meglio così. Con lui mi sentivo a disagio.

Ero confusa. Un attimo prima era gentile, poi quello dopo era uno stronzo.

“Ah! Non ci capisco più niente!” mi lamentai.

“Cosa non capisci?”

Alzai lo sguardo di scatto, incontrando i verdi e dolci occhi di Alex.

“Ah...ehm...-cominciai imbarazzata-... ecco... niente. Lascia stare!” dissi sorridente, cercando di sdrammatizzare.

“Sembri pensierosa... Qualcosa ti turba?” chiese scrutandomi di sottecchi.

Ah, che premuroso. Come sua sorella d'altronde.

Già, sua sorella. Will. Era lui il famoso fratello di cui mi aveva parlato... che coincidenza, eh?

Scossi la testa.

“Non ti preoccupare sto bene... e poi dopo esco con Will, Urié e Dolce. Non potrei che esserne felice, no?” obbiettai.

Urié, una mia amica d'infanzia, e Dolce, sua compagna di stanza, erano saltate fuori pochi giorni prima.

Infatti ero stupita di non averle già incontrate dall'inizio dello Stage, visto che sapevo perfettamente che ci sarebbe stata anche Urié.

Loro spiegarono che avevano orari diversi dai nostri e che, inoltre, la loro stanza era spostata in un'altra ala del Sognatorio, diversa dalla nostra, per colpa di un qualche scherzo dei Devil che aveva fatto esplodere l'intera stanza.

“Così, siamo in capo al mondo” si lamentò Urié.

Da quel giorno, Will, Dolce, Urié e la sottoscritta, abbiamo fatto il possibile per vederci dopo le lezioni, creando un forte legame di amicizia.

Ero contenta di averle conosciute.

“Okok...-borbottò Alex, incerto-... comunque, come vanno gli studi?”

“Eh? B-bene... insomma sono appena iniziati quindi non c'è molto da dire...” commentai.

“Bene... e per ragazzi?”

Ragazzi, ragazzi, ragazzi, ragazzi... quella parola mi rimbombò nella testa.

Diventai rossa incandescente.

“M-ma cosa dici!? Non mi piace nessun ragazzo! E poi quelli che conosco sono solo dei deficienti complessati che un minuto prima ti insultano e quello dopo fanno i carini...” sputai arrabbiata.

“Mmm... quindi era questo il problema che non volevi dirmi...”

“EH?”

Accidenti. L'aveva fregata e raggirata.
Con quella faccia da angioletto eppure capace di simili azioni meschine...

“Dai, su con il morale...-disse sorridendo-... prima o poi sarà lui che dirà le stesse cose”

Lo guardai allibita.

“M-ma f-forse hai frainteso! A me questo tipo non piace!” dissi scuotendo la testa.

“Questo mi offende, Angelo” si intromise una terza voce.

Un brivido mi percorse la spina dorsale. Lui.

Ci mancava solo LUI!

Mi voltai lentamente e le mie ipotesi si rivelarono esatte.

Sulfus era appoggiato al muro con le braccia conserte, e mi guardava in un modo che avrebbe fatto arrossire anche il più rosso dei pomodori.

Divenni viola.

“Co-cosa ci fai qui?!” gli urlai contro.

“Mh? Non posso andare tranquillamente in giro per la scuola?” chiese lui con noncuranza.

Poi si voltò verso Alex, con uno sguardo truce.

“E tu saresti? Uno sfigato?” disse in malo modo.

“Mi chiamo Alex e sono molto amico di Raf” disse tenendogli testa e marcando il 'molto'.

Mi voltai verso di lui con un'espressione interrogativa, ma lui non ci fece caso. Sulfus sembrò innervosirsi.

“Ah, si? Immagino che sei il classico ragazzo gentile che le tratta da amico e poi cerca di farsele” disse sprezzante.

Alex sorrise.

“Brucia, vero? Quello che ha detto lei, intendo. Non le interessi” disse con fare angelico, che stonava completamente con ciò che aveva appena detto.

Sulfus mi fissò e mi raggelai in un istante.

La capacità di parlare, respirare, muovermi o semplicemente pensare erano svanite in una frazione di secondi.

Mi si avvicinò a falcate e, afferrandomi la maglia mi trascinò via.

“Andiamo” disse cupo.

Mi risvegliai di colpo.

“M-ma che diamine stai facendo?! Mollami!” urlai divincolandomi.

Lui si fermò, si avvicinò a me e strinse ancor di più la mia maglia.

“Se non stai buona ti strappo di dosso la maglia” disse maliziosamente.

Un altro brivido.

“V-vengo...” borbottai.

Mi trascinò per i corridoi della scuola, fino a portarmi davanti alla porta dell'aula sfida.

“Ma che...?”

“Ti piace?” mi interruppe lui.

“Che?!” sbraitai.

“Lui... ti piace?” ripeté.

Potevo sentire distintamente i battiti del mio cuore.

Tum,tum,tum... perché ero così nervosa?

Deglutii.

“Non sono affari che ti riguardano...” risposi cupamente.

Rimase a fissarmi per un attimo, poi sorrise maliziosamente.

“Bene, allora facciamo una sfida...-iniziò lui-... se vinci te, oltre ad avere la prima mossa domani, sul terreno, ti lascerò in pace e starò distante da te...”

“Ma...” commentai io.

“...ma, se vinco io, oltre alla prima mossa, mi dovrai un bacio” finì con un sorriso pieno di sottintesi.

Un... un... un... UN B-BACIO?!

Lo guardai allibita.

“Ma-m-ma-ma... c-che c-cavolo dici? Stai forse scherzando?” balbettai incredula.

“Serio come la morte”

Perché? Perché mi chiede una cosa del genere? Dove vuole arrivare?

Il suo scopo?

Strinsi i pugni.

“Paura?” “Eh?”

Alzai lo sguardo verso di lui.

“Hai... paura?” mi chiese.

“I-io...-iniziai deglutendo-...accetto!” urlai.

Lui spalancò gli occhi, per poi tornare serio e sorridermi maliziosamente.

“Bene... cominciamo”

 

 

Ero a terra. Non era possibile... avevo perso.

No, no, no, NO! Non ci posso credere!

Come avevo potuto perdere... avevo messo tutta me stessa...

Eppure...

Chiusi gli occhi e sospirai.

“Allora...-iniziò Sulfus, avvicinandosi a un millimetro dalle mie labbra-... mi devi un bacio” disse con voce roca.

Io arrossii improvvisamente.

“E-ehm...”

Lui mi fissò, poi scoppiò a ridere, allontanandosi.

“Non qui... non ancora...” disse mordendosi il labbro.

Lo fissai incredula.

“Ci si vede” disse sorridente e uscì dall'aula sfida.

“Ma-ma... c-cosa...” mormorai, senza riuscire a formulare una frase di senso compiuto.

*AHAHAHAH RAF! Ora si che alla prima occasione quello ti molesta!* commentò sarcastica Laf.

'ZITTAAAAAA!' le urlai contro.

Perché? Perché tutte devono capitare a me?!

***************

Note dell'autore:
Ho modificato i cappy precedenti :) Ho cambiato solo alcune cosette, tipo il fatto che Sulfy era troppo dolce nel cap precedente e quindi... eheheh ho aggiunto un paio di cose. Magari quello 6 leggetelo (la parte finale sul tetto).
Ed ecco ora quello nuovo (Yeee!) 
Spero sia di vostro gradimento! Ciauz! :)
Vostra Alyx ^o^


 

 

   
 
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