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Autore: ElsatherQueen    03/08/2014    1 recensioni
Amore, nasce tra due persone legate dal loro destino scritto sulle stelle.
Un destino pieno di insidie e di minacce.
Ma può un amore nascere tra bene e male?
Può un amore nascere tra un angelo e un diavolo?
Questa è la storia di Raf e Sulfus, due ragazzi con lo stesso sogno che sembra irraggiungibile.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' di tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo violato il veto, me lo sentivo che stare accanto a quel devil mi avrebbe portato solo guai..ma..e adesso? cosa mi aspettava?
Non potevo di certo tornare a scuola con naturalità e dire "Buongiorno a tutti, ho violato il veto, a che ora inizia la lezione?"
Oh cosa faccio adesso? Mi sono cacciata davvero in un gran casino.
Mentre Sulfus si dirigeva da Andrea, si accorse anche lui di aver una stellina rossa sul palmo della mano.
Sapeva benissimo cosa avesse fatto eppure sembrava naturale come al solito. Era riuscito a tentarmi, era questo il suo compito.
In parte era dispiaciuto di cio che aveva commesso.
Sulfus: Tsk, io che provo pietà? Mi faccio schifo da solo. –continuava a ripetersi-
Volò fino alla casa di Andrea. Era una bella casetta che si trovava nel centro della città. Si trasformò e bussò alla porta.
Andrea: -apri la porta- salve desidera?
Sulfus: Tu devi essere Andrea giusto?
Andrea: Si certo, sono io –rispose senza esitazione
Sulfus: Piacere di conoscerti –porse la mano-
Andrea: Piacere mio ma, tu chi sei? –porse anche lui la mano e gliela strinse-
Sulfus: Soltanto un amico –disse con tono misterioso-
Andrea: E cosa vorresti da me? –preoccupandosi-
Sulfus: Bhè darti una splendida notizia
Andrea: Oh davvero, quale? –incuriosito da quelle parole-
Sulfus: Hai vinto 10.000 euro alla lotteria!
Andrea: Oh accidenti sul serio? –entusiasta al massimo- ma…io non ho giocato alla lotteria e comunque non avrei potuto in ogni caso, sono minorenne –disse riflettendoci sopra-
Sulfus: Mmh..sicuro perchè a me risulta che qui la vincita è stata vinta da "Andrea Wilson" –disse vedendo sulla carta della vincita-
Andrea: Io sono Andrea Weselton, il ragazzo che cerchi abita a due isolati da qui –gli indicò la strada facendo segno la mano-
Sulfus: Ah capisco, bhè allora non mi resta che andare da lui e dagli questa notizia.. –indietreggiò di qualche passo, giusto qualcuno..sapeva che la sua preda avrebbe abboccato l’amo- a me che tu... – si girò di spalle-
Andrea: Che io?
Sulfus: Che tu non voglia questi soldi per te –accennò un sorriso da brividi-
Andrea: A chi non piacerebbero ma sarebbe sbagliato prenderli se non sono per te –disse saggiamente-
Sulfus: Se tu li vuoi li lascio a te e l`altro Andrea non saprà mai niente di tutto questo. –fece un occhiolino-
Andrea: E se lo viene a sapere? Non voglio passare dei guai –replicò preoccupato-
Sulfus: Non saprà niente, fidati di me –lo rassicurò-
In quel momento Sulfus riusci a convincerlo e fargli prendere la sua non-vincita.
Andrea: Ok allora, li prendo –prese la ricevuta-
Sulfus: Ne ero sicuro, ci si vede –lo salutò andando via-
Andrea: Ciao e grazie ancora –ricambiò il saluto e rientrò in casa a dare la notizia alla madre-
Era andata benissimo la sua prima prova, aveva vinto.
Bhè vi starete chiedendo dove fossi io durante tutto questo..alla ricerca dell`abitazione.
Sono un angelo con un senso dell`orientamento che fa decisamente pena.
Raf: Ah, accidenti ma dove sarà..mi sembrano tutte uguali –guardandosi intorno in preda alla disperazione-
Dopo pochi minuti mi ritrovai quel diavoletto che stava tornando indietro.
Sulfus: Ehi angioletto –sorpreso- che fine avevi fatto? Non mi vorrai dire che.. –socchiudendo gli occhi- Raf: Si..mi sono persa –chinando il capo-
Sulfus scoppiò in una risata davvero tremenda, stava per piegarsi in due.
Raf: Che hai da ridere? Le case qui sembrano tutte uguali e non riesco a trovare quella giusta –mi giustificai-
Sulfus: Allora permettimi di darti un`informazione –inchinandosi ironicamente- perchè vedi, è proprio quella laggiù –indicando la casa di Andrea-
Mi indicò la casa del mio protetto con la mano destra e fu allora che notai..
Raf: Anche tu? –indicando il palmo della sua mano-
Sulfus: Cosa anchio?
Raf: Non fare l’ingenuo, quella stellina...c`è l`ho anchio..
Gli mostrai il palmo della mia mano destra e poi guardò la sua.
Sulfus: Sono perfettamente identiche –affermò -
Raf: Si, pensi che possa avere a che fare con..il veto? –gli chiesi-
Sulfus: Oh sicuramente sarà per quello, ne sono sicuro..lo sapevo –con fare di superiorità-
Raf: Tu lo sapevi? –alzando di poco la voce-
Sulfus: Ovvio che lo sapevo, per chi mi hai preso? Era tutto programmato –mi sorrise con aria divertita-
Raf: E tu...perchè se lo sapevi nella gara del surf, mi hai comunque stretto la mano? –domandi perplessa-
Sulfus: Non so, in quel momento sentivo il bisogno di...
Raf: Di? –curiosa di sapere il seguito di quella frase-
Sulfus: Lascia perdere..a domani angioletto –volò via facendo perdere le sue traccie-
Tutto d`un tratto era diventato davvero strano e misterioso, chissà cosa voleva intendere con quelle parole.
Che provasse qualcosa..per me? No, impossibile.
Sa benissimo che io non provo niente per lui..almeno credo. Bhè forse si, mi affascina molto.
Ma non potrà mai esserci niente tra noi due, Angel e Devil non possono stare insieme.
Davvero ingiusto..ma cosa sto dicendo? No, non posso pensare a lui. Devo smetterla. E’ tutto una sua trappola.
Decisi di ritornare alla scuola, ormai stava per farsi buio ed era meglio rientrare. In stanza c’era Uriè ad aspettarmi.
Uriè: Finalmente sei tornata, allora come è andata? –mi chiese curiosa-
Raf: Uno schifo totale, non sono riuscita a trovare la casa del mio protetto. –risposi sdraiandomi di colpo sul letto
Uriè: Mi dispiace e ora non sai dove si trovi?
Raf: Ora si, me l’ha mostrata Sulfus..
Uriè: Mmh Sulfus..e che tipo è? Lo conosco? E’ carino? –fece mille domande dalla curiosità di sapere chi fosse-
Raf: Frena il tuo entusiasmo Uriè –sospirai- è un Devil..
Uriè: Oh..come mai quel sospiro – si avvicinò sorridendomi-
Raf: Niente, era un sospiro..tutto qui –le risposi chiudendo gli occhi-
Uriè: Ti conosco bene Raf, sono la tua migliore amica..ti piace vero?
Incredibile, mi leggeva nel pensiero.
Raf: Forse, lo trovò carino..ma non potrà mai succedere qualcosa.. –sospirai di nuovo-
Uriè: Si..il veto..- cambiando tono-
Raf: Già…bhè ora cerco di dormire, è stata davvero una giornata pesante.
Uriè: -notò qualcosa sulla mia mano- cos’hai li? –socchiudendo gli occhi- Raf: Niente…ti spiegherò domani..buona notte.
Feci finta di addormentarmi, non sapevo come dirglielo..fosse avrei trovato il coraggio di dirglielo il giorno dopo..o forse mai… chissà



Ed eccomi qui con il terzo capitolo, spero sia di vostro gradimento.
Elsather
  
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