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Autore: Sognatrice_2000    04/08/2014    3 recensioni
Shiho Miyano è una giovane ma bravissima dottoressa che svolge il suo lavoro con passione,guarendo anche le persone che apparentemente non hanno nessuna speranza. Il destino sembra giocarle un crudele scherzo,facendola innamorare di un paziente misterioso e affascinante affetto però da un grave tumore che non riesce a curare in nessun modo.
Egli,inizialmente attratto solo in modo fisico da lei,poco per volta svilupperà un sentimento più profondo nei suoi confronti,ammirato dal coraggio e dalla forza di quella giovane donna così matura e altruista che sembra decisa ad aiutarlo a superare la sua malattia a tutti i costi.
La storia d’amore che nasce tra di loro però comporta per Shiho,poco a poco,la rivelazione di una realtà sempre più assurda e inquietante,nonché la morte di sua sorella,unica testimone di quell’impensabile verità, avvenuta in circostanze misteriose.
Shiho si ritroverà coinvolta in un’incredibile avventura,catapultata in un passato ricco di intrighi,colpi di scena,odio,amore,speranze e sofferenze. Riuscirà ad affrontare i fantasmi di un passato crudo e doloroso, pronti a mettere in discussione tutta la sua vita e le sue convinzioni?
Genere: Drammatico, Erotico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Gin, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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Capitolo 4:
 
 
“Akemi,quante volte devo dirti di smetterla?”Sbuffo esasperata,alzando gli occhi al cielo e stringendo nervosamente la mia tazza di caffè.
Mia sorella si lascia sfuggire una risatina,poi si ricompone e affonda il cucchiaino nella sua coppa gelato. Oggi è domenica e abbiamo deciso di vederci in un bar del centro,finalmente libere dai mille impegni che ci assillano.
“Però,Shiho-chan,devi ammettere che quel ragazzo che è appena entrato è davvero carino!”Esclama con gli occhi che brillano,accompagnati da un sorriso allegro e coinvolgente.
Scuoto la testa quasi con disperazione. “Insomma,sono settimane che non ci vediamo e tu sai solo pensare a guardare ogni bel ragazzo che entra?”
“Allora è carino,lo ammetti!”Sul suo volto affiora una luce trionfante,ma io mi affretto a negare.
“Non è poi un granchè… ne ho visti di meglio”Rispondo senza pensarci,e sento le guance diventare bollenti al pensiero di Gin,del suo volto,della sua voce… i suoi occhi magnetici di un bellissimo verde opaco…
“Sorellina! Ehi Shiho,mi senti? Shiho!” La voce di Akemi mi costringe a ripiombare fastidiosamente nel mondo reale,e mi giro frastornata e confusa.
“Che c’è?”
“Stavi pensando a un ragazzo,eh? Hai conosciuto qualcuno di carino? Era ora, finalmente!”
“No,non è vero! Stavo solo… pensando a uno dei miei pazienti”In un certo senso è vero.
“E dai,Shiho,non ti vergognerai mica di tua sorella! Su,dimmi la verità,come si chiama il fortunato? È qualcuno che conosco?”
“No,io… io non sono innamorata di nessuno”E proprio mentre dico queste parole,mi ritorna alla mente ciò che è successo due sere fa…
 
 
Avvertivo un bellissimo calore sulla mia pelle,la presenza di lui mi riscaldava… così forte,così rassicurante… ma fu solo per un folle istante. Folle e meraviglioso allo stesso tempo.
“Adesso basta,lasciami”Un attimo dopo recuperai la mia lucidità e dolcemente lo allontanai,alzandomi. “Scusami,devo proprio andare…”
Mi avventai sulla porta,uscendo di corsa e solo quando ritenni di essermi allontanata abbastanza sospirai di sollievo.
Ma che cosa voleva davvero da me? E perché avevo la sensazione che non fosse la prima volta che mi stringeva a sé? Davvero erano solo sciocchezze,o c’era sotto qualcosa di più?    
 
 
“Come no”Mi stuzzica Akemi “E adesso a chi pensavi,bell’addormentata?”
“A un mio paziente”Biascico io distratta senza riflettere.
Akemi mi guarda intensamente per un po’,come se stesse pensando e rielaborando le mie frasi,poi all’improvviso la sua faccia si contrae e diviene un misto tra divertimento e incredulità. “Non ci posso credere,Shiho. Non dirmi che ti sei innamorata di uno dei tuoi pazienti! Sarebbe proprio il colmo!”
Sospiro rassegnata. “Per favore,Akemi,non ti ci mettere anche tu…”
“In che senso anche tu?”
“Ormai si sono tutti convinti che io abbia una cotta per Gin”Sospiro ancora, ricordando ciò che mi hanno detto non solo Ran,ma anche altre colleghe e alcune infermiere il giorno prima.
“Come hai detto che si chiama,scusa?”Non so perché,ma il tono di voce di Akemi mi sembra improvvisamente cambiato,quasi come se fosse… nervosa.
“Gin Kurosawa… mi sembra di averlo già sentito da qualche parte… a te non dice niente?”
Akemi mi guarda pensierosa per un attimo,sembra sul punto di dire qualcosa ma poi si blocca. “No,non credo.”La sua voce è incerta,non capisco perché abbia cambiato atteggiamento così all’improvviso,è come se… volesse nascondermi qualcosa. Ma cosa dico,mia sorella è una persona di cui m sono sempre fidata ciecamente e non mi ha mai tenuto nascosto niente. Probabilmente è solo stupita.
“Comunque è un tipo strano… mi guardava in continuazione,come se mi conoscesse…”Aggiungo mentre rigiro distrattamente il cucchiaino nella mia tazza di caffè agitando il liquido marrone. “Lo sai che un paio di sere fa mi ha chiamata dicendo che aveva bisogno di me e poi mi ha abbracciata. Non lo trovi un comportamento ridicolo?”Mi accorgo che Akemi non mi ha risposto,e alzo sconcertata lo sguardo su di lei. È diventata improvvisamente pallida,le sue pupille sono spalancate a dismisura e le labbra scosse da tremiti convulsi. Che cosa ho detto,qualcosa che possa averla fatta preoccupare?
“Akemi,ti senti bene? Guarda che non c’è motivo di preoccuparsi,non mi ha fatto nulla,te lo assicuro…”Sorrido in modo rassicurante per calmarla,ma non faccio in tempo a dire altro che vedo le sue mani posarsi sulle mie spalle e stringerle in una presa insolitamente forte.
“Akemi,ma che stai facendo?”La osservo iniziando a spaventarmi: i suoi occhi tremano,la sua espressione è un misto di rabbia e preoccupazione,il suo colorito sempre roseo ora sbiancato,e le labbra sempre distese in gioiosi sorrisi sono tese e contratte.
“Shiho,ascoltami bene,devi assolutamente stare lontana da lui!”Mi urla quasi, scuotendomi per le spalle. Sono sbalordita: mia sorella è sempre stata un tipo tranquillo,la sua voce sempre allegra e pacata mi sembra quasi quella di un’altra persona,confrontandola con quella indurita e aggressiva che ha ora.
“Perché?”Chiedo confusa,cercando di capire il motivo di quello strano comportamento,ma lei sembra agitarsi di più.
“Devi stare alla larga da lui e basta!”Poco dopo sembra calmarsi e si allontana, sussurrando con voce rotta: “Ti prego,non chiedermi il perché Shiho-chan…”
A quel punto mi rendo conto che forse è meglio lasciar perdere,anche se molte, troppe domande senza risposta affollano la mia mente. Mia sorella sa qualcosa che io non so,e che per qualche motivo non devo assolutamente sapere. Ma io sono intenzionata a scoprirlo in modo che lei non possa venirne a conoscenza.
 
 
**
 
 
“E allora? Non le hai chiesto perché ti ha detto così?”Ran si sporge curiosa sul tavolino rosso del bar,fissandomi e stringendo la sua lattina di Coca Cola.
“No,non mi sembrava il caso”Rispondo indifferente addentando il mio panino e torturando la cannuccia del mio succo di frutta. “Akemi mi sembrava molto diversa dal solito… era angosciata,quasi arrabbiata… non capisco il motivo,ma non voglio indagare oltre per ora.”
Ran lancia un’occhiata nervosa all’orologio,forse per verificare quanto tempo ancora possiamo parlare prima che finisca la pausa pranzo,poi ritorna a guardarmi e mi sorride: “Chissà cosa voleva dire… ma tu non sei preoccupata?”
“Sinceramente no,perché so che mia sorella non mi terrebbe mai nascosto niente se non lo ritenesse davvero necessario… o forse è qualcosa di scarso rilievo. Non è il caso di agitarsi,credimi,io la conosco bene.”
“Forse lei ha già conosciuto Gin e se che è un tipo poco raccomandabile…”
“Può anche darsi. Ma c’è una cosa ancora più strana che non ti ho detto…”
“E cioè?”
“Prometti di non prendermi per pazza?”
Ran inarca un sopracciglio interrogativa,poi rilascia un sospiro. “Avanti,sentiamo.”
“In questo periodo sto avendo… delle visioni.”
Visioni?
Annuisco,osservando con una punta di divertimento la sua espressione stranita. Credo si stia chiedendo seriamente se sono sana di mente o no.
“Quando sono con Gin… quando lui mi parla o mi guarda vedo delle cose strane…”
“Tipo?”La guardo meravigliata: forse sta iniziando a credermi?
“Vedo una bambina che avrà all’incirca dieci anni,con un camice bianco e i capelli del mio stesso colore… e poi un uomo alto e robusto,molto più grande di lei. Non so dire chi siano,ma ho visto chiaramente l’uomo che si avvicinava alla bambina e lei che urlava… e poi mi sembra anche di averli sentiti parlare. Lui la chiamava con il nome di Sherry e lei gli urlava di allontanarsi. Ok,lo so che forse sto impazzendo e che non crederai a nessuna delle mie parole,ma ti assicuro che è la verità.”
Ran mi guarda in silenzio per un po’,poi si apre in un largo sorriso. “Caspita,non sapevo avessi questi poteri!”
“Ma che stai dicendo? Non sono mica una veggente… è da quando ho conosciuto Gin,che stanno capitando cose sempre più strane…”
“Vuoi dire che queste visioni le hai solamente quando sei con lui?”
“Sì,è come se si risvegliassero solo in sua presenza. Ma la cosa che mi spaventa di più è che credo non mi siano del tutto estranee… tre giorni fa,quando lui mi ha abbracciata… mi sono rivista anni addietro che tremavo mentre lui mi stringeva. Tutto ciò è inquietante.”
“Aspetta,ho la sensazione di essermi persa qualcosa… lui ti ha abbracciata?”
“Sì,è stato venerdì sera,quando tu sei uscita perché avevi finito il tuo turno e io avevo ancora del lavoro da sbrigare qui in ospedale. Mi ha fatta chiamare con una scusa nella sua stanza,io gli ho chiesto di cosa avesse biogno… e lui mi ha risposto “Di te”,come se mi conoscesse. E poi,come ti ho detto,mi ha abbracciata.”
“Certo che è veramente misterioso…”Sussurra Ran. “Ma da te posso aspettarmi veramente di tutto!”E scoppia in una risata cristallina e leggera.
Il mio volto si illumina,incredulo. “Stai dicendo che mi credi?”
“Ovvio.”Mi risponde lei facendomi l’occhiolino “Sei pur sempre la mia migliore amica!”
Sospiro di sollievo,alzandomi dalla sedia e spingendola indietro. “Grazie. Adesso è tardi,dobbiamo andare. Su,muoviamoci.”
“Non cambierai mai,eh Shiho?”
“Che intendi dire?”
“Niente,niente. Con te non c’è mai da annoiarsi”Ran mi sorride di nuovo e si alza a sua volta “Prometto che oggi starò più attenta e ti farò correre meno rischi!”
Capisco a cosa allude e le mie guance si colorano leggermente. “Ran!”
Lei soffoca una risata a fatica,osservando la mia espressione accigliata con divertimento. “Ora andiamo,basta con questi discorsi. Siamo entrambe molto occupate,vero?”
Fingo di non notare il suo tono malizioso e ignoro il doppio significato della frase. “Già,proprio così. Scusami,ma ho fretta.”
Mi distanzio sentendo ancora l’eco della sua risata e avvertendo crescere l’irritazione. Ma insieme a questa,si aggiunge anche una punta di inquietudine. Non so perché,ma ho uno strano presentimento. Scuoto la testa per scacciare questi pensieri: è solo stanchezza.
Sì,non può che trattarsi di questo.
 
 
**
 
 
Lancio la borsa di pelle sul sedile posteriore della macchina,mettendomi al volante. È stata una giornata di lavoro faticosa,ma per fortuna sono riuscita ad evitare Gin. Quando metto in moto l’auto mi accorgo che c’è qualcosa sul pedale destro,e mi chino un po’ stupita. I miei occhi si scontrano con un biglietto di carta sgualcito. Sopra vi sono scritte poche ma enigmatiche parole.
 
 
APTX-4869,Sherry,laboratorio scientifico di sperimentazione del quartiere di Beika
 
È tutto quello che posso dirti perché tu faccia chiarezza nel tuo passato.  Perdonami,non avrei mai voluto che tu ne venissi a conoscenza in questo modo,ma purtroppo non ho scelta. So che cercherai di decifrare questo strano messaggio,ma non preoccuparti,qualunque cosa scoprirai. La chiave di tutto sono i nostri genitori: pensa a loro e scoprirai cos’è successo più di quindici anni fa… Buona fortuna, sorellina.
p.s. Ti voglio bene,Shiho-chan,e te ne vorrò sempre. Non dimenticarlo mai.
 
 
“Che cosa significa?”Esclamo a voce alta senza rendermene conto. Cosa significano le parole incomprensibili all’inizio del messaggio? E su cosa dovrei fare chiarezza, qual è il mistero che Akemi mi tiene nascosto? È qualcosa che non posso… o che non devo sapere? Cosa c’entrano i nostri genitori in tutta questa storia? E cosa sarebbe successo quindici anni fa,qualcosa che io ho rimosso dalla mia memoria? Eppure io non ricordo niente di strano,la mia è stata un’infanzia abbastanza normale… ma mia sorella sa qualcosa del mio,del nostro passato che io non so… ma cosa?
 E poi quell’ultima frase… sembrava quasi un addio. No,non può essere, non deve essere.
Inizio a sudare freddo,e compongo il numero di Akemi. Sento gli squilli,ma nessuno risponde.
“Akemi,che succede? Ti prego,rispondimi,per favore…”Sussurro con il cuore in gola. Quando vedo che è inutile continuare a insistere,getto il cellulare sul sedile accanto e parto immediatamente,mentre la mia ansia cresce a dismisura attanagliandomi lo stomaco.
Premo l’accelleratore con un gesto nervoso,devo assolutamente arrivare a casa di mia sorella il prima possibile.
Senza dubbio c’è qualcosa che non quadra in questa storia… Sherry… dove ho già sentito questo nome?
 
 
“Sherry,fai la brava… non aver paura,piccola…”
 
 
Il nome di quella bambina! Quella che ho visto soltanto nella mia mente. Ma perché proprio io ho avuto queste visioni? Che legame c’è tra me e quella bambina dal nome così strano? Un momento… lei indossava un camice bianco: allora può darsi che si trovasse in un laboratorio,proprio come mi ha scritto mia sorella…
E quella formula… sembrava il nome di un composto chimico. Ma che significa APTX4869? Ho bisogno di una spiegazione,e solamente mia sorella può darmela. Già… come fa Akemi a conoscere questi strani dati? Lei non ha mai avuto conoscenze di medicina… e quella bambina di nome Sherry era forse una sua amica, una bambina che conoscevo anch’io?
Sono talmente assorta in questi pensieri che non mi accorgo di essere arrivata proprio davanti alla palazzina dove abita Akemi. Freno con un’inchiodata,non mi preoccupo nemmeno di parcheggiare la macchina in un luogo che non intralci il traffico,ed entro come una furia nel portone già aperto. Salgo le scale fino al terzo piano con i battiti del mio cuore sempre più veloci.
 
 
Akemi,cosa sta succedendo?
 
 
Mi fermo senza neanche riprendere fiato davanti alla porta dell’appartamento di Akemi. Non busso e spalanco la porta in un baleno.
“Akemi! Akemi,dove sei?”Urlo angosciata,ma non ottengo risposta. Strano,di solito a quest’ora ha già finito di lavorare da un pezzo…
Sul parquet c’è una macchia rossa. Non posso crederci… è sangue.
“Akemi!”Avanzo di qualche passo,ma i movimenti si bloccano all’improvviso e le parole mi muoiono in gola.
Akemi è immobile,in una pozza di sangue,con gli occhi sbarrati e la bocca aperta, stesa sul pavimento.
“Akemi,rispondi!”Mi chino e la scuoto,ma il suo corpo è ormai rigido sotto le mie dita.
 
 
No… questo è solo un incubo… adesso mi risveglierò nella mia camera,chiamerò mia sorella,e lei mi rimprovererà dolcemente con la sua immancabile risata…
 
 
Ma purtroppo è tutto vero. Impossibile,impensabile,inaspettato,doloroso,straziante,devastante… tutti gli aggettivi più terribili che possano esistere non eguaglieranno mai questa parola così crudele.
“Akemi… no,perché… chi è stato,cos’è successo?”Urlo,piango,non so nemmeno io cosa sto facendo,sento solo la mia immensa disperazione. Mi sento vuota, sconvolta,incredula… Akemi sapeva di dovermi dire addio? Per quale motivo? Non può essere stato un incidente né tantomeno un omicidio. Non avevamo nemici che potessero addirittura desiderare la sua morte… ma allora mia sorella si è tolta la vita? È assurdo,perché avrebbe dovuto farlo? E poi perché lasciarmi quel messaggio? Al’improvviso noto uno strano particolare: c’è una pillola bianca e rossa accanto al corpo di mia sorella. La prendo in mano cercando di capire cos’è: sembra una medicina,ma non ne sono sicura. Cosa ci fa lì?
Osservando meglio il volto di mia sorella,vedo delle tracce biancastre sulle sue labbra,lo stesso bianco di quell’insolita pillola. Che sia un messaggio?
A quel punto capisco che c’è qualcosa che non va,e con lo sguardo incollato al pavimento e il viso bagnato impietosamente dalle lacrime,porto il mio cellulare all’orecchio e compongo un numero.
“Buonasera. Parlo con la polizia?”
 
 
**
 
 
Osservo con occhio spento e triste i poliziotti aggirarsi con aria professionale e concentrata intorno al cadavere di mia sorella,ma dopo un po’ non riesco più a sopportare la loro vista e mi giro per asciugarmi le lacrime.
“Shiho!”Mi giro in direzione della voce che mi ha chiamata,scontrandomi con l’espressione affranta di Ran.
Istintivamente abbatto ogni barriera e corro ad abbracciarla con le lacrime agli occhi,sforzandomi inutilmente di non farle uscire.
“Mi dispiace”Sussurra triste stringendomi come una madre con la sua bambina e lasciandomi sfogare.
“Che cosa ci fai qui?”Riesco finalmente a dire quando i singhiozzi sembrano essere leggermente diminuiti. Noto che sta ancora stringendo la borsa con gli strumenti di lavoro e sotto il pesante cappotto blu sporge un lembo del camice,quindi è venuta direttamente qui senza passare da casa. Ma come ha fatto ad apprendere della morte di mia sorella così in fretta?
“Sono venuta insieme a Shinichi”Mi spiega indicando un giovane dai capelli mori e due vispi occhi azzurri che si guarda intorno concentrato. “Gli ha telefonato la polizia,perché l’ispettore Megure”Aggiunge indicando un omone con due folti baffi neri e un impermeabile arancione “è una sua vecchia conoscenza. Shinichi l’ ha aiutato a risolvere molti casi e ha una grande fiducia in lui,per questo ogni tanto lo contatta anche se non fa parte della polizia. Ero con lui quando l’ispettore ha telefonato e ho preteso di venire anch’io. Non potevo abbandonare un’amica.”Vedendo il suo sorriso gentile mi trattengo a fatica dal piangere,ma quando Shinichi si avvicina tiro su col naso impedendo alle lacrime di uscire.
“Mi dispiace molto”Dice stringendomi la mano con delicatezza e calore “Farò il possibile per scoprire la verità.”
“Grazie”Sussurro sforzandomi di sorridergli,ma il risultato è stata solo una smorfia triste e tirata.
Ritorno da Ran in cerca di conforto,mentre Shinichi si allontana in direzione del punto in cui è stato ritrovato il corpo. So che è un detective bravissimo,e sono impercettibilmente rassicurata nel sapere che anche lui indagherà sulla morte di Akemi. Ma ho come l’impressione che ci sia sotto qualcosa,qualcosa di molto di molto più grande delle nostre aspettative…
Non ho voluto mostrare il messaggio né a lui né agli agenti perché contiene degli indizi per capire cosa è avvenuto d’importante nella nostra vita quindici anni fa.
È una faccenda privata e voglio indagare da sola,contando solo sulle mie forze. Mia sorella mi ha lasciato questo messaggio perché sapeva che avrei potuto capirlo da sola,e io non ho intenzione di deluderla.
Sono pronta ad esaudire il suo ultimo desiderio,anche se scoprissi qualcosa che mi sconvolgerebbe. Non avrei mai potuto immaginare,neanche lontanamente,che cosa comportasse davvero la mia scelta. Non avrei mai potuto pensare che il mio cuore, ormai,appartenesse alla persona che aveva rovinato per sempre la mia vita. E che, inconsapevolmente,gli era sempre appartenuto. 
 
  
  
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