Gibbs passa tutta la notte
in agitazione, è stufo di stare a letto, vorrebbe avere la possibilità di
vedere Jen e di parlarle, e poi ora si sente bene.
La mattina dopo, il suo
medico entra nella stanza e vede il letto vuoto, poi vede Gibbs in piedi
accanto alla finestra che guarda fuori, e quando sente la porta si gira,
“Dottore, voglio uscire da
qui, mi sento bene e…”
Il medico non gli fa finire
la frase, gli consegna un foglio.
“Che cos’è?” Gibbs cerca di
leggere ma senza occhiali non riesce.
Il medico sorride, “Lei oggi
verrà dimesso, ma mi raccomando, la prenda con calma, gli antibiotici hanno
fatto scendere la febbre, ma non sappiamo se il virus ha resistito.”
Gibbs è stupito, solo ieri
il medico gli aveva detto che sarebbe rimasto in ospedale ancora per un bel
po’.
“Grazie dottore.”
“Deve ringraziare il dottor
Mallard, è un uomo molto persuasivo, e mi ha assicurato che lei seguirà alla
lettera i consigli medici, non voglio rivederla qui per una qualche sua
imprudenza, ora firmi…”
Appena il medico esce entra
Ducky, “Pronto ad uscire?”
Gli porge una borsa con dei
vestiti puliti, “Sono passato a casa tua per prendere qualcosa da indossare.”
Gibbs afferra la borsa,
“Grazie…” Quando la apre scopre che ci sono molti vestiti, “Non sapevi quale
scegliere?”
“Ti serviranno per stare
qualche giorno da me.”
Ecco! Ora avrà sicuramente
qualcosa da dire.
“Ducky…”
L’amico alza la mano per
bloccarlo, “Jethro, sei ancora debole e mi sono preso la responsabilità delle
tue dimissioni, quindi o vieni da me o resti in ospedale.”
Gibbs inizia a vestirsi
senza replicare e guarda Ducky che va verso la porta sorridendo, “Verrà Linda a
prenderti, io devo passare dall’ufficio.”
Se solo sapesse cosa lo
aspetta non avrebbe quell’espressione così accigliata.
Ducky arriva al NCIS ed è
contento di vedere che nel parcheggio c’è la macchina del direttore, quando
entra nel suo ufficio lei sorride, ha il viso molto stanco.
“Ciao Ducky, novità?”
“Si, Gibbs sta molto meglio,
ma parliamo di te, ti vedo stanca, ti va un po’ di svago stasera, possiamo
andare a casa mia e beviamo qualcosa in compagnia.”
Vede che lei sta
considerando la proposta, “Mi farebbe molto piacere, vengo volentieri, anche se
di sicuro non sarò di buona compagnia, sono un po’ depressa in questo periodo.”
Ducky sorride, bene… Anche
la seconda parte del piano è andata a buon fine.
Arrivati a casa di Ducky si
sitemano in salotto e bevono chiacchierando amabilmente, lei è molto più
rilassata, “Grazie Ducky, sei un vero amico.”
“Jen, lo so che sei confusa
in questo periodo, ma credimi, sono sicuro che tutto si aggiusterà, Jethro si
riprenderà, però non credo che tra di voi potrà essere tutto come prima, questa
esperienza ha dato una bella scossa ad entrambi.”
Intanto nella macchina di
Linda il viaggio verso casa di Ducky procede in silenzio, Gibbs è assorto nei
suoi pensieri, non è più riuscito a parlare con Jen, sembra che lei lo eviti.
Linda lo guarda, “Sarà una
serata tranquilla, la madre di Ducky dorme a casa di una sua amica, anche se la
figlia ha avuto un mezzo infarto all’idea di avere due vecchiette scatenate per
casa.”
Gibbs sorride, “Non mi dovrò
chiudere a chiave in camera.”
Linda ride, “Già… Non ti
chiuderai di sicuro in camera…”
Gibbs guarda sua sorella, ma
non capisce perché lei stia ridendo.
Quando arrivano a casa di
Ducky bussano, il medico si scusa con Jen e va ad aprire alla porta, “Oh ciao,
siete arrivati finalmente, ora mio caro ho promesso a questa splendida creatura
di portarla fuori a cena, abbiamo un tavolo prenotato.”
Ducky prende sottobraccio
Linda, “Prenditi cura della mia ospite ma non ti affaticare troppo…”
“Ducky…” Jen si affaccia in
corridoio e vede Gibbs accanto alla soglia con un borsone in mano, ed ha lo
sguardo stupito.
Linda sorride
all’espressione stupita di Jen, “Jethro è convalescente Jen, non strapazzarlo
troppo, noi torniamo tardi…” Poi lei e Ducky escono ridendo, missione compiuta.
Gibbs posa la borsa dei
vestiti, “Ciao…”
Jen sorride, “Abbiamo degli
amici un po’ pazzi, ma meravigliosi.”
Vanno a sedersi sul divano
del salotto, Jen riprende il suo bicchiere, mentre Gibbs la guarda, lui non può
bere.
“Jen…” Attira la sua
attenzione, “Ho intenzione di chiedere il trasferimento, mi spiace lasciare
l’NCIS e la squadra, ma non posso più lavorare sotto la tua direzione.”
Guarda Jen e aspetta la
reazione alla notizia.
Jen beve un sorso, poi posa
il bicchiere sul tavolino, “Non sarà necessario, ieri mi è stato concesso il
trasferimento che ho chiesto alla Casa Bianca, vice direttore della sicurezza,
non sarò più il tuo capo…”
Gibbs afferra la sua mano,
“Jen , sei sicura?”
Vorrebbe gioire alla
notizia, ma non sa se lei l’ha presa serenamente o no.
Lei sorride, “Ho dieci
giorni per rifiutare la proposta, tutto dipende da come vanno alcune cose…”
Lo guarda negli occhi, spera
di non aver interpretato male il comportamento e i gesti dell’uomo che ora è li
davanti a lei.
Lui in questo momento è
perso nello sguardo della donna, “Jen… Io ti amo.”
Le prende il viso tra le
meni e la bacia, è un bacio leggero tenero.
Ad un certo punto lei
indietreggia e sorride, “Anche io ti amo, ci voglio riprovare, e questa volta
alla luce del sole, non voglio più nascondere i miei sentimenti.”
Lui sorride e l’avvicina a
se, “Se non sbaglio Linda e Ducky hanno detto che tornano tardi…”
Inizia a baciarla di nuovo,
un brivido gli corre lungo la schiena quando si rende conto che lei ha iniziato
a sbottonargli la camicia, è un seguito di baci, carezze e sussurri, parole che
aspettavano di essere dette da tempo, troppo tempo.
“Ricordati che sono debole,
mi devi trattare con cura…”
Jen ride, “Ora non mettere
le mani avanti… Ti conosco bene e so dove puoi arrivare.”
Molto presto si ritrovano a
fare l’amore teneramente come se non volessero mai far finire quel magico
momento.
Il vantaggio di essere già
stati amanti in passato, permette loro si sapere cosa provoca piacere l’uno
all’altra.
Quando, dopo parecchie ore,
Ducky torna a casa, trova il salotto con vari indumenti sparsi, sorride piacevolmente,
felice che l’idea che hanno avuto lui e Linda abbia funzionato, scrive un
biglietto per avvisare i due amici che quella notte avrebbe dormito a casa di
Gibbs.