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Autore: miss dark    04/08/2014    2 recensioni
Febbraio 2093. In un mondo sopravvissuto alla crisi del petrolio e alla Terza Guerra Mondiale, retto dal Terzo Governo degli Oligarchi e trasformato in un Sistema dove le persone non sono esseri umani, ma ingranaggi di una macchina informatica, gruppi di Cyber Resistenza tentano di ripristinare l'ordine naturale delle cose e di risvegliare le coscienze assopite della popolazione. Aileen e le sue Mine agiscono nell'oscurità da anni per mettere a punto un piano capace di ridare speranza all'umanità, ma un evento improvviso sembra metterne in pericolo la riuscita.
[Prima classificata al concorso "Distopia" indetto da BabyJenks sul forum di EFP]
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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17 Febbraio 2093 - Centro Abitativo 1, ex New York
 
Capitolo undicesimo
 

 
Aileen chiuse gli occhi e fece un lungo respiro.
Erano già le sette e venti e Yvonne non si era ancora fatta viva. Lei aveva già acceso la sua radiotrasmittente da un pezzo e stava combattendo contro il suo istinto di sopravvivenza per tenerla accesa ancora dieci minuti, nella speranza che l'assenza di Madame fosse giustificata da uno straordinario al lavoro.
Era abituata al silenzio, nella solitudine della sua casa non si sentiva mai altro, eppure quel leggero gracchiare proveniente dalla radio rendeva l'atmosfera pesante e quasi surreale.
Aileen era talmente concentrata nell'ascoltare quei rumori di fondo che le era venuto il mal di testa.
Cosa stai facendo, Yvonne, dove sei?
- Torre, sono Re, mi ricevi? Passo. -
Aileen fu risvegliata da quella voce lontana. Finalmente.
- Sì, ti ricevo, Regina. Quali sono le notizie? Passo. -
Fu Aleksej a ricordarsi della parola d'ordine: - Cielo a pecorelle... -
Aileen si morse il labbro, vergognandosi di quella mancanza: - ...pioggia a catinelle. Ora dimmi tutto, Regina. Passo. -
- Non sono Regina, sono Re. Ed ho parecchie notizie da darti. Passo. -
Aileen riconobbe solo allora la voce e s'infuriò.
- Perché diavolo stai trasmettendo a quest'ora? Il contatto doveva avvenire tra tre quarti d'ora, non prima! Passo. -
Aleksej, all'altro capo della comunicazione, si sentì offeso da quel tono. Aileen non poteva permettersi di parlargli in quel mondo, voleva metterselo in testa?
- In realtà doveva avvenire tra dieci minuti. Ho provato a connettermi in anticipo e ho trovato la frequenza pronta per ricevere, per cui ho trasmesso. Passo. -
Aileen guardò l'orologio e capì che questa volta era stata lei a commettere l'errore più grosso, era rimasta connessa per trentacinque minuti. Quella pigrizia nel rispettare le regole, quella li avrebbe fatti scoprire e ammazzare, nient'altro.
- Hai ragione. Aspettavo che Regina mi trasmettesse le sue notizie ma evidentemente dev'essere successo qualcosa che glielo ha impedito. Cosa dovevi dirmi, tu? Passo. -
Aleksej captò una nota di timore e si sentì terribilmente male all'idea di dover essere lui a darle la notizia che avrebbe trasformato quel timore in terrore.
- C'entra con la Regina. L'hanno arrestata, credo. Passo. -
Aileen sentì la terra aprirsi sotto i suoi piedi.
- Arrestata? Com'è possibile? Come fai a saperlo? Passo. -
- Sono stato contattato da un certo Assistente che lavora al Server Sud. Regina gli ha passato i suoi schemi e gli ha detto di cercare me nel caso avesse accettato di collaborare. Lui l'ha vista mentre la portavano nell'ufficio del Magistro e dice che di lei non c'è traccia alla sua postazione. Non so cosa devo fare, Torre, quest'uomo io non lo conosco. Passo. -
Aileen rimase pietrificata dalla notizia. Yvonne era stata arrestata, il che significava che il Magistro aveva scoperto qualcosa. Probabilmente l'avrebbe torchiata per saperne di più. Forse l'intera missione era in pericolo. E chi era questo Assistente? Possibile che Yvonne fosse stata così sciocca da affidare i suoi appunti al primo che passava?
Si sforzò di fare ordine nella propria mente.
- Non lo conosci ma ci hai parlato, giusto? Passo. -
- No, mi ha contattato tramite Darknet, mi ha dato queste informazioni e mi ha chiesto cos'avrebbe dovuto fare. Gli ho detto di attendere, che avrei dovuto informare gli altri membri del gruppo. Non so chi sia, dice di aver seguito la mia lezione di aggiornamento. Cosa devo fare, Torre? Passo. -
Aileen iniziò a capire.
- Probabilmente Regina lo conosceva, devono essersi incontrati alla tua lezione. Non voglio fidarmi, comunque, potrebbe essere un fedele al Sistema che si spaccia per qualcuno che vuole aiutarci. Non dirgli niente fino ad una mia prossima comunicazione. Trasmetterò domani alle otto, non connetterti prima. Stiamo correndo troppi rischi. É tutto chiaro? Passo. -
- Cosa devo dire a questo tizio? Passo. -
- Non voglio che tu abbia contatti con lui fino a che non ti chiamerò io. Non voglio rischiare prima di essere sicura di non avere alternative. Altri dubbi? Passo. -
Aleksej in realtà era profondamente turbato dalla situazione. Non sopportava la possibilità di collaborare con un Assistente qualunque, che avrebbe potuto tradirli o, peggio, mandare all'aria tutto il piano. Lui e Yvonne avevano speso mesi e mesi per metterlo a punto.
Al ricordo della donna, probabilmente già uccisa da qualche Sorvegliante, sentì una fitta al cuore. Non l'aveva mai vista, perché ora ne sentiva la mancanza? Si rese conto che era a lei che doveva la vita. Probabilmente se fosse rimasto il teppista che era stato fino a due anni prima, non sarebbe arrivato ai ventiquattro anni.
- Credo che mi mancherà Regina... - ammise all'unica voce amica che gli restava, - Passo. -
Aileen sentì la tristezza nella voce di quel ragazzo e ne rimase stupita. Era sempre stato scontroso con lei e non aveva mai dimostrato un minimo di sensibilità.
- Anche a me, Re, ma non possiamo farci fermare da questo. Dobbiamo portare a termine la missione prima che sia troppo tardi per tutti noi. Piuttosto, tu rimani comunque incensurato, vero? Passo. -
Aleksej fu felice di quella domanda, avrebbe allungato la comunicazione di qualche secondo.
- Sì, non abbiamo mai avuto contatti reali, neanche radiofonici. Sentivo la sua presenza nel Server e viceversa, è difficile da spiegare... -
Il ragazzo smise si parlare improvvisamente. Aileen non poteva chiudere la comunicazione, era stato lui a chiamare, eppure il tempo scorreva, bisognava interrompere. Cos'aspettava quel pazzo?
- Torre, posso farti una domanda? Passo. -
- Certo Re, ma facciamo in fretta, ogni minuto in più non fa che aumentare il rischio. Passo. -
Aleksej esitò per un attimo poi chiese tutto d'un fiato: - Come sei fatta, Torre? Ci ho pensato a lungo, ma non riesco proprio ad immaginarti. Passo. -
Aileen rimase basita. Come poteva pensare a cose di quel genere quando in pericolo c'era la vita di tutti loro. Stava per mandarlo a quel paese quando si rese conto che anche lui doveva essere molto solo, esattamente come lei. Forse non era così stupida come domanda, sentirsi vicini poteva aiutarli più di qualunque altra cosa.
- Sono una piccoletta, bassa e magra, capelli lunghi e neri. Mi vedrai presto - si lasciò sfuggire, mordendosi immediatamente dopo le labbra. - A domani, Re. Passo e chiudo. -
Spense la radio e guardò l'orologio. Le otto meno dieci. Aveva trasmesso per quasi un'ora, non si sarebbe stupita se quella notte qualcuno avesse fatto irruzione nel suo appartamento e l'avesse trasferita in un campo di Prigionia Informatica senza neanche farla confessare.
 
 
Aleksej impiegò un po' di tempo prima di spegnere la sua radiotrasmittente.
Una piccoletta, non l'avrebbe mai pensato. Capelli lunghi e neri, sì, su quello non aveva mai avuto dubbi. Non riuscì a trattenere un brivido di eccitazione nell'immaginare di toccare quei capelli. Scacciò quel pensiero, odiava provare sentimenti di quel genere, lo facevano sentire ancora più solo.
Spense la radio e la ripose al suo posto.
Cos'aveva voluto dire Aileen con mi vedrai presto? Forse sperava che se la missione fosse andata a buon fine le circostanze le avrebbero permesso di riunire le Mine in un vero e proprio gruppo di Cyber Resistenza. Nessuno di loro era tanto ingenuo da sperare che il loro attacco al Sistema lo avrebbe raso al suolo, però tutti si immaginavano che qualcosa sarebbe cambiato, e in maniera radicale. Forse gli Oligarchi avrebbero concesso contatti tra le persone oltre il coprifuoco, forse li avrebbero addirittura permessi agli Assistenti. Questa era la speranza di Aleksej. Si rese conto di desiderare più di ogni altra cosa di incontrare quella donna, in qualunque frangente.
Decise si andare a dormire, nella speranza di sognare Aileen.
Invece sognò le torture di Yvonne.









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Questo capitolo mi piace moltissimo, per il finale soprattutto. Aleksej è così umano, nella sua solitudine e nel suo affetto, da far quasi male. Ho cercato di creare personaggi che riflettessero l'umanità perduta, ma devo ammettere che lui è probabilmente il mio preferito, con la sua forza fragile e la sua tristezza invincibile, scalfibile solo da un sentimento così imprevedibilmente umano per una persona appena immaginabile.
Eh, insomma, la Miss si è innamorata del suo personaggio!
Se vi facesse piacere lasciarmi un commento, a me sicuramente ne farebbe ancora di più ;)
A presto,
Miss
  
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