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Autore: bolt    04/08/2014    2 recensioni
-Che caratterino. Nonostante ciò conserva la sua grazia. Credo che saprai sorprendermi infermiera.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Mattina
Hinata stava controllando la scorta di medicinali nella farmacia dell’ospedale. Shizune le aveva domandato di farlo ogni due giorni.
Sasuke girò tutto l’ospedale per trovarla.
-Sei qui.
-Hai il fiatone. Perché mi cercavi?
-Volevo chiederti di darmi un’altra possibilità.
-So che sei un tipo orgoglioso e non fai mai questo genere di cose. Ti deve essere costato molto dottor Uchiha.
-Per favore, Hinata non trattarmi con tanta freddezza.
-Vuoi dirmi che non devo trattarti come tu hai fatto con me. Non subirò le angherie di un altro ragazzo.
-So quello che hai passato con il tuo ex e io non voglio farti passare lo stesso incubo. Voglio solo conoscerti meglio.
-Scusami. Di solito non sono tanto acida. Ho paura di rivivere lo stesso brutto sogno che ho vissuto con il mio ex o di soffrire come quando ero a casa con mio padre.
Sasuke strinse la mano di Hinata e le baciò la fronte per rassicurarla.
-Vogliamo ricominciare da capo infermiera Hinata.
-Sono d’accordo con voi dottor Uchiha.
-Durante la pausa caffè vieni nel mio studio. Ora devo tornare a lavoro. A dopo.
-A dopo dottore.
Hinata era al settimo cielo. Era riuscita a dire tutto quello che pensava senza vacillare. Ora era sicura che Sasuke era un ragazzo da conoscere e di cui ci si poteva fidare.
 
Durante la pausa caffè
Toc toc
-Avanti.
-Voi dovete essere la nuova infermiera dell’ospedale. Piacere di conoscervi, io sono il dottor Sasuke Uchiha.
-Hinata Hyuga, infermiera.
I ragazzi iniziarono a ridere.
-Questa cosa è troppo strana, non ce la faccio, mi viene da ridere.
-Prenda il caffè forse riesce a calmarsi.
-Sapevo che con te avrei riacquistato il sorriso.
-Si può dire che è un buon inizio dottor Uchiha?
-Direi ottimo. Anche se con me dovrai avere molta pazienza.
-Ho trattato con uomini molto più scorbutici e cocciuti di te nella mia vita. Però devo ammettere di non essermi sbagliata sul tuo conto. Sei un tipo affidabile. Non vedo l’ora di conoscerti meglio mister tenebroso.
-Io spero di non deluderti. In passato ho già commesso fin troppi errori.
-Non pensare al passato, guarda avanti. Sono qui davanti i tuoi occhi e non scappo. Desidero conoscerti meglio e non fuggirò come le tue ex. Ora bevi il caffè o si raffredderà.
Toc toc
-Avanti.
-Sapevo di trovarvi entrambi qui. Oggi dovete occuparvi dei pazienti al pronto soccorso. Vi sono stati affidati quindici uomini, cinque donne e due bambini. C’è una brutta influenza in giro e molti dottori sono a casa malati. Devo chiedervi questo sforzo. Hinata devi stare con lui perché le altre infermiere non lo sopportano. Non le ha trattate molto bene, ha un caratteraccio. Non riesco ancora a capire come tu riesca a sopportarlo. Ora torno alle scartoffie. A più tardi.
-Sono andata solo due volte in pronto soccorso. Solo per portare dei medicinali.
-Sarà il caos lì sotto. Se arriva un’emergenza dovremo occuparci anche di quella. Se la dottoressa ci spedisce lì sotto vuol dire che ha ricevuto lamentele dai pazienti.
 
Hinata e Sasuke scesero al primo piano e trovarono la sala d’attesa strapiena.
-Non immaginavo che fossero nei guai fino a questo punto. Hinata metti i guanti e occupiamoci del primo paziente. La mia saletta per le visite è la numero cinque. Fatti dare la nostra lista dall’infermiera alla reception e fai entrare il primo paziente.
Hinata andò dalla collega che le diede una lista lunghissima.
-Abbiamo appena aggiunto due codici gialli.
-Quanti dottori ci sono?
-Solo cinque oggi. Gli altri sono di sopra a operare o a casa con la febbre.
-Io inizio a chiamare il primo paziente.
-Non esca fuori o l’aggrediranno a parole. Qualcuno prima ha provato anche ad alzare le mani contro una collega che aveva appena staccato dopo un turno di dodici ore. Li chiami con questo microfono. Qui non possono entrare se non premo questo pulsante e c’è il vetro protettivo.
-Va bene. Signora Hajima.
-Arrivo. Sono qui per mio figlio, si è tagliato con una bottiglia di vetro.
-Entri. Quanti anni ha il bambino?
-Quattro anni.
-Il taglio sembra profondo. Venga con me, l’accompagno dal dottore.
 Hinata portò la mamma e il bambino da Sasuke.
-La signora Hajima con il figlio.
-Era ora che qualcuno mi chiamasse. Aspettavo da quattro ore e mio figlio continuava a piangere. Hanno solo disinfettato la ferita.
-Infermiera mi passi altro disinfettante.
-Ecco dottore.
Dopo venti minuti Sasuke aveva sistemato il taglio.
-Se il piccolo ha ancora problemi lo porti da me o mi chiami. Questo è il mio numero.
-Grazie dottore.
-Ciao piccolo.
-Ciao signorina. Ciao dottore.
-Il primo è andato. Fai entrare il secondo.
 
Hinata andò al microfono e chiamò il secondo paziente.
-Signor Deidara.
-Eccomi. Ho un dolore tremendo a questo fianco e un mal di testa pazzesco.
-Entri pure. Venga con me.
-Dottore questo è il signor Deidara. Questa è la scheda medica. Avverte forti dolori al fianco e ha un gran mal di testa.
-Si stenda sul lettino per favore. Si tolga anche la maglietta.
-Così va bene?
-Sì. Vediamo, questo è il punto che le fa male?
-Esatto.
-Signor Deidara quanto ha bevuto?
-Solo due bicchieri di whisky.
-Beve da molti anni?
-Almeno cinque.
-Infermiera mi passi un ago. Devo prelevarle del sangue per delle analisi.
-Ottimo. Così sapremo perché sto male.
-Non si agiti o non trovo la vena.
-Perché non è la signorina a prelevarmi il sangue. Di solito voi dottori non fate queste cose.
-Io, al contrario, sono un medico scrupoloso. Mi piace seguire i pazienti dall’inizio alla fine. Mi passi dell’ovatta per favore.
Finito il prelievo Sasuke fece sedere il paziente per esaminare la gola.
-Sa che ha la gola arrossata. Vomita molto a causa dell’alcool vero?
-Di tanto in tanto.
-Infermiera mi passi quello spray per la gola.
-Sì.
Hinata si avvicinò al lettino e il paziente le toccò il sedere.
-Come si permette.
Sasuke fece spostare Hinata dietro la sua schiena e cacciò il paziente dalla stanza.
-Dovrà aspettare le sue analisi. Saranno pronte domani. Intanto non beva. Il suo dolore al fianco è dovuto all’abuso di alcool. Torni domani e saprò dirle cosa fare. Forse dovrò tenerla in ospedale per due giorni.
-Non se ne parla. Io non ci resto in questo postaccio. Me ne vado subito.
-Torni domani per le sue analisi. È importante. Non vorrei ritrovarla steso su un marciapiedi.
Il paziente andò via e Sasuke si avvicinò a Hinata.
-Lo so che queste cose capitano in ospedale, non sono stata attenta.
-Hinata non biasimarti. Qui al pronto soccorso ne capitano di tutte i colori. Non dovevo permettere che ti toccasse. Mi sono distratto.
-No, sono io quella disattenta. Grazie per le tue parole. Mi concentrerò di più.
-Brava così si parla- disse Sasuke dandole una carezza sulla guancia.
-Vado a chiamare un altro paziente.
-Signora Lucrezia.
-Eccomi. In questo ospedale fa caldissimo, dovreste fare qualcosa per migliorare la struttura.
-Lo farò presente ai capi.  Da questa parte signora.
-Buongiorno dottore.
-Buongiorno signora.
-La signora ha mal di pancia e vampate di calore. Sta male da una settima. Nella scheda c’è scritto solo questo.
-Quella all’ingresso non mi ascoltava e non gli ho detto gli altri sintomi.
-Li dica a me signora.
-Certo bel dottore.
Hinata si accorse che la signora faceva gli occhi dolci a Sasuke. Il dottore iniziava a scocciarsi e lei dovette intervenire.
-Signora prende delle medicine?
-No, solo un sonnifero per dormire.
-Signora dalla visita che le ho fatto le posso dire che lei sta entrando in menopausa. Deve consultare la sua dottoressa e fare un’altra visita al più presto.
-Pensavo fosse qualcosa di peggio. Grazie dottore. Da un lato è meglio che io sia in menopausa posso fare sesso liberamente. Che pensa dottore, l’idea non l’alletta?
-No, grazie. Sono impegnato. Può andare signora.
-A presto dottore.
Hinata chiuse la porta e vide Sasuke sbattere i pugni sul lettino.
-A volte mi chiedo perché ho studiato medicina. Forse dovevo seguire il suggerimento di mio padre e entrare nel mondo degli affari.
-Sasuke la medicina è una passione per te. Ricordalo sempre. Sei un chirurgo bravissimo e sai anche ascoltare i tuoi pazienti. Tanti chirurghi non avrebbero mai accettato di venire a dare una mano al pronto soccorso.
-Infermiera sei eccezionale. Dirò a Tsunade di assegnarti a me definitivamente.
-Mi dispiace dottore ma quando andrà in sala operatoria, io non potrò seguirla. Devo prendere un’apposita abilitazione per poter fare l’infermiera in chirurgia.
-Però potrai seguirmi quando mi occuperò delle visite. Sai che le altre infermiere mi odiano.
-Non riesco a capirne il motivo.
-Credo che presto anche tu mi odierai. Loro ti racconteranno tutto di come le ho trattate e tu non mi guarderai più in faccia.
-Non ci contare dottore- disse Hinata uscendo dalla stanza visite per chiamare un altro paziente.
-Signor Kureda.
-Eccomi. Sono cinque ore che aspetto. Era ora che qualcuno mi chiamasse.
-Entri. Per favore non faccia scenate di fronte al medico. Sta facendo del suo meglio per visitare tutti.
-Sempre a coprirvi a vicenda voi dipendenti dell’ospedale.
Hinata fece accomodare il paziente nella stanza e Sasuke gli chiese di stendersi sul lettino.
-Signore come mai è qui.
-Da qualche giorno sto molto male. Sono venuto anche ieri ma c’era troppa gente e sono andato via.
-Respirate faticosamente.
-Sono tre giorni che non riesco a respirare come prima.
-Signore dalla scheda leggo che avete avuto da poco un trapianto di cuore.
-Forse sono passate tre settimane dall’operazione.
-Devo ricoverarvi per degli accertamenti. Infermiera so che ci sono dei letti liberi al reparto di trapianti. Mettetelo in una delle stanza.
-Va bene signore, prendo la carrozzina. Signore si sieda qui. La porta di sopra. Lì potrà chiamare i suoi parenti per farsi portare qualcosa.
-Grazie infermiera. Grazie dottore.
Hinata portò il paziente al piano di sopra dove lo fece stendere in una stanza vuota. Poi chiamò il dottore di turno nel reparto e lo fece visitare subito.
-Grazie infermiera. Ora ci pensiamo noi a lui.
-Grazie dottore.
 
Dopo dieci minuti Hinata era di nuovo in pronto soccorso.
-Sasuke posso far entrare un altro paziente?
-Hinata vieni un attimo qui.
La ragazza si avvicinò al dottore pensando che si sentisse male ma lui la strinse per la vita e la baciò sulla guancia.
-Dottore non si fanno queste cose mentre si lavora.
-Sei puntigliosa infermiera Hinata.
-E tu sei dispettoso dottor Uchiha. Fai la finta voce da malato e mi inganni. Sei veramente pestifero.
-Dovresti vedere la tua faccia, sei buffa quando metti il broncio. Ora torniamo a lavoro. Chiama il prossimo paziente.
-Ha cominciato lui e ora si altera.
Prima di uscire la mora fece la linguaccia a Sasuke. A volte era davvero strano.
-Hyuga sei davvero carina quando ti arrabbi.
 
Hinata notò che nella sala d’attesa c’era un po’ di agitazione. Dovevano visitare ancora tanta gente e le persone sembravano aumentare.
 
Dopo due ore arrivò un caso urgente e Sasuke lo fece passare avanti. Nella sala d’attesa si scatenò il finimondo.
Sasuke uscì dalla sala visite e prese il microfono in mano.
-Signori, è appena arrivata una donna incinta che sta malissimo. Volete forse passargli avanti? Vedo che vi siete calmati, bene. Non fatemi uscire di nuovo dalla sala visite, non mi piace perdere tempo.
Sasuke tornò dalla paziente e iniziò a visitarla.
-Questa mattina mi sono sentita male, sono all’ottavo mese. Pensavo che fosse il bambino che scalciava ma in seguito ho avvertito delle fitte atroci.
-Signora devo portarvi subito dalla dottoressa Mizukage.
Sasuke prese una sedia a rotelle e portò la paziente al piano superiore.
-Quale buon vento ti porta qui Sasuke?
-Vorrei che lei visitasse questa paziente del pronto soccorso.
-Lascia fare a me Sasuke. Da ora me ne occupo io. Tanto oggi non ho parti in programma.
-Bene, ora torno al pronto soccorso.
-Ragazzo ogni tanto potresti sorridere.
-In quel caos non ti viene da sorridere, ve lo assicuro.
 
Dopo altre due ore le persone in sala d’aspetto erano diminuite.
-Hinata prenditi una pausa.
-Non posso, ci sono ancora cinque persone sulla nostra lista.
-Se svieni dovrò curare anche te.
-Sto benissimo.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la strinse da dietro.
-Infermiera Hyuga so capire quando una persona è stanca. Hai mangiato questa mattina?
-No, mi sono svegliata tardi per fare colazione. Sono arrivata puntuale a lavoro perché sono venuta di corsa.
-Qualcuno non ti ha fatto dormire?
-Indovina di chi si tratta.
-Di certo è colpa mia. Te l’ho detto che sono un ragazzo cattivo.
-Secondo me sei un angioletto.
-La tua opinione su di me mi incuriosisce. Hinata, dopo il lavoro, ti porto a pranzo.
-Grazie.
-Voglio parlare con te. Prometto di comportarmi bene.
-Allora non posso rifiutare l’offerta.
 
Sasuke e Hinata uscirono dal pronto soccorso alle due del pomeriggio.
Il moro e Hinata andarono alla macchina e si avviarono verso un ristorante.
-Hinata ti senti bene?
-Sì, sono solo un po’ stanca. Oggi è stata dura.
-Ti capisco. Voi infermiere fate molto per l’ospedale. Dovrebbero chiudere senza il vostro lavoro.
-Oggi anche tu te la sei cavata bene.
-Infermiera Hyuga voleva essere un complimento?
-Forse.
-Me la vuoi far pagare per ieri.
-No, non porto mai rancore. Però non posso dire che le tue parole non mi abbiano ferita.
-Dovevo dirti prima che sono un ragazzo complicato.
-Sasuke abbiamo detto di ricominciare e ci mettiamo a discutere di nuovo.
-Hai ragione.
 
Arrivati davanti a un parco Sasuke parcheggiò e portò Hinata davanti a un banchetto di panini.
-Qui fanno i migliori panini del distretto. Ordina quello che vuoi.
-Un panino con formaggio e pomodori.
-Ecco il panino signorina.
-Per me il solito.
-Questo è vostro signore. Sono otto dollari con le bibite.
Hinata e Sasuke si sedettero su una panchina e mangiarono i loro panini.
-Non ho mai mangiato qui.
-Ogni tanto mi piace mangiare qualcosa di diverso.
-Sasuke con le tue ex andavi sempre al ristorante?
-Sì, tutte le mie ex ci tenevano a farsi notare.
-Con quante donne sei uscito?
-Forse dieci.
Hinata sbiancò. Sapeva che non era un angioletto ma non immaginava che avesse avuto tante fidanzate.
-Ti ho sconvolto?
-Sono stupita. Sei così giovane e hai avuto tante storie.
-Guarda che con alcune sono uscito per pochi giorni.
-Non mi devi dare spiegazioni.
-Voglio raccontarti tutto di me. Dobbiamo conoscerci meglio e non voglio avere segreti.
-Non ti sei mai confidato con nessuno?
-Diciamo che le mie ex non volevano parlare sempre. Alcune di loro si concentravano sul mio conto corrente. La terza ragazza con cui sono stato è arrivata a spendere ventimila dollari in un mese usando due delle mie carte.
-Non mi sembri il tipo che dice il suo codice bancomat a tutti.
-Infatti la mia ex aveva frugato fra le mie carte e aveva trovato il codice. Poi ho scoperto che mi aveva preso anche due carte di credito dal portafoglio. Le interessavano solo i miei soldi. Ora lei fa la modella di intimo. Tu cosa mi dici?
-Il mio ex mi ha ingannata più volte. Prima per la storia dei soldi, i tradimenti e poi gli schiaffi.
-Hai avuto solo un ragazzo?
-Sì, io e il  mio ex stavamo insieme dall’ultimo anno di liceo. Sono stata con lui fino a un anno e mezzo fa. Poi mi sono buttata sullo studio e sul lavoro. Ho capito che non era il ragazzo giusto. Forse l’ho capito anche troppo tardi. La mia amica mi aveva sempre detto che non era un ragazzo affidabile.
-Pensi che io sia affidabile?
-Sì, mi stai ascoltando da venti minuti e non hai sbuffato neanche una volta.
-Mi piace la tua voce.
-Uchiha continui a burlarti di me.
-No, questa volta non è uno scherzo. Come hai fatto a capire il momento giusto per lasciarlo?
-Il mio ex ha fatto una cosa orribile e io ho deciso di troncare ogni rapporto. Non lo vedo da più di un anno. Lui non sa neanche che mi sono trasferita. Non voglio più vederlo.
-Deve averti davvero ferita. Mi dispiace.
-Non ti preoccupare, ora sto bene.
-Per un anno e mezzo non sei uscita con nessuno?
-No, non riuscivo a fidarmi di nessuno. La mia amica mi diceva che dovevo andare avanti ma io non sono riuscita a uscire con nessun ragazzo. So che vuoi chiedermi perché avevo paura ma non lo fare per favore. Non sono pronta per parlarne.
-Non ti chiederò nulla. Poggia la tua testa sulla mia spalla e rilassati. Sono qui per te. Se vuoi per sfogarti puoi anche prendermi a pugni come un sacco da box.
-Non mi tentare dottor scontroso.
Hinata si addormentò con la testa poggiata sulla spalla del moro e lui la lasciò riposare. Era così piacevole stare in sua compagnia.
 
Kabuto si trovò a passare dal parco e vide Hinata e Sasuke su una panchina. Visto che non era in ospedale poteva fare quello che voleva.
-Avevo ragione, lei è il tuo nuovo passatempo.
-Ora mi scocci anche fuori dall’orario di lavoro?
-Ecco il solito Sasuke, freddo, cattivo e brutale.
-Fai silenzio Kabuto, non ho voglia di sprecare fiato con te.
-Non vuoi che svegli la tua bella bambolina.
-Kabuto se non vuoi un calcio è meglio se sparisci.
-Quando dirò alle tue spasimanti che esci con lei resteranno scioccate.
-Fai quello che vuoi basta che sparisci dalla mia vista.
-Non ti importa di perdere il tuo harem.
-Non ho voglia di sentire le tue noiose chiacchiere, le tue futili minacce e i tuoi vaneggiamenti. 
-Sei sempre il solito sfrontato piccolo patetico dottore da quattro soldi. Prima o poi smetterai di essere così arrogante e pieno di te. Abbasserai la testa di fronte a me quando mi nomineranno primario fra qualche anno.
-Spero che non succeda visto come tratti i pazienti.
-Quando sarò primario avrò più potere e potrò sbattere voi due fuori dall’ospedale.
Sasuke stese delicatamente la ragazza sulla panchina poggiandole la sua giacca addosso.
-Puoi prendertela con me, tirarmi pugni, calci, macchinare piani segreti contro la mia persona. Ma non ti azzardare a fare qualcosa contro Hinata o vedrai l’inferno. Mi hai ascoltato bene?
-Pensi di spaventarmi.
-Sai che non minaccio mai a vuoto. Non mi piacciono gli uomini che se la prendono con le ragazze indifese. Se vuoi sfogarti con me perché sei depresso puoi insultarmi quanto ti pare tanto ci sono abituato. Lei non ha fatto niente e devi lasciarla in pace. La prendi di mira solo per i nostri conti in sospeso dai tempi dell’università. Sono sempre stato più bravo di te e questo ti ha sempre dato fastidio.
-Sei un bastardo Uchiha.
-Non ho mai negato di essere un ragazzaccio. Non pensare nemmeno un secondo di farmi paura con le tue minacce perché sai che non mi scalfiscono.
-Sei un mostro Sasuke.
Kabuto andò via infuriato per aver perso il confronto con Sasuke. Gli rodeva di perdere sempre.
 
Dopo venti minuti Hinata si svegliò a causa di un tuono. Era stesa sulla panchina con la giacca di Sasuke addosso ma lui non era lì.
-Sono qui dietro dormigliona.
-Cosa ci fai seduto per terra?
-Volevo metterti in una posizione più comoda e mi sono spostato qui.
-Stavo benissimo anche seduta. È successo qualcosa?
-No, però è in arrivo un temporale quindi è meglio se torniamo alla macchina.
-Va bene. Sei pensieroso.
-Stavo solo riflettendo. Ho avuto un’idea per migliorare le condizioni di un mio paziente.
-Bene. La tua giacca. Grazie per avermela prestata.
-Ho visto che avevi freddo e te l’ho poggiata addosso.
-Sei un cavaliere. Vedi che sei meno tenebroso di quanto pensi.
-Le altre infermiere dell’ospedale non ti hanno ancora detto niente di me vero?
-No, le ho sentito parlare di te alla reception e sono andata via. Non ho voglia di ascoltare i pettegolezzi.
-Signorina Hyuga siete un’infermiera alquanto strana.
-Ti piace proprio punzecchiarmi.
-Sì. È ancora qui e si è seduto sulla mia macchina.
-Il dottor Kabuto? Cosa ci fa qui?
-Non lo so ma temo che lo scopriremo presto.
Sasuke e Hinata si avvicinarono alla macchina e Kabuto diede un foglio al moro.
-Questo è il calendario dei turni dei dottori dell’ospedale.
-Sai leggere Uchiha.
-Mi hanno già dato i miei turni per il prossimo mese, il tuo foglio non mi serve.
-Guarda bene. Domani lavori di pomeriggio.
-Impossibile, Tsunade mi ha elencato gli orari di lavoro personalmente.
-Deve aver cambiato idea. Ah no quasi dimenticavo. Quegli orari sono stati stabiliti dal dottor Madara su approvazione del consiglio. La dottoressa non è stata invitata alla riunione straordinaria del consiglio.
-Sei un bastardo. Perché hai fatto cambiare i miei turni?
-Non ti avrò fra i piedi visto che ora lavoro di mattina per andare a divertirmi nel pomeriggio.
-A quanto vedo dagli orari lavori anche meno ore del solito.
-No, lavoro come tutti gli altri dottori. Questi sono gli orari delle infermiere. Da domani mattina lavori con me durante il giro delle visite bambolina.
-Questo è ingiusto.
-Vai a lamentarti dal dottor Madara se hai obiezioni infermiera.
-Sai che non può farlo. La manderebbe a casa in un secondo.
-Io non posso farci niente.
-Hai architettato tutto tu. Avevi in mente questo piano da tempo vero?
-Secondo me sei troppo paranoico Uchiha. Scommetto che ci divertiremo un sacco domani, infermiera Hyuga.
Sasuke si avvicinò a Kabuto e lo afferrò per il colletto della camicia.
-Dalle fastidio e io ti spacco la faccia.
-Mi ridurrai in fin di vita come hai fatto con il tuo vecchio amico.
-Non parlare di cose che non conosci.
-Mi divertirò un sacco con voi due. Siete patetici, non avete capito che chi ha più potere vince. Bye bye.
 
Hinata si poggiò alla macchina. La notizia l’aveva lasciata perplessa. Ora le toccava lavorare con quel pomposo e maleducato di Kabuto per ore. Non lo avrebbe sopportato per più di due giorni di seguito.
-Non ti devi preoccupare, parlerò con Tsunade e risolverà tutto.
-Non possiamo continuare a chiedere favori a lei. Le potrebbero fare dei problemi. Mi abituerò a lavorare con quel damerino.
-Se succede qualcosa devi dirmelo.
-Sasuke sono grande, posso cavarmela da sola.
-Volevo solo dirti che se hai bisogno io ci sono sempre per te.
-Grazie.
Hinata stava avvertendo di nuovo l’attrazione forte che la spingeva verso il moro. Era qualcosa che la portava ad avvicinarsi al ragazzo e a fidarsi di lui. Nonostante lui avesse molti lati nascosti e dei segreti, direi oscuri, continuava ad avvicinarsi al bel dottore.
 
 
 
  
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