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Autore: Greeneyes74    04/08/2014    1 recensioni
Sembrava una caccia come tante altre. Alcune persone morte in circostanze bizzarre, uno spirito, un fantasma o un mostro da uccidere, niente di eccezionale. Ma le cose non sarebbero andate in questo modo, stavolta. Stavolta sarebbe stato un caso personale. Sam e Dean avrebbero dovuto mettere da parte le loro divergenze e il loro risentimento, se volevano uscirne vivi entrambi. Ambientata nella nona stagione, dopo l’episodio “The purge”.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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Il mattino dopo Dean si alzò presto, si vestì ed uscì, mentre Sam dormiva ancora. Si era svegliato alle due del mattino e non era più riuscito a riaddormentarsi. Si accorse che suo fratello aveva un sonno agitato, e per un paio di volte aveva avuto la tentazione di svegliarlo, perché sembrava stesse avendo degli incubi, ma non lo fece. Temeva che avrebbe reagito male.  
Mentre andava a prendere la colazione alla tavola calda vicino al motel senti nuovamente quella spiacevole sensazione della sera prima. Si guardò intorno ma non c’era nessuno. Decise di nuovo di ignorarla, pensando che dipendesse dalla stanchezza e dal marchio.
Quando rientrò trovo Sam già vestito, con indosso il completo da agente dell’FBI. Si vestì anche lui mentre il fratello faceva colazione e poi andarono all’obitorio per vedere il cadavere della ragazza, l’ultima vittima. Era ridotto davvero male, e anche lei, come gli altri, aveva dei segni sui polsi, come se fosse stata legata.
Poi andarono a parlare con la coinquilina della prima vittima.
Le chiesero se Rose avesse dei nemici o potesse aver fatto qualcosa di male a qualcuno.  La donna rispose che la  sua amica era una brava persona, completamente dedita al lavoro. Non usciva, se non con qualche amica e non aveva mai avuto relazioni con degli uomini, almeno per quanto ne sapeva lei. Il suo lavoro di assistente sociale era tutta la sua vita.  Sam le accennò al caso della bambina che aveva accusato lo zio di averla molestata.
“Quel caso  è stato l’unico che l’abbia sconvolta. Sembrava essere così convinta della colpevolezza di quell’uomo, ma quando si è ucciso ha reagito come se fosse stata lei a premere il grilletto. Si sentiva tremendamente in colpa”.
“E le ha mai detto perché? Se in buona fede aveva creduto al racconto della bambina non avrebbe dovuto reagire così”, le chiese Sam.  
“Non me l’ha mai detto esplicitamente, ma ho avuto l’impressione che avesse capito che la bambina aveva mentito ma che non avesse avuto il coraggio di dirlo per non danneggiare la sua reputazione, e forse per non mettere nei guai la piccola . Probabilmente per questo si sentiva in colpa per la morte dell’uomo”.
“Va bene. Grazie per il suo tempo”.
Sam e Dean uscirono dalla casa della donna e salirono in macchina.
“Se le cose sono andate davvero in questo modo quella donna è stata veramente una stronza. Ha rovinato la vita di una persona per non danneggiare la sua reputazione”.
Dean guardò Sam, con aria pensierosa, senza rispondere. Accese il motore e si diressero a casa del pastore.
Parlarono con la moglie e dopo le solite domande Sam le chiese di raccontargli della ragazza scomparsa.
La donna cambiò espressione e chiese cosa avesse a che fare questo con la morte del marito.
“So che non è una cosa facile per lei, ma qualsiasi informazione può esserci utile. Per cortesia, ci dica cosa c’è stato tra quella ragazza e suo marito”, disse Sam.
“John ha sempre negato di aver avuto una storia con quella ragazza, ma qualche mese prima di morire mi confessò la verità. Era tutto vero, ma lui non poteva permettere che questa storia rovinasse la sua reputazione di pastore irreprensibile. Nessuno doveva  sapere come stavano veramente le cose, e così ha permesso che la ragazza fosse considerata una puttanella bugiarda”.
“E le ha detto nulla riguardo alla sua scomparsa?”
“Mi disse di non avere idea di dove potesse essere finita. Ma sinceramente non so se fosse vero. Un’ultima cosa. Nei giorno precedenti alla sua morte John mi disse di aver provato più volte una strana sensazione, come se ci fosse una presenza poco rassicurante che lo seguiva. Probabilmente non significa nulla, ma è una cosa che mi ha dato da pensare dopo quello che è successo”.
“Va bene signora. Grazie per il suo tempo”.
“Un altro bugiardo ipocrita. Qualcosa mi dice che anche la terza vittima avesse qualcosa da nascondere”, disse Sam mentre tornavano alla macchina.
Andarono a casa di Emma e parlarono con la sorella. Gli raccontò che Emma era sconvolta dalla morte della sua amica, perché era stata lei a dire al ragazzo che lo tradiva. 
“Mi disse che l’aveva fatto perché lui non meritava di essere trattato così, ma da qualche frase che si è lasciata sfuggire penso che ci fosse dell’altro”.
“Cosa vuole dire?”, le chiese Dean.
“Penso che in realtà non abbia detto la verità, o comunque non completamente. Quel ragazzo piaceva molto anche a lei e forse voleva che lasciasse la sua amica. Certo, non pensava che le cose sarebbero finite in quel modo”.
“Le è sembrata strana negli ultimi giorni prima di morire?”.
“No, ma diceva di non sentirsi a suo agio quando si trovava da sola, Che sentiva una presenza inquietante vicino a lei”.
“Va bene. Grazie”, disse Sam.
“Quindi abbiamo un'altra bugiarda, e anche lei aveva avvertito una strana presenza. Torniamo al motel, voglio fare delle ricerche. Ho un sospetto su cosa abbia ucciso quelle persone”.
“Ok Sam, andiamo”.
   
 
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