Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: FiammaBlu    04/08/2014    2 recensioni
Il filo rosso del destino è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha la caratteristica di essere indistruttibile: le due persone sono destinate, prima o poi, a incontrarsi e a sposarsi.
Questa FF prende spunto da questa leggenda e si articola liberamente partendo dalla fine del volume 49. Sono 17 capitoli.
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Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6



Sakurakoji Yu



Da qualche giorno Maya era strana. Sembrava più consapevole del ruolo di Akoya anche se il regista Kuronuma non li aveva ancora fatti provare con le battute culmine. Era un perfezionista, faceva ripetere decine di volte le scene e le prove allo Shuttle X non l’avevano soddisfatto. Non era affatto facile usare quel cantiere come palcoscenico, ma Yu era sicuro che sarebbero riusciti a battere Onodera.

Aveva riflettuto a lungo sul legame debole che aveva con Maya e su quanto tutto ciò avrebbe influito sul loro rendimento sul palcoscenico per Akoya e Isshin ed era giunto alla conclusione che indipendentemente da ciò erano attori, dovevano recitare, niente altro importava, e dovevano essere così bravi da trasmettere al pubblico la sensazione che fosse tutto vero. Scene d’amore, di violenza, di dolore, non importava quale fosse il sentimento che veniva rappresentato, compito dell’attore era indossare la maschera e simulare il massimo realismo possibile calando lo spettatore nella storia.

Maya partecipava alle prove entusiasta come sempre, ma c’era qualcosa di diverso nel suo sguardo e anche nei suoi movimenti. Non sapeva esattamente cosa fosse, ma appariva più sicura e, se sul palco veniva avvolta sempre da quell’aura potente e comunicativa, ora questa attitudine si era decuplicata come se fosse divenuta consapevole di qualcosa di importante e lo stesse trasmettendo a tutti.

Quella mattina erano al Kid Studio dove provavano di solito, ma Maya non era ancora arrivata. Kuronuma stava dirigendo alcune scene della guerra nel villaggio e Yu era seduto insieme ad altri con una lattina in mano.

Maya non è mai in ritardo, cosa può essere accaduto? Ormai mi asseconda, la nostra intesa è quasi perfetta, ma manca il suo coinvolgimento e Kuronuma lo sa per questo ancora non ci ha fatto provare le scene fra Akoya e Isshin. E io? Sarò in grado di sostenere la sua recitazione? Lo spettacolo dimostrativo si avvicina!

Si alzò usando la stampella e uscì dalla sala prove in silenzio senza disturbare. C’era una piccola stanza che fungeva da area comune con caffè, bibite e cibo. Mentre la raggiungeva vide la porta della sala prove più piccola sulla destra semiaperta e udì delle voci. Si avvicinò e riconobbe la voce di Maya. Scostò la porta, ma si arrestò impietrito.

Masumi Hayami, sempre perfetto nel suo completo costoso, stava battibeccando con lei! Ma Maya non sembrava affatto disposta a cedere. Erano così presi dalla discussione da non essersi accorti di lui. C’era qualcosa di diverso fra loro che gli gelò il sangue nelle vene esattamente come al porto.

Eppure lui è fidanzato! Mi aveva detto che l’avrebbe lasciata in pace!

- Non riesco! - gridò lei stringendo i pugni e battendo i piedi a terra.

- Smettila, Maya! - la redarguì lui usando il suo nome, ma mantenendo la solita posa glaciale. Si tolse la giacca e la posò su una delle sedie di plastica lungo il muro. Yu rivide in quella scena la stessa di quando la sfidò nel foyer di “Isadora” costringendola a calarsi nei panni della ragazza lupo.

- Irritante uomo invadente! Ecco, questo è il copione! Provaci tu! - gli gridò di nuovo in faccia lanciandogli il libretto e usando una confidenza che sconcertò Yu.

Hayami raccolse lentamente il copione e lesse la parte che gli interessava per qualche minuto ignorando i suoi capricci. Poi il suo sguardo divenne freddo di nuovo e si fissò su di lei.

- Ricorda la valle dei susini, Maya - iniziò, ma lei non sembrava voler collaborare.

- Non funzionerà! Io non riesco a mettermi la maschera, non è come le altre volte, qui non c’è niente che faccia scattare l’attimo perfetto, quello in cui mi sento lei, divento lei! - gridò di nuovo, il volto trasfigurato dall’emozione, le mani che tremavano.

- La valle, Maya, indossa la maschera! - gli ordinò lui restando immobile davanti a lei. Maya sbuffò, protestò, tremò leggermente poi si rilassò.

Come può avere questo controllo su di lei?

Maya inspirò ed espirò allargando le braccia. Indossava uno degli abiti di scena che ricordava la veste della Dea. Quando riaprì gli occhi non era più Maya. Il volto, le mani, il corpo, ma soprattutto lo sguardo: era Akoya. Yu l’aveva già vista innumerevoli volte nei giorni precedenti, ma in quel momento vide esattamente come si trasformò. Anche Masumi Hayami cambiò completamente sguardo quando vide cambiare lei. Non aveva più niente dell’uomo freddo e distaccato che conosceva.

Cosa succede?!

- È incredibile! Una ragazza bella come te ama me… mi sembra di sognare - il signor Hayami pronunciò la battuta di Isshin con naturalezza, allungò una mano e le sfiorò una guancia. Gli mancava il timbro degli attori, ma la sua voce profonda rimase sicura, non tentennò e con quel semplice gesto trasmise tutta la sua meraviglia di fronte al dono dell’amore di Akoya. Maya piegò il volto emozionata arrossendo, poi tornò a guardarlo spingendo in avanti le mani.

- Perché dici una cosa simile? Oppure non mi vuoi bene quanto te ne voglio io? - lo accusò disperata, la voce incrinata e impaurita.

- Cosa dici Akoya?! Non è così! - replicò Hayami facendo un passo avanti e stringendo un pugno.

Il volto del signor Hayami! I suoi occhi stretti, ma pieni d’ira e di paura, trasmettono il suo timore che lei non gli creda! Come può recitare in quel modo la parte di Isshin, con quel trasporto? Non è un attore!

- Quel giorno quando ti incontrai nella valle compresi immediatamente che eri tu, come dice la nonna, la mia anima gemella - Maya addolcì lo sguardo e si voltò dandogli le spalle.

- Quando il mondo era ancora nel caos, gli dei generarono dei figli che scesero sulla Terra. Allora l’unica anima si divise in due, yin e yang, che andarono a dimorare nei rispettivi corpi carnali. Quando gli uomini si fossero incontrati avrebbero ritrovato l’unità portando l’armonia tra yin e yang e sarebbero diventati dei per rinascere a nuova vita. La nonna dice che tra noi agisce una forza straordinaria… -

Il suo viso luminoso, i suoi occhi! Vede l’opera degli dei!

- Una forza straordinaria? - Hayami restò dietro di lei a qualche passo di distanza, le braccia lungo i fianchi, la posa ancora in tensione.

Percepisco la sua indecisione, vedo la sua voglia di farle cambiare idea, di dimostrarle quanto lui ci tenga!

Maya si girò di scatto e tornò a guardarlo così intensamente che Hayami fece un impercettibile movimento con il corpo che trasmise tutta l’intensità nell’essere colpito da quello sguardo.

- Non esistono età, aspetto, rango, quando si incontrano queste due anime si attraggono vicendevolmente cercando l’altra metà di se stesse, ansiose di trovare l’unità implorano pazzamente l’altra. Questo significa innamorarsi… -

Hayami alzò e riabbassò immediatamente un mano, stringendola a pugno.

È indeciso! Sembra temere ciò che lei dirà! Come ci riesce?

Maya fece un passo avanti lasciandosi trascinare dalle battute di Akoya.

- Innamorarsi è implorare pazzamente l’anima di un’altra persona. Nemmeno io ci posso credere veramente. Una così straordinaria sensazione l’ho provata ora per la prima volta - si avvicinò di un altro passo mentre Hayami, con la sua rigidità, trasmetteva tutta la tensione che provava in quel momento.

Maya si portò le mani al petto esprimendo l’emozione, come se avesse premuto un pulsante del cuore.

Che bellissimo gesto!

- Solo se ti penso mi sento inebriata. Solo se sento la tua voce mi emoziono. Lo sai quanto sono felice quando ti tocco - sussurrò ogni cosa, intimamente, e allungò una mano a sfiorare la sua così delicatamente che Yu riuscì a comprendere esattamente quanto Akoya si stesse trattenendo.

Ora ho capito Maya… ho capito tutto…

Hayami invece ritrasse di scatto la mano e fece mezzo passo indietro, il corpo ancora in tensione comunicando tutta la sua incredulità e il suo sconcerto. Il suo era un modo completamente diverso di interpretare Isshin…

Poi le dette le spalle di scatto.

Avrebbe dovuto fare l’attore signor Hayami… un movimento fluido e deciso, perfetto!

- Non si sa da dove provengo né come mi chiamo. Non ti preoccupa stare insieme a un uomo come me? - lo disse quasi ringhiando, imprimendo nella voce una rabbia che lui non aveva mai associato a Isshin e sollevando una mano chiusa a pugno comunicò tutto il disprezzo e l’inadeguatezza che aveva per se stesso.

Tornò a voltarsi verso di lei e il suo sguardo lo sconcertò.

- Ma sono io a preoccuparmi. Non penso di essere uomo adatto a te. Non ho nulla. Né nome né passato. Ho solo questo corpo e i miei occhi per guardarti - tutta la rabbia  era svanita, la sua voce trasmise solo sofferenza e inadeguatezza, e le sue mani tracciarono un movimento breve a indicare il suo corpo e i suoi occhi.

Maya lo raggiunse lentamente facendo una pausa che riempì completamente l’ambiente dando l’incipit per la seguente battuta fondamentale.

Sei un genio Maya… pause, accenti, ritmo, sei completamente padrona dello spazio intorno a te e lo sfrutti a tuo vantaggio!

- Per la tua Akoya questo è sufficiente, lo sai? - allungò una mano a sfiorargli una guancia - Cosa sono nome e passato rispetto al poter vivere con me ora che mi hai incontrato? Questo può bastarci. Abbandona, te ne prego, il tuo passato… diventa solo mio, della tua Akoya! - l’ultima frase fu uno spettacolo di suoni e sentimenti. Era una preghiera e un ordine. Akoya non gli avrebbe dato la possibilità di rinunciare, ma voleva che fosse lui a scegliere consapevolmente.

Hayami posò la mano su quella di lei coprendola completamente.

- Un uomo come me? Sei sicura, Akoya? - era ancora indeciso, sicuro che ciò che lei gli stava offrendo non fosse destinato a lui e che lei meritasse di meglio. Per trasmetterlo fece un unico gesto fluido: abbassò lo sguardo, chiuse gli occhi e chinò la testa.

Perché ha scelto quel modo di rappresentare il momento? È una sorta di sottomissione, un mostrare completamente se stessi abbassando lo sguardo!

Sul volto di Maya si dipinse un sorriso genuino e pieno di amore che costrinse Yu a tapparsi la bocca per non gemere.

Lo ama, lo ama profondamente! Maya…

Maya si portò la mano destra sul cuore mentre pronunciava le prime parole della battuta seguente: - Tu sei l’altra parte di me. Io sono l’altra parte di te - e appoggiò la mano sinistra sul cuore di lui quando declamò la seconda parte.

Maya!

Hayami spalancò gli occhi, folgorato da quell’amore incondizionato che lei gli stava donando. Ci fu qualche secondo di silenzio che impresse alla scena un patos pieno di tensione palpabile.

- Io sono te. Tu sei me - le disse afferrando la sua mano e stringendola al petto, la voce vibrante e calda, accettando infine quell’amore - Ti penso con tenerezza. Non sapevo che ci fosse tanto ardore dentro di me! Amore mio eravamo stati separati, ma ora torniamo a essere uno! -

Hayami la lasciò andare e fece uno strategico passo indietro creando quello spazio di respiro che avrebbe caricato la parte seguente della sua battuta di tutto il significato necessario.

- Ora che ci siamo incontrati, com’è possibile vivere separarti? Ormai non possiamo allontanarci! Il mio nome e il mio passato non sono importanti quanto te! Resto anche se non so chi sono! -

Ecco la parte finale!

Lui si avvicinò posando le ginocchia a terra e le afferrò le mani tenendo gli occhi fissi nei suoi, entrambi avvolti da quel sentimento potente, l’aria che vibrava.

S’è inginocchiato! Signor Hayami non l’ho mai vista così, lei sempre freddo e controllato…

- Gli occhi per guardarti. Le mani per accarezzarti. Questo corpo per amarti… mi bastano solo questi - le sussurrò, comunicando la sua resa totale, la comprensione e accettazione di quell’amore incredibile che non credeva possibile.

Maya piegò la testa sorridendo e chiunque avrebbe capito l’amore sconfinato che provava e che finalmente l’uomo che amava aveva accettato.

- Come sono felice caro! - impresse alla voce un timbro pieno di passione che preparò la strada alle battute seguenti - Solo una cosa mi rattrista… questi corpi sono divisi in due. Perché non possiamo vivere unendoci in un corpo solo? -

- È per questo che desidero conoscere il tuo cuore. Scusami, Akoya. Non mi allontanerò più - le battute di Isshin espresse da Hayami furono un misto di implorazione e promessa che lasciarono di stucco Yu. Non riusciva a credere ai suoi occhi. Cos’era accaduto al freddo affarista senza scrupoli della Daito?

- Anche se i nostri corpi carnali sono divisi in due, voglio vivere insieme a te diventando una cosa sola. Mio caro - Maya lasciò le mani che Hayami le aveva stretto. Anche da quella distanza, Yu poteva vedere i segni rossi per quanto gliele aveva strette.

I suoi occhi tornarono quelli pieni di vita di Maya, Akoya se ne era andata. Espirò socchiudendo gli occhi e poi fissò Hayami che era ancora in ginocchio a terra sorridente, come se in lui ci fosse ancora Isshin.

- Ha funzionato - sussurrò lei posandogli le mani sul volto e avvicinando le labbra alle sue in un bacio pieno d’amore che lui ricambiò stringendola a sé.

Cosa sto facendo ancora qui? Perché li guardo esprimere il loro amore nella realtà oltre che nella finzione? Perché non voglio accettare che non potrà mai essere mia e di averla perduta per sempre?

Uscì lentamente e lasciò la porta semiaperta, come l’aveva trovata.

Si amano! Non so cosa sia accaduto, ma è così! Non recitava! Hayami era Isshin in quel momento! Tutte le battute rispecchiavano la realtà! E quel bacio, troppo intimo… Maya… Ma sul palco ci sarò io! Sarai capace di recitare con altrettanta passione se non ci sarà lui? Ti aspetto, Maya!



Eisuke Hayami



Indubbiamente non era uomo che amava perdere. Affatto. Quell’ingrato di suo figlio era stato capace solo di tradirlo. Si era preso tutto sfruttando il suo nome, ma l’avrebbe pagata cara. Gli aveva insegnato ogni cosa, era vero, aveva creduto fosse veramente il suo successore, plasmato e forgiato fin da bambino ad ereditare non solo i suoi beni materiali, ma anche i geni che, pur non essendo biologici, gli aveva inculcato in anni di duro apprendimento. Lo aveva seguito nella crescita vedendo in lui se stesso da giovane. Andava tutto per il meglio, poi anche lui aveva incontrato la sua Dea Scarlatta. O forse era la sua ossessione che gli aveva trasferito insieme a tutto il resto.

- Signore - un lieve colpo di tosse lo riscosse. Sollevò lo sguardo e si trovò davanti il suo nuovo collaboratore visto che Hijiri gli aveva comunicato di persona la scelta di seguire Masumi.

- Tutti traditori - borbottò fra sé e sé - Dimmi, hai fatto tutto? - chiese seccamente all’uomo in nero, alto e magro con una benda sull’occhio sinistro.

- Sì - rispose lui con un accento molto particolare.

- È stato bravo, lo ammetto, la rapidità con cui ha tirato le fila della situazione e le difese che ha alzato sono state spiazzanti, ma quando io decido di passare, niente può fermarmi - non stava parlando con l’uomo, chiuse lentamente il fascicolo che aveva davanti sulla scrivania e un sorriso malevolo gli incurvò la bocca.

- Ti manca una cosa ragazzo - ringhiò ferocemente - L’esperienza - concluse ancora fra sé congedando il nuovo collaboratore ombra.


   
 
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