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Autore: GeorgiaRose_    04/08/2014    1 recensioni
Salve a tutti! Sono Martina Stoessel e ho 17 anni. In questo momento sono in aeroporto con mio padre… Ci stiamo trasferendo per l’ennesima volta a causa del suo dannato lavoro: il commercialista. Il mio rapporto con lui non è dei migliori, infatti litighiamo in continuazione, che sia per un motivo o per un altro.
Purtroppo mia madre è morta quando io avevo solo 4 anni, ed è stato da quel momento che mio padre è totalmente cambiato.
Questa volta andremo a vivere a Buenos Aires, mi ha sempre affascinato quella città e non vedo l’ora di vederla, sperando di incontrare persone simpatiche.
Sono al terzo anno di superiori e la mia nuova scuola si chiama “Istituto Baldracchieri”.
Bene! Questa è la mia vita e questa sono io!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jorge si sveglia al solito orario.
Scende le scale e in cucina trova sua madre Ana a leggere il giornale mentre beve una tazza di tè.
‘Buongiorno mamma.’ La saluta dandole un bacio sulla guancia.
Jorge prende la sua tazza dal mobile e la riempie di latte. Si siede accanto alla madre.
‘Come è andata ieri sera?’ Chiede Ana.
Jorge non risponde: è troppo occupato a pensare ancora alla faccenda di Diego.
‘Jorge ci sei?’
‘…cosa?’
‘Credo che tu sia su un altro pianeta. Che ti prende?’
Jorge sospira.
‘Avevi ragione mamma.’ Dice poi.
‘A che ti riferisci?’
‘Diego è innamorato di Tini.’
‘Perché lo dici?’
‘Ieri sera le ha dedicato una canzone che parlava del fatto che lei con un bacio sarebbe stata per sempre innamorata di lui e tutte cose così.’
‘Oh, Jorge…’
‘Ma non è tutto. Dopo la canzone Tini è andata in bagno e Diego l’ha seguita. Poi sono usciti esattamente nello stesso momento.’
‘Credi si siano parlati?’ Gli chiede.
‘Non lo so.. Ieri sera, quando siamo arrivati a casa, l’ho chiesto a Tini ma lei ha negato e ha detto che dovrei fidarmi di più di lei.’
‘Su questo ha ragione.’
‘Ma io mi fido di lei. È di Diego che non mi fido.’
‘Capisco. Ma se ti fidi non dovresti essere preoccupato.’
Jorge guarda l’orario sul grande orologio nero appeso poco sopra la porta tra cucina e soggiorno.
‘Mamma è tardi. Ne riparliamo dopo, ok?’
‘Certo! Ma dove vai?’
‘Accompagno Tini a scuola e poi ho intenzione di farle una sorpresa, anche se non so ancora cosa.’
Ana sorride.
Jorge sale di sopra e si cambia velocemente (http://www.gingergeneration.it/wp-content/uploads/2013/10/jorge-blanco-leon-violetta-4.png)
Si sistema i capelli con la lacca, poi prende cellulare, chiavi di casa e portafogli. Dopo di che esce.
Bussa alla mia porta. Gli apro io tutta sorridente.
‘Ehi, andiamo?’ Mi chiede.
‘Certo!’ Gli dico. ‘Io esco.’ Annuncio a tutti dopo aver preso la mia borsa dal divano.
‘Tutto ok?’ Gli chiedo.
‘Sì! Perché?’
‘Sei strano.’
‘No.. Non lo sono per niente.’
‘Sarà..’
Non ne sono convinta.
‘Sai perché dico che sei strano?’ Chiedo all’entrata di scuola.
‘No.. Perché?’
‘Stiamo insieme da circa dieci minuti e non mi hai ancora baciato.’ Dico per non fargli sospettare nulla.
‘Oh, scusa. Rimedio subito.’ Dice prima di baciarmi.
‘Vado un po’ dai ragazzi prima di tornare a casa.’ Mi avverte.
‘Ok, va bene. Mi mancherai.’
Sorride. Poi si avvia verso i ragazzi, mentre io vado da Mechi, Cande, Lodo, Alba e Lucia.
‘Non sembra abbiano litigato.’ Dice Branda al fratello dopo aver guardato la scena tra me e Jorge.
‘Così sembra. Ma Jorge sospetta qualcosa. Ci metto la mano sul fuoco. E poi Tini ora crede che la amo.’ Dice il fratello sorridendo.
‘Buongiorno!’
‘Buongiorno Tini.’ Mi saluta Mechi seguita dalle altre.
‘Ma perché non siamo mai con i ragazzi di là?’
‘Perché siamo femmine e stare troppo con esseri come i maschi ci fonde il cervello.’ Mi spiega Lodo.
‘Ah, ecco.’
‘A te è tutto apposto con Jorge?’ Mi chiede Cande.
Sospiro.
‘Sì. Anche se lo sento un po’ distaccato. Come se sospettasse qualcosa. Dean, Diego…’
Suona la campanella e vedo Jorge allontanarsi, mentre i ragazzi entrano nell’edificio.
La giornata passa tranquilla, per fortuna.
Durante l’ora di pranzo, però, Diego si avvicina a me.
‘Salve.’ Mi dice con un sorrisetto prepotente.
‘Ciao.’ Lo saluto quasi ignorandolo.
‘Senti, se oggi non hai niente da fare, ti va di uscire con me?’
‘Dimmi che ho sentito male.’ Dico guardandolo seria.
‘Perché? Cosa c’è di male?’ Ridacchia.
‘Davvero me lo stai chiedendo?’
‘Solo da semplici amici, eh. Non capire male.’
‘Non mi sembra di averti mai detto di essere tua amica.’
‘Oh. A quanto pare fai la dura. Ma come ho già detto, mi piacciono le sfide. Prima o poi cederai. Ciao principessa. E.. ricorda: l’invito è sempre aperto.’
Si volta, andando verso il suo tavolo.
‘Ma è impazzito o cosa?’ Chiede Lucia.
‘Certo, Tini, che gli hai dato del filo da torcere.’ Commenta Lodo.
‘Io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, specialmente da quell’idiota.’
‘Lo dirai a Jorge?’ Mi chiede Cande.
‘Meglio di no: già è abbastanza preoccupato per questa storia di Diego…’
‘Vuoi dire che è geloso?’ Cerca chiarimenti Alba.
‘Già. Addirittura ieri mi ha fatto una scenata perché mi ha dedicato quella canzone e tutto il resto…’
‘Aspetta! Aspetta! Aspetta! Che intendi dire con “tutto il resto”?’ Chiede Mechi preoccupata.
Faccio un respiro profondo, poi decido di raccontargli il motivo della lite della sera precedente.
‘Quindi Diego è innamorato di te?’ Chiede sbalordito Xabi.
‘Sì! Ma vi prego ragazzi: non ditelo a Jorge! Comincerebbe a farsi film mentali e ad essere geloso inutilmente.’
‘Inutilmente? Sicura?’ Chiede un incredulo Xabi
‘Sicurissima! Io amo Jorge e su questo non ci piove!’ Dico sicura di me.
‘Meglio così!’ Commenta.
***
Ana e Felipe sono a casa Stoessel da soli.
‘Felipe cosa facciamo? I ragazzi non ci sono e Olga e Roberto sono fuori a pranzo…’
Finalmente Roberto si è deciso a invitare Olga a mangiare fuori. Sono tutti a conoscenza del fatto che Olga è innamorata di lui e che l’uomo ricambia.
‘Film?’ Propone Felipe.
‘Ottima idea! Dato che nessuno dei due è bravo in cucina, vado a preparare i popcorn! Tu invece scegli il film da vedere!’ Ordina la donna con un gran sorriso prima di avviarsi in cucina.
‘Che genere preferisci?’ Urla il commercialista dal soggiorno con in mano un paio di DVD.
‘Per me va bene qualunque cosa, ma forse è meglio l’Horror.’
Felipe sgrana gli occhi: è sempre stato terrorizzato da quel genere di film.
‘..o anche romantico’ Continua la donna.
Salvato in calcio d’angolo! Dovrà subirsi una commedia romantica, con tutte smancerie, ma sempre meglio di un film Horror.
Durante il film, casualmente, Ana finisce tra le mani di Felipe. Sono abbracciati, ma nessuno dei due ci fa caso.
‘È finito!’ Esclama l’uomo.
Non sentendo alcuna risposta, si volta verso di lei ed è ora che si accorge che lei sta dormendo tra le sue braccia, ma non si turba particolarmente, anzi.
Comincia ad accarezzarle dolcemente i capelli, sorridendo.
Nel periodo in cui sono stati insieme, molti anni fa, lui era sempre felice quando la donna dormiva tra le sue braccia, e ora quella sensazione si ripresentava.
Passano diversi minuti, quando anche lui cade in un sonno profondo.
***
Finalmente la giornata scolastica termina. Diego non si è fatto più vedere dall’ora di pranzo e questo è un bene: non sopporto quello scocciatore.
Esco dall’edificio in compagnia delle mie amiche, ma mi allontano quando vedo quel ragazzo dagli occhi smeraldo ad aspettarmi.
‘Amore! Non pensavo venissi!’ Gli corro incontro con aria sorpresa.
‘Be’.. Sorpresa!’
Sorrido.
‘È bello come mi hai chiamato.’ Commenta.
‘Come ti ho chiamato?’ Non ricordo.
Sorride.
‘Mi hai chiamato Amore!’ Dice soddisfatto.
‘Davvero? Non ci ho fatto caso.. È uscito naturale..’ Spiego.
‘E questo mi  rende ancora più felice.’
‘Vieni con me. Ho una sorpresa.’ Dice indirizzandosi verso la moto.
Saluto con la mano le ragazze che ricambiano sorridendo.
‘Dove andiamo?’ Chiedo infilandomi il casco.
‘Vedrai.’
Saliamo in moto. Arriviamo dopo circa dieci minuti.
‘Ma questo è il parco!’ Esclamo subito dopo essermi tolta il casco.
Jorge posa i due caschi e prende le chiavi, infilandosele nei pantaloni.
‘Esatto!’ Fa una piccola pausa. ‘Dai, vieni!’ Dice allungando la mano che io prontamente afferro.
Entriamo nel parco, quando mi dice di fermarmi.
‘Indossa questa!’ Dice consegnandomi una benda.
Sospiro.
‘Va bene…’
Indosso la benda facendo uno stretto nodo dietro la nuca.
‘Jorge non vedo niente!’ Dico allungando le mani cercando un appoggio.
‘È questo l’obiettivo della benda.’ Sorride.
Afferra la mia mano sinistra con la sua, mentre la destra la poggia dietro la mia schiena, in modo da sorreggermi per bene.
‘Non preoccuparti, ok? Ci sono io.’ Mi rassicura.
Annuisco.
‘Ma se cado?’
‘Ti ho detto di non preoccuparti. Ti fidi di me?’
‘Sì, Jorge.’ Sorride a questa mia affermazione.
‘Allora non devi preoccuparti. Fa quello che ti dico io.’
‘Va bene.’
‘Allora.. cammina. Piano.’ Eseguo gli ordini. ‘Ora andiamo un po’ verso sinistra.’ … ‘Attenzione alla pietra davanti a te.’ Parla lentamente e con voce bassa quasi come se quello che sta dicendo sia un sussurro.
‘Ci vuole ancora molto?’
‘No…’
‘Ecco! Ora puoi toglierti la benda.’ Mi avverte dopo pochi secondi.
‘Anzi, faccio io.’ Mi viene in aiuto vedendomi in difficoltà a causa del nodo troppo stretto.
Quando riesco a liberarmi da quel pezzo di stoffa quello che vedo è a dir poco fantastico: siamo sulla riva del laghetto al centro del parco; c’è una tovaglia stesa a terra con un cesto da picnic e più c’è una barca a remi con due giubbotti di salvataggio al suo interno già gonfiati.
‘Wow. Jorge!’
‘Ti piace?’
‘E me lo chiedi? È…’ Non trovo le parole giuste. ‘..è bellissimo!’ Commento prima di baciarlo.
‘Lieto che ti sia piaciuto.’
Mando un messaggio a mio padre per avvertirlo e poi spengo il cellulare: non voglio essere disturbata per nessuna ragione al mondo. Lo stesso fa Jorge.
Ci accomodiamo sulla tovaglia, seduti l’uno accanto all’altra con il cesto alla destra di Jorge.
‘Cosa hai preparato di buono?’ Chiedo curiosa.
‘Toast! Poi abbiamo frutta e acqua! Vuoi un toast?’
‘Certo!’
Mi dà uno dei quattro toast e anche lui ne prende uno.
‘Sei tutta sporca di maionese.’ Ridacchia.
‘Nel tuo baule hai anche i tovaglioli?’ Chiedo riferendomi al cesto da picnic.
‘Certo! Ma io avrei un’idea migliore…’ Dice prima di baciarmi, leccandomi ogni tanto dove sono sporca.
‘Jorge’ Sussurro il suo nome, mentre lui è impegnato a lasciarmi una scia di baci lungo il collo.
‘Ora sei pulita.’ Mi sussurra con voce suadente.
‘Jorge così mi farai impazzire!’ Dico riprendendo a mangiare.
‘È quello il mio intento!’ Dice sorridendo. ‘A differenza tua, io già sono pazzo.. di te.’
‘Oh, Jorge!’
***
Lodovica è appena tornata a casa. Subito la madre le viene incontro.
‘Ah! Finalmente sei tornata!’ Esclama la donna
‘Sì, scusa se ho fatto un po’ più tardi…’ Si scusa Lodo
‘Non preoccuparti. L’importante è che sei venuta in tempo.’
La ragazza sorride.
‘Lodo!’ La sorellina Ilaria di quattro anni corre verso di lei, con un sorriso stampato in faccia.
‘Ehi! Ti sono mancata?’ Chiede Lodo accasciandosi verso di lei.
‘Certo!’ L’abbraccia la bambina.
‘Allora io vado a fare le analisi. Tu tieni d’occhio Ilaria. Tuo padre dovrebbe tornare verso le 19:00, ma io credo di essere tornata per quell’ora.’ Avverte la madre Laura.
‘Va bene.’
La donna prende la borsa dal divano e si avvia verso la porta principale.
‘Mamma, tu stai bene vero?’ Chiede la ragazza preoccupata.
‘Certo! Sono solo delle analisi..’
‘Analisi che stai facendo da tre giorni ormai.’
‘Lodo non preoccuparti, ok?’
‘Va bene…’ Si rassegna Lodo, sapendo però che c’è qualcosa che non va.
***
Io e Jorge siamo ai piedi di un albero, seduti sulla tovaglia da picnic.
Jorge ha la schiena poggiata al tronco, mentre io sono stesa, con la testa poggiata sulle sue cosce.
‘Com’è bello questo posto Jorge!’
‘Sapevo che ti sarebbe piaciuto.’
Sorrido.
‘Sai che ti amo, vero?’ Chiedo.
‘Certo! Ma io di più!’
‘Nah…’ Scherzo.
‘Ti va di andare a fare un giro sulla barca?’ Propone.
‘Certo! Che l’hai preparata a fare, se no?’ Mi alzo immediatamente e lui fa lo stesso.
Indossiamo i due giubbotti e entriamo nella barca.
Jorge decide di remare, non vuole neanche essere aiutato.
Arriviamo al centro del lago; lui è allo stremo delle forze.
‘Dovevi farti aiutare! Qui ci sono quattro remi!’
Siamo l’uno di fronte all’altra, in modo da far mantenere in equilibrio la barca.
‘Ovvio che no!’
Sorrido.
‘Che tranquillità! Dovremo venirci più spesso.’
‘Quando vuoi! Tutto per te!’
‘Ma cosa ho fatto io per avere il ragazzo più dolce del mondo?’
‘Semplice: gli hai rubato il cuore con la tua bellezza, la tua semplicità, la tua forza…’
‘Ma andiamo Jorge! Oggi mi stai facendo scogliere!’
‘No! Io ti voglio qui intera! Non sciolta come un ghiacciolo in Estate!’ Si allarma.
‘Scemo!’
Passano diverse ore.. Due, Tre..
‘Jorge credo sia arrivato il momento di tornare a casa.’
‘No.. Ti prego!’ Dice con tono supplicante.
‘Jorge sono le..’ Guardo l’orologio. ‘..Caspita! Sono le 19:00! Mio padre mi starà dando per dispersa!! Presto! Jorge torna a riva.’
Jorge rema più forte che può e in circa quindici minuti arriviamo sulla riva.
Mettiamo la tovaglia all’interno della cesta e poi ci dileguiamo da lì.
Riusciamo ad arrivare a casa intorno alle 19:40.
‘Ti accompagno. Dirò a tuo padre che è stata colpa mia.’ Dice una volta fuori casa.
‘No, Jorge, non preoccuparti.’
‘Invece vengo!’
‘Come vuoi..’
Apro la porta e troviamo tutte le luci spente.
Cammino verso il divano.
‘Pap..’ Cerco di urlare, ma Jorge mi tappa la bocca con la mano.
Lo guardo confusa, poi indica il divano.
Ora capisco tutto.
Faccio segno ad Jorge di fare silenzio, poi mi avvicino a mio padre e ad Ana di soppiatto. I due piccioncini dormono abbracciati.
‘Li sveglio?’ Sussurro.
‘Piano.’
‘Papà..’ Sussurro, muovendolo leggermente con la mano, ma non sembra smuoversi. ‘Papà..’ Riprovo, questa volta alzando un po’ di più la voce, senza però alcun risultato. ‘Papà!’ Urlo alla fine.
I due si alzano agitati, ma ancora un po’ assonati.
‘Tini! Ma che ore sono?’ Chiede mio padre.
‘Le 20.00!’
‘Ci dobbiamo essere addormentati.’ Spiega Ana.
‘Sì.. Lo abbiamo notato.’ Dice Jorge.
‘Oh, Jorge ci sei anche tu!’ Nota la donna. ‘Meglio se ora andiamo a casa.’ Si avvia verso la porta e noi la seguiamo.
‘Be’, a domani.’ La saluta Felipe.
‘A domani.’ Ricambia Ana.
Io e Jorge stiamo per baciarci, ma sentiamo una finta tosse e ci allontaniamo.
‘Meglio che vado..’ Si volta Jorge.
‘Ecco! Bravo.’ Dice Felipe.
‘Ti chiamo dopo.’ Mi avverte Jorge.
Annuisco sorridendo.
‘A domani!’ Chiude la porta velocemente.
‘Papà!! Tu e Ana vi siete fidanzati! Sono felicissima!!’ Dico abbracciandolo.
‘No! Come ti viene in mente una cosa del genere?’ Chiede allontanandomi.
‘Stavate dormendo abbracciati..’
‘Ma questo non vuol dire nulla.. Stavamo guardando un film e ci siamo addormentati, non ci siamo neanche accorti di quella posizione..’ Mente Felipe.
‘Va bene. Non ti arrabbiare.’
‘Non sono arrabbiato.’ Sorride Felipe. ‘Tu ti sei divertita?’
‘E me lo chiedi? Jorge mi ha portata al parco.. Abbiamo mangiato e poi abbiamo fatto un giro in barca. È stato bellissimo.’
Mi padre mi guarda sorridendo.
‘Perché sorridi?’
‘Sono contento! Ti vedo sorridere e questo mi rende felice.’
‘Oh, papà!’ Lo abbraccio.
È proprio cambiato! E io con lui. Un anno fa non mi sarei mai sognata di raccontargli dei momenti con il mio fidanzato. Lui non ci concede ancora ‘effusioni’ davanti a lui, ma non si può dire che non abbia fatto progressi. Inoltre, non stiamo per niente litigando in questo periodo e dobbiamo solo ringraziare Ana e Jorge.
Sciolgo l’abbraccio ancora sorridendo.
‘Ma Olga e Roberto?’ Chiedo essendomi accorta ora che non ci sono in casa.
‘Non so.. È strano che ancora debbano tornare. Ora li chiamo, tu vai di sopra e chiama Jorge.’
Sorrido.
‘Va bene!!’ Dico già avviandomi verso la scala.
‘Ti voglio bene.’ Mi dice poi.
‘Anche io papà’
 

*Angolo autrice*
Ecco il dodicesimo capitolo!! Mi piace particolarmente: i nostri Jortini *-*
Ma andiamo per ordine! Jorge racconta alla madre le sue preoccupazioni. ana ci riflette e consiglia al figlio di fidarsi di più di Tini ed ha ragione u.u
Intanto, a scuola, Diego torna all'attacco, senza risultati però, ovviamente. Non hai alcuna chance Diego (per ora.. vedremo)
Poi arriva la scena Jortini *-* I due passano l'intero pomeriggio al parco!! Che carini awaw
C'è anche una scena Analipe (Alla fine ho deciso di chiamarli così). Felipe e Ana si addormentano abbracciati e Jorge e Tini li colgono sul fatto.
Infine, abbiamo scoperto che la madre di Lodovica deve fare continue visite e la ragazzuola (?) deve badare a sua sorella più piccola, mentre il padre è a lavoro. Quindi abbiamo anche saputo perché Lodo si allontana misteriosamente (?). Ma sarà qualcosa di grave il fatto della madre? Boh! Io non anticipo nulla u.u
Ah! Una cosa: non so se riuscirò a postare il prossimo capitolo domani perché fino al dodicesimo già li avevo pronti, ho dovuto solo fare qualche modifica, mentre il tredicesimo ancora lo devo scrivere, e in realtà non so neanche cosa succederà. Ma comunque cercherò di postarlo entro Mercoledì :D
Bene! Questo è il mio Twitter per qualunque cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Alla prossima! Smack Smack.

  
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