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Autore: Dalinda    05/08/2014    2 recensioni
Una ragazza. Un incubo. Una famiglia distrutta. Un ragazzo le stravolgerà la vita. Un'inconveniente li separerà. Un viaggio per affrontare il suo incubo.
Come finirà?
Seguite la storia e lo scoprirete! Fatemi sapere se vi piace! :3 :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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 -I’m not drunk!-

(Emily’s pov)
 
“E chi me lo vieta?” gli chiesi continuando a dimenarmi. “Tu?” aggiunsi poco dopo. Lui m’ignorò, continuando a camminare senza una meta stabilita, almeno era ciò che credessi io! Passammo per la cucina dove erano concentrate le risorse alcoliche e presi una bottiglia che sembrava per la maggior parte piena e la bevvi velocemente. “Lo sta già facendo” dissi parlando fra me e me, più che parlando, sbuffando, dopo aver finito la bottiglia. Decisi di smettere di dimenarmi e incrociai le braccia. Prima o poi mi avrebbe messa giù e allora sarei scappata! Lo sentii scoppiare in una leggera risata e misi su un’espressione seccata, offesa. Iniziai a sentire un leggero spiffero che mi fece rabbrividire, non appena fummo fuori. Non so che idee avesse, ma non vedevo l’ora di scendere! Ci fermammo, anzi si fermò, proprio davanti un’auto nera e grande, l’aprì e mi mise giù. Sarei stata pronta a scappare, ma prima, curiosona come sempre, avrei verificato chi mi avesse portato fin lì. Una volta a terra, portai lo sguardo verso lui e ne rimasi incantata. Immobile. Spalancai gli occhi e la bocca. E lui scoppiò a ridere. Bene io ne resto sconvolta e lui se la ride? Portò l’indice sotto il mio mento e lo tirò su, chiudendomi la bocca. Cazzo, no! Non può farmi innamorare di lui, no!
“Che c’è? Non te l’aspettavi?” chiese sicuro di sé mostrando dopo un sorrisetto divertito. Mi rifiuto di innamorarmi di lui, è solo un coglione che sta giocando con i miei sentimenti e non posso permetterglielo! Rimasi in silenzio.
“Non parli?” chiese quando si accorse che non gli avessi risposto.
“No, non con te!” risposi fredda.
“Perché?” chiese “Perché non con me?” chiarì poco dopo.
“Non sono tenuta a darti spiegazioni.” dissi veloce.
“Non vuoi parlare con me, perciò devi!” affermò deciso e sicuro, irremovibile.
“E invece no!” replicai testarda. Lui si avvicinò misterioso e deciso, come un leone alla propria preda. Io, a mia volta, mi avvicinai fredda e con aria di sfida.
“Sì! E comunque non avevi detto che non volevi parlare con me?” continuò mantenendo lo stesso atteggiamento. Sbuffai rumorosamente, indietreggiando. Lui di rimando si avvicinò e io mi allontanai sbattendo contro lo sportello dell’auto. Lui poggiò il braccio sullo sportello, intrappolandomi. Ecco ora non sarei nemmeno potuta scappare! “Non potrai scappare da me tanto facilmente!” disse con voce maliziosa.
“Ne sei proprio convinto?!” chiesi sarcasticamente, inarcando un sopracciglio.
“Sì e anche molto!” continuò, avvicinandosi. Adesso eravamo vicinissimi, tanto da confondere i nostri respiri. Lui mi fissava negli occhi e io non glielo negavo. Passò la lingua sulle sue labbra. Le sue labbra, morbide e dolci, una droga che avevo provato e che adesso mi mancava. Avrei tanto voluto poterne abusare, ma purtroppo non mi era stato possibile. Si morse il labbro, e io il mio desiderosa. Portò lo sguardo nuovamente sui miei occhi e mi accarezzò la guancia con la mano libera. Deglutii rumorosamente, mentre si avvicinava. Chiusi gli occhi decidendo di lasciarmi andare. Di nuovo. Aspettando e aspettando il momento che non vedevo l’ora di riassaporare.
“No, non posso…” sussurrò con voce calda. Aprii all’istante gli occhi e vidi che si era girato. Rivolse lo sguardo su di me e lo trovai perso, dispiaciuto. “Sali.” M’invitò dopo, celando dell’autorità. Feci come mi era stato detto ed entrai, lui arrivò al posto di guida e salii accendendo l’auto. Mi rannicchiai nel sedile di pelle tanto morbido e comodo e mi lasciai cullare dal movimento dell’auto che camminava lungo l’asfalto nella notte.
 

*Il giorno seguente*
 

Sentivo la testa appesantirsi sempre più e diverse fitte si susseguirono velocemente. Iniziai ad aprire gli occhi, abituandoli man mano alla luce leggera della stanza. Mi sollevai sedendomi con le gambe incrociate e il lenzuolo accompagnò i miei movimenti. Un’altra fitta alla testa, ma non le diedi ulteriore peso. Focalizzai ai piedi del letto il vestito che indossavo la sera precedente e mi allarmai subito. Non ricordavo granché, anzi non ricordavo quasi nulla. Sentii un braccio circondarmi la vita, anzi il fianco e scivolare giù. Mi allarmai ulteriormente e mi voltai alla mia destra. Zayn dormiva tranquillo come un bambino indifeso. È così dolce e carino quando dorme… ehi fermi tutti… Zayn??? Zayn-Malik-dorme-accanto-a-me??? Cosa cazzo è successo??? E… quanto cazzo ho bevuto??? Mi scostai da lui il necessario e finii per ritrovarmi con il culo per terra, creando un tonfo. Zayn iniziò a masticare parole a caso e lo vidi alzarsi di botto poco dopo. Si girò a destra e a sinistra fin quando non mi vide, allora venne in mio soccorso, porgendomi una mano, che accettai gentilmente.
“Cosa cazzo mi hai fatto?” chiesi una volta in piedi acida, come sempre.
“Buongiorno anche a te!!” rispose con voce impastata e rauca, dopo aver accennato una fragorosa risata.
“Ripeto cosa cazzo mi hai fatto?” chiesi nuovamente, dato che non mi aveva risposto.
“Niente!” affermò alzando le mani in aria, discolpandosi. “Cioè… niente che non mi abbia chiesto tu!” aggiunse poi.
“E-e… cosa ti avrei chiesto?” chiesi senza nascondere la mia preoccupazione.
“Hai fatto un bel lavoretto, e il fatto che tu l’abbia fatto di tua volontà è stato fantastico!” disse con fare soddisfatto e ammirato. Cosa cazzo ho fatto?? Non.Berrò.Mai.Più.
“Cosa?” chiesi ancora più preoccupata.
“No, scherzavo… ti sei addormentata e ti ho messa a letto!” rispose con naturalezza.
“Zayn Jawaad Malik! Sei un grandissimo e fottutissimo coglione!!!” affermai alzando il mio tono di voce, lo avevo buttato sul letto e c’ero salita a cavalcioni sopra, schiaffeggiandolo giocosamente. Iniziò a ridere e io non riuscii a trattenermi, seguendolo. Dopo un po’ di tempo passato a ridere afferrò con forza i miei fianchi e ribaltò la situazione. Guardandomi intensamente negli occhi e tenendomi saldamente.
“Io però preferisco stare sopra!” disse con fare malizioso, con tanto d’occhiolino. Sorrisi beffarda reputandolo, ahimè, senza speranze.
“Il solito Malik!” commentai fra me e me, come se non mi potesse sentire. Si alzò sprezzante da me e si sedette ai piedi del letto.
“Che vorresti fare allora?” chiese come se non ci fosse altra alternativa che farlo.
“Innanzitutto capire cosa è successo durante la serata e poi tornare a casa!” risposi convinta.
“Te lo dico solo se ti posso offrire un caffe!” affermò sicuro di sé.
“Che fai adesso, ricatti?” chiesi ironica, mostrando quel dannato sorriso che non ne voleva sapere di andarsene.
“Se serve…” rispose lui facendo spallucce. “Quindi?” chiese attendendo una risposta.
“No!” pronunciai sicura della mia scelta.
“Dai non ti ho mica proposto di scopare… è solo un caffe!” disse iniziando a delirare e gesticolando senza alcun motivo.
 
 

Ehi Bellissime!!!
Come state??? Innanzitutto SCUSA SCUSA SCUSA. Scusatemi infinitamente per aver detto che aggiornavo e non l’ho fatto… speravo tanto di rifarmi con questo capitolo… ma sicuramente è corto e privo di contenuti allettanti… spero tanto di non perdervi… leggo le altre fan fiction e mi chiedo come fanno le altre a scrivere storie così belle… mentre io non so programmare nemmeno un capitolo che dieci minuti dopo sto scrivendo cose che non centrano assolutamente niente con quello che avevo in mente… scusatemi tantissimo per l’attesa… mi farò perdonare a breve… mi devo velocemente muovere il culo e portarmi avanti con i capitoli, comunque bando alle ciance… che ne pensate?? Cosa farà Emily secondo voi?? Avete consigli? Idee??? Come sempre sapete che ci tengo a sapere i vostri pareri!! Bacioniiiii… <3 :*

 
  
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