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Autore: DirtyWriter    10/09/2008    7 recensioni
Akagi era disperato: non uno, non due... MA QUATTRO INSUFFICIENTI!
E tutto questo quando erano ormai ad un passo dalla realizzazione di un sogno! Avevano solo tre settimane per salvare la squadra, ovvero far passare a Miyagi, Mitsui, Rukawa e Sakuragi il dannato test di recupero... Poi c'erano anche da fare gli allenamenti e con il solo aiuto di Ayako e Kogure non ce l'avrebbe potuta fare.
Non c'era scelta, doveva chiedere a lei. Anche se era l'ultima cosa al mondo che avrebbe voluto fare...
(Rating arancione dovuto esclusivamente al capitolo 27)
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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A Nagano, quella mattina, il tempo era nuvoloso. Si stava preparando un bel temporale estivo che avrebbe abbassato le temperature e, probabilmente, rinfrescato le idee di tutti quanti.
Quella luce soffusa ed ovattata sembrava perfetta per illuminare la scena della partenza delle due “collaboratrici” dello Shohoku Basket Team.
Prima di iniziare a studiare, l’intera squadra le aveva accompagnate alla fermata dell’autobus che le avrebbe riportate a Yokohama. Così, una volta caricate le borse, erano iniziati i saluti.
Rei aveva riassunto, seppur in toni decisamente più moderati, il suo contegno da Ice-aki. Tutto sommato non le dispiaceva il fatto che gli altri la temessero e rispettassero, perciò si era limitata a cordiali strette di mano correlate da sorrisi di incoraggiamento e parole di sostegno. L’unico gesto affettuoso, ovvero una pacca sulla spalla, lo riservò per Kakuta che per poco non si fece prendere da un ictus per l’orgoglio!
Certamente aveva salutato Ayako con molto più trasporto, addirittura abbracciandola. In fondo la ragazza più giovane sapeva parecchie cose su di lei, ormai, e tutto sommato si era rivelata una buona ascoltatrice, una persona equilibrata e, perché no, una discreta amica. Le si era affezionata e sapeva già che in un certo senso, la sua presenza le sarebbe mancata.
Anche lei, tuttavia, non aveva potuto esimersi di provare una stretta allo stomaco, mentre, salendo sul pullman i suoi occhi avevano incontrato prima quelli di Akagi, carichi di nuova decisione, e poi quelli di Mitsui, carichi di promesse. Era stata colta da un brivido, che subito aveva scacciato. Poi aveva alzato la mano e salutato tutti.
Ovviamente, si era avuto il canonico momento di panico quando Sakuragi si era avvicinato a Mayumi per porgerle i suoi “omaggi” prima che si separassero.
Scene da delirio post atomico. Vennero tirati in causa parecchi santi, gente morta, problemi di salute, il buco dell’ozono, il prodotto interno lordo della Malesia e tutta un’altra serie di scuse inconsulte. Il povero Hanamichi era disperato, sembrava proprio non farsi una ragione del fatto che la sua equinottera saltellante lo stesse abbandonando tra i monti, solo ed incompreso.
Quando finalmente riuscirono a scollargli la belva di dosso, la cestista aveva salutato il resto della squadra calorosamente. Voleva bene a quei ragazzi e non si vergognavi di dimostrarlo. Addirittura si era arrischiata a dare un pugno cameratesco sulla spalla di Akagi, che l’aveva gelata con uno sguardo severo. Tuttavia lei non si era scomposta di una virgola e gli aveva riso in faccia, salutandolo con la mano.
Chiaramente l’unico a cui non rivolse nemmeno uno sguardo fu Rukawa, il quale si era adeguato perfettamente alla situazione. Se possibile, i due sembravano odiarsi più di prima, a dispetto dell’incontro rovente che avevano avuto solo poche ore addietro. Evidentemente la matricola non doveva aver preso bene il modo in cui Mayumi aveva messo fine alla loro “gara”, e nei suoi occhi scintillava una luce rabbiosa che, però, solo la ragazza colse. Agli altri sembrò solo completamente disinteressato alla partenza delle due, sicché non diedero peso al fatto che, pur avendo concesso ad Hosaki un mezzo mugugno biascicato in segno di commiato, non avesse degnato l’altra ragazza nemmeno di uno sguardo.
Così, dopo molte raccomandazioni e rimandi ad incontri futuri entro i prossimi quindici giorni, il pullman che aveva a bordo le due si era messo in viaggio.

 
Il paesaggio naturale delle montagne giapponesi scorreva veloce davanti agli occhi di Mayumi.
Erano partite ormai da quasi tre ore, ed in quel lasso di tempo l’unica cosa che aveva potuto fare era stata guardare fuori dal finestrino. E questo non perché non avesse delle riviste o perché le si fosse scaricato l’I-pod…
La verità era che avrebbe voluto chiacchierare con Rei e invece, a quanto pareva, l’amica aveva avuto un attacco di amnesia acuta, per cui sembrava non sapere chi lei fosse. Questo comportava automaticamente che da quasi dodici ore non le rivolgeva la parola.
Sbuffò, guardandola con la coda dell’occhio.
-Hai intenzione di continuare con questa sceneggiata ancora per molto? Riuscissi a capire che t’ho fatto, poi…- borbottò, senza voltarsi.
Rei finse di non sentirla per la miliardesima volta e continuò a leggere il suo libro con aria presa ed interessata.
Mayumi, a quel punto, perse la pazienza. Si volse di botto verso l’amica e, con occhi saettanti, la interpellò furente.
-Lo sai, vero, che quando fai così sei la regina delle stronze? Guarda che nemmeno tu sei perfetta, tesoro mio! Se dovessi mettermi a fare un elenco di tutte le stupidaggini che hai fatto tu negli ultimi anni, ci tirerei su un’enciclopedia universale!-.
Rei si grattò lievemente un orecchio, poi le lanciò una falsissima occhiatina confusa.
-Prego, scusami? Dicevi?-.
L’amica sbarrò gli occhi.
-Non ti permetto di assumere questo atteggiamento bigotto con me, Rei! È da ieri sera, quando ti ho raccontato quella cosa, che hai messo questo muso assurdo e non mi parli… Che problema hai?- furoreggiò, risentita.
Gli occhi di Rei si spostarono con una lentezza esasperante dal libro al volto di Mayumi. Erano due sottilissime fessure, dalle quali si poteva quasi intravedere lo scintillìo iracondo delle iridi scure.
-Che problema ho? Mayumi, evidentemente non è ben chiaro neanche a te quello che è successo ieri sera, e la cosa mi preoccupa alquanto dal momento che eri presente! Sicché te lo spiegherò io, che ero assente ma forse un po’ più partecipe a me stessa, con parole semplici e coincise: ti sei scopata Rukawa in palestra, e lo hai mollato lì con i gioielli di famiglia al vento!!!-.
Si susseguirono uno sbuffo e uno sguardo seccato.
-E con ciò? Che sarà mai? Anche tu ti sei imboscata un paio di volte e ti sei chiusa in camera con…-.
-MAYUMI!-.
-Non alzare la voce! Tanto più che mi fai la predica proprio tu, che sei innamorata di uno e flirti con un altro!-.
Rei divenne paonazza, poi sibilò -Vorrei farti presente, mia cara, che non è vera un’ H di quello che stai blaterando…-.
-A no?!- la sfidò l’amica.
L’atleta distolse lo sguardo. Forse aveva parlato a sproposito, ma in quel momento non si stava parlando realmente di lei.
-Mayumi, mi sorprende il fatto che tu non stia capendo i motivi per cui ce l’ho con te…-.
-Ah, i motivi!! Allora ce n’è più d’uno! Andiamo bene! Bhè, aspetti che ti debba tirare giù tutto il calendario, per spiegarmeli?!- si risentì la cestista.
Rei sospirò.
-Come vuoi. In fondo hai ragione, non ha senso che io ti tenga il muso…-.
-Ecco brava! Talking, Ablare, Parler, Spiken… Parlare!- fece Mayumi, esibendosi in uno dei suoi soliti teatrini verbali.
La faccia di Rei si deformò in un broncio singolare, che sapeva di contrarietà e seccatura.
-Ok, come vuoi. Da dove comincerò, allora? Forse sarebbe il caso di iniziare dal fatto che, magari, dopo questa tua performance stile “Pornodiva Agonistica” c’è il rischio che la sottoscritta possa perdere di credibilità! Cacchio, Mayumi, ero andata là per aiutarli nelle materie in cui erano rimasti indietro, per dare loro l’esempio! Cos’è, t’eri accorta che Rukawa arrancava un po’ in Educazione Sessuale ed allora il tuo spirito di Wonder Teacher ha preso il sopravvento?! Pensa che figura meschina…-.
Gli occhi dell’amica erano due spifferi da cui usciva una bufera gelida.
-Come ti permetti? Ti stai mettendo sul piedistallo con me, Rei?! Lo sai perfettamente che questo giochetto lo puoi fare con tutto il resto del mondo, ma non con la sottoscritta! Vuoi che ti chieda scusa per aver macchiato la tua candida immagine di Donna Imbattibile? Piuttosto mi trancio le dita dei piedi con le cesoie!-.
Aveva alzato un po’ troppo il volume, così buona parte degli altri passeggeri sul pullman si era girata a guardarle, incuriosita.
-Bhè, che avete da guardare tutti? Non avete mai visto un litigio tra innamorate? Eh?! Bigotti del cavolo!- strepitò Mayumi, girandosi di scatto e piazzando una sguardo  iroso su tutti coloro che le stavano fissando.
Si rimise al suo posto e notò che Rei se la rideva sotto i baffi.
-E tu che ti ridi? Guarda che gira che ti rigira è sempre colpa tua se faccio queste figure del cacchio volante!-.
E così dicendo, la moretta mise il muso con tanto di braccia conserte e collo incassato nelle spalle.
Rei si asciugò una lacrima.
-Si, certo, come no… Perché nella tua testa ci sono io a suggerirti queste frasi da avan-spettacolo di quart’ordine vero? Oddio, mi farai morire dal ridere, un giorno di questi…-.
Mayumi si rilassò, tuttavia il suo viso era ancora ombrato dalla serietà.
-Fatto sta, cara Rei, che questa cosa non si risolve certo con l’averti fatto ridere! Ti rendi conto? Non solo non mi rivolgi la parola da più di mezza giornata, ma ora mi fai anche la predica perché ti ho rovinato la reputazione! Non me lo sarei mai aspettata da te, una cosa simile!-.
L’amica la fissò negli occhi, inizialmente senza parlare. Stava cercando di capire esattamente cosa dovesse dirle in quel momento. Poi sospirò.
-Ok, May, ok… Hai ragione, non mi sono regolata. Ma tu sai anche come sono fatta, vero?-.
-Sei fatta male!- la rimproverò l’altra.
-Probabilmente si… Sai, essere figlia di una donnetta senza spina dorsale e di un ubriacone omicida a volte porta a non avere proprio tutte le rotelle a posto, o no?- disse, simulando una domanda che non era ben chiaro se fosse rivolta all’altra o a se stessa.
Riuscì comunque a far sentire Mayumi piccola come un granello di polvere.
-Lo sai che non intendevo questo…- mugugnò senza guardarla in faccia.
Rei sbuffò, poi fece una smorfia interdetta.
-Lo so che non intendevi questo, ed io ho gonfiato la cosa per vendicarmi dell’alzata di prima… Dai, seriemente… Ho esagerato a non parlarti tutto quel tempo, Mayumi, ma devi capire che ci sono delle cose di te che proprio non riesco a mandare giù. Tra cui, e forse per prima, questa!- esclamò.
-È così allucinante, per te, pensare che la tua immagine possa essere infangata anche solo un pochino? Diavolo, ci sono andata io con Rukawa, mica tu, poi!- si agitò Mayumi, che ancora non aveva inquadrato la situazione.
L’amica la guardò in modo contrito, scuotendo la testa.
-No, May, non ci siamo… Lo vedi? È vero che io ti ho fuorviato con il mio atteggiamento di ripicca… Ma, francamente, me ne strafrego della mia reputazione!!! Dopo tutto quello che è successo a Nagano più che mai!!!-.
Gli occhi di Mayumi si persero. Era confusa, non capiva dove l’altra volesse realmente arrivare. Poi un pensiero la colse, ed in un secondo ebbe perfettamente chiara la situazione. Adesso sapeva cosa aveva tanto colpito Rei da spingerla a non parlarle…
-Ti prego Rei, ti supplico! Non mi va di…-.
-Non ti va cosa? Senti Mayumi, non stiamo qui a prenderci in giro come se fossero due giorni che ci conosciamo! Tra l’altro vorrei ricordarti che le volte in cui tu mi hai costretta a parlare di cose che mi erano sgradite non si contano esattamente sulla punta delle dita! Perciò questa volta non farà eccezione… Cambiano solo le parti!- fece l’atleta, assestando un colpo diretto.
Cadde un brevissimo silenzio, durante il quale le due ragazze si studiarono come fanno due avversari durante una gara. Soltanto che non v’era agonismo tra le due, solo la consapevolezza di chi vede qualcuno fare un errore e quella di chi lo compie e non vuole sentirselo dire.
Poi Rei parlò di nuovo.
-Mayumi, lo sai che ti voglio bene, no? E sai anche, come lo so io, che non puoi continuare in questo modo…-.
-Non so a cosa ti riferisci…- bisbigliò di rimando l’altra, abbassando lo sguardo.
-Ah no?! Vuoi dirmi che non sai che mi sto riferendo al fatto che gli ultimi incontri ravvicinati che hai avuto con dei ragazzi sembrano la copia sputata di questo tuo “Porno Teatrino” con quel vanesio di Rukawa?-.
-E anche se fosse?- tentò Mayumi, simulando indifferenza.
La faccia di Rei nel giro di pochissimi istanti passò dall’ironico al furente. Mayumi sentì un’inattesa morsa ferrea serrarle il braccio e si ritrovò faccia a faccia con due pozze scure che ribollivano di irritazione. La voce le carezzò l’orecchio come il sibilo di una lama.
-E anche se fosse, Mayumi Ashida?! Qui non siamo davanti a un “se fosse”, ma ad un “è”! Sei preoccupante, lo sai? Credi davvero che sarei riuscita ancora per molto a fare finta di niente con te? La verità è che, ora che mi sono liberata dal peso che mi schiacciava il cervello, mi posso preoccupare anche di te e della piega allucinante che sta prendendo la tua vita!- sentenziò Rei, strattonandola.
I loro occhi si incontrarono. Furia ribelle contro calma colpevole. Mayumi sapeva esattamente a cosa si riferisse la sua amica, ma come sempre preferiva seppellire il problema che la faceva soffrire, piuttosto che fargli prendere corpo e dargli movimento.
Rei non si fermò, anzi: procedette come una schiacciasassi, battendo il ferro finché era caldo. Era una vita che Mayumi faceva così con lei, ed il fatto di abusare così tanto della pazienza e del tempo della sua amica l’aveva sempre fatta soffrire. Ma ora era tutto diverso. Ora i suoi orizzonti erano aperti di nuovo e si sentiva pronta a prendere davvero il suo posto nel mondo.
Ora era il momento di fare quello che doveva, ma che non era riuscita per troppo tempo.
-Io sto bene, Rei… Non c’è nessun problema!- disse l’amica, cercando di essere il più convincente possibile.
-BASTA MAYUMI! Sono tre anni che questa farsa va avanti! Prima ero troppo fragile per potermi sobbarcare anche un problema altrui, ma adesso sono stanca di vedere te che riesci a mentire anche a te stessa, guardandoti negli occhi allo specchio!!! Porca miseria!  Ma davvero ti sta bene avere diciotto anni ed essere completamente terrorizzata dall’amore, tanto da non voler neppure vivere qualcosa che ci assomigli?!-.
-Non è vero! Semplicemente io sono uno spirito libero, non voglio legami e al grande amore non ho mai creduto…-.
Di nuovo il viso di Rei si piazzò a mezzo centimetro dal suo.
-Finiscila di trattarmi con condiscendenza, May… Abbiamo vissuto fianco a fianco come fossimo sorelle, negli ultimi sei anni. Proprio a me vieni a raccontare di essere quella che non sei? Mi viene da ridere se penso a quanto mi hai criticata per essermi costruita un personaggio fasullo per proteggermi, quando anche tu in realtà hai fatto lo stesso! Tu credi che io abbia dimenticato tutto, perché troppo presa dai miei problemi, ma non è così cara mia! Non ho dimenticato la ragazzina romantica e dolce che sognava il principe azzurro, l’happy end con tanto di bacio sotto le stelle, il fare l’amore con la persona che si ama… Eri tu quella ragazzina, Mayumi!-.
L’altra sentì una fitta potentissima alla bocca dello stomaco. Era vero, l’aveva sempre saputo. Ma di certo era molto più semplice fare finta che quella realtà non fosse mai esistita, piuttosto che accettare il fatto di averla cancellata per paura di soffrire. Ancora.
Sentì la voce di Rei prima della mano che le si poggiò delicatamente sulla sua.
-Senti tesoro… Non credi che sia arrivato il momento di parlarne una volta per tutte? Non voglio credere che anche a te stia bene questo ruolo di fatalona facilona che ti sei imposta… Dai…-.
Sospirò e ammise finalmente con se stessa che il tempo di tirar fuori tutto era ormai arrivato.
-Da dove vuoi che cominci? Ma si, domanda idiota… Cominciamo dalla causa scatenante… Da Satoshi Roito…-.
Maledetto bastardo…pensò Rei, quando quel nome rivenne fuori dopo tutto quel tempo.
Satoshi era il famoso primo amore di Mayumi. Stettero insieme per un anno intero, quello che coincise per lei con la terza media. La ragazza era pazza di lui dal primo giorno in cui l’aveva visto, ovvero quando era andata con i suoi in vacanza al mare durante le vacanze estive del secondo anno. Erano diventati amici per caso, giocando a beach volley, ed avevano scoperto di essere entrambi di Yokohama. Era un ragazzo dall’indiscutibile fascino: occhi verdi, capelli ricci e neri, alto e dal fisico statuario. Giovava a calcio ed era il portiere della squadra della sua scuola. Era simpatico, sveglio ed estremamente vitale. Il suo sorriso, diceva sempre Mayumi, avrebbe potuto invertire il corso delle cascate del Niagara.
Tornati in città avevano continuato a sentirsi e a vedersi per parecchio tempo, ma senza che tra loro succedesse nulla. Più Mayumi lo frequentava e più se ne innamorava. L’anno scolastico finì e cominciò quello nuovo. Per la ragazza era iniziato l’ultimo anno delle medie, mentre Satoshi si era iscritto alla scuola superiore del Takezono. Proprio in quel periodo, lui si era dichiarato e quindi i due si erano messi insieme definitivamente.
Mayumi non ne parlava mai troppo spesso, e Rei sapeva che lo faceva solo per non mettere lei in difficoltà. Però vedeva la luce di felicità che sprigionava dagli occhi dell’amica, e questo la rassicurava sul fatto che era soddisfatta e profondamente innamorata di quel ragazzo che, a quanto pareva, lo era altrettanto di lei.
-Perché non sei mai voluta andare a fondo di questa cosa, May? Sono tre anni che fai finta che non sia successo niente…-.
Inizialmente la ragazza tacque, ad occhi bassi. Poi sollevò il viso e, finalmente, parlò.
-Satoshi mi ha… Cambiata. In tutti i sensi. È vero, ero romantica e sognatrice, e lui mi ha reso ancora più in quel modo! Era perfetto… Mi ha fatto innamorare come una stupida, mi ha fatto credere che l’amore vero esiste e che per ogni principessa c’è il principe giusto… E poi…-.
Nuovo silenzio affranto, una cosa piuttosto inusuale per lei.
E poi c’è stata la mia rottura con Akagi, la mia crisi… Il periodo che non mi hai lasciata sola un attimo… Satoshi Roito, se mai riuscirò a metterti le mani addosso…riflettè Rei.
Satoshi, nel periodo in cui Mayumi era stata accanto a lei per aiutarla a superare quel momento terribile, era diventato insofferente, ed era cambiato. Per tutte le vacanze invernali sembrava essere sparito… Poi, un bel giorno, pensò bene di mollare Mayumi su due piedi, accusandola di averlo trascurato, di non volerlo più, di essere cambiata. La ragazza era caduta dalle nuvole ed aveva cercato di spiegargli la situazione. Non ci fu verso di farlo ragionare. La lasciò senza ulteriori parole.
Un paio di giorni dopo, durante cui Mayumi s’era chiusa in un mutismo lacerante, andando a fare la spesa li aveva visti: Satoshi era mano nella mano con una ragazzina dai capelli variopinti, bassina e magrolina, dal trucco pesante e l’aria svanita. Dalla vista all’aggressione pubblica non passarono che pochissimi secondi. Una lite furiosa ne seguì, finché tutta la verità non venne a galla: Satoshi era già un mese che frequentava quella tale Kaiko, periodo in cui Mayumi era troppo presa dai casini di Rei per accorgersi che qualcosa nel suo ragazzo stava cambiando.
La ragazza gli aveva dato del pazzo furioso, dell’egoista e dell’immaturo, ma nonostante ciò fu Satoshi ad avere la meglio su di lei.
–Non sei neanche questo gran che, a letto… La vita vera non è Sole, Cuore e Amore, Ashida… È Sesso, Divertimento e… Sesso!- le disse, per poi girarsi ed andarsene con la bamboletta per cui l’aveva mollata.
Mayumi aveva pianto solo quella sera. Dal giorno seguente era diventata un’altra. Anzi, era sempre lei, allegra, sorridente e gioviale, ma non appena si facesse solo riferimenti a Satoshi… Si cambiava direttamente argomento.
-Quanto sono stata stupida, Rei… Ma che devo fare? Lui sorrideva ed era così meraviglioso! Dannatissimo sorriso…- bisbigliò Mayumi, massaggiandosi gli occhi.
Rei le cinse le spalle con un braccio.
-Senti, May… Ok, è vero, t’ha fregato. Ma le delusioni d’amore capitano a tutti e fanno crescere…-.
-Rei, non posso accettare una filippica proprio da te su quest’argomento…- puntualizzò l’altra, fissandola di sbieco.
L’amica tossicchiò, imbarazzata. In effetti aveva ragione, ma non aveva voglia di mollare.
-Lo so, è vero! Però proprio perché conosco gli effetti devastanti di una cosa del genere, voglio aiutarti! Parlamene, May… Ti prego-.
Un breve silenzio accompagnò i movimenti nervosi di Mayumi.
-Per affermare me stessa e negare quello che mi aveva detto lui…- disse poi, restando con gli occhi fissi sul sedile di fronte.
-Cosa?-.
Finalmente Mayumi tornò a guardare negli occhi Rei.
-Sono i motivi per cui ho smesso di credere all’esistenza dell’amore e per cui conduco una vita sessuale… esotica!- spiegò.
Si fissarono, poi la ragazza proseguì.
-Non voglio più soffrire come ho sofferto per Satoshi… Questo è il motivo per cui non voglio più credere nell’amore… Fa solo star male…-.
-Ma non ti rendi conto che così ti privi anche della parte bella?- si infervorò Rei.
-Certo! Ma non è che si può fare una cernita… Allora elimino tutto il pacchetto e faccio prima!-.
-Ed è sempre per questo motivo che ti butti sempre a capofitto in storie di una sera, o in menage strani e solo sessuali?-.
-No. Quello lo faccio per un altro motivo. Satoshi mi ha umiliata, ricordi? Ha messo in discussione la mia femminilità. Quindi per me il sesso è diventato motivo di rivalsa… Perché mi guardi in quel modo? Credi che ti stia raccontando una palla? Non è così, e te lo dimostra il come sono andate le cose con Rukawa… Lui ha risposto a tutti i miei canoni: figo tanto da essere scopabile, nessun impegno sentimentale ed essenza da vero maschilista bastardo! Il sesso con lui è stata una delle cose più riuscite che abbia mai fatto, al diavolo i due anni che ha in meno…-.
Adesso Mayumi sembrava essere molto più rilassata. Rei comprese che l’amica si era appena levata dallo stomaco un macigno grande come tre anni di silenzio.
La guardò e sorrise dolcemente.
-Era così difficile aprire la tua adorabile boccuccia e parlarne? Siamo dovute arrivare a dodici ore di silenzio per ottenere questo risultato? Certo che sei proprio la peggiore, eh?!- la rimbrottò scherzosamente.
-Umf, da che pulpito…- mugugnò l’altra, di rimando.
-Lo sai che sembravi quasi il tuo Puoi copiare il teamico di letto, ora?- la provocò Rei, con un buffissimo tono sadico.
-E ALLORA!- esplose Mayumi, toccata nel vivo.
Di nuovo tutto il pullman si voltò a guardarle. Rei scoppiò di nuovo a ridere, nascondendosi il viso nella zip della tuta.
-Ti odio, Rei Hosaki…- farfugliò Mayumi, scarlatta in viso.
E ti voglio anche tanto bene, amica mia… Ci proverò a tornare quella di prima…Come stai facendo tu… Insieme ce la possiamo fare! pensò, abbozzando un sorriso.

 
Passarono il resto del viaggio a parlare. Quando finalmente il pullman giunse a destinazione, le ragazze sentivano entrambe che quel viaggio aveva dato nuove sembianze al loro rapporto. Qualcosa era cambiato, tra le montagne di Nagano, le due si sentivano in qualche modo diverse e molto più vicine all’immagine che entrambe avrebbero sempre voluto per se stesse. Tutto sommato erano felici.
Scese dal mezzo, Mayumi si stiracchiò.
-Ah, casa dolce casa! Sono passati solo pochi giorni, ma mi sembra quasi un’eternità! Dai, andiamo a riposarci un po’ e poi… Usciamo! Da domani si riprende la dura vita di tutti i giorni!- fece, sprizzando nuovamente energia ed entusiasmo.
Rei sorrise: la sua amica era davvero sorprendente, tuttavia non poteva impedirsi di pensare che questo ritrovato entusiasmo non fosse altro che il risultato dello sforzo per non gravarle troppo sulle spalle. Scosse la testa. La cosa non le andava a genio, ma sapeva che con il tempo l’avrebbero superata.
-Volentieri, ma prima c’è una cosa che devo fare… Mi accompagni?- chiese, sapendo che l’amica avrebbe capito a cosa si riferiva.
Mayumi la fissò per qualche istante, poi rispose –Certo! Prima il dovere e poi il piacere, Mio Capitano! Andiamo!-.
Presero un autobus, fecero circa otto fermate, poi la metro. Dopodiché si incamminarono.
-Per fortuna che siamo quasi arrivate! Che caldo terribile che fa… Quasi quasi me ne ritorno a Nagano!- blaterò Mayumi, sfoggiando un’andatura da gibbone accaldato.
Rei sghignazzò.
-Certo, diamo la colpa al caldo, ora! Sei una pappamolle, signorina! Non mi capacito di come tu possa essere uno degli atleti più promettenti della prefettura, con questa voglia di vivere che ti ritrovi!-.
L’altra le indirizzò un’occhiataccia omicida e commentò in tono acido –Se non puntualizzi non sei soddisfatta, vero Rei? Comunque sei simpatica come un logorroico depresso!-.
La risata dell’altra proruppe enfaticamente.
-Oddio Mayumi, mi farai morire dal ridere… Comunque siamo arrivate…- concluse Rei, indicando l’edificio di fronte a loro.
Si fermarono di fronte al cancello. Sulla targa opacizzata dalla polvere e dalle intemperie troneggiava la scritta “LICEO SHOHOKU”.
-Certo che più la guardo e più questa scuola mi mette l’ansia… Devi ammettere che è davvero bruttina, eh?- commentò Mayumi , dando di gomito all’altra.
-Bhè, Vostra Maestà, sicuramente non può competere con il complesso in stile ‘800 inglese che compone il Fukuoka! Vogliamo anche aggiungere che al Polo Nord si gela?!- la rimbrottò Rei, stizzita.
-Dio mio, come siamo acide oggi, eh?! Dai, andiamo…- sbuffò Mayumi.
Si incamminarono per il cortile. Passarono davanti all’edificio centrale, dirette verso gli impianti sportivi. Voltarono l’angolo, dirette alla pista podistica, e lì ebbero l’incontro. La sua voce melliflua le raggiunse prima  che potessero vederla.
-Capisci, Haru? Non credo che si possa volere di più dalla vita… Sto frequentando quel figo spaziale del Ryonan, e già questo basterebbe a rendere una ragazza fiera di se stessa! Mettici pure che, con Miss “Non sarai mai al mio livello” fuori dai piedi, ho la strada spianata in squadra… Non che la sua presenza fosse un reale problema… Sono migliore di lei in pista,  e questo è un fatto, ma sapere che non sta lì a fissarmi con quel fare gelido…-.
Mayumi stava già schiumando. Conosceva bene quel tono di voce insopportabile, aveva imparato a distinguerlo quando era andata ad assistere alle gare di Rei. E sapeva anche quale figura le si sarebbe stagliata davanti una volta girato quel dannato angolo. Più di una volta aveva avuto delle schermaglie verbali con quella tizia, e sebbene si conoscessero appena, non la poteva soffrire. Fu così che non riuscì proprio a trattenersi.
-Quanto ci piace di chiacchierare, eh?- esclamò ad alta voce.
Non potè impedirsi di sogghignare in modo trionfante, quando si ritrovarono faccia a faccia con l’espressione smarrita dipinta sul bel viso di quella vipera di Sayuri Kurasawa.
Rei squadrò la ragazza, accompagnata da una sua compagna di classe, da capo a piedi. Sayuri era la quintessenza di tutto ciò che la infastidiva: era bella in modo innaturale ed artefatto, con i suoi capelli meshati di biondo, la pelle diafana perennemente ricoperta da uno strato di trucco steso alla perfezione e una divisa scolastica rimaneggiata in modo da aderirle al corpo come una seconda pelle. Inoltre era frivola, maliziosa, falsa, presuntuosa, melliflua e terribilmente cattiva. Come se non bastasse, poi, era ignorante come un’analfabeta pur atteggiandosi a donna erudita.
La dicotomia tra loro due era stata inevitabile e subitanea. E la cosa che più dava fastidio a Rei era che la ragazza, pur essendo un anno più giovane, non le portava minimamente rispetto, anzi: da subito aveva riconosciuto in lei la sua nemesi ed aveva fatto di tutto per mettersi in competizione.
Rei avrebbe scommesso tutto quello che aveva che se Sayuri avesse saputo di Akagi, pur di farle uno sfregio avrebbe tentato di sedurlo a tutti i costi.
In tre secondi notò l’espressione della ragazza passare dallo sbigottito, al rabbioso, per finire con il finto indifferente. Le apparve più ridicola che mai.
-Thò, il figliol prodigo è tornato, con tanto di guardia del corpo… A cosa dobbiamo tanto onore? La squadra è tornata ed essere degna della tua presenza, Hosaki?- la apostrofò la Kurasawa, fissandosi distrattamente le unghie corte e curate.
Rei vide con la coda dell’occhio Mayumi che stava per partire all’attacco, così le mise subito una mano sul braccio per calmarla. Quando l’amica si volse a guardarla, scosse la testa. Poi rise.
-Ah, Sayuri cara! Devo ammettere che è un vero piacere ritrovarti! Sarà che l’eccessiva tranquillità mi snerva, ho sempre bisogno di una dose di veleno quotidiano! Ed in quanto a questo, il tuo è sempre di ottima qualità! – esclamò ironicamente.
Guardò l’orologio e fece spallucce.
-Oh, ma è molto tardi! Sai, sono venuta per avvertire il coach che riprenderò gli allenamenti con tutte voi domani, e che sono determinata a guidare la squadra alla vittoria dei campionati nazionali. Mi scuserai, vero?- e così dicendo, la aggirò accuratamente e passò avanti.
La faccia di Sayuri si deformò in una smorfia di rabbia.
Mayumi le si fermò accanto, si abbassò verso il suo orecchio.
-Ricomponi i connotati, Kurasawa, altrimenti rendi inutili tutti gli sforzi che fai la mattina quando ti metti lo stucco in faccia…- sibilò, assestando il colpo con malcelata soddisfazione.
I due occhi scuri dell’altre le si posarono addosso, colmi di odio.
-Scherza pure, Ashida… Tanto lo sai che un giorno o l’altro ve la farò pagare, a te e a quell’altra…- mormorò a denti stretti.
Mayumi si era già incamminata, dandole le spalle.
-Intanto paga questo!- disse al alta voce, mostrandole il medio della mano destra.
Provò un momento di pura estasi, quando l’improperio che l’altra le aveva urlato dietro l’avvolse.
Raggiunse Rei, che ormai era arrivata alla porta del Club di atletica.
Si guardarono. Non servì dire niente sull’incontro appena avuto. Semplicemente scoppiarono a ridere.
-Lo sai che prima o poi si vendicherà?!- azzardò Mayumi, asciugandosi una lacrima mentre era ancora scossa dalle risa.
Rei si ricompose.
-Che venisse… La aspetto a braccia aperte!- esclamò, decisa come non mai.
-Vado a parlare con il coach. Mi aspetti qui?-.
-Certo. In bocca al lupo!- disse Mayumi, strizzandole l’occhio.
 

Rei bussò e varcò la soglia senza attendere la risposta.
Un uomo sulla quarantina, con indosso una tuta nera ed un fischietto al collo, era intento a compilare dei fogli. Quando alzò lo sguardo su di lei i suoi occhi brillarono ed il suo volto coperto dalla barba si piegò a formare un sorriso ironico.

-Hosaki! Ma allora sei viva… Ti costava così tanto avvertirmi che saresti sparita per un po’?! Che dovrei fare con te, adesso?- sparò a raffica il coach.
Rei si inchinò subito.
-Mi scusi, coach, ha ragione… La prego di accettare le mie scuse, e di prendere atto che domani ricomincerò gli allenamenti come il resto della squadra…- rispose, mantenendo lo sguardo basso e i pugni stretti.
L’uomo la soppesò, poi si alzò in piedi. La sua voce suonò scettica.
-E perché dovrei farlo senza prendere provvedimenti?-.
La ragazza alzò gli occhi: brillavano di una luce ferina.
-Perché io sono la migliore, e sono pronta a vincere, coach!-.
La risposta fu secca, pronunciata con una voce colma di soddisfazione.
-Bentornata, Hosaki!-.

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Puffoliniiiiiiiiiiiiii!!! Finalmente ce l’ho fattaaaaaaaaa!!!
Stavo davvero disperando di riuscire a postare questo capitolo, ma alla fine ho avuto ragione sia del mio lavoro, che del cap. 28 , che del resto del mondo!!!
(wonder-LightDN vola nei cieli per sgominare il male!).
Scusate per il terrificante ritardo, ma… Meglio tardi che mai, no?!
Non voglio dilungarmi troppo, adesso, spero solo che il capitolo vi sia piaciuto e che stiate già entrando nell’ordine di idee per leggere il prossimo (che spero di riuscire a pubblicare entro 15 giorni… Lavoro permettendo…).
 

Ora veniamo a voi… Vi devo un po’ del mio tempo, quindi cominciamo:

Trilla=  Ma Puffolina! Perché mi sei rimasta così imbarazzata e senza parole, alla fine dello scorso capitolo??? Non ti è piaciuto? Non ha incontrato le tue preferenze o aspettative? Io ero sicura che ti avrebbe aggradata… E di questo capitolo che mi dici? Più sobrio, meno brillante… Ma indubbiamente pieno di nuove informazioni e fatti essenziali… Lo giuro! Ti mando un bacino ed aspetto la tua opinione in merito!

Xamia= Scusami, Love della mia Vita… Lo so che ci ho messo un’eternità a scrivere ‘sto capitolo, ma davvero non ho potuto fare diversamente. Lo sai. Spero solo che incontri la tua approvazione. Certo, non è brillante come tutti gli altri, ma nel complesso non mi dispiace. La mia paura è, in qualche modo, di aver perso la mano alla scrittura, dopo tutto questo tempo che non butto giù qualcosa. Spero di sbagliarmi… Allora, che ne dici delle mie “finezze” narrative? Quando faccio ste cose mi esalto da sola!!! Grazie di Betarmi sempre e comunque, Love mio, il tuo appoggio ed apporto per questa storia è essenziale, lo sai… Ti voglio bene e… Aspetto una recensione chilometrica anche per questo capitolo! Bacione!

 
Eiden= Ma quanto posso ridere, quando leggo le tue recensioni??? Troppo!! Volevo cominciare facendoti (anche se con ANNI LUCE di ritardo) gli auguri per il tuo compleanno! Dai, in qualche modo l’ho festeggiato con te, pubblicando il cap. 27 proprio in quel giorno!! Sono troppo felice che pensi che Mayumi sia figa, e questo perché… Lo penso anche io!!! Scrivere della sua “gara” con Ru è stato allo stesso tempo difficile e divertente… Ma a quanto pare sono riuscita a farvi amare anche questo avvenimento un po’ strano! Uhuhuh… Rukawa pivello è spettacolare! Per quanto riguarda il fatto che per Akagi il treno sia ormai passato… Mhà, in realtà staremo a vedere cosa succederà… D’altro canto, per quanto Mitsui possa piacerle, Rei non riesce a non pensare a quello che prova per il Gory… Cosa succederà nei prossimi 2 capitoli? Intanto fammi sapere cosa ne pensi di questo… Vedrai che non ti deluderò! Tanti baci!

 

Aka_Z= Il Grande Puffo inginocchiato sui ceci chiede umilmente venia al suo MVPuffolin per il ritardo pauroso con cui aggiorna. Riuscirai a perdonare questo Grande Puffo scellerato?! Volevo dirti una cosa, comunque, a proposito dello scorso capitolo: tu sostieni che Akagi, probabilmente si è già reso conto di aver perso Rei. Ma credi davvero che il nostro beneamatissimo Gory si arrenderà così facilmente? E poi mettici anche che i sentimenti di Rei verso di lui non sono così deboli, Mitsui o no… Hihihi… Staremo a vedere. Chiedo venia, cmq, per aver sconvolto il tuo Ego-Yaoista con la scena Hot Ru-yumi!!! Però vedi? Ormai è chiaro che ho accettato lo yaoi implicito tra Hana e Ru… E non mancherò di dimostrarlo, promesso! Lo farò per la tua fedeltà verso la mia ff nonostante non sia Yaoi! Grazie tante per il tuo perpetuo sostegno, e soprattutto per i complimenti che mi fai ogni volta… Sei meravigliosa! Spero di non averti deluso con questo capitolo. Lo so, è fiacchino, ma propedeutico al gran finale… Garantito! Ora ti mando un bacissimo, in attesa della tua opinione sempre graditissima!!!

 

Miss_Chroma= Mariiiiiiiiiii!!! Ciaooooooo!!! Eccomi! Perdono, perdono, perdono, perdono!!! Lo so, sono una ritardataria, ma non lo faccio apposta!!! Colpa del mio capo “Taoka” che mi schiavizza!! Spero tanto, però, che questo capitolo sia valso almeno un po’ l’attesa… Prometto che farò molto di meglio nei prossimi due, anche perché si può sentire già il rullo di tamburi che accompagna il count down alla fine! Bhè… A te non è che debba dire tanto, anche perché la maggior parte delle cose ce le siamo spifferate tra messenger e di persona! Però voglio cogliere l’occasione per ringraziarti per l’ennesima volta… Quello che fai per me ed il sostegno che mi dai sono impareggiabili! Non so proprio se riuscirò a fare abbastanza per sdebitarmi!! Voglio sapere assolutamente la tua opinione su questo nuovo capitolo! Un bacio enorme alla mia artista del cuore!

 

Lady Hypno=  Puffolina cara! Le tue recensioni mi hanno davvero trasformata in una donna pavone! Me ne vado in giro con “la ruota” dandomi un tono da grande fanfic-writer! Me lo potrò mai permettere?? Chissà, ma sono davvero strafelice di suscitare questo entusiasmo in qualcuno… Tu sei davvero la risposta alle mie speranze di scrittrice: il tuo è il trasporto che volevo suscitare nei lettori quando ho cominciato a scrivere questa storia, e l’esserci riuscita mi riempie di orgoglio. Certo, il pensiero di essere vista come “Guru” mi mette molto in imbarazzo, ma come ti ho già detto, se posso aiutarti in qualsiasi modo nella stesura delle tue storie sarà felicissima di farlo! Metto a tua disposizione la mia minuscola esperienza… Tenendo in considerazione che tu sei già brava di tuo! Ti ringrazio anche per le fan art! Non vedo l’ora di vederne delle altre (tuoi impegni permettendo, ovviamente!). Aspetto con ansia il tuo giudizio su questo capitolo… E ti prometto che gli ultimi due saranno anche migliori! Baci baci alla mia Supporter Sfegatata!!!

 

Sere4Ruru= Cara la mia dolcissima Sere, ma ti pare che prima o poi non avrei potuto mettere qualcosa di piccantello?! Immagino, tra l’altro, che la cosa non ti sia nemmeno dispiaciuta più di tanto dato che uno dei due soggetti in questione è proprio il tuo Ru… Certo, porello: l’ho fatto trattare un po’ maluccio… Ma rimane comunque il figaccio che tanto amiamo! Un bacio e… Aspetto commentino per questo capitolo!

 

Shasa= Sarà proprio il caso di dire “Last but not Least”, Grillino della mia vita artistica resuscitata! Voglio cominciare dicendoti una cosa: ringrazio il cielo di avere una lettrice come te. La tua fedeltà alla lettura è stata sconvolgente… Davvero, non pensavo che mi avresti addirittura lasciato una recensione per capitolo! Ti ringrazio tantissimo, ha significato davvero tanto per me!!! Come ti ho già anticipato via e-mail, con te posso ammettere di aver in qualche modo affermato un mio minuscolo successo personale… Ho accontentato il tuo spirito critico, e devo ammettere che è una bella soddisfazione! Calcola che, almeno per lo scorso capitolo, ero terrorizzata per il tuo giudizio… Capirai, il mio Grillino è il giudice supremo! Non vorrei mai contrariarla!! ;)

Dai, dai… Mega giudizio fracassa-ossa anche per questo capitolo. So giù che è moscio rispetto agli ultimi postati, ma sta facendo da battistrada per gli ultimi due… Ora scappo, ma non prima di averti mandato il mio bacio più grande!

 

Ok, Puffolotti miei adoratissimi e amatissimi! Voglio approfittare di questa sede per ringraziare tantissimo anche quelli che, pur non avendo mai recensito la storia, l’hanno comunque letta e seguita.
Primi tra tutti, saluto e mando un bacio a tutti quelli che l’hanno messa tra i preferiti tra cui Bella07, Black_Mad_Haileay, bluesky, Cappychan, Gohan, Kenjina (che per altro apprezzo anche come autrice: brava, mi piacciono le tue storie!), klikka, mik92, norahchan e Scorpyon.
Voglio salutare anche la piccola Scorpy, che sembra essere sparita di nuovo ma alla quale penso sempre con affetto!
E poi un saluto anche a quelli che hanno recensito almeno una volta, come War, Kobe90, Darkness (ma che fine facesti???), Temarisan, Kuji13 (Ti adoro!) e… Dulcis Infundo la pluridecorata, temutissima e Severissima Vestale dello Slam Dunk Yaoi TempleHinao85 (non ho visto più tue bacchettate, quindi presumo di essere migliorata! Kiss-kiss).
Per oggi credo sia tutto… Ecco, giusto un’ultima cosa: ho aggiornato la mia raccolta di Drabbles “Let me Know your secret”… Se vi va un occhiatina ed un commentino sono sempre ben accetti!!
Baci a tutti, Puffoli e… Al prossimo capitolo! I love you all!
Un saluto “ironico” da

LightDN

   
 
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