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Autore: Sisya    10/09/2008    7 recensioni
Ma in fondo non era poi così strano, a pensarci bene.
Doveva aspettarsela una reazione simile da Winry. Dopotutto, si trattava di Edward.
- Piccolo ennesimo esperimento della sottoscritta *O* -
{Edward/Winry, Ling/Lan Fan, RoyAi}
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Lan Fan, Ling Yao, Winry Rockbell
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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  Come due mattine prima, Winry scese in cucina saltando i gradini delle scale a due a due, con un sorriso che andava da un angolo all'altro della bocca. - Winry - tentò di chiamarla Riza non appena la vide, riappoggiando la tazza di caffelatte sul tavolo e seguendola con lo sguardo, un sopracciglio inarcato. Lei si voltò a guardarla, senza smettere di sorridere - Sai, stavo pensando che se si mantiene un tempo così, potremmo fare un picnic tutti insieme, che ne dici, non è una splendida idea? -
- Winry? - tentò di nuovo Riza, esitante.
- Potrei preparare dei panini, prendere la carrozza e-
- Winry! -
- Ah, beh, ovviamente dobbiamo andare a chiamare Edo per -
- Winry, Winry, ascoltami per favore - esclamò Riza bloccandola per le spalle e costringendola a guardarla in faccia - Edward se n'è andato, stamattina all'alba. È tornato a Londra, col primo treno disponibile - Winry rimase impietrita sul posto, gli occhi sbarrati. Incontrò lo sguardo della sorella, sbattendo le palpebre come se qualcuno le avesse appena dato uno schiaffo. - Che che cosa? - riuscì appena a balbettare.

~

Lan Fan non aveva ancora fatto in tempo a mettere piede fuori dalla stanza che avvertì all'istante tutto intorno a sé un insolito trambusto. Foo, sbucato dal chissà dove come suo solito, le lanciò un'occhiata da sotto le folte sopracciglia, ma non disse nulla.
 - Dov'è Sua Altezza? - fu quindi costretta a domandare, con un sospiro - E che diavolo sta succedendo qui, si può sapere? - esclamò poi, incrociando le braccia al petto, irritata, nel vedersi passare davanti una sfilza di signorine ben vestite che la squadrarono da sotto in su con i loro risolini fastidiosi. Lan Fan si rammaricò di aver lasciato tutte quante le armi da taglio in camera.
- Dov'è Sua Altezza? - domandò di nuovo, voltandosi fremente verso Foo.
- Beh, ora è impegnato in un'intensa attività di socializzazione -
Lan Fan lo fissò per qualche secondo, sconcertata.
- eh? -
- Comunque, mi ha appena chiesto di te -
- Ah. Va bene, allora vado da lui -
Ma si bloccò, irrigidendosi, quando vide Ling seduto a gambe incrociate sul divanetto della hall, attorniato da un'altra cerchia di donnine ridacchianti. Si sentì prendere dalla voglia improvvisa di infilarsi a spintoni nel mucchio e prendere il suo amato signore per il collo. Foo le rivolse un'occhiata perplessa. - Ha chiesto di me
per cosa, esattamente? - domandò lei a denti stretti.
- Sua Altezza vorrebbe conoscere il tuo personale parere su alcune delle sue nuove gradevoli conoscenze - rispose Foo, esitante.
- Il mio personale parere è che preferirei non essere coinvolta - Si voltò innervosita e ripercorse il corridoio all'indietro, sbattendosi la porta della camera alle spalle. Poco dopo, Ling si affiancò a Foo, un po' interdetto. - Dov'è finita Lan Fan? Ti avevo detto di chiamarmela per -
- Dice che non vuole essere coinvolta nelle sue beghe sentimentali, Vostra Altezza - replicò Foo con un breve inchino, nascondendo in fretta la faccia dietro la sua immancabile guida.
Ling spalancò gli occhi, sorpreso.
- Le mie …? Eh? Ma che le prende? Beh, forse sarà meglio che vada a cercarla -
- Sia prudente, le donne sono creature piuttosto instabili - Attese che si fosse allontanato, per poi mettersi a ridacchiare di gusto.
- Soprattutto quelle innamorate, Vostra Altezza -

~

Winry guardò fissa la sua immagine riflessa nello specchio, le labbra premute una contro l'altra, gli occhi cerulei un po' appannati e i pugni stretti convulsamente sulla stoffa della camicia da notte. Dietro di lei, in piedi, Riza continuava tranquillamente a passarle la spazzola tra le ciocche bionde, senza fare domande.
Aspettava che fosse lei a cominciare.
- Oh, insomma! - sbottò infine la sorella minore - No, non riesco a capire, per quanto mi sforzi, non ci arrivo! Perché? Perché non me lo ha detto? Perché non mi ha nemmeno salutata? Come ha potuto farmi una cosa del genere? È stato davvero da parte sua, è stato davvero meschino, ecco! -
- Meschino? Ma Win, cosa pretendevi? Che facesse finta di niente? -
- In che senso? -
- Win, come hai potuto rifiutarlo in quel modo? Stavolta proprio non so cosa dirti. Sono io che non riesco a capirti, cosa accidenti ti è preso? -
- Ma di cosa stai parlando? -
- Di Edward. Della sua proposta -
Winry batté le palpebre, corrugando la fronte senza capire.
- Stai … forse parlando di quello stupido scherzo? Te l'ha raccontato? Sì, lo so. Ancora non riesco a capire come abbia fatto a-
Riza sospirò, riappoggiando la spazzola sul ripiano, e si portò una mano sotto il ventre mentre tornava a sedersi sul bordo del letto per riprendere fiato. Sua sorella aveva decisamente bisogno di aprire gli occhi. - Edward non stava affatto scherzando, Win. Lui ti ama. Ti ama davvero. Come come puoi non averlo capito? Insomma, non ti ricordi? Quando eravate bambini veniva ogni giorno in cucina e rubava il cestello dei biscotti per portarteli fino a scuola. Si metteva sempre nei guai per far colpo su di te, inventando scuse su scuse per starti accanto il più possibile. Lui è innamorato di te da sempre, sorellina -
Winry scosse il capo, fissandola incredula.
- Ma no, ti sbagli. Lui è il mio migliore amico, e io io non - Sgranò gli occhi, portandosi una mano alla bocca.
- Forse lui ha smesso di considerarti un'amica tanto tempo fa davvero non hai pensato che fosse serio? Nemmeno per un attimo? -
Lei scosse la testa, disorientata.
- Non lo ami, Winry? Io credevo di sì -
- E perché mai hai creduto una cosa simile? -
- Beh, credo per come lo guardavi. Sai, sorridi sempre di più quando lui ti è attorno, anche se non te ne accorgi. E quando lui era lontano tu ne parlavi continuamente. Per questo, mi ero convinta che ne fossi perdutamente innamorata. Ma evidentemente mi sbagliavo, Win - spiegò Riza con calma, mentre si scioglieva le trecce bionde sotto lo sguardo stupefatto della sorella.
- Ma ma io non lo so come come faccio a capire se ne sono innamorata? Cosa dovrei provare? Io non lo so. Mi sento così confusa, Riza e tu ami Roy, non è vero? Dimmi, ti prego, come hai fatto a capirlo? - esclamò Winry, correndole appresso e sedendosi accanto a lei sul letto. Riza arrossì lievemente, finendo con cura di sciogliersi i capelli prima di risponderle.
- Beh. Ho capito di amare Roy da tante cose, Win. Mi sono semplicemente resa conto di quanto lui contasse per me. Che volevo averlo accanto, che mi faceva sentire bene con la sua semplice presenza -
- Ma non c'è stato un momento preciso in cui lo hai realizzato? -
- Un giorno, qualche anno fa, mentre ero andata a far compere all'emporio, l'ho visto insieme a una ragazza che non conoscevo. Li ho visti sorridere e scherzare, e ci sono rimasta così così male, ecco. Perché lui le stava sorridendo, e in quel momento ho pensato che avrei voluto che sorridesse così solo e soltanto a me -
- E poi? -
- Poi beh, sono tornata subito a casa, di corsa, dimenticandomi persino di comprare quello che mi serviva. Mi sono chiusa in camera mia e ho pianto per tutto il pomeriggio. Ero davvero fuori di me -
- Oh, adesso mi ricordo. Ma mi avevi detto che era perché Audrey si era azzoppata -
Riza sorrise, scuotendo dolcemente la testa.
- Audrey stava benissimo. In realtà ero soltanto gelosa - sospirò - Da morire -
- E poi, dopo, cosa è successo? -
- Gli ho fatto una specie di scenata. Ricorderò per sempre la sua faccia, quando gli ho dato dello stupido e del farfallone davanti a tutti. Pensavo che fosse furioso, che ce l'avesse con me, e che forse non avrebbe voluto parlarmi mai più. Ma il giorno dopo Roy si è presentato alla nostra fattoria, con un mazzo di rose nascosto dietro la schiena. Sorrideva perfino, tutto impacciato .. non l'avevo mai visto così. In quel momento, credo, quando l'ho visto che scappava da una capra per difendere il mio mazzo di fiori, ho capito che ero davvero innamorata di lui. Per cui ho sceso le scale di corsa, ho aperto la porta e gli sono praticamente saltata tra le braccia -
Riza rise al ricordo.
- Sei stata fortunata, sorellona, a trovare uno come Roy. Edo non si presenterebbe mai da me con un mazzo di fiori - constatò Winry con un sospiro affranto. - Ah. Beh, credo credo di no - fece Riza, immaginandosi per un attimo la scena.
Un Edward viola per l'imbarazzo che le sbatteva in mano dei fiori e si allontanava borbottando.
- Ma il fatto è che tu vorresti che lo facesse -
- O dei cioccolatini, mi andrebbero bene lo stesso - fece lei, stringendosi nelle spalle.
- Dimmi una cosa, Win. Quando non è qui, lui ti manca, non è vero? -
Winry abbassò lo sguardo sulla trapunta, intrecciando le dita.
- Mi manca immensamente - rispose, poi sollevò gli occhi sulla sorella, spaesata, come colpita da un'improvvisa consapevolezza - Questo questo significa che sono innamorata di lui, Riza …? -
- Win, non posso certo risponderti io. È una cosa che devi capire da sola. Ora però va a dormire sorellina, si è fatto tardi -
Riza spense la candela, uscendo a passo dondolante dalla stanza.
Winry si rintanò sotto le coperte, stringendo al petto il cuscino con un sospiro.
La finestra semiaperta le ricordò Edward, che ogni tanto, certe notti, quando erano ancora bambini, si arrampicava sulla grondaia e compariva accucciato sul davanzale, a sorpresa, per farla spaventare. Ma forse, solo adesso se ne rendeva conto, era soltanto un pretesto come un altro per starle vicino. Passavano la notte a parlare, e lei gli teneva sempre la mano, anche se lui si rifiutava e borbottava tutto il tempo imbarazzato. Già. Imbarazzato. Probabilmente era innamorato di lei anche a quel tempo.
  Winry arrossì al ricordo, scese dal letto e richiuse le ante della finestra.
Spostò lo sguardo sulla sedia accanto al muro, in penombra, dove aveva gettato arrabbiata la giacca che Edward aveva dimenticato nella fretta della partenza. La prese, stringendosela addosso. Sapeva ancora di lui. Qualcosa luccicò per un attimo nel fondo della tasca.
 Incuriosita, Winry infilò la mano all'interno, ritrovandosi poi a rimirare la piccola fede dorata nel palmo aperto. Crollò in ginocchio, perché le gambe non la ressero più. Con mani tremanti, e la vista annebbiata dalle lacrime, si provò l'anello sull'anulare sinistro.
- Stupida - esclamò rivolta a se stessa, con la voce rotta dal pianto, coprendosi il viso con entrambe le mani - Stupida -

~

La ragazza le rivolse un'occhiata di sottecchi, osservandola con attenzione.
Lan Fan si strinse nelle spalle, distogliendo lo sguardo, a disagio. - Tu lo conosci bene, non è vero? Sei una sua amica. Parlami di lui, ti prego è talmente affascinante, ma è davvero così fantastico come sembra? E .. e pensi che io .. io potrei mai piacergli? -
Lan Fan strinse i pugni, deglutendo. - Se vuole una mia opinione, signorina, io io penso che non dovrebbe sposarlo - balbettò con un sospiro, arricciando di poco le labbra. - E perché mai?! - esclamò quella, stupefatta.

- Non sarebbe un buon marito per lei, ecco cosa intendo. Il mio signore è un egoista, e pensa soltanto a se stesso. Non si prende mai sul serio, e alle volte mi domando come potrà mai essere in grado di diventare un buon re. Inoltre è uno stupido, e le assicuro che una volta sposati, lei passerà senza dubbio la metà del suo tempo a rincorrerlo dappertutto per assicurarsi che non rimanga con la testa incastrata da qualche parte, o che una carrozza non lo investa, o che non cada giù dal parapetto di una nave o chissà cos'altro. E non non riconoscerebbe l'amore nemmeno se questo gli sbattesse contro il naso. Sinceramente, signorina, io credo che farebbe meglio ad andarsene, almeno finché è ancora in tempo -
La giovane pretendente la fissò per qualche secondo, scettica, poi si rialzò in tutta fretta e corse verso la porta, scomparendo indignata in uno svolazzo di sete e profumi costosi. Lan Fan sprofondò contro la sedia con un sospiro, prendendosi la testa pulsante tra le mani. Lo stava deliberatamente ostacolando, e ne era perfettamente consapevole.
Era davvero una persona spregevole.
Il principe non avrebbe mai dovuto riporre la sua fiducia in lei.
Ma cos'altro, cos'altro poteva fare? Aspettare che Ling ne trovasse una abbastanza accettabile e la sposasse? Le venne quasi da piangere. Infatti aveva gli occhi lucidi e la vista appannata, quando una voce ben nota la fece sobbalzare sul posto, congelandole il sangue nelle vene. Ling la stava fissando a braccia incrociate, sulla soglia della porta. Lan Fan alzò di scatto la testa, chiedendosi da quanto tempo fosse rimasto lì fuori ad ascoltare. Fin dall'inizio, a giudicare dalla sua faccia. Non gli aveva mai visto fare un'espressione del genere. Sembrava furioso, incredulo, e deluso.
- Allora è così? È questo che veramente pensi di me? - Lan Fan si sentì morire.
Avrebbe voluto correre da lui piangendo e abbracciarlo forte, dirgli che no, non era vero, che lo amava, lo amava da sempre, e non voleva che sposasse altre che lei. Che per una volta voleva comportarsi anche lei da egoista, e mettere la sua felicità al primo posto, e non sacrificarla per il bene del suo paese. Avrebbe tanto voluto dirgli questo. Ma non lo fece.
Tutto quello che poté fare fu chinare il capo, distrutta.
- Ebbene? - incalzò lui,
- Io sono mortificata - balbettò lei, imponendosi di non piangere.
Non ancora, non davanti a lui. - Rispondimi, è tutto vero? -
- Vostra altezza, io -
- Bene. Capisco - Ling chinò il capo, senza più fissarla - Da adesso in poi, considerati dispensata da ogni tuo incarico riguardante la mia protezione - le lanciò uno sguardo ferito - E io che ti credevo mia amica, Lan Fan -
- Altezza ... -
- Esci da qui, per favore -
Lan Fan si alzò tremante, passandogli accanto, gli occhi offuscati dalle lacrime.
- E non prenderti il disturbo di tornare -



  
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