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Autore: IceQueenJ    05/08/2014    2 recensioni
Bella e Edward si conoscono da quando erano bambini, ma un giorno Bella deve trasferirsi con in genitori in Italia. Passano gli anni e i due continuano a tenersi in contatto, questo grazie alle loro famiglie.
Tutto cambia con una visita inaspettata.
Cosa accadrà quando Edward rivedrà Bella?
Cosa accadrà quando Bella lascerà il suo ragazzo e dopo qualche mese tornerà a Forks a conoscenza di cose che non dovrebbe sapere?
E come reagirá Edward?
Riusciranno a risolvere i loro problemi?
Riusciranno a superare tutte le sfide che gli si presenteranno?
-Questa storia è stata pubblicata anche su Wattpad.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve a tutti! Sono tornata dopo due mesi di assenza o poco meno. Mi dispiace non aver aggiornato prima, ma ho studiato tanto e sto tutt'ora studiando. Mi dispiace non aver aggiornato, ma nei miei momenti liberi ho modificato la storia, anche i capitoli che ho già pubblicato, quindi vi consiglio di rileggerli, perchè ci sono numerose differenze.

Quindi, RILEGGETE I VECCHI CAPITOLI perchè sono stati modificati e spero troviate interessante il capitolo che posterò adesso, perchè questo è stato uno di quelli più complicati da scrivere, almeno dal mio punto di vista. Leggendolo, capirete il perchè.

Spero solo che recensiate, perchè vorrei davvero sapere cosa ne pensate. Mi farebbe immensamente piacere.

Per il resto non ho niente da aggiungere, a parte:

BUONA LETTURA!!!

Capitolo 9: Sorprendenti Novità

Pov Edward

Era da tutta la mattina che Bella mi stava torturando.
Non riuscivo a capire cos’è che la preoccupava così tanto.
Sperai veramente tanto che non ci avesse ripensato.
Ma in fondo perché avrebbe dovuto?
Se l’avesse fatto, non avrebbe esitato a dirlo e poi non avrebbe accettato così tranquillamente che quando saremmo usciti insieme ci sarebbe stato sempre un terzo in comodo. Se non voleva che ci vedessero insieme sicuramente mi avrebbe detto ‘comportiamoci come amici’ e invece non l’aveva fatto. Anzi, mi aveva addirittura baciato davanti a loro, senza preoccuparsene minimamente. In più, mi aveva detto ‘ti amo’.
‘Mi ama’, la mia mente ed io ancora non riusciamo a crederci. Queste due paroline continuano a rimbombare nella mia testa da questa mattina, da quando le ha pronunciate.
Sperai con tutto me stesso che avesse deciso di restare qui. Perché altrimenti già so quale sarà la mia scelta: tornare in Italia con lei e studiare lì. Non voglio che parta senza di me, anzi, a dirla tutta, non voglio che vada più da nessuna parte senza di me. Non le permetterò mai più di allontanarsi da me, mai più.
Okay … ammetto che sono anche un po’ geloso. D’accordo … forse non solo un po’. Sono molto geloso di lei, anzi … gelosissimo.
Chi mi assicura che una volta tornata in Italia, non s’innamorerà di qualcun altro?
D’accordo … Bella non è mai stata quel tipo di ragazza, ma io ho il terrore che qualcuno possa provarci con lei o peggio, farle del male e so che non riuscirei a sopportarlo.
Mesi fa, mi sono ripromesso che non l’avrei fatta soffrire come, invece, ha fatto quell’essere spregevole. Ah se un giorno me lo troverò davanti, non so come mi comporterò. Non avrebbe dovuto trattare la mia piccola in quel modo.
Poi ricordai che stavo aspettando Bella e cercai di calmarmi.
Adesso, infatti, sono seduto sul divano dopo averla vista portare la pulce a letto.
Perso in tutti questi pensieri, non mi ero accorto che era tornata e che mi stava osservando divertita.
“Edward? Stai bene?”.
“Oh, scusa … I – io stavo pensando. Che cosa devi dirmi Bella? Ti prego. Quest’attesa mi sta logorando. Non ce la faccio più”.
“Beh ecco, io … io ho pensato che … magari … potrei restare qui per l’università, così non dovremo separarci, tutto questo naturalmente se sarò ammessa e se i miei genitori mi daranno il permesso. Va bene che non so se saremo ancora insieme per la fine dell’estate, ma voglio con tutto il cuore che tra noi funzioni, perché so che poi sarebbe impossibile tornare ad essere amici e non averti più accanto, mi ucciderebbe”.
“Anch’io voglio che funzioni, ma davvero hai deciso di restare? Tutto qui quello che dovevi dirmi?”, le chiesi non capendo il motivo della sua preoccupazione.
Sono già in relax.
Tutta l’ansia provata, improvvisamente scomparsa.
“No ecco … io … io dovrei dirti un’altra cosa, che però è … come dire … leggermente imbarazzante”.
Arrossì e abbassò il capo.
Fece un respiro profondo e riprese a parlare senza guardarmi.
“Ecco … io … non so da che parte iniziare, ma ecco … da quando ci siamo ritrovati due anni fa, Alice non ha fatto altro che parlarmi dei tuoi trascorsi, non che avessi bisogni di essere messa a conoscenza di queste cose, ma … ecco … è da stamattina che c’è una cosa che …”. Si fermò.
Io continuai a guardarla confuso.
“So che eri abituato a fare un certo tipo di cose con le tue ehm … ragazze e quindi io …”e qui s’interruppe. “Insomma … sai che io e Alice parliamo di tutto e …”.
Oh Dio! Forse ha il terrore che per me sia solo una cosa passeggera.
‘Accidenti a te Alice e alla tua boccaccia!’.
In fondo di cosa mi sorprendo? Sono amiche, parlano di tutto e mia sorella sicuramente le avrà parlato di quanto mi vede diverso. Bella e Alice erano e sono tutt’ora le persone che mi conoscono meglio di tutti.
Una volta Alice mi ha raccontato che Bella pensava che non le volessi più bene.
Che cosa stupida!
Non ho mai pensato neanche per un istante che il mio comportamento distaccato potesse farla stare male. Piuttosto … avrei sofferto io!
“Hey”, le alzai il viso in modo da guardarla negli occhi, anche se lei cercava in tutti i modi di sfuggire al mio sguardo. “Cosa stai cercando di dirmi? Io non ho alcuna intenzione di trattarti in quel modo. Non ti voglio solo per quello. Io ti amo davvero … voglio stare con te, solo con te e se tu non vuoi o non ti senti pronta, per me va bene, lo faremo quando te la sentirai. E comunque sono due anni che … non ho fatto altro che aspettare che tu ti accorgessi di me … Bella, guardami”.
Aveva anche iniziato a mordersi il labbro, segno che era in imbarazzo per quello che doveva dirmi.
“Io vorrei … i – io vorrei … davvero, è solo che, ecco … i – i – i – o non l’ho mai fatto”.
Restai a guardarla senza spiccicare parola.
Le mie mani sul suo viso.
I miei occhi nei suoi.
Cavoli, non ci avevo pensato.
Avevo dato per scontato che l’avesse fatto.
Insomma … è stata due anni con quel tizio, com’è possibile?
Forse è un sogno e sto per svegliarmi. Datemi un pizzicotto, uno schiaffo … qualsiasi cosa.
“T – tu cosa?”.
Stentai a riconoscere la mia voce, per quanto mi uscì stridula.
“So cosa stai pensando. ‘Sei stata con un ragazzo due anni e non l’hai mai fatto con lui? Cosa diavolo c’è che non va in te?’ ”, disse facendo una bizzarra imitazione della mia voce.
In altre circostanze, probabilmente, avrei riso.
“È solo che, sai … non so. Sapevo che un giorno tra noi due, molto probabilmente, sarebbe successo, ma non so come spiegartelo, non c’è mai stato nulla che mi spingesse ad andare oltre. Un paio di volte ci siamo arrivati, ma poi … Stop! Non so dirti perché. Certo, lo desideravo, ma non come voglio te. E in più, quando stavamo insieme non mi faceva provare metà delle sensazioni che ho sempre provato con te. Non so com’è possibile, eppure è così. Ti prego Ed, credimi”.
Vedendo che non rispondevo continuò.
“Ecco lo sapevo, non avrei dovuto dirti niente”.
Non riuscii a resistere dal baciarla.
Come faccio a essere arrabbiato con lei quando mi dice queste cose?
È un … un … non so come descrivere quello che sto provando. È un’emozione incredibile sentirle dire queste cose.
Visto il modo in cui eravamo vicini, non passò molto prima che le mie labbra sfiorassero le sue.
“Bella, non m’importa. Dicevo sul serio prima, quando affermavo che ti avrei aspettato, ti ho aspettata fino ad ora e lo farò anche dopo. Okay … è una notizia scioccante, insomma, mi aspettavo che tu … ma non importa. Lo faremo quando ti sentirai pronta, non voglio metterti fretta. Hai bisogno di fidarti di me e i miei trascorsi … beh, non aiutano per niente”.
“Oh Ed, io vorrei … vorrei davvero, non m’importa del passato, ma io …”.
Ripresi a baciarla.
Non volevo più sentire scuse.
Non volevo più sentire ma e se.
So cosa vuole dirmi, “E’ troppo presto, ho bisogno di tempo, è successo tutto così in fretta”.
I semplici baci che ci stavamo scambiando, diventarono pian piano qualcosa di più profondo, ma non volevo spingermi troppo oltre, e compromettere il nostro equilibrio.
“Mmm Bella”, dissi a un certo punto. “Co – cosa stai facendo?”.
“Pomiciando. Perché? Non ti piace pomiciare?”, disse staccandosi da me e iniziando a ridere per la mia faccia.
“Certo che mi piace, è solo che … beh … ecco, sai …”, abbassai lo sguardo in direzione del mio problema. Se prima era lei a essere imbarazzata, adesso i ruoli si erano invertiti.
Seguì il mio sguardo e iniziò a ridere.
“Ah beh Ed, che ti aspettavi? Non ho mai fatto sesso, ma di certo so che questo è normale quando si … Hahahahah! Oddio dovresti vedere la tua faccia”.
Si mise una mano davanti alla bocca per trattenere le risa, ma non ci riuscì.
Bene, adesso ride anche di me.
Di bene in meglio!
“In realtà … mi piace molto e se vuoi te ne posso dare una dimostrazione prima che il tornado torni all’attacco, ma se non vuoi, pazienza, troverò qualcosa da fare in quest’oretta”, disse provando ad alzarsi dal divano, cosa che non fece, perché la tirai verso di me e la feci cadere tra le mie braccia.
Iniziò a ridere di nuovo e questa volta lo feci anch’io.
“Beh a dirla tutta mi aspettavo che … ma sta tranquilla piccola, anche a me piace molto”.
Ripresi a baciarla.
E’ così bella, è mia ed è così maledettamente bello baciarla ed è mia.
Mia … non riesco ancora a crederci.
Ormai sono ebbro di felicità.
Mi circondò il collo con le braccia per avvicinarmi di più a lei ed io, allo stesso modo, la strinsi a me. Ho sognato tanto le sue labbra, tanto che mi sarei accontentato anche di un solo, singolo bacio.
Quando ci separammo, mise la sua fronte contro la mia.
“Ti amo”.
“Ti amo anch’io”.
Continuammo a baciarci fin quando ci ritrovammo stesi, con lei sotto di me che mi sorrideva ed io che non riuscivo a smettere di guardarla.
Restammo a guardarci.
Quello era il nostro modo di comunicare, lo era sempre stato. Eravamo sempre riusciti a capirci con uno sguardo, e con un po’ di fortuna lo avremmo fatto ancora.
L’avrei amata per sempre, fino alla fine della mia vita.
Mi sarei mai scocciato di lei?
Mi sarei mai scocciato del suo sorriso o del suo modo di parlare?
No, non ne avrei mai avuto abbastanza.

Quando la peste si svegliò, passammo tutto il pomeriggio a giocare con lui. E dopo aver cenato, lo vedemmo addormentarsi sul divano mentre guardavamo il dvd di uno dei suoi cartoni preferiti.
Bella il giorno prima gli aveva promesso che avrebbero guardato Bambi, un cartone che conoscevo anch’io e che era meraviglioso.
Prima che la pulce si addormentasse, però, riuscii a farmi dire da Tommy, perché la scorsa settimana aveva urlato Bambi quando non l’aveva trovata, e fu bello pensare che Bella, come me, adorasse i bambini e ne escogitasse di tutti i colori per farli addormentare tranquilli.
Dopo aver guardato un po’ di tv anche noi, io e la mia Bella salimmo in camera.
“Certo che Thomas ha una grande fantasia, no?”, chiesi a un certo punto.
“Beh sì, anche se questo un po’ mi stupisce. È così piccolo e ricorda tantissime cose di quando era ancora più piccolo di adesso. E sai una cosa? Parla spesso di te. Credo che tu sia il suo idolo, in un certo senso. Ti adora, indiscutibilmente”.
“Davvero? Non me ne sono mai accorto. Certo, è molto legato a me, ma ho sempre pensato che sia perché passiamo un sacco di tempo insieme. È un bambino adorabile e immagina quando tra qualche anno ne avremo uno noi. Sarà bellissimo avere un figlio tutto nostro”, dissi tra me e me sorridendo. Anche se guardando lo sguardo scioccato della mia ragazza, probabilmente, l’avevo detto ad alta voce.
“Co – cosa? Cosa hai detto?”.
‘Sì, l’ho detto. L’ho detto davvero’.
“Bella … io adoro i bambini e in più farò di tutto perché tu non vada via da me, quindi è ovvio che immagini determinate cose, no? Lasciami sognare”.
Mi si fiondò in braccio mandandomi lungo disteso.
Non mi aspettavo di certo una reazione del genere.
“Non credi di correre un po’ troppo? Stiamo insieme da appena un giorno”.
Scrollai le spalle stringendola tra le mie braccia e mi beai della sensazione del suo corpo a contatto con il mio.
‘Questa posizione ha i suoi vantaggi’.
‘Cullen … smettila di fare pensieri sconci. È solo un abbraccio, un semplicissimo normalissimo abbraccio’, intervenne qualcuno nella mia testa.
‘Sta zitta rompiballe! Ho diritto a sognare ogni tanto, no?’.
Bene, adesso inizio a discutere anche con la mia coscienza.
È una cosa buona, vero?
‘Mmm … No, non credo idiota!’.
In tutto il discutere con la mia testa, non mi ero accorto che Bella aveva iniziato a baciarmi in un modo che avrebbe dovuto essere dichiarato illegale.
“Amore … non sai cosa ti farei. Ti salterei letteralmente addosso. Ma ho promesso di aspettare che tu ti senta pronta e non farmi tradire la promessa, così, andiamo a nanna su”, dissi dandole un piccolo schiaffetto sul sedere.
“Oh d’accordo, ma … peccato!”.
Iniziò a contorcersi per liberarsi dal mio abbraccio e così la lasciai libera. Andò in bagno ed io non vedendola tornare mi misi a letto. Sicuramente stava usando tutte quelle creme e cremine che le donne mettono per non far invecchiare la pelle, anche se lei non ne aveva bisogno.
Quando tornò, mi lasciò a bocca aperta.
Mi aspettavo di vederla tornare con il pigiama della sera prima e della scorsa settimana, che era molto più coprente di quello che indossava adesso e che era un pigiama “normale”.
Nessuno avrebbe dovuto vederla così.
Questo completino era mooolto moolto aderente e ed era molto ino ino e potevo intravedere tutto il suo corpo perfetto, e mi rendeva molto geloso. Moolto mooolto geloso!
La vidi sorridere, sicuramente perché si era accorta della mia reazione.
“Edward, chiudi la bocca, stai perdendo bava”, e rise.
“Smettila di prendermi in giro. Già la tua presenza e la tua vicinanza mi creano problemi, figuriamoci vestita così. Come farò a dormire tutta la notte accanto a te senza saltarti addosso, me lo spieghi?”.
“Perché come sono vestita? È solo un semplice pigiama”, disse facendo una faccia indifferente.
“Semplice pigiama? Questo? A me sembra più un attentato alla mia salute, comunque, se vuoi definirlo pigiama, fa pure”.
‘Cazzarola, cazzarola! Come faccio a resistere? Come faccio? Qualcuno lassù mi aiuti!’.
“Hai detto che non volevi toccarmi ed io non sono sicura di volerlo”, disse mettendo il broncio.
“Oh, d’accordo … d’accordo, vieni qua piccola”, dissi allargando le braccia. Lei non si fece pregare un attimo e ci si fiondò.
Ci accoccolammo sul letto e chiacchierammo un po’.
“Dì la verità, lo hai comprato con Alice quel giorno al centro commerciale?”.
“Sì, in effetti. Ero indecisa se comprarlo o meno, poi quando ho pagato, mi sono accorta che Alice lo aveva messo tra i capi da acquistare e quindi l’ho preso”.
“Alice, sempre lei. Non ha nulla di meglio da fare che intromettersi”.
“Già e sai non so perché, ma si era fissata con questo completino. Diceva che avevo attirato gli sguardi di tutti nel negozio e che quindi avrei dovuto assolutamente prenderlo”.
Sbiancai.
Avevo capito perfettamente a cosa si riferiva Alice.
Al mio sguardo.
Sperai che Bella non si accorgesse del mio colorito, perché altrimenti ero nei guai.
“Perché sei diventato pallido? Tutto bene amore?”.
Ecco appunto.
“Sì, tutto bene, è solo che il fatto che tu abbia attirato tutti quegli sguardi mi da fastidio, sai com’è, sono geloso”.
“Oh amore … ma cosa dici? Sai che non devi esserlo. Penso che Alice l’abbia detto solo per convincermi, la conosci”.
‘Fiuuu! Salvato per un soffio. Mamma mia!’.
“Sì, so che non devo esserlo, però lo sono lo stesso, piccola. Non posso farci nulla. Ero geloso prima che non eri la mia ragazza, figuriamo adesso che lo sei”.
“Hahahahah! Sì, lo so, ricordo perfettamente”.
“Adesso che ne dici di dormire un po’? Sono stanchissimo”.
“Oh certo, buona notte amore”.
Mi diede un bacio e si accoccolò meglio tra le mie braccia.
“Buona notte piccola”.
Ci addormentammo così: lei stretta tra le mie braccia ed io che la coccolavo.
Non avrei immaginato serata migliore.
Ne avrei passate altre cinquecento di notti così.
L’avrei aspettata.
Avrei aspettato tutto il tempo necessario.
Mi sarei conquistato la sua fiducia giorno dopo giorno.
Restai a guardarla rilassarsi man mano che il sonno arrivava e poi la vidi sorridere dopo aver sussurrato il mio nome.


Pov Bella

“NO!”.
Mi svegliai da un bellissimo e dolcissimo sogno.
Avevo uno strano timore, nascosto nel profondo della mia psiche, che aveva scatenato il mio incubo.
I miei sensi di colpa tornarono a farsi sentire.
Quando gli avrei detto tutto?
Era un peso enorme e non volevo mentirgli in quel modo, non a lui.
Non meritava questo.
E poi c’è il fatto che, appena quelle foto si diffonderanno, tutti penseranno chissà cosa e io non voglio deludere nessuno, soprattutto non voglio passare per quella che non sono.
Cosa più importante, non voglio che tutti i miei amici pensino che tra me e lui sia successo qualcosa quando ancora stavo con Manu, perché non è affatto così.
Nonostante tutto, gli volevo bene e non sarei mai riuscita a guardarlo negli occhi dopo averlo tradito, come invece aveva fatto lui.
Certo, il mio comportamento nei confronti del mio ormai ex ragazzo era cambiato dopo le vacanze natalizie, ma era una risposta alla sua indifferenza nei miei confronti. Tutti i nostri amici si erano accorti che c’era qualcosa che non andava, ma entrambi continuavamo a fingere, pensando che fosse solamente un periodo.
Non mi ero resa conto, però, che quello che avevo capito durante il mio viaggio a Forks, aveva cambiato il mio cuore.
Solo in questi giorni mi sono resa realmente conto di cosa ho provato nello scoprire cose di Edward che non conoscevo e che invece avrei voluto sapere prima, perché, forse, mi sarei comportata in maniera diversa.
Che cosa sarebbe successo se, due anni fa, mi avesse detto che gli piacevo? Avrei lasciato il mio ex per lui?
Il mio cuore conosceva già la risposta.
In fondo, avevo sempre avuto un debole per Edward.
Quando ero più piccola e immaginavo la mia prima storia, il mio primo bacio, li immaginavo con lui. Non so perché.
Edward è sempre stato il mio eroe.
Il giorno della mia partenza, nonostante avessimo solamente io tre e lui quattro anni, mi promise che se per qualsiasi motivo, avessi avuto bisogno di lui, mi sarebbe bastato chiudere gli occhi e pensare a lui e lui sarebbe venuto da me.
Ricordo ancora quella conversazione fatta da due bambini che si promettono di stare insieme per sempre.

“I giorni in cui ti mancherò tantissimo tantissimo, tu chiudi gli occhi e pensami, io lo farò quando mi mancherai tu. E poi, visto che io sono un maschio e sono forte, quando mi penserai, io verrò da te”.
“Ma Eddy, non puoi venire da me appena ti penso. Non sei mica un mago? E poi, non devi solo attraversare la strada per venire a casa mia. Adesso le nostre case saranno lontano lontano, così lontano che c’è un grande mare tra di loro”.
“Non è vero. Ti dico che verrò da te. Te lo prometto ed io mantengo sempre le promesse. E quando saremo grandi, tu tornerai qui da me e non te ne andrai più, così io e te potremo stare insieme per sempre”.
Lo guardai con gli occhi pieni di lacrime.
“Come nelle favole?”.
“Sì Bells, come nelle favole, però solo se smetti di piangere”.
Mi asciugai le lacrime agli occhi per renderlo fiero di me e lo abbracciai.

“Ti voglio bene, Bells”.
“Ti voglio bene, Eddy”.

Una mano sulla mia spalla mi riportò alla realtà.
“Hey, va tutto bene. Ci sono io qui”, disse.
Ed era vero, lui c’è sempre stato per me.
Non ha mai infranto quella promessa.
Non mi ero accorta che ero ancora tra le sue braccia e che mettendomi seduta, avevo svegliato anche lui.
Scossi la testa convulsamente.
Solo adesso mi rendo conto di quanto siamo davvero legati.
Sono passati diciassette anni, siamo cresciuti, siamo cambiati eppure l’affetto che nutriamo l’uno per l’altra non si è mai affievolito, anzi, la lontananza l’ha rafforzato ancora di più e l’ha fatto crescere e maturare, fino a trasformarlo in quella cosa bellissima chiamata amore.
Ancora mi chiedo il perché della mia stupidità.
Quanta sofferenza ci saremmo risparmiati se lo avessi capito prima?
Io non avrei sofferto per il suo comportamento distaccato e lui non avrebbe sofferto nel vedermi con un altro.
“No, non va affatto bene. Quando quelle foto si diffonderanno, tutti quelli che mi conoscono, penseranno delle cose orribili sul mio conto e non voglio che si pensi che io … che io …”, dissi piangendo.
Come se mi avesse letto nel pensiero, Edward si affrettò a rassicurarmi. “Oh amore, calmati! A me non importa cosa dicono gli altri, a me importa cosa dicono i tuoi occhi o il tuo cuore. Io so quanto sei stata male, ma so anche che l’amore finisce, Bella, lo so. E poi scusa, ma non è stato lui il primo a mettersi con un’altra e trattarti in quel modo? Se degli estranei sono così stupidi da non capirlo, a me non importa. A me importa solo che tu sia felice e ho visto oggi quanto tu ti sia divertita e abbia sorriso. Non sorridevi così da tanto tempo”. Fece una pausa, aspettando che gli rispondessi, ma vedendo che non lo facevo, continuò. “Da quando ti importa cosa pensa la gente? A me importa cosa pensi tu e se questo è un modo per dirmi che ci hai ripensato allora io … io troverò un modo per farti innamorare di me, perché adesso che … che … tu … io non voglio più perderti, adesso che ti ho ritrovata, non voglio più rinunciare a te”.
“No … no, io non voglio, è solo che ho paura, io … io … devo dirti una cosa e …”. Ma ancora una volta fui interrotta da un suo bacio.
Perché? Perché è così difficile dire quelle poche … semplici paroline? Un tempo non avrei fatto fatica a guardarlo negli occhi e a dirgli tutto.
Adesso, invece, lui è così felice e così fiero di me, che ho paura di deluderlo.
“Bene, allora non avere paura, perché ci sono io con te, sarò sempre con te. Saremo per sempre noi, amore. Ricordi la mia promessa? Farò tutto ciò che è in mio potere per mantenerla”.
“Edward, io … io … Oh, Ed, è così assurdo che abbia paura di quello che sento per te?”, dissi beandomi delle sue carezze.
“No, amore, no. E vuoi sapere perché? Perché anch’io provo la stessa cosa, anch’io ho paura dei miei sentimenti, ma non mi nasconderò agli altri. Io ti amo e se tu mi ami davvero, allora non dovrebbe importarti di quello che pensano gli altri”.
“Oh Ed, cosa farei senza di te? Non riesco a crederci, ancora una volta tu … tu stai qui a consolarmi e … e …”, ma lui mi zittì con un bacio.
“Bella, io ti consolerò sempre, questo è quello che voglio fare, d’accordo? L’ho fatto quando eravamo dei bambini, lo farò adesso. E adesso smettila con tutte queste paranoie, io sono stanco ed anche tu”.
“D’accordo, ma vorrei, ecco … mi dispiace, non voglio che dubiti di me”.
“Non preoccuparti, non riesco ad arrabbiarmi con te quando metti su quel musino da cucciolo indifeso e non stavo dubitando … ora dormi piccola, ci sono io”, mi baciò i capelli e iniziò ad accarezzarmi la schiena, fin quando pian piano ci addormentammo.


Bene, eccoci arrivati alla fine del capitolo.

Che ve ne pare?

Spero che vi sia piaciuto e che recensiate in tanti.

Un bacio e a sabato 16 agosto!

Ally :3
   
 
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