05/08/2014
1 recensioni
[the Pregnant Babe and the Junkie]
4. Pezzi di ricordi
Quando Kate gli spiegò che era stata Claire a metterlo al mondo, Aaron fissò a lungo la ragazza bionda dall’aria un po’ stralunata e, non trovando in lei nulla di familiare, si strinse un po’ di più alla donna che si era occupata di lui fin dalla nascita. «Ma sei tu la mia mammina», disse a Kate con tutta l’innocenza del mondo e lei non potè far altro che rivolgere uno sguardo dispiaciuto a Claire, la quale sorrise tristemente.
Non sarebbe stato facile riportare le cose al loro posto.
Quel pomeriggio Aaron chiese di suo padre per un tema scolastico, eppure il primo pensiero di Claire non fu Thomas, il ragazzo che tanti anni prima l’aveva messa incinta e poi se l’era filata da vero codardo, ma Charlie. Il suo Charlie.
«Se vai in soffitta, troverai sicuramente qualcosa di interessante», propose ad Aaron, ora non più il bimbo dolce e paffuto di un tempo, ma un bel ragazzino biondo dall’aria sveglia.
Aaron aveva messo sottosopra la soffitta, ma di suo padre non aveva trovato niente. In compenso la lettera C che campeggiava su un vecchio baule polveroso lo incuriosiva parecchio, dal momento che sua madre – quando parlava di quella fantomatica isola che a lui pareva solo una favola della buonanotte – citava sempre un nome che cominciava con quella lettera e ad Aaron bastava guardare come si illuminavano i suoi grandi occhi azzurri per capire che Charlie era stato l’unico uomo che Claire avesse mai amato.
Quando Claire salì in soffitta, sentì le lacrime pizzicarle gli occhi nel trovare Aaron seduto per terra a maneggiare impacciatamente la vecchia chitarra scordata di Charlie e vari pezzi di ricordi sparsi per tutta la stanza. Riconobbe subito la lista dei cinque momenti più felici della vita di Charlie; più in là, la lista che lei aveva fatto dopo la sua morte e alcune pagine del suo vecchio diario in cui risaltava ovunque il nome di Charlie circondato da cuori e disegnini di famiglie felici. Spostando lo sguardo dall’altro lato della stanza scorse anche testi di canzoni e un disegno fatto da Hurley che rappresentava lei incinta e Charlie che le passava un barattolo di burro d’arachidi invisibile.
«Mamma, sai per caso cosa significano queste due lettere?», proruppe ad un certo punto Aaron, indicando a Claire un grosso anello che aveva trovato nel baule. La donna fissò per pochi secondi la D e la S incise sul cimelio della famiglia Pace, poi sorrise.
«Drive Shaft. Era il nome del gruppo rock di Charlie».
«Forte!», esclamò il ragazzino, poi si infilò l’anello al dito.
Nonostante tutto fosse tornato a posto ormai da anni, ogni tanto Kate faceva visita ad Aaron. In fondo era stata la sua prima mamma e, anche a distanza di anni, per lei sarebbe stato impossibile separarsi da lui. E Claire, nonostante l’insensata, seppur lieve, paura che un giorno Aaron riscegliesse Kate, non poteva che accoglierla a braccia aperte. Era la sua unica vera amica e stare con lei le riportava alla mente l’isola e... Charlie.
Anche quel pomeriggio Kate era andata a trovarla. Claire aspettò che andasse via, poi salì in camera di Aaron e, trovandolo tutto intento a scrivere, sbirciò l’inizio del suo tema.
Nella mia vita posso dire di avere due mamme e due papà.
La mia prima mamma è stata Kate. Si è occupata di me quando ero piccolo. Le voglio molto bene, ma ora per me è più come una zia.
La mia attuale mamma è Claire. È bellissima, la amo. Se non fossi suo figlio me la sposerei.
Il mio papà si chiama Thomas, ma non so dove sia. Forse un giorno lo cercherò.
E poi c’è Charlie. Mamma si innamorò di lui quando lei e gli altri passeggeri del volo Oceanic 815 precipitarono su un’isola deserta. Charlie doveva essere un tipo tosto: era in una rockband. Ora non c’è più, ma credo che mamma lo ami ancora perché dice che ci ha salvati e che dobbiamo tutto a lui.
Ho la sua chitarra e il suo anello. È strano, non so spiegarlo, ma sento di avere uno strano legame con Charlie. Secondo la mamma, se non fosse morto, sarebbe stato contento di occuparsi di me insieme a lei. Un papà che fa la rockstar... i miei compagni sarebbero morti d’invidia.
«Sai, stavo pensando che potrei prendere lezioni di chitarra».
Aaron aveva sollevato lo sguardo e ora la fissava con occhi speranzosi.
«Ti servirà una chitarra nuova. Quella di Chalie è rotta».
«No, voglio quella. La farò aggiustare».
Charlie ed Aaron non avevano alcun legame di sangue, eppure Claire non riuscì a trattenere le lacrime rivedendo negli occhi di suo figlio quelli dell’unico uomo che avesse mai amato.
Note dell'autrice:
Erano giorni che cercavo di terminare questa one shot, ma non avevo idee... oggi ho avuta l'illuminazione e il finale del capitolo si è scritto praticamente da solo *___* l'inizio fa riferimento a quando Claire riesce finalmente ad andare via dall'isola insieme a Kate... secondo me, una volta tornate a casa, non sarà stato facile convincere Aaron che la sua vera mamma è Claire. Spero che ciò che ho scritto sia realistico... io il loro futuro lo immagino così ♥ qui sotto trovate il disegno che ho citato nella storia, ovviamente non fatto da Hurley ma da qualche artista che secondo me è un genio *___*
Grazie a Gohan supremo il migliore che commenta ogni capitolo! Mi farebbe piacere ricevere nuove opinioni :) alla prossima
