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Autore: _Giuls17_    05/08/2014    1 recensioni
E' il compleanno di Clary, ma tutto ciò che noi conosciamo tramite City of Bones, verrà sovvertito dall'arrivo di Valentine Morgenstern a casa di lei, proponendole una dolce e allettante proposta: conoscere il Mondo Invisibile, conoscere suo fratello, conoscere se stessa.
Cosa deciderà di fare Clary? Proseguire sulla retta via o deragliare assieme al padre?
C2: Lei mi ha mentito per tutta la mia vita, non mi ha mai raccontato la verità, né su mio padre né su mio fratello.
C3:Clary, tu sei mia sorella e io non ti posso solo volere bene, a modo mio io ti amo...
C10:-Clarissa!- Jonathan si girò e urlò il nome verso il lago, come se lei potesse sentirla e solo allora Jace decise di agire e con la spada colpì quel punto sulla schiena
C12: Si girò di lato ed osservò il suo Marchio del parabatai sbiadito, proprio vicino all’orecchio.
C14:-Io…Ho paura, c’è questo rumore, c’è qualcosa dentro la mia testa.-
C18:-Eri morta? Clary come hai potuto tenermelo nascosto ! E tu Jace, che hai da dire?- *
La verità è che mi manchi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Valentine Morgenstern
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Quando perdi la speranza
 
 
Jace era stato considerato da molti uno dei migliori Shadowhunters della sua generazione, assieme ad Alec, il suo parabatai, ma stavolta non aveva idea di come agire.
Una settimana fa gli era stato assegnato l’incarico di cercare quella ragazza, Clary, ma non erano riusciti a trovare neanche un straccio di indizio che li aiutasse a capire.
Era sparita, come se si fosse volatilizzata nel nulla.
-Novità?- chiese Izzy entrando nella sala d’addestramento dell’Istituto e facendo smuovere Jace dalla sua immobilità.
-No, questa ragazza è…-
-Scomparsa?- gli fece eco Alec, -Sì, secondo me non è stata rapita.-
-L’hai sentita la madre.- disse Izzy, prendendo la sua frusta dal braccio.
-Mi sembra fin troppo protettiva e secondo me non riesce a essere obiettiva.-
-Anche Maryse si comporterebbe così se succedesse qualcosa a noi o a Max, e poi ragazzi stiamo parlando di Valentine Morgenstern!-
-Tutti sanno chi è.-
-Sì e se ha deciso di cercare adesso sua figlia, vorrà dire che lei è in pericolo.- Jace prese la sua Spada Angelica, senza attivarla, ma non riuscì a ottenere nessuna idea.
-Solo che sicuramente non sono a New York.- continuò.
-Lo stavo pensando anche io, nonostante la comunicazione sia girata non solo fra gli stregoni ma anche tra vampiri e il popolo fatato, nessuno ha visto niente, deve averla portata via.-
-Ma ci deve essere un modo per rintracciarla?-
-Potremo…-
Jace si alzò e andò a prendere altre spade da mettere nella cintura, controllò il suo stilo e prese un pugnale per metterlo nello stivale.
-Che stai facendo?- chiese Alec, alzandosi e andando a seguire il suo parabatai.
-La madre ha fatto il nome di uno stregone, da lui non siamo ancora andati ed è arrivato il momento di presentarsi da Magnus Bane.-
-Jace lui è il Sommo Stregone di Brooklyn, non possiamo presentarci armati a casa sua.- disse Isabelle.
-Lui è famoso per le sue feste, procuriamoci un invito e andiamo, se siamo fortunati lo possiamo incontrare questa sera stessa.-
-Tentar non nuoce.-
-Tu diresti di tutto pur di appoggiarlo nelle sue pazzie!- sbottò la sorella, sistemando nuovamente la frusta.
-Trovati un tuo parabatai.- disse facendole la linguaccia Jace.
Uscirono fuori dalla sala, Jace accelerò il passo, finalmente aveva un idea, finalmente poteva aggrapparsi a qualcosa per cercare Clarissa ma la sua corsa venne fermata, bruscamente, dallo scontro contro un ragazzo appena fuori dal cancello.
-Non dovrebbe vederci.- disse Isabelle, aiutando Jace ad alzarsi.
-E´ un Mondano.-
-Avete notizie di Clary?- chiese il ragazzo sistemandosi gli occhiali, leggermente storti.
-Ci vede.- sentenziò Alec.
-Sì, Jocelyn mi ha spiegato tutto.-
-Ti ha parlato del Mondo Invisibile?! Cioè non dice la verità alla figlia ma a un ragazzo qualunque, sì?-
-Sono il suo migliore amico e mi ha detto che avrei potuto avere delle risposte da voi, se vi avessi visto.-
-Bene, la donna è furba.-
-Scusaci ma non abbiamo capito il tuo nome.-
-Simon, Simon Lewis.-
-Simon vedi noi adesso dobbiamo andare, forse abbiamo una pista e possiamo trovare Clary.-
-Quindi non siete riusciti a trovarla?- chiese leggermente scoraggiato da quell’affermazione.
-No, ma tu ci sei d’intralcio.- disse Jace, spostandolo con un leggero colpo di spala.
-Vengo con voi!-
-No un Mondano non può intromettersi nelle questioni degli Shadowhunters.-
-Ma posso esservi utile, conosco Clary molto bene, potrei aiutarvi.-
-Lasciamolo venire, è disperato.- sussurrò Izzy al fratello e a Jace.
-Isabelle se lo fai venire, è una tua responsabilità.- disse Alec, per spalleggiare Jace.
-Perfetto! Simon vieni con noi!- urlò per poi afferrarlo per il braccio.
-Andiamo da Taki a cercare un invito.-
-Taki?-
-Lascia stare.- disse scoraggiato Jace, sistemò i capelli dietro le orecchie e riprese la sua marcia, avrebbe trovato quella ragazza, a tutti i costi.
 
***
 
Valentine rimase in silenzio, stava osservando qualcosa di davvero bello ai suoi occhi, qualcosa che lo avrebbe aiutato nel suo piano rendendolo perfetto: sua figlia.
Si spostò verso destra per avere una maggiore visuale e rimase piacevolmente sorpreso dai progressi che la ragazza aveva fatto in una settimana, riusciva a tenere una Spada Angelica in mano e a combattere con una certa destrezza, riuscendo quasi a tenere testa a Jonathan, anche se lui sapeva bene la reale forza del figlio e che quello era solo il minimo della sua potenza.
Sarebbe bastata un’altra settimana per renderla pronta, e poi avrebbe potuto dare inizio al suo piano.
Avrebbe rivoluzionato il mondo, dicendo addio al Conclave e agli accordi, avrebbe sterminato tutti i Nascosti e creato il suo mondo.
Sorrise e notò la concentrazione di Clary dalle piccole rughe che si erano formate sulla fronte: era forte, come lui, nonostante Jocelyn l’avesse nascosta dentro di se aveva il sangue dei Morgenstern, della “Stella del Mattino”.
-Perfetto.- disse battendo brevemente le mani.
Sia lei che Jonathan si fermarono e lui notò anche i marchi che la ragazza adesso portava, quello della Vista nella mano, dell’Agilità sul polso, dell’Angelo sulla spalla, la stava trasformando nel guerriero perfetto.
-Potete prendervi una pausa, voglio esaminare i progressi di Clary nel corpo a corpo, tra un po’.-
Vide sua figlia crollare a terra, chiudere gli occhi e inspirare a fondo per recuperare il fiato.
-Padre.-
-Vieni con me.-
Si avviò lentamente verso il bosco per non destare sospetti nel caso cui Clary si fosse alzata e non li avesse visti.
-Procede bene?-
-Si fida di me.-
-Volevo sentire proprio questo, se si fida di te allora farà parte del piano?- Valentine guardò il figlio, con lui aveva fatto un ottimo lavoro, gli occhi neri gli ricordarono quando ancora in grembo aveva fatto bere a Jocelyn il sangue di Demone per ottenere quel capolavoro e Clary non era da meno, anche se con lei aveva usato qualcosa di diverso, ma si rese conto che suo figlio stava guardando la sorella.
-Lo farà, non vuole tornare a casa dalla madre.-
-Non basta.-
-Lo farà perché di me si fida e sa che io la difenderò.-
-Ecco, allora le dovremo spiegare anche perché ci sono degli Shadowhunters sulle sue tracce, a New York.-
-Sono i figli dei Lightwood?-
-C’è anche Jace.- disse Valentine sorridendo.
-Penso di aver trovato il modo per assicurarci la fiducia di Clarissa.-
-Fra una settimana.- sentenziò Valentine, tornando alla casa e trovando ancora sua figlia sdraiata a terra.
-Clary alzati.-
-Certo, papà…- disse senza guardarlo in faccia, ma qualcosa scattò dentro l’uomo.
Si avvicinò e mise le sue mani sulle spalle della figlia, per guardarla negli occhi.
-Sono fiero di te.-
Lei sorrise e lasciò andare la spada per concentrarsi sul corpo a corpo.
-Stavolta ti batto Jonathan.-
-Non contarci troppo, sorella mia.-
-Forza.-
E come ogni volta che lottava con suo fratello Clary si animò, il fuoco dentro di lei iniziò a bruciare sempre più forte e si rese conto di aver preso la scelta giusta, quella era la sua famiglia, loro ci sarebbero stati.
 
***
 
-Dobbiamo veramente vestirci in questo modo?- chiese Simon osservando la camicia che Isabelle stava abbottonando per lui.
-Da Magnus non ci si può andare con gli stracci, lui è uno stregone famoso e le sue feste non sono da meno.-
-Capisco.-
-Non ti preoccupare per Clary, Jace sa quello che fa.-
-Credi molto in lui?-
-Non è mio fratello di sangue, ma io lo reputo tale, gli voglio bene e so che prende a cuore qualsiasi incarico che Hodge gli da, questo non è da meno.-
-Speriamo che trovi Clary.-
-Andiamo.- disse Alec entrando nella stanza della ragazza e spronando i due a uscire.
Jace li condusse senza troppe difficoltà a Brooklyn e riuscirono a individuare la casa tramite le iniziali M.B apposte all’entrata, usò una runa di apertura e guardando per un’ultima volta i suoi compagni entrò dentro.
Li perse di vista troppo velocemente, l’intero posto era pieno di persone, luci, musica e glitter ovunque, venivano anche sparati in aria per travolgere tutti i presenti.
Si mosse velocemente, notò che delle scale conducevano alla parte superiore della casa così decise di tentare, spinse la porta ed entrò dentro ma in poco tempo si sentì oppresso dall’arrendo decisamente ingombrante che vi trovò.
-La festa è di sotto.- disse una voce alle sue spalle.
Jace si voltò ed incontrò degli occhi verdi con pupille a fessure che a Jace ricordarono i gatti, sorrise a se stesso, e identificò in esso Magnus Bane, era alto, indossava una maglia nera a maniche corte e dei jeans, i capelli neri sparati in aria dal gel e il glitter negli occhi.
-Stavo cercando te, Magnus Bane.-
-Di solito gli Shadowhunters non vengono alle mie feste.-
-Ma io ho qualcosa da chiederti.-
-I miei servigi hanno un prezzo.-
-L’Istituto sarà pronto a pagarti se ci aiuti a trovare una persona.-
-Perché dovrei essere interessato?-
-La conosci, si chiama Clarissa Fray o forse dovrei dire Morgenstern?-
-Cosa le è successo?- chiese, facendo un passo avanti verso Jace.
-Suo padre è venuto a prenderla e adesso è scomparsa, noi non riusciamo a trovarla e solo tu puoi aiutarci.-
Magnus rimase in silenzio solo un attimo e poi si voltò scontrandosi quasi con Alec che aveva raggiunto Jace in quel momento.
-Lo faccio gratis per Clary, ma avrò bisogno di qualcosa di suo per rintracciarla.-
-Simon potrebbe dirci che oggetto prendere.-
-Vado io.- disse Jace, uscendo di corsa e raggiungendo Isabelle e il ragazzo che erano rimasti vicino al banco delle bevande.
-Simon dimmi un oggetto cui Clary è particolarmente attaccata.-
-Fammi pensare, il suo blocco da disegno. Perché?-
-Dove abita?-
Simon guardò attentamente il ragazzo davanti a se, era il tipico belloccio che riusciva ad attrarre tutte le ragazze, forse anche Clary se lei lo avesse conosciuto ma adesso la stava aiutando, poteva davvero trovarla e portarla di nuovo a casa, sospirò e dopo avergli detto la via, lo vide sparire così velocemente, che non ebbe nemmeno il tempo di avvertirlo che avrebbe trovato Luke e Jocelyn a casa.
 
***
 
Jace stava nuovamente aprendo il cancello per entrare a casa di Magnus e la prima differenza che notò fu la mancanza di gente, la festa era finita e nonostante fosse leggermente devastato il giardino era abbastanza pulito, salì le scale tenendo stretto il blocco da disegno di Clary, avrebbe voluto non guardare ma dopo che era riuscito a prenderlo entrando dalla finestra non era riuscito a resistere.
Lei era bravissima, i suoi disegni l’avevano sconvolto e piacevolmente sorpreso, e tramite quel blocco la stava conoscendo.
Jace Wayland il sentimentale.
“Penso che la ragazza ti piaccia.”
Non l’ho mai vista è impossibile!
 
-Eccoti.-
Isabelle prese il blocco e in qualche modo Jace si sentì privato di qualcosa che gli apparteneva, di qualcosa a cui teneva.
-Magnus adesso tocca a te.-
Lo stregone prese il blocco, lo esaminò con attenzione e poi lo posò sul tavolo, dove lui si sedette, lo sguardo concentrato sull’oggetto ma non successe niente.
-Non posso rintracciarla.-
-Perché no?- era stato Jace a parlare, sorprendendo tutti anche Simon.
-Non è qui.-
-Lo sappiamo che non è a New York, per questo ci servivi tu.- disse Alec, prendendo il blocco per guardarlo.
-Non intendo qui New York, ma non mi è possibile rintracciarla, suo padre avrà posto delle barriere.-
-Ma almeno è viva?-
-Sembra di sì.-
-Ci proverai ancora?- chiese Alec, porgendo il blocco a Magnus.
-Sì, ve lo prometto. Potrebbe anche apparire, senza che ve ne rendete conto.-
-Speriamo.-
Jace si allontanò dal gruppo e andò a guardare la luna alta nel cielo, erano di nuovo a un punto morto, non avevano altre idee per cercare di localizzarla e il Conclave non aveva ancora mandato nessuna risposta, erano soli.
E Jace non aveva idea di come trovare quella ragazza.
 
***
 
-Hodge ne sei sicuro?-
-Valentine lo sai… Non ti avrei detto di venire qua senza un valido motivo.-
-Lo so, vuoi così tanto la libertà che tradiresti chiunque, oh lo hai già fatto.- sogghignò guardandolo.
-Non riuscirai a farmi sentire in colpa, voglio andare via da questo Istituto e tu sei l’unico modo che ho, Jocelyn non smette di cercarla.-
-Quella donna è sempre stata testarda ma pensavo che il tempo avesse allievato quella parte del suo carattere.-
-Ma Clary sta bene?- tentò di chiedere l’uomo.
-Bene? Mia figlia è a casa sua e sa che quello è il suo posto. Allora?-
-Sua madre mi ha detto che l’ha nascosta da Dorothea, era il posto più sicuro.-
-Penso di aver capito cosa ha fatto Jocelyn, devo solo assicurarmi che anche Clary lo sappia fare, sua madre è sempre stata tanto brava a pitturare.- ironizzò per avviarsi verso il portale.
-Avevi detto che mi avresti liberato.-
-Sì, ma quando avrò la Coppa, per il momento mi serve una spia e tu lo fai tanto bene.- disse scomparendo senza aggiungere altro.
Hodge si sedette pesantemente sulla sedia e scosse la testa, aveva sbagliato tutto nella sua vita ed anche adesso non era riuscito a fare la scelta giusta, aveva scelto ancora Valentine.
Ancora il male.
 
Quando perdi la speranza
 
 
Jace era stato considerato da molti uno dei migliori Shadowhunters della sua generazione, assieme ad Alec, il suo parabatai, ma stavolta non aveva idea di come agire.
Una settimana fa gli era stato assegnato l’incarico di cercare quella ragazza, Clary, ma non erano riusciti a trovare neanche un straccio di indizio che li aiutasse a capire.
Era sparita, come se si fosse volatilizzata nel nulla.
-Novità?- chiese Izzy entrando nella sala d’addestramento dell’Istituto e facendo smuovere Jace dalla sua immobilità.
-No, questa ragazza è…-
-Scomparsa?- gli fece eco Alec, -Sì, secondo me non è stata rapita.-
-L’hai sentita la madre.- disse Izzy, prendendo la sua frusta dal braccio.
-Mi sembra fin troppo protettiva e secondo me non riesce a essere obiettiva.-
-Anche Maryse si comporterebbe così se succedesse qualcosa a noi o a Max, e poi ragazzi stiamo parlando di Valentine Morgenstern!-
-Tutti sanno chi è.-
-Sì e se ha deciso di cercare adesso sua figlia, vorrà dire che lei è in pericolo.- Jace prese la sua Spada Angelica, senza attivarla, ma non riuscì a ottenere nessuna idea.
-Solo che sicuramente non sono a New York.- continuò.
-Lo stavo pensando anche io, nonostante la comunicazione sia girata non solo fra gli stregoni ma anche tra vampiri e il popolo fatato, nessuno ha visto niente, deve averla portata via.-
-Ma ci deve essere un modo per rintracciarla?-
-Potremo…-
Jace si alzò e andò a prendere altre spade da mettere nella cintura, controllò il suo stilo e prese un pugnale per metterlo nello stivale.
-Che stai facendo?- chiese Alec, alzandosi e andando a seguire il suo parabatai.
-La madre ha fatto il nome di uno stregone, da lui non siamo ancora andati ed è arrivato il momento di presentarsi da Magnus Bane.-
-Jace lui è il Sommo Stregone di Brooklyn, non possiamo presentarci armati a casa sua.- disse Isabelle.
-Lui è famoso per le sue feste, procuriamoci un invito e andiamo, se siamo fortunati lo possiamo incontrare questa sera stessa.-
-Tentar non nuoce.-
-Tu diresti di tutto pur di appoggiarlo nelle sue pazzie!- sbottò la sorella, sistemando nuovamente la frusta.
-Trovati un tuo parabatai.- disse facendole la linguaccia Jace.
Uscirono fuori dalla sala, Jace accelerò il passo, finalmente aveva un idea, finalmente poteva aggrapparsi a qualcosa per cercare Clarissa ma la sua corsa venne fermata, bruscamente, dallo scontro contro un ragazzo appena fuori dal cancello.
-Non dovrebbe vederci.- disse Isabelle, aiutando Jace ad alzarsi.
-E´ un Mondano.-
-Avete notizie di Clary?- chiese il ragazzo sistemandosi gli occhiali, leggermente storti.
-Ci vede.- sentenziò Alec.
-Sì, Jocelyn mi ha spiegato tutto.-
-Ti ha parlato del Mondo Invisibile?! Cioè non dice la verità alla figlia ma a un ragazzo qualunque, sì?-
-Sono il suo migliore amico e mi ha detto che avrei potuto avere delle risposte da voi, se vi avessi visto.-
-Bene, la donna è furba.-
-Scusaci ma non abbiamo capito il tuo nome.-
-Simon, Simon Lewis.-
-Simon vedi noi adesso dobbiamo andare, forse abbiamo una pista e possiamo trovare Clary.-
-Quindi non siete riusciti a trovarla?- chiese leggermente scoraggiato da quell’affermazione.
-No, ma tu ci sei d’intralcio.- disse Jace, spostandolo con un leggero colpo di spala.
-Vengo con voi!-
-No un Mondano non può intromettersi nelle questioni degli Shadowhunters.-
-Ma posso esservi utile, conosco Clary molto bene, potrei aiutarvi.-
-Lasciamolo venire, è disperato.- sussurrò Izzy al fratello e a Jace.
-Isabelle se lo fai venire, è una tua responsabilità.- disse Alec, per spalleggiare Jace.
-Perfetto! Simon vieni con noi!- urlò per poi afferrarlo per il braccio.
-Andiamo da Taki a cercare un invito.-
-Taki?-
-Lascia stare.- disse scoraggiato Jace, sistemò i capelli dietro le orecchie e riprese la sua marcia, avrebbe trovato quella ragazza, a tutti i costi.
 
***
 
Valentine rimase in silenzio, stava osservando qualcosa di davvero bello ai suoi occhi, qualcosa che lo avrebbe aiutato nel suo piano rendendolo perfetto: sua figlia.
Si spostò verso destra per avere una maggiore visuale e rimase piacevolmente sorpreso dai progressi che la ragazza aveva fatto in una settimana, riusciva a tenere una Spada Angelica in mano e a combattere con una certa destrezza, riuscendo quasi a tenere testa a Jonathan, anche se lui sapeva bene la reale forza del figlio e che quello era solo il minimo della sua potenza.
Sarebbe bastata un’altra settimana per renderla pronta, e poi avrebbe potuto dare inizio al suo piano.
Avrebbe rivoluzionato il mondo, dicendo addio al Conclave e agli accordi, avrebbe sterminato tutti i Nascosti e creato il suo mondo.
Sorrise e notò la concentrazione di Clary dalle piccole rughe che si erano formate sulla fronte: era forte, come lui, nonostante Jocelyn l’avesse nascosta dentro di se aveva il sangue dei Morgenstern, della “Stella del Mattino”.
-Perfetto.- disse battendo brevemente le mani.
Sia lei che Jonathan si fermarono e lui notò anche i marchi che la ragazza adesso portava, quello della Vista nella mano, dell’Agilità sul polso, dell’Angelo sulla spalla, la stava trasformando nel guerriero perfetto.
-Potete prendervi una pausa, voglio esaminare i progressi di Clary nel corpo a corpo, tra un po’.-
Vide sua figlia crollare a terra, chiudere gli occhi e inspirare a fondo per recuperare il fiato.
-Padre.-
-Vieni con me.-
Si avviò lentamente verso il bosco per non destare sospetti nel caso cui Clary si fosse alzata e non li avesse visti.
-Procede bene?-
-Si fida di me.-
-Volevo sentire proprio questo, se si fida di te allora farà parte del piano?- Valentine guardò il figlio, con lui aveva fatto un ottimo lavoro, gli occhi neri gli ricordarono quando ancora in grembo aveva fatto bere a Jocelyn il sangue di Demone per ottenere quel capolavoro e Clary non era da meno, anche se con lei aveva usato qualcosa di diverso, ma si rese conto che suo figlio stava guardando la sorella.
-Lo farà, non vuole tornare a casa dalla madre.-
-Non basta.-
-Lo farà perché di me si fida e sa che io la difenderò.-
-Ecco, allora le dovremo spiegare anche perché ci sono degli Shadowhunters sulle sue tracce, a New York.-
-Sono i figli dei Lightwood?-
-C’è anche Jace.- disse Valentine sorridendo.
-Penso di aver trovato il modo per assicurarci la fiducia di Clarissa.-
-Fra una settimana.- sentenziò Valentine, tornando alla casa e trovando ancora sua figlia sdraiata a terra.
-Clary alzati.-
-Certo, papà…- disse senza guardarlo in faccia, ma qualcosa scattò dentro l’uomo.
Si avvicinò e mise le sue mani sulle spalle della figlia, per guardarla negli occhi.
-Sono fiero di te.-
Lei sorrise e lasciò andare la spada per concentrarsi sul corpo a corpo.
-Stavolta ti batto Jonathan.-
-Non contarci troppo, sorella mia.-
-Forza.-
E come ogni volta che lottava con suo fratello Clary si animò, il fuoco dentro di lei iniziò a bruciare sempre più forte e si rese conto di aver preso la scelta giusta, quella era la sua famiglia, loro ci sarebbero stati.
 
***
 
-Dobbiamo veramente vestirci in questo modo?- chiese Simon osservando la camicia che Isabelle stava abbottonando per lui.
-Da Magnus non ci si può andare con gli stracci, lui è uno stregone famoso e le sue feste non sono da meno.-
-Capisco.-
-Non ti preoccupare per Clary, Jace sa quello che fa.-
-Credi molto in lui?-
-Non è mio fratello di sangue, ma io lo reputo tale, gli voglio bene e so che prende a cuore qualsiasi incarico che Hodge gli da, questo non è da meno.-
-Speriamo che trovi Clary.-
-Andiamo.- disse Alec entrando nella stanza della ragazza e spronando i due a uscire.
Jace li condusse senza troppe difficoltà a Brooklyn e riuscirono a individuare la casa tramite le iniziali M.B apposte all’entrata, usò una runa di apertura e guardando per un’ultima volta i suoi compagni entrò dentro.
Li perse di vista troppo velocemente, l’intero posto era pieno di persone, luci, musica e glitter ovunque, venivano anche sparati in aria per travolgere tutti i presenti.
Si mosse velocemente, notò che delle scale conducevano alla parte superiore della casa così decise di tentare, spinse la porta ed entrò dentro ma in poco tempo si sentì oppresso dall’arrendo decisamente ingombrante che vi trovò.
-La festa è di sotto.- disse una voce alle sue spalle.
Jace si voltò ed incontrò degli occhi verdi con pupille a fessure che a Jace ricordarono i gatti, sorrise a se stesso, e identificò in esso Magnus Bane, era alto, indossava una maglia nera a maniche corte e dei jeans, i capelli neri sparati in aria dal gel e il glitter negli occhi.
-Stavo cercando te, Magnus Bane.-
-Di solito gli Shadowhunters non vengono alle mie feste.-
-Ma io ho qualcosa da chiederti.-
-I miei servigi hanno un prezzo.-
-L’Istituto sarà pronto a pagarti se ci aiuti a trovare una persona.-
-Perché dovrei essere interessato?-
-La conosci, si chiama Clarissa Fray o forse dovrei dire Morgenstern?-
-Cosa le è successo?- chiese, facendo un passo avanti verso Jace.
-Suo padre è venuto a prenderla e adesso è scomparsa, noi non riusciamo a trovarla e solo tu puoi aiutarci.-
Magnus rimase in silenzio solo un attimo e poi si voltò scontrandosi quasi con Alec che aveva raggiunto Jace in quel momento.
-Lo faccio gratis per Clary, ma avrò bisogno di qualcosa di suo per rintracciarla.-
-Simon potrebbe dirci che oggetto prendere.-
-Vado io.- disse Jace, uscendo di corsa e raggiungendo Isabelle e il ragazzo che erano rimasti vicino al banco delle bevande.
-Simon dimmi un oggetto cui Clary è particolarmente attaccata.-
-Fammi pensare, il suo blocco da disegno. Perché?-
-Dove abita?-
Simon guardò attentamente il ragazzo davanti a se, era il tipico belloccio che riusciva ad attrarre tutte le ragazze, forse anche Clary se lei lo avesse conosciuto ma adesso la stava aiutando, poteva davvero trovarla e portarla di nuovo a casa, sospirò e dopo avergli detto la via, lo vide sparire così velocemente, che non ebbe nemmeno il tempo di avvertirlo che avrebbe trovato Luke e Jocelyn a casa.
 
***
 
Jace stava nuovamente aprendo il cancello per entrare a casa di Magnus e la prima differenza che notò fu la mancanza di gente, la festa era finita e nonostante fosse leggermente devastato il giardino era abbastanza pulito, salì le scale tenendo stretto il blocco da disegno di Clary, avrebbe voluto non guardare ma dopo che era riuscito a prenderlo entrando dalla finestra non era riuscito a resistere.
Lei era bravissima, i suoi disegni l’avevano sconvolto e piacevolmente sorpreso, e tramite quel blocco la stava conoscendo.
Jace Wayland il sentimentale.
“Penso che la ragazza ti piaccia.”
Non l’ho mai vista è impossibile!
 
-Eccoti.-
Isabelle prese il blocco e in qualche modo Jace si sentì privato di qualcosa che gli apparteneva, di qualcosa a cui teneva.
-Magnus adesso tocca a te.-
Lo stregone prese il blocco, lo esaminò con attenzione e poi lo posò sul tavolo, dove lui si sedette, lo sguardo concentrato sull’oggetto ma non successe niente.
-Non posso rintracciarla.-
-Perché no?- era stato Jace a parlare, sorprendendo tutti anche Simon.
-Non è qui.-
-Lo sappiamo che non è a New York, per questo ci servivi tu.- disse Alec, prendendo il blocco per guardarlo.
-Non intendo qui New York, ma non mi è possibile rintracciarla, suo padre avrà posto delle barriere.-
-Ma almeno è viva?-
-Sembra di sì.-
-Ci proverai ancora?- chiese Alec, porgendo il blocco a Magnus.
-Sì, ve lo prometto. Potrebbe anche apparire, senza che ve ne rendete conto.-
-Speriamo.-
Jace si allontanò dal gruppo e andò a guardare la luna alta nel cielo, erano di nuovo a un punto morto, non avevano altre idee per cercare di localizzarla e il Conclave non aveva ancora mandato nessuna risposta, erano soli.
E Jace non aveva idea di come trovare quella ragazza.
 
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-Hodge ne sei sicuro?-
-Valentine lo sai… Non ti avrei detto di venire qua senza un valido motivo.-
-Lo so, vuoi così tanto la libertà che tradiresti chiunque, oh lo hai già fatto.- sogghignò guardandolo.
-Non riuscirai a farmi sentire in colpa, voglio andare via da questo Istituto e tu sei l’unico modo che ho, Jocelyn non smette di cercarla.-
-Quella donna è sempre stata testarda ma pensavo che il tempo avesse allievato quella parte del suo carattere.-
-Ma Clary sta bene?- tentò di chiedere l’uomo.
-Bene? Mia figlia è a casa sua e sa che quello è il suo posto. Allora?-
-Sua madre mi ha detto che l’ha nascosta da Dorothea, era il posto più sicuro.-
-Penso di aver capito cosa ha fatto Jocelyn, devo solo assicurarmi che anche Clary lo sappia fare, sua madre è sempre stata tanto brava a pitturare.- ironizzò per avviarsi verso il portale.
-Avevi detto che mi avresti liberato.-
-Sì, ma quando avrò la Coppa, per il momento mi serve una spia e tu lo fai tanto bene.- disse scomparendo senza aggiungere altro.
Hodge si sedette pesantemente sulla sedia e scosse la testa, aveva sbagliato tutto nella sua vita ed anche adesso non era riuscito a fare la scelta giusta, aveva scelto ancora Valentine.
Ancora il male.
 

Sclero personale: Ed eccomi tornata... Le cose adessono sono davvero interessanti, Clary ha deciso da che lato stare e Jonathan riuscirà a tenerla stretta a se, in tutti i modi, mentre Jace inizierà a sviluppare una sorta di protezione nei confronti di lei, sentendosi in dovere di salvare a tutti i costi...

Spoiler:   -Mi dia la Coppa.-
-Perché non provi a prenderla?-
 
   
 
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