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Autore: _Nancy_    05/08/2014    1 recensioni
La Guerra è finita.
I nostri coraggiosi eroi possono finalmente tirare un sospiro di sollievo e vivere le loro vite con tranquillità.
Harry, Ron e Hermione sono ancora un trio. Impegnati nell'intraprendere i loro sogni, non mancano le avventure in Casa Weasley.
Ormai abitano tutti lì, compresi Harry e Hermione che sono considerati come dei figli.
Le famose coppie? Leggete e scoprirete tante novità!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Katie Bell, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Luna/Neville
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Fred si svegliò turbato.
Hermione gli aveva già portato la colazione, quando dormiva.
Si passò una mano sugli occhi, cercando di mettere a fuoco la stanza. Spoglia, senza Hermione a farvi compagnia come tutte le mattine.
L’aveva avvertito che aveva da fare, non credeva di non ritrovarla al suo risveglio.
-Come si sente Signor Weasley?-
Il dottore entrò, sorridente e ben riposato. Non un’ombra di occhiaie.-
-Meglio, credo di riuscire a camminare entro oggi.-
-L’infermiera Granger, provvederà a questo. E’ contento di guarire così in fretta?-
-Tantissimo.-
-Non vede l’ora di tornare a combattere, vero?- Lo guardò. –Da quanto ho saputo, non tutti si aspettavano che la Guerra fosse così .. cruda.-
-Bisogna ricredersi ogni giorno.-
-Non ha appetito?-
-Mi sono appena svegliato, stavo cercando di riordinare le idee.- Sorrise, passandosi una mano tra i capelli rossi. –L’infermiera Granger, è tornata?-
-Non ancora da quanto ho sentito dire. Le interessa molto quella bella donna, eh?- Ridacchiò.
-Abbastanza.-
-Ho notato il modo in cui la guarda, il modo in cui lei guarda voi. E’ nato qualcosa?-
-No, succederà presto, penso.- Si posò il vassoio di fronte, stando attento a non fare rovesciare tutto sulle coperte. –Ha moglie, dottore?-
-Oh, si. Una bella moglie e due fantastici figli, che hanno già messo famiglia da cinque anni.-
-Sarà felice.-
-Si, la famiglia è l’unica cosa su cui si potrà contare sempre. Lei in che rapporti è con la sua famiglia?-
-Ottimi.-
Finirono lì la chiaccherata. Dopo essersi assicurato della salute di Fred, il dottore uscì.
***
Si rigirò il foglietto tra le mani, rileggendo.
Carne
Pesce
Frutta
Vino rosso
-Mi servono questi.- Diede il foglio a un commesso del supermercato.
-Resti qui, vado a prendere tutto.-
“La galanteria esiste qua, evvai!”
Aspettò parecchi minuti. Il ragazzo non accennava a tornare.
Si morse le labbra, guardandosi intorno.
Non c’era molta gente a quell’ora del mattino, solo uomini ubriachi.
Si strinse nella giacchetta che aveva deciso di mettere, non aveva intenzione di mostrare quella camicetta troppo scollata per i suoi gusti.
Fred avrebbe apprezzato, con il suo ghigno e le sue battute stupide.
***
Harry si buttò di peso sul letto, sospirando pesantemente.
-Ed è solo il primo giorno di lavoro.- Ron, rivolto con la faccia sul cuscino. –Entro la settimana non cammineremo più.-
-Sapevamo in cosa ci stavamo infilando, non possiamo lamentarci.- Si sfiorò con le dita la cicatrice. –Lavanda?-
-L’ho vista parlare con la mamma poco fa, non ne sono sicuro. Sto perdendo la memoria da quanto sono stanco.-
-Non fare così il drammatico.- Si mise sui gomiti, guardando l’amico. –Ginny non è tornata?-
-Tu senti urlare?-
-No.-
-Non è tornata.-
-Stai dando dell’isterica a tua sorella?-
-Lei non è qui .. –
-Invece, è proprio qui tua sorella.- Ginny, ferma sulla porta. Lo guardò truce. –Credi che io non sappia cosa pensi di me?-
-Stavo solo facendo notare ad Harry, che .. –
-Stai zitto. E vattene, voglio stare con il mio ragazzo.-
-Questa è la mia stanza.-
-Lavanda ti aspetta di sotto.-
-Non mi sposto di qui lo stesso!- Si tirò su a sedere, incrociando le braccia al petto.
-Non costringermi a lanciarti una Fattura Orcovolante.-
Inutile dire cosa accade, Ron si scaraventò giù per le scale ed Harry ridacchiò.
Ginny si chiuse la porta alle spalle, posando lo sguardo sul ragazzo.
-Voglio chiederti una cosa.- Harry la guardò, allungando la mano per farla sedere accanto a lei. –Visto che lavoro, e che guadagno dei soldi miei, stavo pensando .. perché non comprare una casa insieme? Non voglio dare disturbo a Molly e Arthur.-
-Si, Potter.-
-Davvero?-
-Pensi che stia scherzando?- Lo abbracciò, sorridendo con il viso poggiato sulla sua spalla. –Sono contenta che tu me lo abbia chiesto!-
-Harry! Ginny! La cena è pronta!-
-Andiamo, prima che si raffreddi tutto.-
Ginny lo guardò, con quel ghigno furbetto da Weasley.
Gli cinse il collo con le braccia, dandogli un bacio sulle labbra.
-E se ritardiamo un po’? Dobbiamo festeggiare per questo grande evento.-
Harry sapeva benissimo a cosa alludeva la parola “festeggiare” con Ginny.
Tossì nervosamente, sistemandosi gli occhi storti.
-Ma si, per cinque minuti di ritardo.. – Tirò fuori la bacchetta, chiuse la porta e insonorizzò a dovere. –Festeggiamo?-
-Con piacere, Potter.-
***
Mise una borsa di ghiaccio sulla testa di Ron, guardandolo perplessa.
-Come sei caduto dalle scale?-
-E’ stato un piccolo incidente.- Una smorfia di dolore, mentre Lavanda si allontanava ad aiutare Molly ai fornelli.
***
La serata era passata velocemente, a detta di George.
Seduto sul letto a osservare Katie, coperta da un semplice lenzuolo bianco. Le accarezzava la schiena scoperta con le dita, risvegliandola lentamente.
-Sei fastidioso, non puoi stare fermo dopo aver fatto quello che volevi?-
-Ti mette paura dire “sesso”?- Ridacchiò, continuando in quella dolce tortura. –Non mi sono mai sentito coinvolto in questo modo da una brava a letto come te!-
-Rovini l’atmosfera di questa sera.- Si girò, scontrandosi con i suoi occhi. –Non vai a mangiare a casa da tua madre?-
-Non vado tutti giorni e poi noterebbero l’assenza di Fred.-
-A che punto del libro saranno, secondo te?- Poggiò la schiena al muro. –Lo finiranno presto?-
-Si, Fred sa lavorarsela. Saranno a metà libro e torneranno per notte fonda.-
-Di solito, di quante ore si ferma l’aggeggio? Nel senso, se sono passate quasi tre ore da quando sono entrati, e sono già a metà libro, l’incantesimo leva dodici ore? Mettiamo caso, naturalmente.-
-Dura dodici ore.-
-E se non finisco il libro?-
-L’incantesimo darà un piccolo aiuto.-
-Ne sei certo?-
-Katie, parli troppo. Perché non usi la bocca per baciare queste bellissime labbra?- Si indicò, pavoneggiandosi all’inverosimile.
-Bacia questo!- Spinse la mano contro le sue labbra, facendogli perdere l’equilibrio.  –Buona serata!- Strattonò il lenzuolo, e dopo essersi coperta a dovere, si chiuse nel bagno dell’appartamento.
***
La giornata passò lenta.
Fred non aveva visto per niente Hermione.
Hermione si era inventata le scuse più improbabile e aveva convinto il capo a sostituirla solo per quel giorno.
La cena arrivò puntuale, calda e buona.
-La Signorina Granger ha avuto da fare oggi?-
-Molto. Domani riprenderà a curarsi di lei, non si preoccupi.- Prese il vassoio vuoto, e mise le coperte a Fred. –Faccia un buon riposo.-
Annuì, e si stese sul letto.
Cominciò a guardare il soffitto, chiedendosi quando sarebbe tornato a casa. Presto o tardi, ci sarebbe tornato. Con o senza l’aiuto della Granger..
Ne era così sicuro?
Si mise sui gomiti, sentendo dei passi avvicinarsi.
Le infermiere che passavano a controllare i pazienti?
-Ciao.- Chiuse la porta, avanzando verso il letto. –Come stai?-
-Bene. Perché non ti sei occupata di me?-
-Ho avuto degli impegni con gli altri pazienti.-
Il senso di colpa l’aveva trascinata lì.
Non poteva sottrarsi alla trama del libro, doveva assecondarlo .. il gioco non gli piaceva, odiava chi giocava con lei, odiava i suoi baci improvvisi..
No, non li odiava affatto.
Le piacevano.
Le piaceva quando lui le metteva la mano tra i capelli, quando pretendeva di più, quando non la lasciava sfuggire via.
Le battute le odiava, ed era abituata alla sua presenza in casa da anni. Cosa cambiava?
-Quanto tempo pensi sia passato da quando siamo qua?-
-Potrebbe essere passato un mese, chi lo sa. Lo scopriremo quando torniamo.-
-Ero venuta per darti la buona notte.-
-Niente bacio?-
Abbassò lo sguardo, sapendo di essere arrossita.
Non entrava tanta luce dalla finestra, il viso non era del tutto chiaro agli occhi di Fred, era sicuro che fosse un pomodoro.
Si era seduta poco  prima, subito dopo aver parlato con lui.
-Il ragazzo che mi ha procurato la roba per l’ospedale era molto gentile.-
-Io sono molto carino, immagino.-
-Ti vanti abbastanza per i miei gusti.-
Si avvicinò a lei, sfiorandole il braccio con le dita. Posò lo sguardo sui suoi occhi castani, imprigionandoli nei suoi verdi.
-Te ne andrai pure stasera?-
  
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