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Autore: Styles95    06/08/2014    11 recensioni
I don't care what anyone says
'Cause you and I are bigger than this
And I'll be there just keeping my arms wind open
They can try to pull us apart
I'll fight them more, I'll cover your heart
Yeah, we can fly together, we can't be broke
Yeah, we can find love, just like that
We can fall hard, just like that
Yeah, we could do it all, just like that
And I like it when you call me, I will always find you
When you need me out, I'll come for you
And when you're lonely, I will find a way to
Guide you home to me, I'll come for you, come for you
I will bind your love, bind your love to me, me
Cher Lloyd - Bind your love
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
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Tre

Il fine settimana sembra volare.
Passo l'intera domenica arrotolata nelle mie coperte, senza fare nulla tutto il giorno. Piove interrottamente e allora non mi sento neanche  in colpa con me stessa per essere così pigra.
Lunedi mattina vengo svegliata da un uccellino che ha deciso di fare un concerto proprio sul rame di un albero che si appoggia alla mia finestra, passo la mattinata in sua compagnia fino a quando mia madre non mi chiama per chiedermi del matrimonio e non mi resta che dirle di si. Nel pomeriggio Cait sembra sparita, proprio quando sto per chiamare la polizia rientra in casa stringendo tra le braccia una confezione di pizza che sembra ancora fumare, sa decisamente come farsi perdonare.
Il giorno successivo la sveglia suona prestissimo, apro gli occhi mentre il cuore batte terrorizzato e mi servono un paio di minuti per ricordarmi che devo prepararmi per il matrimonio. Mi trascino in bagno decisa a fare iniziare questa lunga giornata.
-E se metto queste?- chiedo a Cait alzando un paio di tacchi color carne con dei cinturini pieni di  strass. Non sono molto alti ma sono i più comodi.
-Sono perfette!- risponde la mia amica alzando i pollici.
Guardo la mia immagine riflessa nello specchio della stanza: il vestito azzurro mi cade lungo i fianchi fermandosi poco prima del ginocchio, il corpetto è ricamato e brilla sotto la luce dei faretti.
-Finirà nel giro di pochi minuti!- esclama Cait ridendo, i suoi occhi catturano i miei nello specchio. Sbuffo alzando gli occhi al cielo, non riesco a credere che mi sia lasciata convincere cosi da mia madre.
-Non le hai ancora detto nulla?- .
Scuoto la testa mentre infilo le scarpe, non voglio pensare a lui adesso. Mi sposto in bagno per truccarmi mentre Cait mi segue appoggiandosi alla porta.
-Penso proprio che chiederà come mai ha deciso di non accompagnarti.. – commenta incrociando le braccia al petto.
-Sicuramente lo farà…E’ che lui le stava simpatico!- rispondo. Ricordo bene come mia madre fosse diffidente all’inizio, ho fatto di tutto perché lo conoscesse bene e alla fine l’aveva accettato. Per non parlare di mio padre che è esattamente come tutti i padri: geloso. Cait annuisce lasciandomi preparare, lascio i capelli sciolti lungo le spalle dopo che li ho arricciati leggermente sulle punte e faccio una piccola treccia su un lato della testa lasciando il ciuffo avanti gli occhi.
Mi guardo allo specchio per l’ennesima volta guardando il risultato finale, faccio un respiro profondo cercando un po’ di forza ed entusiasmo, se sono fortuna finirà nel giro di un paio di ore.


Sono appena le dieci quando raggiungo mia madre nella sua macchina parcheggiata sotto casa.
-Ma guardati tesoro sei bellissima!- esclama abbracciandomi velocemente. Ha i capelli raccolti in uno chignon ed indossa un vestito lungo color bordeaux che segue la linea del seno per poi cadere su i piedi, deve proprio tenerci molto a essere presente a questo matrimonio.
Allaccio la cintura mentre mia madre si immette nel traffico di Londra.
-Joe come sta?- mi chiede mia madre rompendo il silenzio.
-Bene..sta bene!- rispondo facendo una smorfia che per fortuna lei non nota.
-Come mai non è potuto venire? Speravo venisse, almeno avresti avuto più compagnia oggi!- esclama mentre usciamo dalla periferia, da qui la strada è fiancheggiata da immensi prati verdi che sono in netto contrasto con il solito cielo grigio di Londra. Mi giro verso mia madre che mi guarda in attesa di una risposta.
-Abbiamo litigato .. – inizio spostando lo sguardo. – Non abbiamo più parlato da venerdì.. -.
-Oh.. mi dispiace Cam!- la sua mano si ferma sul mio ginocchio in una stretta rassicurante. –Cosa è successo?- chiede voltandosi di nuovo.
-Mh..solite cose..ha tradito la mia fiducia! – rispondo sentendo la rabbia tornare.
-Ti ha chiesto scusa spero!- esclama mia madre leggermente infervorita anche lei.
-Si ma non so più che fare! – annuisco. –Non so se voglio perdonarlo…- aggiungo appoggiando la testa al finestrino.
Siamo in piena campagna, la macchina gira verso una villetta ottocentesca dove nel giardino è stato montato un gazebo bianco enorme. Le macchine sono parcheggiate dal lato apposto del gazebo e gli invitati si affrettano a entrare per festeggiare. Ci sono grandi vasi di fiori bianchi ogni cinquanta metri, sembra sia esplosa una bomba di gioia e felicità.
-Fai quello che ti senti, okay? – la voce di mia madre mi risveglia. Spegne la macchina dopo averla parcheggiata insieme alle altre e ci avviamo sotto il grande gazebo. Al suo interno sono stati sistemati dei tavoli rotondi con dei bellissimi centro tavoli di fiori colorati, sembrano tutti sorpresi, un pò come me. Il tavolo degli sposi è il più grande ed è completamente bianco, la tovaglia sembra interamente ricamata ma mia madre mi tira letteralmente verso il nostro tavolo allontanandomi da quello degli sposi.
Mi siedo dove vedo il segna posto con il mio nome, mia madre è alla mia destra. Il tavolo è in un ottima posizione, da questo angolo del gazebo riesco ad avere una vista perfetta sia sul tavolo degli sposi sia sulla pista da ballo arrangiata al centro.
Dopo qualche minuti gli ospiti sono tutti seduti e la musica si innalza facendo entrare gli sposi che sono stretti in un abbraccio, sono entrambi sulla quarantina. Capisco grazie ad una signora seduta al tavolo che la sposa si chiama Jade mentre l'ormai marito si chiama Matt.
Il vestito di Jade è bianco, lo strascico è lungo un paio di metri slanciandole il corpo avvolto in un vestito di raso che brilla sotto i faretti. Sembra emanare felicità che si affianca a quella di Matt coperto da un classico smoking nero.
 Mi viene spontaneo pensare che per fortuna il lieto fine esiste ancora, abbasso lo sguardo sospirando, mia madre sembra notarlo e mi accarezza il ginocchio in modo affettuoso, davvero materno.
 Gli sposi attraversano il gazebo raggiungendo il loro tavolo e sembrano tutti esulatare quando i camerieri iniziano a distribuirsi per i tavoli.

A metà del pranzo capisco che sulla strada del ritorno mi fermerò da mcdonald, le porzioni non sono meritano neanche di essere chiamate così, è tutto così raffinato che mi sento come un barbone in una gioielleria. Mi guardo intorno notando che sembrano tutti apprezzare, deve essere il mio palato ad avere qualcosa che non va.
-Non è poi così male, vero? - mi chiede mia madre facendomi un sorriso di incoraggiamento.
-Uh-uh.. - commento posando la forchetta.
-Un altro paio di ore, puoi farcela!- esclama ridendo notando la mia faccia disgustata.
Un cameriere sbuca alle mie spalle facendomi saltare sulla sedia, lo sento ridere mentre sostituisce il mio piatto con un altro pieno di verdure che sembrano bollite e accompagnate da del purè.
Tocco una delle verdure con la forchetta, si spiega sotto il tocco per quanto è molliccia , mi vengono i brividi al solo pensiero di mangiarla.
Assolutamente mcdonald quando esco da qui.
Passo il piatto a mia madre che alza gli occhi al cielo dandomi dell'esagerata, la musica di sottofondo cambia all'improvviso facendosi più forte. Gli sposi si alzano dal loro tavolo leggermente intimoriti da dover aprire le danze con il loro primo ballo.
Matt porge la mano a Jade che gli sorride afferrandola, si spostano al centro dove iniziano a dondolare seguendo il ritmo della musica. Il fotografo sembra impazzaire mentre gira intorno alla coppia scattando quante più foto gli è possibile. Matt prende il viso di Jade fra le sue mani baciandola delicatamente ricevendo un ovazione dal pubblico, il bacio si ripete ma in modo decisamente più passionale. Sento il vuoto nello stomaco tornare, mi alzo dirigendomi in bagno per cercare di calmarmi. Il viso di Joe continua a vorticarmi in testa anche una volta che sono in bagno e mi bagno i polsi con un pò d'acqua fredda. Vorrei davvero prenderlo a schiaffi in questo momento perchè mi fa sentire così debole e senza speranza. Faccio un paio di respiri uscendo dal piccolo bagno, sono tutti al centro a ballare insieme agli sposi, la musica cambia diventanto più veloce facendo cambiare andatura ai corpi che iniziano a saltellare ovunque.
Punto al mio tavolo decisa a sedermi per guardare tutti quando una mano mi afferra bloccandomi, mi giro trovandomi un ragazzo di circa sedici anni che mi fissa. Non ho mai visto dei capelli così rossi, ha il viso pieno di lentigini e la sua mano è ancora stretta al mio polso.
-Mh.. B-Balleresti con me? - mi chiede titubande.
Quasi mi strozzo con la mia stessa saliva, guardo verso mia madre sperando che mi venga a salvare ma sembra essere sparita.
-Un ballo solo! - insiste il ragazzino, noto solo adesso che è della mia stessa altezza e io non sono per niente un gigante, anzi.
-Mi chiamo Jake!- esclama lasciandomi il braccio mostrandomi la mano.
-Cam.. - rispondo afferrandogliela velocemente in modo distratto.
Mi spinge verso il centro della pista, quando mai ho accettato di ballare?
La musica sembra andare ancora più velocemente di prima, Jake inizia a ballarmi intorno in un modo che non riesco neanche a descrivere. Muove in fianchi nel modo più goffo che esista, le mani alzate verso l'alto mentre mi scruta con i suoi occhi marroni. Ora sono davvero imbarazzata.
Mi muovo assecondando il ritmo della musica, cerco di stare il più lontana possibile da lui ma se ne accorge e mi cinge la schiena con un braccio avvicinandomi, lo respingo cercando di non risultare maleducata. Lui mi sorride incoraggiato dal gesto che ha decisamente frainteso, sposto lo sguardo da lui cercando una via di fuga. I miei occhi su posano su un tavolo di fronte a me, ci sono seduti degli uomini vestiti elegantemente, sembrano avere tutti l'età dello sposo. Uno di loro si alza lasciando libera la visuale e io rimango a bocca aperta, Harry è seduto con le spalle al muro e con i gomiti poggiati al tavolo. Sembra immerso in una conversazione con qualcuno seduto affianco a lui, il suo sguardo incrocia il mio velocemente per poi rimbalzare di nuovo su di me per guardarmi, i suoi occhi si spalancano colto di sorpresa.
Jake mi prende una mano facendomi fare una piroetta, alzo gli occhi al cielo stanca di stare al suo gioco. Guardo di nuovo verso Harry ma lui non c'è più, mi rigiro verso Jake pronta a scappare via ma sento una mano toccarmi la spalla.
-Ti dispiace se ci penso io adesso?- la voce di Harry fa indietreggiare Jake. Il ragazzo mi fissa per qualche secondo per poi andare via.
-Qualcuno di noi deve essere uno stalker professionista!- esclama Harry divertito.
-Dovrei proprio chiamare la polizia allora!- rispondo stando al suo gioco.
Scuote la testa divertito, solo ora mi rendo conto di come è vestito, ha un cappello nero che è talmente grande da coprire i suoi capelli lunghi che sembrano toccargli le spalle. Ha una camicia con i primi tre bottoni lasciati aperti sul petto, dei tatuaggi spuntano da sotto la camicia. Vengo rapita dal più grande, una farfalla che è posata ad ali aperte sul suo stomaco.
Mi chiedo cosa significhi.
La musica cambia tornando lenta, Harry mi guarda con un sopracciglio alzato.
-Ti va di ballare?- mi chiede schiarendosi la voce e allungando una mano tra di noi. La prendo volentieri, la sua mano libera afferra il mio fianco, il suo tocco è così leggero che mi domando se devo essermelo immaginato. Poggio le mani sulle sue spalle coperte da un blazer nero come la camicia e i pantaloni, alzo lo sguardo verso di lui e incontro i suoi occhi, una strana sensazione si fa strada dentro di me, è come una boccata d'aria fresca.
-Allora, come mai sei qui?- mi chiede.
-Lo sposo è il capo di mia madre!- spiego alzando le spalle. -Tu?-.
-E' anche il mio capo!- risponde ridendo.
Giusto, domanda inutile! Mi schiaffeggio mentalmente.
-Di cosa si occuppa tua madre?- continua curioso. -Forse mi è capitata di vederla.. -aggiunge guardandosi intorno velocemente poi i suoi occhi tornano su i miei.
-Si occupa del PR ma non credo lavori per te!- rispondo con un'alzata di spalle. Il suo sguardo si fa all'improvviso un pò più duro e sembra irrigidirsi in qualche modo.
-Con me..- dice quasi in un sussurro. Lo guardo confusa mentre continuo a muovermi con lui seguendo la musica. -Lavorare con me, non per me.. - mi corregge con uno sguardo di scuse.
-Oh.. - non so bene come rispondere.
Mi ha lasciata spiazzata, ora mi sento terribilmente in imbarazzo
-Non mi piace quando dicono in quel modo.. - commenta guardando per terra.
Annuisco distrattamente pensando a qualcosa di intelligente da dire ma la sua mano afferra la mia facendomi fare una piroetta, scoppio a ridere presa alla sprovvista.
-Non pensavo ballassi!- esclamo quando torniamo alla posizione iniziale.
Scuote la testa ridendo. -Le mie capacità finiscono con quella piroetta Cam! Non chiedermi di fare altro!-  risponde sorridendomi mostrando le fossette.
Mi sento stranamente contenta quando sento il mio nome, pensavo non si ricordasse.
-Allora, tuo padre cosa fa invece? - mi chiede Harry.
-Hai presente quel bar in Camden che si trova di fronte la fermata della metropolitana?-. Annuisce dopo aver fatto mente locale velocemente. -E' di papà!- aggiungo proprio mentre la musica cessa.
-Quello grande, all'angolo?-. Adesso è il mio turno di annuire. -Oh, bello!- esclama.
Levo le mani dalle sue spalle e mi rendo conto che siamo gli unici rimasti al centro della pista, mi guardo intorno intimorita. Vedo Harry puntare qualcosa alle mie spalle.
-Vieni, ti presento una persona!- mi fa segno di seguirlo
Cammino dietro di lui osservandolo di nascosto, le sue spalle grandi vengono accompagnate da una vita sottile. Dondola mentre cammina, deve essere colpa delle gambe lunghe. Scuoto la testa divertita dai miei stessi pensieri.
Usciamo dal gazebo, il sole è nascosto dietro qualche nuvola e la temperatura sembra essersi abbassata.
-Come sta il tuo ragazzo? - mi chiede all'improvviso girandosi.
Faccio una smorfia, per un attimo me ne ero dimenticata.
-Oh..bene, se consideri che mi rifiuto di parlarci!- alzo gli occhi al cielo facendolo ridere.
Giriamo intorno al gazebo fino a quando non raggiungiamo il lato allestito per il bar, ci sono un paio di tavoli e l'erba è così morbida sotto i miei tacchi che ad ogni passo sprofondo.
Harry si ferma una volta che raggiungiamo un tavolo dove sono seduti un'uomo e un ragazzo che si voltano al nostro arrivo.
-Cam, lui è Niall!- esclama Harry indicando il ragazzo biondo seduto.
Allungo la mano a Niall che nel frattempo si è alzato per salutarmi.
-Piacere Niall!- esclama.
-Piacere.. - per un attimo mi perdo nei suoi occhi azzurri.
Harry mi avvicina una sedia, mi sedio e i miei piedi mi ringraziano.
-La mamma di Cam lavora nel reparto pubblicità. - dice Harry a Niall che annuisce verso di me.
-Ti stai divertento?- mi chiede quest'ultimo afferrando una bottiglia di birra dal tavolo.
-Abbastanza! - mento spudoratamente.
-Io sto morendo di fame!- esclama Niall torcendo gli occhi.
Rido notando il suo forte accento irlandese.
-Anche io!- rispondo scuotendo la testa. -Non ho mangiato nulla!-.
-Non vedo l'ora di tornare a casa per mangiare qualcosa!- aggiunge Niall mentre io scoppio a ridere.
-Non era così male.. -commenta Harry guardandoci attentamente.
Mi giro verso Niall che lo sta guardando con gli occhi spalancati, Harry ride lanciandogli un pezzo di carta per posare il suo sguardo su di me, distolgo lo sguardo imbarazzata.
-Cam!- la voce di mia madre mi fa saltare dalla sedia. Mi giro trovandola in piedi all'uscita del gazebo che mi guarda. -E' ora di andare!- mi fa segno con la mano di raggiungerla.
-Devo andare ..Ciao, è stato un piacere!- dico verso i due ragazzi che si sono alzati. Mi sento uno gnomo vicino ad entrambi.
Mi salutano e mi avvicino a mia madre che mi guarda divertita.
-Cosa?- chiedo incrociando le braccia al petto. Scuote la testa iniziando a camminare verso la macchina.

Prendo le chiavi dalla mia borsetta e quando entro in casa trovo Cait seduta sul divano con le gambe incrociate che legge un libro.
-Allora? Com'è stato?- mi chiede distrattamente quando si accorge di me.
Vado velocemente in cucina prendendo un paio di biscotti dopo aver tolto le scarpe. Torno da lei sedendomi sul divano, è totalmente immersa nella sua lettura.
-C'era Harry .. - dico vedendo la sua testa scattare verso di me. -E Niall..Niall Horan!- aggiungo.
-Racconta!- esclama chiudendo il libro mentre la curiosità si fa strada nei suoi occhi. Le racconto tutto divertendomi a guardare i suoi occhi spalancarsi ad ogni informazione.
Per fortuna lei è al mio fianco!

*AUTORE*

Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento!
Fatemi sapere cosa ne pensate!

https://twitter.com/_itspaola

  
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