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Autore: Greeneyes74    06/08/2014    1 recensioni
Sembrava una caccia come tante altre. Alcune persone morte in circostanze bizzarre, uno spirito, un fantasma o un mostro da uccidere, niente di eccezionale. Ma le cose non sarebbero andate in questo modo, stavolta. Stavolta sarebbe stato un caso personale. Sam e Dean avrebbero dovuto mettere da parte le loro divergenze e il loro risentimento, se volevano uscirne vivi entrambi. Ambientata nella nona stagione, dopo l’episodio “The purge”.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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Salirono in macchina e guidarono, nell’ormai usuale silenzio, fino al motel. Era quasi buio e Dean disse a Sam che sarebbe andato a prendere la cena e lo avrebbe raggiunto più tardi.
Andò verso il porto anche questa volta, passeggiare sul molo lo rilassava,  ma avvertì di nuovo quella presenza inquietante, come le sere precedenti. Iniziò a pensare che non avesse nulla a che fare con il marchio, ma non voleva parlarne con Sam, almeno finché il fratello non avesse avuto qualche informazione in più su chi o cosa avesse ucciso quelle persone. Probabilmente si stava suggestionando da solo e la cosa non aveva nessuna attinenza con il caso.
Andò alla tavola calda e mentre tornava verso il motel sentì un bruciore ai polsi.   Tirò su le maniche e vide dei segni, appena accennati, simili a quelli lasciati da una corda. Ora iniziava a preoccuparsi davvero, ma decise comunque di non parlarne a Sam, almeno per il momento.
Rientrò e posò le buste con la cena sul tavolo. Andò in bagno e controllò di nuovo i polsi. Il dolore era aumentato e ora le abrasione erano più visibili. Prima di uscire si assicurò che le maniche della camicia coprissero completamente i segni e si sedette di fronte a Sam.
“Allora, hai scoperto qualcosa?”, gli chiese, fingendo di non essere molto interessato.
“Si Dean. Direi di si. Ricordavo di aver letto qualcosa su persone morte in maniera violenta, a seguito di un’ingiustizia o di un tradimento, che si trasformano in spiriti vendicativi. Fanno parte del folclore e delle leggende di molti paesi, in varie parti del mondo. Hanno nomi diversi, ad esempio Yurei in Giappone, ma sostanzialmente sono la stessa cosa.  Penso che abbiamo a che fare con uno di loro”.
“E chi sarebbe questo spirito?”
“Probabilmente è legato al processo alle streghe che si tenne qui nel 1692. Non c’era nessuna strega in realtà, ma alla fine furono giustiziate 19 persone, e molte altre furono torturate e imprigionate. Nacque tutto a causa di due ragazze che iniziarono a comportarsi in modo strano e accusarono una schiava di stregoneria. Le accuse furono confermate da due ragazzine che a loro volta denunciarono altre due donne. Poi la situazione degenerò e furono coinvolte decine di persone. Una vera follia collettiva”.
“E cosa ti fa pensare che lo spirito che ha ucciso le nostre vittime sia legato a quel processo?”
“Il modo in cui sono morte. La prima come se fosse stata impiccata, la seconda decapitata e la terza che sembrava essere precipitata da una rupe. Non sono esattamente metodi di esecuzione moderni. E poi i segni delle catene o delle corde intorno ai polsi e alle caviglie”.
“In effetti il tuo ragionamento non fa una piega”.  
“E poi c’è il fatto che le vittime abbiano mentito o comunque non abbiano detto la verità. Se lo spirito è davvero una delle persone uccise, torturate o imprigionate durante quel processo non c’è da stupirsi che se la sia presa con le nostre vittime, tre bugiardi che hanno fatto del male ad altre persone con le loro menzogne”, disse Sam, guardando il fratello in maniera ambigua.
Dean stava per rispondere che se aveva qualcosa da dire poteva farlo apertamente, ma un dolore lancinante alla schiena lo fece desistere.
“C’è qualcosa che non va Dean?”, gli chiese Sam, più per abitudine che per vero interesse.
“No. Ti ho già detto di smettere di chiedermelo”, rispose in tono brusco.
Andò in bagno e chiuse la porta, proprio mentre un’altra fitta lo colpiva. Si tolse la maglietta e si girò con le spalle verso lo specchio. Aveva delle lacerazioni lunghe una quindicina di centimetri e, proprio mentre stava guardandosi la schiena, senti un’altra fitta e vide comparire un altro segno. Sembrava che l’avessero frustato. Si guardò i polsi, che avevano ricominciato a fargli male, ed ora le abrasioni si vedevano chiaramente, simili a quelle trovate sui cadaveri delle tre vittime”.
Adesso aveva la certezza che questo spirito ce l’aveva con lui. Ma perché? Si, era vero che aveva mentito per settimane a suo fratello, a Kevin e a Cas, ma lo aveva fatto per una buona causa. Aveva ingannato Sam per salvargli la vita, non certo per il suo tornaconto personale.
Ma evidentemente lo spirito non la pensava così e non gli importava se tutte  quelle bugie erano state dette per una buona causa.
Si rivestì e uscì dal bagno. Doveva trovare un modo per tirarsi fuori da questa situazione, ma non voleva dirlo a Sam. Suo fratello era già convinto che avesse sbagliato a fare quello che aveva fatto. Sapendo che lo spirito gli dava ragione l’avrebbe trattato ancora peggio.  E magari avrebbe anche pensato che si meritava quello che gli stava succedendo.
 
   
 
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