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Autore: prettylittleme    06/08/2014    2 recensioni
[Apollo-Rachel]
[Octavian-Rachel]
[Spoiler]
Al ricordo dei suoi stupendi occhi verdi, o i capelli rossi da pazza, sentivo le farfalle nello stomaco. Adoro le sue lentiggini, il suo cipiglio altezzoso, perfino le sue spazzole usate come arma.Ma queste sono sensazioni che divetti sopprimere presto al pensiero di quello che dovró fare. Cosa? Logico. Ucciderla.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Apollo, Octavian, Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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[RACHEL] Quello poteva essere il miglior momento della mia vita, il mio primo vero bacio dopo esser diventata oracolo, se solo un dio lunatico non si fosse messo in mezzo. Improvvisamente sentii uno spostamento d'aria e non percepivo più la pressione delle labbra di Octavian sulle mie. Aprii gli occhi e invece di trovarmi davanti gli occhi azzurri di Octavian, trovai altri due occhi, altrettanto belli, del mio dio preferito, Apollo. Trattenni a stento un grido di sorpresa, in altri casi sarei stata felice di vederlo,lo ammetto, ma prima di tutto aveva rovinato ( per la seconda volta! ) un "colloquio" con Octavian, e già questo mi faceva alterare alquanto, ma soprattutto perché era arrabbiato, anzi furioso. I suoi occhi brillavano come sa al suo interno scoppiassero tanti, piccoli soli, non aveva più suo sorriso giocoso che tanto amavo e la sua mascella era in tensione. « Ti rendi conto che ti ho beccata ben due volte a baciare un ragazzo! Ho dovuto far appello a tutta la mia forza interiore per non farti impazzire come May Castellan! Te la ricordi vero !? Bene. Stavi per diventare come lei ragazza! Mi sarebbe toccato per un altro secolo, come oracolo, avere una mummia! » Apollo stava dando in escandescenze. Continuó con questa storia per un'altra mezz'ora. Alla fine mi disse, con fare disgustato «Io stavo qua, a cercare una soluzione per il nostro rapporto, mentre tu stavi facendo la troietta con Octavian ». Allora non ce la feci più. Scoppiai a piangere. Apollo mi conosceva bene e sapeva quanto odiassi piangere. Non piangevo mai davanti ad altre persone, e in una settimana era già successo altre volte. I suoi occhi si spensero, letteralmente, e cominció a inondarmi di scuse, a dire che non era in lui e cose simili. Più lui faceva così, più io piangevo. Sentivo parte del mio cuore sgretolarsi e io non ci potevo far niente, perché sapevo che lo avevo perso, che avevo perso Apollo. Come se mi avesse letto nella mente, lui mi disse « Tu non mi hai perso Rachel, io sono ancora innamorato di te, così come lo ero anni fa. Quella che ha mutato i sentimenti nei miei confronti sei stata tu. » Sospiró e continuò a parlare « Ti trovi ad un bivio e devi decidere. Sia io che Octavian vogliamo che tu faccia una scelta. Ne abbiamo parlato sai, mentre dormivi. Domani ci incontreremo al Central Park e tu ci dirai quale é stata la tua decisione. » Mi stavo sentendo male. Il solo pensiero di una scelta così mi faceva rabbrividire. Apollo riprese a parlare « so che come scelta é un po anticipata, volevamo tutti aspettare ancora e vedere come si sarebbe aggiustata la situazione. Ma visto che Octavian ti ha già detto quello che prova, penso sia il momento giusto. Devi sapere che, se tu scegliessi me, avresti un dono. L'immortalità. I nostri figli saranno dei e tu staresti per sempre al mio fianco. A te la scelta. » Ero senza fiato. Mi guardava con uni sguardo colpevole e ferito, forse dal fatto che non parlavo, non piangevo, non facevo più niente. Mi sentivo svuotata e un senso d'ansia mi opprimeva al petto. Sapevo della decisione che dovevo prendere, io amavo entrambi. Mi toccava solo decidere chi amavo di più, con chi passare la mia vita, mortale o immortale che sia. Mi asciugai gli occhi e mi schiarii la voce, poi dissi « voglio andare a casa ». Apollo mi chiese se voleva che mi ci accompagnasse lui e io risposi solo che volevo stare da sola. Chiusi gli occhi e poco dopo mi ritrovai nella mia camera al campo mezzosangue. « prima di andarmene voglio dirti una cosa » mi disse il dio « che tu scelga o no me, domani sera c'è una festa sull'Olimpo, e voglio che tu venga con me. Basta promesse vuote, volevi che ti presentassi a tutti? Lo farò. » Mi girai e lui già non c'era più. Ma ancor prima di andare a letto, ancor prima di pensare ai pro e ai contro, sapevo cosa avrei deciso, e sapevo che sarebbe stata la cosa giusta.
   
 
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