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Autore: mavima    06/08/2014    2 recensioni
Sara e Lorenzo dopo il matrimonio, un nuovo amore per Tommy ed Elena, una nuova famiglia per Francesca, un fiocco rosa che arriva avventurosamente, Stefano incontra Marguerite....una donna dalle mille risorse
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lorenzo Martini, Sara Levi, Tommy Martini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lorenzo e Sara sono  veramente cambiati, dopo il matrimonio.  Lorenzo è diventato scherzoso ed è solito sdrammatizzare ogni situazione.  Sara , sia per il suo nuovo ruolo di insegnante, sia per la maternità, è molto attenta ai ragazzi e a volte sembra leggere il loro pensiero.
Una mattina in mansarda, mentre Sara sta allattando Stella, Lorenzo si sta preparando per andare in clinica.
Lorenzo: “ Come siete belle, vi guarderei per ore….facciamo un altro bambino?!”
Sara ridendo: “ Sai , Maria mi aveva detto che i dolori del parto si dimenticano, io invece me li ricordo tutti, dal primo all’ultimo, dalla prima contrazione ai punti di sutura! Quando me li sarò dimenticati… forse!”
Lorenzo scherzando, dandole un pizzicotto su un fianco: “ Quindi vorresti dire che non sono un bravo ostetrico eh?”
Sara ridendo: “ No, no sei bravissimo….beh forse come chirurgo sei meglio però….magari ….la prossima volta… tra molto tempo….in clinica, con l’ epidurale sarebbe un po’ meno doloroso!”
Lorenzo, sempre scherzando: “ Ma che clinica, ma che epidurale….ho in mente qualcosa di eccezionale per la nascita  di Coso!”
Sara: “Coso?”
Lorenzo: “ Nostro figlio no! Dunque, potremmo farlo nascere in montagna, su al rifugio…. tu dovresti avere solo l’accortezza di aspettare una tempesta di neve. Poi, siccome bisogna fare spazio ai giovani, ti assisterà Tommy….vuole diventare un medico! Io però ti terrò la manina se vuoi!...Sei contenta vero?”
Sara: “ Che ideona, allora corro subito a fare un bagno nel fiume Lete!”
Lorenzo, fingendo disprezzo: “ Il fiume dell’oblio….nooo… sei diventata una profia senza speranza, fai  riferimenti letterari, mentre parli ed il guaio è che io ti amo!”
Sara tornando seria: “ Anch’io ti amo. Comunque sono una profia di ginnastica, dai!  A proposito di figli ….che ne diresti se l’affido di Francesca si trasformasse in un’adozione?”
Lorenzo: “ Direi che è fantastico!”
Sara: “ Dovremmo chiedere un colloquio all’assistente sociale che ha seguito  Francesca, per sapere qual è la procedura. Oggi è il mio giorno libero, tu come sei messo?”
Lorenzo: “ Un intervento alle otto, poi una visita…alle undici potrei prendere due ore di permesso ”
Sara: “ Mi vieni a prendere alle undici allora?”
Lorenzo: “Sì”.
In quel momento entra Francesca tutta trafelata: “Non posso andare a scuola oggi, sto malissimo, più male di quando mi hai operata alla pancia”, girandosi verso Lorenzo.
Sara: “La faccenda è seria quindi” e strizza un occhio a Lorenzo.
Lorenzo: “Addirittura! Che cosa ti senti? Beh controlliamo che cosa c’è che non va”.  Solleva la bambina dalle ascelle e la distende sul lettone.
Poi prende il termometro e lo stetoscopio dalla sua borsa.  Le misura la febbre, le controlla la gola, le ausculta  i polmoni dalla schiena, le palpa l’addome…senza riscontrare niente!
Lorenzo: “Sembrerebbe tutto a posto, a parte le unghie da tagliare!”
Sara: “Ma non è che tu hai quella malattia per cui bisogna stare a casa a riposarsi, guardare i cartoni animati in televisione e mangiare un bel bombolone alla crema per farsi passare il mal di testa?”
Francesca: “Credo proprio di sì”
Lorenzo: “Io questa malattia non la conosco, ma forse ce l’ho anch’io. E’ contagiosa?”
Sara spingendolo fuori: “No, non è contagiosa, vai che fai tardi, in clinica ti aspettano e poi ricordati dell’appuntamento delle undici, vai da solo e poi telefonami”.
Lorenzo bacia Sara, Francesca e la piccola Stella e se ne va.
Più tardi Francesca è davanti al televisore sul divano, con Destino accanto. Passa Ave: “ Fai scendere il cane dal divano!”.
Passa Libero “Bella di nonno, non stai bene, Destino vieni qua vicino a Francesca, falle compagnia!”
Sara affida la piccola Stella ai nonni, che escono tutti e tre con la carrozzina per fare la spesa e poi un giro nel parco, così rimane da sola con Francesca.
Si siede anche lei sul divano e mentre con le forbicine le taglia le unghie,  dice: “ Francesca, vuoi che telefoni alle tue maestre, così ci facciamo dare i compiti?”
Francesca sospira e risponde: “ Oggi a scuola c’erano le prove dello spettacolo di fine anno”
Sara: “ Tu perché non sei voluta andare?”
Francesca, col visino corrucciato: “Ma non potevo andare, le maestre hanno detto che dovevamo invitare anche i genitori , o i parenti per fare un balletto tutti insieme. E io chi avrei dovuto invitare?”
Sara: “Noi, no! Me e Lorenzo”
Francesca: “Le maestre non hanno detto di invitare degli amici”
Sara: “Io e Lorenzo  vorremmo diventare i tuoi  genitori se per te va bene, anche se in realtà è come se lo fossimo già”
Francesca rasserenandosi : “ Sì, per me va bene!... domani alle 17 ci sono le prove con i genitori, c’era l’avviso sul diario, era quella pagina che ti ho detto che mi si era strappata…” e abbassa la testa.
Sara: “ Francesca le bugie non bisognerebbe dirle, ma quando uno non ce la fa proprio a dire la verità, una ogni tanto si può anche dire.
 Basta che prima o poi, uno dica la verità…. e tu adesso la verità me l’hai detta! E  scommetto che ora ti senti meglio vero?”
Francesca fa cenno di sì e Sara l’abbraccia.
Intanto Lorenzo è a colloquio con l’assistente sociale: “ Dottor Martini, la procedura per l’adozione non sarà una passeggiata. Il tribunale dei minori dovrà compiere delle ricerche per verificare che la bambina non abbia parenti prossimi in vita, prima di dichiararla adottabile. Lei e sua moglie dovrete avere dei colloqui con uno psicologo, per avere l’idoneità ad adottarla. In più dovrete essere sposati da almeno tre anni.  Vedo qui che siete sposati da un anno e mezzo, ma questo non è un problema…tanto prima che saranno terminate tutte le pratiche, passeranno altri due anni.”
Lorenzo: “Come due anni! Francesca ha già perso i suoi genitori naturali, ha bisogno di sapere subito chi le farà da padre e da madre per gli anni futuri e  quale sarà la sua famiglia!”
Assistente Sociale: “In realtà queste procedure, così lunghe e complicate, servono a tutelare i minori…la capisco, ma tanto la bambina è già con voi, voi siete già il suo nuovo papà e la sua nuova mamma.
 Francesca è stata fortunata, nonostante ciò che le è capitato. Ci sono lunghe liste per adottare i bambini sotto i tre anni, ma gli istituti religiosi e le case famiglia sono pieni di bambini con più anni.
 Ci vorrà un po’ , ma andrà a finire tutto bene.”
Lorenzo: “ Ma sia noi che lei vogliamo avere la certezza che  rimarrà con noi! Comunque , se le leggi sono queste….avviamo tutte le pratiche necessarie!”
Lorenzo un po’ deluso, telefona alla moglie: “Ciao, come va Francesca con la malattia del bombolone alla crema?”
Sara: “ Ora sta molto meglio, ho scoperto tutto, poi ti spiego…ma tu non sei di turno domani pomeriggio ,dopo le diciassette vero?”
Lorenzo: “ No, esco dalla clinica alle sedici”
Sara: “FIUU, meno male, dobbiamo andare a fare le prove del balletto di fine anno alla scuola di Francesca! Che cosa ti ha detto l’assistente sociale?”
Lorenzo: “Balletto? Tutto bene, solo che le pratiche richiederanno più tempo di quello che speravamo….comunque l’importante è che Francesca stia con noi no?”
 
La festa di fine anno alla scuola elementare di Francesca, sarà riuscitissima. La bambina arriverà con tutta la numerosa famiglia Martini. Sara, grazie alla sua passione per il ballo, spiccherà su tutte le altre mamme per la sua bravura. Anche Lorenzo, un po’ goffamente, cercherà di dare il meglio di sé nel balletto. Spontaneamente e con la naturalezza dei bambini , Francesca inizierà a chiamare Lorenzo e Sara, papà e mamma.
Un pomeriggio suona il telefono in casa Martini. Risponde Sara. Dall’altra parte c’è l’assistente sociale, che le chiede di recarsi da lei ,con Lorenzo, per un colloquio.
Il giorno dopo la coppia ha un’amara sorpresa. Assistente sociale: “ Vi ho chiamati, perché voglio informarvi, che il tribunale dei minori, facendo delle ricerche, ha scoperto che Francesca ha un padre naturale vivente.
La madre di Francesca ha avuto la bambina quando era molto giovane e non ha informato il vero padre della gravidanza. Noi abbiamo già parlato con questo signore di Francesca. Legalmente, se lui decidesse, potrebbe chiedere un test del DNA e avrebbe tutto il diritto di fare un’istanza di riconoscimento della bambina.
Non è detto che decida di farlo, anche perché il padre di Francesca è sposato ed ha altri figli e non sospettava minimamente di avere un’ altra figlia. Per ora non si è pronunciato.
 Ci ha solo chiesto di conoscere la bambina e di vedere come vive e con chi vive.”
Sara sconvolta: “ Chiariamo questa faccenda il prima possibile, chieda per cortesia a questa persona di venire a cena a casa nostra domani sera. Diremo a Francesca che è un vecchio amico”
La sera seguente tutti sono tesi e si preparano a ricevere quello che Francesca crede essere un vecchio compagno di scuola di Zio Lele.
Finalmente suona il campanello. Il vero padre di Francesca è un uomo pacato e socievole, che si trova a vivere una vera tempesta interiore.
Durante quella cena Francesca, guidata da uno strano sesto senso, parlerà e parlerà per ore, riuscendo a difendere la sua permanenza in casa Martini.
Racconterà a quello strano signore di quando aveva conosciuto la mamma (Sara) sulla spiaggia, di come l’aveva soccorsa chiamando il papà (Lorenzo)con il suo telefonino.
Gli trasmetterà il suo stupore di quando aveva rivisto il papà in clinica e della sorpresa di essere stata operata proprio da lui. Gli comunicherà le emozioni di quella notte in Sardegna, quando l’avevano svegliata ed aveva visto che la sua sorellina era nata. E poi ancora gli racconterà della festa a scuola per filo e per segno. 
Gli altri componenti della famiglia assisteranno a questo monologo , integrando solo alcune parti del racconto.
A fine serata il vero padre di Francesca se ne va riappacificato con se stesso. È sicuro che la scelta migliore per Francesca è lasciare le cose come esattamente sono.
Saluta tutti educatamente, con un velo di malinconia per non aver potuto crescere quella bambina straordinaria , che ormai fa parte  di un’altra famiglia.
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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