Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: sister_of_Percy    06/08/2014    1 recensioni
Kate Jackson è la sorella di Percy di cui nessuno ha sentito parlare. È stata fondamentale per impedire una guerra, ma a quale prezzo?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Percy's POV Quello che vidi erano due segugi infernali grandi quanti elefanti. Mi guardavano famelici, ringhiando. Vidi la bava colare dagli angoli della bocca. Quello un po' più piccolo saltò sopra ad un ragazzo di Ermes che non conoscevo, l'altro, invece, non aveva ancora distolto lo sgurdo dai miei occhi. Incomiciò ad avvicinarsi, molto lentamente, pregustando già la mia carne e il mio sangue. Provai a sfoderare Vortice ma ero paralizzato dalla paura: ricordavo quando a dodici anni, durante la mia prima Caccia alla Bandiera, ero stato quasi ucciso da un'altro segugio infernale. In quel momento lo vidi saltarmi addosso. Pensavo giá alla mia morte, abbastanza mediocre considerato tutti i mostri ben più spaventosi che avevo affrontato. Nel momento in cui avrebbe dovuto aprirmi il petto con i suoi artigli vidi un' ombra, molto più piccola, placcarlo al volo. Rotolarono a terra in un intreccio di zanne e artigli. All'inizio pensai che fosse un altro segugio infernale, ma non aveva nessun senso un mostro mi salvasse la vita. Il segugio infernale più grande venne ridotto in cenere e mi accorsi di una cosa ancora più shockante. Ma non potrva essere vero...Non era possibile...Dove avrebbe dovuto trovarsi il mostro che gli aveva salvato la vita era distesa sua sorella. Aveva sul collo dei graffi molto simili a quelli sulla faccia. Sanguinava. Tra i semidei regnava il silenzio più assoluto. Persino Chirone era sbalordito, poi Aurora si alzò a fatica e scappò in direzione del bosco. La seguii senza nemmeno pensarci mentre Annabeth e Chirone mi gridavano di tornare indierto.Continuai a correre, ignorando i loro richiami. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che mia sorella fosse un licantropo. Penserete che dopo un fratello ciclope avrei dovuto ricevere la notizia normalmente, senza tutta questa incredulità, ma questa era un'altra faccenda: i ciclopi lavoravano per mio padre e Tyson non mi aveva mai spaventato, Aurora invece mi terrorizzava, poichè sapevo che i licantropi, quando si trasformavano non avevano più il controllo di loro e avrebbero ucciso chiunque, perciò io mi chiedevo, se Aurora avesse tentato di uccidere i ragazzi del Campo, cosa avrei fatto? Avrei salvato centinaia di semidei, uccidendo sua sorella, oppure avrei condannato i miei amici pur della sua sopravvivenza? La vidi seduta per terra con la schiena appoggiata alla roccia e la faccia tra le mani.Mi incamminai verso di lei. Un rametto si spezzò sotto i miei piedi ed Aurora alzò lo sguardo di scatto e vidi che aveva gli occhi rossi e lucidi, evidentemente aveva pianto. Quando mi riconobbe nel buio abbassò di nuovo lo sguardo e sospirò: "Che ci fai qui, Percy?" "Voglio parlarti." Lei mi fece un cenno, dicendomi di continuare. "Che cosa sei?" Avevo paura di saperlo ma chiesi lo stesso, sperando di avere torto. "Un licantropo." Ecco qua. L'unica volta in cui volevo avere torto, avevo ragione. Aurora continuò: "Da quando ho sette anni ho cominciato a trasformarmi in lupo con la luna piena. La prima volta mi risvegliai in un campeggio..." fece un respiro profondo: "Circondata da cadaveri. Vedevo bambini morti dissanguati. Avevo intorno anche semplici pezzi di carne. Carne umana.Scappai da lì.Non sapevo più chi ero. Continuò così per qualche mese fin quando non imparai a controllarmi. Adesdo posso trasformarmi quando voglio ed avere il controllo, ma mi costa tanta fatica." Guardò la mia espressione sbalordita e fece una risata amara: "Hai paura di me, non è vero? Tranquillo, non sei il primo e non sarai neanche l'ultimo." Mormorò:" Anchio ho paura di me." Scosse la testa come per scacciare la malinconia. Si alzò e si spazzolò i jeans:"Bene adesso che sai tutto posso anche andarmene." Mi riscossi dallo shock:"Cosa?! Non se ne parla neanche, devi ricevere delle cure!" "Ho già preso dell'ambrosia. E poi, probabilmente i tuoi amici mi inietterebbero del veleno." Pronunciò queste parole con una nota amara nella voce. Risposi gridando: "Ma non puoi andartene! SEI MIA SORELLA!" Lei mi urlò contro:" IO SONO UN MOSTRO! Andarmene è l'unica cosa che posso fare!" Vidi, alla luce della luna, che delle lacrime le rigavano le guance. Mi sentii in colpa, come mi ero permesso di gridarle contro in un momento così delicato? "Mi dispiace." mormorai. Aurora annuì. Le chiesi:"Dove andrai?" Rispose:"Prima di tutto in città, poi tornerò in Italia e riprenderò a fare la mia vita di sempre." "Dove passerai la notte?" "Non lo so. Forse potrei trovare una locanda. Altrimenti per strada." Non riuscivo ad immaginare la mia sorellina dormire per strada così le proposi:"Potresti accamparti qui nel bosco."Aveva uno sguardo triste, come se non fosse la prima volta che si trovava in una situazione del genere, anche se non capivo come. Mi disse:"Probabilmente gli altri ragazzi mi attaccherebbero e io non voglio fare loro del male."Pensai ad una soluzione e sorrisi quando la trovai: "Allora resterò con te e partiremo insieme domani mattina all'alba." Mi guardò con un piccolo sorriso:"Faresti questo per me, Percy?" "Sì." risposi senza un secondo di esitazione. Per dimostrarlo mi sdraiai per terra e allargai le braccia. Aurora si sdraiò a sua volta e mi abbracciò, appoggiando la faccia sul mio petto. Prima di addormentarsi mi disse:"Ti voglio bene, Percy." "Ti voglio bene anchio." Risposi. Rimanemmo così finchè non cademmo entrambi tra le braccia di Morfeo con ancora i sorrisi stampati in faccia.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: sister_of_Percy