Gerard
entrò in
casa, erano le due di notte.
Strisciò
lentamente nella stanza del fratello, trovandolo vestito di tutto
punto, col
basso in mano e un’espressione per nulla rassicurante.
-Sono le due di
notte- disse senza troppi preamboli.
-Lo so- rispose Gee
con un sorrisino forzato.
-Non sono nostra
madre, e non voglio neanche sapere in quale bar sei andato, con chi sei
andato,
cosa hai fatto, voglio sapere perché non mi hai avvisato-
-MAGARI
PERCHE’
MI STAVO DIVERTENDO!-
-ti ho chiesto
una telefonata, non di tornare-
-HO BISOGNO
D’ARIA, DI STARE PER CAZZI MIEI S O L O!-
-e così il
problema sono io?!- balbettò Mikey.
-Io...no...cioè...non
volevo dire così-
-ESCI!-
-ma Mikes
parliamone, ho detto una stronzata-
-ESCI ORA!-
urlò
spintonandolo fuori dalla stanza.
Gerard si
accasciò davanti la camera del fratello, fissando il legno
quasi volesse
attraversarlo, restò nella stessa posizione tutta la notte.
~~~~~
Si svegliò
per un
rumore, di diresse nella cucina giusto in tempo per ammirare Mikey che
lottava
con la nuova macchinetta del caffè.
-Se..se vuoi ti
do una mano- borbottò a detti stretti.
-faccio da solo-
rispose acido –come sempre dopotutto-
Con uno scatto
improvviso il moro si avvicinò, fermando qualsiasi movimento
dell’altro,
tenendogli i sottili polsi tra le mani.
-Adesso o
parliamo o ci pestiamo scegli tu-
-Preferisco la
seconda- soffiò il biondo sulla guancia di Gerard.
E dopo neanche un
secondo c’era solo un groviglio di braccia e gambe.
-Ok...ok...ti sei
sfogato, parliamo adesso?- chiese Gerard con un labbro spaccato e
lividi un po’
ovunque.
-SFOGATO? Se dici
così dimostri di non conoscermi affatto!- rispose Mikey.
-posso
disinfettarti la mano?- domandò un po’ titubante
Il minore
annuì
appena, mentre con un sorriso Gerard prendeva la boccetta e dei cerotti.
-ahi! Non
così
che mi fai male!-
-beh anche tu mi
hai fatto male prima.
-per un paio di
pugni?-
-non parlavo di
quello-
Mikey lo
odiò,
non solo era uno stupido, ma era un poeta stupido, decise di dirglielo.
-Sei uno
stupido!-
-io?! E tu?-
-io non sono
stupido-
-Mi sembra che tu
stia facendo di tutto per dimostrare il contrario-
-se non voglio
parlarti non vuol dire che sia uno stupido!- sbottò correndo
verso il divano.
-Ehi-
sussurrò
Gerard posandogli una mano sulla spalla –sono tuo fratello,
puoi dirmi
qualunque cosa, puoi ferirmi, picchiarmi, urlare che mi odi, fare a
pezzi ogni
mia proprietà, ridere di me, raccontare a tutti quella volta
che ho fatto una
figura di merda con una ragazza, ma di un fratello non ci si
può liberare così
facilmente.-
Mikey si
voltò a
fissare il soffitto, dando le spalle al fratello.
-Ieri mi sembrava
di essere ritornato a quando ti ubriacavi- disse candidamente.
-io...mi
dispiace...non potevo...non sapevo...scusami-
-e la cosa
più
terribile è che questa volta ero completamente in panico e
vedendoti avevo due
idee ben precise o saltarti al collo, senza raccontarti niente oppure
litigare
con te-
-Mikes, ora sono
qui, va tutto bene-
-Dici così
perché
non ricordi, non sai il male che mi hai fatto, non sai come vedere il
proprio
fratello maggiore, quello che dovrebbe essere il tuo eroe
distruggersi. E la sera sei costretto a seguirlo, reggergli
la
testa mentre vomita anche l’anima, sorridergli rassicurante
mentre invece
vorresti solo piangere, farlo dormire con te perché i suoi
incubi peggiori lo
tormentano e lui non può sapere che così alimenta
i tuoi di incubi-
-Io...Mikes...guardami
ti prego, fissami negli occhi e spiegami cosa ci fai ancora qui, sono
un
idiota, non merito nulla di tutto quello che ho, soprattutto te-
Il minore
lentamente si girò, con gli occhi lucidi e la tensione che
sembrava trasparire
sottopelle.
Gerard, col
groppo in gola lo abbracciò, cercando evitare il pianto.
-...E...sai qual
è la cosa peggiore? Che non puoi fare a meno di
giustificarlo, di volergli bene,
di sperare che si faccia perdonare- concluse con un singhiozzo
soffocato.
I fratelli Way,
entrambi sopraffatti dalle lacrime si aggrappavano l’uno
all’altro.
~~~~~
Qualcuno
bussò
lievemente.
-Gee che cazzo
vuoi a quest’ora della notte?-
Erano passati tre
mesi dal litigio quello con la elle maiuscola, come diceva Frank ogni
volta che
si accennava all’argomento.
-Ehm scusa non
è
che...si insomma...posso dormire qui?-
Mikes rise
scostandosi per lasciare spazio al fratello, dopo pochi secondi si
ritrovò le
braccia di Gerard introno al collo.
-Non te
l’ho
ancora chiesto, ma mi hai perdonato?-
-Certo-
Il maggiore emise
un suono gutturale a metà tra un sibilo e un grido.
-Mikes?-
-Mh?!-
-Dormi?-
-Non più-
-Ti voglio bene-
Il biondo si
sistemò meglio tra le braccia del fratello
-Anche io –
soffiò sul suo collo, prima di dargli un veloce bacio sulla
guancia.
Chu
:3
Che
ne dite di lasciarmi una piccola
recensione?