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Autore: sunset_noise    11/09/2008    5 recensioni
Gerard entrò in casa, erano le due di notte.
Strisciò lentamente nella stanza del fratello,
trovandolo vestito di tutto punto, col basso in mano e un’espressione per nulla rassicurante.
-Sono le due di notte- disse senza troppi preamboli.
-Lo so- rispose Gee con un sorrisino forzato.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way, Mikey Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gerard entrò in casa, erano le due di notte.

Strisciò lentamente nella stanza del fratello, trovandolo vestito di tutto punto, col basso in mano e un’espressione per nulla rassicurante.

-Sono le due di notte- disse senza troppi preamboli.

-Lo so- rispose Gee con un sorrisino forzato.

-Non sono nostra madre, e non voglio neanche sapere in quale bar sei andato, con chi sei andato, cosa hai fatto, voglio sapere perché non mi hai avvisato-

-MAGARI PERCHE’ MI STAVO DIVERTENDO!-

-ti ho chiesto una telefonata, non di tornare-

-HO BISOGNO D’ARIA, DI STARE PER CAZZI MIEI S O L O!-

-e così il problema sono io?!- balbettò Mikey.

-Io...no...cioè...non volevo dire così-

-ESCI!-

-ma Mikes parliamone, ho detto una stronzata-

-ESCI ORA!- urlò spintonandolo fuori dalla stanza.

Gerard si accasciò davanti la camera del fratello, fissando il legno quasi volesse attraversarlo, restò nella stessa posizione tutta la notte.

~~~~~

Si svegliò per un rumore, di diresse nella cucina giusto in tempo per ammirare Mikey che lottava con la nuova macchinetta del caffè.

-Se..se vuoi ti do una mano- borbottò a detti stretti.

-faccio da solo- rispose acido –come sempre dopotutto-

Con uno scatto improvviso il moro si avvicinò, fermando qualsiasi movimento dell’altro, tenendogli i sottili polsi tra le mani.

-Adesso o parliamo o ci pestiamo scegli tu-

-Preferisco la seconda- soffiò il biondo sulla guancia di Gerard.

E dopo neanche un secondo c’era solo un groviglio di braccia e gambe.

-Ok...ok...ti sei sfogato, parliamo adesso?- chiese Gerard con un labbro spaccato e lividi un po’ ovunque.

-SFOGATO? Se dici così dimostri di non conoscermi affatto!- rispose Mikey.

-posso disinfettarti la mano?- domandò un po’ titubante

Il minore annuì appena, mentre con un sorriso Gerard prendeva la boccetta e dei cerotti.

-ahi! Non così che mi fai male!-

-beh anche tu mi hai fatto male prima.

-per un paio di pugni?-

-non parlavo di quello-

Mikey lo odiò, non solo era uno stupido, ma era un poeta stupido, decise di dirglielo.

-Sei uno stupido!-

-io?! E tu?-

-io non sono stupido-

-Mi sembra che tu stia facendo di tutto per dimostrare il contrario-

-se non voglio parlarti non vuol dire che sia uno stupido!- sbottò correndo verso il divano.

-Ehi- sussurrò Gerard posandogli una mano sulla spalla –sono tuo fratello, puoi dirmi qualunque cosa, puoi ferirmi, picchiarmi, urlare che mi odi, fare a pezzi ogni mia proprietà, ridere di me, raccontare a tutti quella volta che ho fatto una figura di merda con una ragazza, ma di un fratello non ci si può liberare così facilmente.-

Mikey si voltò a fissare il soffitto, dando le spalle al fratello.

-Ieri mi sembrava di essere ritornato a quando ti ubriacavi- disse candidamente.

-io...mi dispiace...non potevo...non sapevo...scusami-

-e la cosa più terribile è che questa volta ero completamente in panico e vedendoti avevo due idee ben precise o saltarti al collo, senza raccontarti niente oppure litigare con te-

-Mikes, ora sono qui, va tutto bene-

-Dici così perché non ricordi, non sai il male che mi hai fatto, non sai come vedere il proprio fratello maggiore, quello che dovrebbe essere il tuo eroe distruggersi. E la sera sei costretto a seguirlo, reggergli la testa mentre vomita anche l’anima, sorridergli rassicurante mentre invece vorresti solo piangere, farlo dormire con te perché i suoi incubi peggiori lo tormentano e lui non può sapere che così alimenta i tuoi di incubi-

-Io...Mikes...guardami ti prego, fissami negli occhi e spiegami cosa ci fai ancora qui, sono un idiota, non merito nulla di tutto quello che ho, soprattutto te-

Il minore lentamente si girò, con gli occhi lucidi e la tensione che sembrava trasparire sottopelle.

Gerard, col groppo in gola lo abbracciò, cercando evitare il pianto.

-...E...sai qual è la cosa peggiore? Che non puoi fare a meno di giustificarlo, di volergli bene, di sperare che si faccia perdonare- concluse con un singhiozzo soffocato.

I fratelli Way, entrambi sopraffatti dalle lacrime si aggrappavano l’uno all’altro.

~~~~~

Qualcuno bussò lievemente.

-Gee che cazzo vuoi a quest’ora della notte?-

Erano passati tre mesi dal litigio quello con la elle maiuscola, come diceva Frank ogni volta che si accennava all’argomento.

-Ehm scusa non è che...si insomma...posso dormire qui?-

Mikes rise scostandosi per lasciare spazio al fratello, dopo pochi secondi si ritrovò le braccia di Gerard introno al collo.

-Non te l’ho ancora chiesto, ma mi hai perdonato?-

-Certo-

Il maggiore emise un suono gutturale a metà tra un sibilo e un grido.

-Mikes?-

-Mh?!-

-Dormi?-

-Non più-

-Ti voglio bene-

Il biondo si sistemò meglio tra le braccia del fratello

-Anche io – soffiò sul suo collo, prima di dargli un veloce bacio sulla guancia.

Chu :3

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