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Autore: Taila    11/09/2008    2 recensioni
Yamato passò uno sguardo preoccupato sui membri che avrebbero fatto parte della missione: Naruto era così furioso per la presenza sfrontata del suo, ormai, ex amico che sembrava sul punto di liberare tutto il potere distruttivo di Kiyuubi; Sasuke aveva l'espressione di chi voleva essere ovunque tranne li e riteneva tutto quello un'immensa scocciatura; Sakura stava impiegando tutte le sue energie per mantenere i suoi propositi di trattare Sasuke come se fosse invisibile; Sai disegnava tranquillamente, ritraendo Naruto, un soggetto che da qualche tempo riteneva interessante. Per un attimo si chiese cosa fosse passato nella mente dell'Hokage quando aveva scelto i membri per quella missione...
Un lampo di preoccupazione sfrecciò nei suoi occhi quando lesse il nome dell'ultimo componente della squadra: era sicuro che avrebbe accettato solo per poterlo uccidere con tranquillità...
Socchiuse gli occhi e pregò Kami che quei cinque non si uccidessero a vicenda!
Genere: Triste, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di ritorno con il sesto capitolo ^.^ Ho tardato un po’ perché ho aggiornato un altro paio di fic che avevo in sospeso ^^’’’’’ Voglio ringraziare: Capiatatapercaso: spero che ti piaccia! Iry_Kun: beh si, Sasuke si è fatto un po’… “prendere” dalla situazione, diciamo così, ma anche Miwa non è stata da meno: quando ha visto Sasuke a torso nudo è andata in tilt ^//^ ma come darle torto? Anche se è un personaggio che non mi piace non posso non ammettere che è dannatamente sexy (x poco non sono morta dissanguata quando ho visto la nuova sigla originale della seconda serie: c’è Sasuke a torso nudo che si infila sotto una cascata… *.* spettacolo!!!! >//<) Ah-ehmm… mi riprendo subito… Dicevo: Ringrazio anche: Ako delle Tenebre, Ignifilia, Ladyarle, MISSI_LOVES_BLIZZARY, Trargul e Vodia per aver inserito la fic tra i loro preferiti. Ringrazio anche tutti coloro che hanno anche solo letto (me inchina ^^).
Non mi resta che augurarvi buona lettura, alla prossima gente ^o^


6. Svegliati!

Yamato lanciò un’altra occhiata preoccupata oltre il bordo del crepaccio: la parete cadeva a strapiombo, liscia come la lama di un pugnale, senza offrire alcun appiglio a cui aggrapparsi, mentre il fiume ruggiva e spumeggiava minaccioso, tagliando la valle come un animale inferocito. Di Miwa e Sasuke non c’erano tracce, li aveva cercati per ore insieme al suo clone, appena conclusa la battaglia, ma non li avevano trovati. Sospirò pesantemente, raddrizzandosi e portandosi le mani ai fianchi: era stato un bel volo, erano precipitati per diversi metri prima di incontrare il fiume, e da quell’altezza la superficie delle acque doveva aver avuto la stessa consistenza di una lastra di pietra…
Poteva mentire agli altri per non farli preoccupare, ma non a se stesso: temeva che nessuno dei due fosse sopravvissuto…
Di fronte a tanto pessimismo, Yamato scosse la testa: stava parlando dell’allievo prediletto di Orochimaru e dell’unica Custode sopravvissuta all’attacco di Itachi Uchiha, erano tipi tosti, che sarebbero potuti penetrare fino al cuore stesso dell’Inferno ed uscirne senza nemmeno una bruciatura, e non era escluso che lo avessero già fatto… cosa poteva essere per loro un volo di una ventina di metri? Doveva essere ottimista, avere fiducia in loro e nelle loro capacità: se non Sasuke, di certo Miwa avrebbe tirato fuori dal suo magico cilindro qualche trucchetto dei suoi e, prima o poi, se li sarebbero trovati di nuovo davanti!
Increspò le labbra in un sorriso poco convinto, prima di voltarsi e di ritornare dagli altri. Miwa aveva rischiato la sua vita per quella di un Uchiha, se gliel’avessero raccontato gli avrebbe dato del pazzo! Da quando i suoi genitori erano stati uccisi da Itachi aveva iniziato a provare un odio incontrollabile verso il clan Uchiha, in tutti quegli anni aveva versato lacrime e sangue per diventare così forte da essere all’altezza dei due fratelli ed ucciderli, purificando l’onore dei suoi familiari con il loro sangue, era diventata la sua ossessione quella. La Miwa che conosceva era un persona difficile, quasi problematica: era arrabbiata contro tutto e tutti, non aveva e non voleva compagni, era arrogante come solo un Hanamura poteva essere, rifiutava di essere controllata, si gettavi negli scontri a testa bassa, senza curarsi dei rischi, sfidando continuamente la vita e la morte in una battaglia che prima o poi si sarebbe conclusa con la sua morte… era la stessa bambina che aveva giurato sulla tomba dei propri genitori di non essere più un servo degli Uchiha, che gli aveva promesso le vite di Sasuke ed Itachi come offerta…
… Per questo non riusciva a capire il suo comportamento! Aveva vissuto fino a quel momento solo per ucciderlo, allora perché rischiare tutto per salvargli la vita? Non era più semplice lasciarlo cadere giù e mettere tutto nelle mani del destino?
Troppo facile per una come Miwa! Si rispose con un piccolo sorriso divertito. Era stata severamente addestrata ad essere sempre leale, a combattere in prima persona le sue lotte: una volta terminata quella missione, avrebbe sfidato Sasuke ad un duello mortale ed avrebbe lasciato decidere l’esito solo alla loro abilità, non alla sfortuna o al fato!
E poi il suo legame con gli Uchiha era piuttosto ambiguo, un misto di amore ed odio che la dilaniava a volte, che la portava a quei comportamenti contraddittori e che, probabilmente, non le avrebbero fatto fare la scelta giusta al momento giusto…
- Trovato qualcosa Capitano Yamato?- chiese improvvisamente la voce di Naruto.
Yamato riemerse velocemente dai suoi pensieri: Naruto era ancora seduto accanto al corpo incosciente di Sai, vegliandolo con una strana insistenza, aspettando ansiosamente di vederlo riaprire gli occhi. Sakura era seduta contro un albero dalla parte opposta, una strana espressione sul volto mentre osservava i suoi due compagni di squadra.
Lo scontro con i Burattini era stato devastante per loro: i loro avversari erano troppi per loro e non avevano alcun problema di stanchezza, mentre loro si stavano consumando facilmente. Inoltre nonostante li colpissero ripetutamente, si rialzavano e riprendevano l’attacco come se niente fosse. Avevano usato i loro jutsu più potenti, ma erano stati quasi del tutto inefficaci. C’era stato un momento di panico quando un gruppo di Burattini si era avventato su Naruto sommergendolo letteralmente con il loro numero e peso, e Sai era corso immediatamente in suo aiuto, ma era stato respinto e sbalzato via, ed aveva battuto violentemente la testa contro un grosso sasso che spuntava dal terreno; c’era mancato poco che Naruto non scatenasse il potere di Kyuubi. Per fortuna Sakura aveva scoperto che i Burattini erano controllati e manovrati da un piccolo feticcio di legno con su inciso uno strano simbolo posizionato all’altezza del cuore, una volta tolto e distrutto il corpo del Burattino spariva come polvere portata via dal vento. Quello aveva dato una svolta alla battaglia, avevano concentrato tutte le loro energie nel trovare i feticci e distruggerli. Alla fine, al bordo della boscaglia sei figure ammantate di nero, come fantasmi appena sfumati dal calore che si liberava dal suolo; li avevano guardati un attimo e poi erano scomparsi come non fossero mai stati veramente li.
Naruto era crollato sfinito nell’erba calpestata e sporca di sangue, mente Sakura era corsa a controllare come stesse Sai, ignorando le proprie ferite ed la propria stanchezza. Aveva fatto quella che poteva per lui in quelle condizioni, poi Yamato aveva dato l’ordine di allontanarsi da li e trovare uno spiazzo in cui accamparsi, si era caricato Sai sulle spalle e, usando le poche forze rimaste, si erano addentrati nel bosco alle loro spalle.
Da quando erano arrivati Naruto non aveva mai lasciato Sai, forse si sentiva in colpa per quello che gli era accaduto, o forse aveva ragione Kakashi; chissà…
- Niente! – rispose sedendosi sul prato – Ma forse il fiume li ha trascinati a valle…- provò a proporre, cercando di instillargli un po’ di speranza.
Naruto sorrise appena, prima di tornare a guardare Sai. Non voleva perderlo! Non per una sciocchezza come quella! Continuava a guardarlo, implorandolo mentalmente di svegliarsi, di tornare da lui… La preoccupazione ed il rimorso lo stavano divorando, non si sarebbe mai perdonato se gli fosse accaduto qualcosa; se non si fosse lasciato intrappolare da quei cosi come un dilettante, Sai non sarebbe corso in suo aiuto e non gli sarebbe accaduto nulla…
Mente Yamato era andato a cercare di scoprire cosa fosse successo a quei due, Sakura gli aveva spiegato che la cosa poteva essere molto più grave di quello che sembrasse: Sai poteva avere una commozione cerebrale che sarebbe guarita nel giro di alcuni giorni ma che comunque gli avrebbe portato alcuni problemi, ma il colpo poteva anche avergli causato un ematoma che premeva sul cervello che andava subito asportato, oppure poteva averlo mandato in coma… ma senza le adeguate attrezzature non poteva fare nessuna diagnosi certa, potevano solo sperare. Naruto aveva sentito il proprio sangue gelarsi nelle vene ad ogni parola della sua amica, ed il cuore frantumarsi e crollare frammento dopo frammento…
- Naruto perché non vai a riposarti un po’…- propose piano Sakura.
- Non preoccupatevi, non sono stanco! – mentì sapendo benissimo di essere al limite, ma lo stesso non poteva permettersi di allontanarsi da li, di lasciare Sai solo, voleva essere il primo che avrebbe visto quando avesse riaperto gli occhi – Riposate voi, penso io a fare la guardia, ok?- sorrise.
Sakura e Yamato annuirono un po’ preoccupati dopo essersi fatti promettere che li avrebbe chiamati per qualsiasi problema, ben sapendo che non sarebbero mai riusciti a convincerlo a riposarsi un po’. Si avvolsero nei sacchi a pelo e dopo poco crollarono in un sonno profondo.
Finalmente solo, Naruto poté liberarsi della sua maschera e dare libero sfogo al vortice che gli stava bruciando l’anima: digrignò i denti per impedirsi di urlare, mentre il dolore sembrava sul punto di schiacciarlo, sollevò la mano e gli scostò la frangetta dal volto, prima di chinarsi e di sfiorargli la fronte con un bacio leggero.
- Torna da me Sai, ti prego!- mormorò disperato sulla sua pelle.
Si rialzò lentamente, sperando nel miracolo di trovarlo con gli occhi aperti, venendo dolorosamente deluso quando ritrovò il suo volto immobile, come se stesse tranquillamente dormendo. Si sistemò meglio con la schiena contro il tronco d’albero a cui era appoggiato e prese la mano di Sai tra le sue, nell’attesa socchiuse gli occhi, sentendo tutta la stanchezza del giorno appena trascorso depositarsi tutta sulle sue spalle.
Fu la strana sensazione di una stretta più forte attorno alle sue mani a scuoterlo dal torpore pesante e viscoso in cui era caduto, aprì gli occhi malvolentieri sentendosi più stanco di quanto non lo fosse quando aveva chiuso gli occhi, e si guardò intorno cercando di capire cosa stesse accadendo…
… incrociando, poi, per caso lo sguardo impastato e confuso di Sai…
- N… Naruto… ?- la voce flebile, lo raggiunse a fatica.
Naruto fissò quelle iridi di pece per qualche istante, sentendo per un istante tutte le funzioni fisiche e mentali annullate, prima di ritornare in sé abbastanza da saltare al collo dell’amico con le lacrime agli occhi.
- SAI! SAI! SAI!- urlò facendo svegliare di soprassalto gli altri.
Con la mente ed il cuore leggeri per la felicità, stringendo quel corpo tra le braccia, sentendo la paura svaporare velocemente dalla sua anima, Naruto comprese per la prima volta quello che provava per Sai…
  
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