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Autore: Aimondev    07/08/2014    1 recensioni
L'umanità è a rischio estinzione.
Ogni giorno Zeus distrugge una polis Greca.
Ermes è stato assassinato.
Nelle forge di Efesto è in lavorazione un'armata di colossi più grandi di qualsiasi edificio umano.
Esseri mostruosi fuoriescono dalle loro spoglie mortali affermando che l'inizio di una nuova era è cominciato.
Il mondo è già stato sconvolto ma adesso Klearcos, l'assassino più abile di tutta la Grecia, sa per cosa combattere.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'alba degli eroi senza nome'
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I bagliori di un tiepido mattino tinsero di rosati riflessi gli erbosi prati che attorniavano il gruppo di falchi accasermati poco lontano dall’ormai fatiscente accampamento. Alcuni di loro notarono solo ora, con i chiarori del giorno, i sublimi boccioli di fiori che in sinergia con i barlumi del sole formavano un caleidoscopio di colori impressionante.

Soter era sveglio. Sideris lo era sempre stato. Quella prima luce dell’alba avrebbe lanciato loro il segnale per dare inizio al contrattacco.

Il periodo degli indugi era terminato. Ora era tempo per Sideris di risvegliare l’ombra del Falco. Un’ombra fatta di uomini e donne, lance e spade. La grande armata finalmente sarebbe sorta dall’oscurità per gridare ai loro nemici che avrebbero anche potuto strappar loro la vita, ma mai avrebbero quietato la voce di chi combatte per un ideale, per un valore, per la libertà. Ciò per cui si sarebbero trascesi i propri limiti.

 Ma in che modo riconvertire le anime spaventate di coloro che avevano abbracciato la causa del Falco  e in che modo aprire gli occhi a tutti quelli che non l’avevano fatto quandanche i più fedeli tra i rivoluzionari, annichiliti dallo strapotere degli Olimpici, avevano voltato la faccia al Falcone Nero per salvare le proprie famiglie dalla distruzione?

 “Scambierò il terrore reverenziale che ha messo in ginocchio gli uomini, con la speranza”
Proferì sommessamente il Falcone verso i suoi prodi guerrieri. Erano gli ultimi rimasti ma allo stesso tempo i primi…Della grande armata che avrebbe raccolto.

 “…La speranza che darò alle popolazioni sarà così incandescente da riuscire ad avvampare persino la gelida morsa di paura con cui Zeus tiene avvinto il mondo.”

 La compagnia di sopravvissuti si scioglie.

Ora i falchi, rispettando un preciso piano di Sideris, sono in viaggio verso regioni diverse per raccogliere sotto la propria autorità tutti coloro che sarebbero stati pronti a combattere per la salvezza.

 “Se volete la pace, preparatevi alla guerra.”

 Oreste viaggiava a nord con Pilade, diretti entrambi verso l’Agrolide, alla riconquista del proprio regno di cui era legittimo erede.
Cercione e Almo
accompagnati dall’orso Orico, avrebbero girato le boscose colline dell’Arcadia per richiamare gli oltre quattromila soldati sparsi, secondo disposizione di Sideris, per tutta la regione.
Aristomene era diretto a sudovest, verso la Messenia, dove oltre centocinquantamila uomini e donne, ridotti a iloti da Sparta, agognavano la distruzione della città.
Acheo, Ischi ed Elleno sarebbero andati a nord alla ricerca di altri alleati.

 La libertà, così fugace, illusoria” Commentò Sideris mentre anche Bellerofonte spiccava il volo assieme alla sua cavalcatura. A lui spettava il viaggio più lungo. Si sarebbe dovuto recare nella lontana Licia, a comunicare la notizia nelle varie corti cittadine della morte di diversi oligarchi che erano partiti per l’ideale rivoluzionario.

Soter e Sideris erano rimasti soli. Rimasero a guardare il cavallo alato che spariva nell’orizzonte diretto verso oriente, mentre l’alba adesso incombeva imponente su gran parte della regione.

 “Ti fidi veramente di loro?”

“Innominato, le loro Ragioni sono salde quanto le tue. Non credere di essere l’unico al mondo che combatte per qualcosa di più che per la propria semplice esistenza. Io sono in grado di leggere nell’animo delle persone e decifrare le loro vere intenzioni. Se dicono il vero o mentono, posso sentirlo sempre.”
Soter sbuffò.

“Che ne può capire un mostro della falsità che si cela nell’uomo?”

 Sideris ignorò l’ingiuria e si mise in marcia. 

“E noi dove siamo diretti!? Verso il Monte Olimpo?”
Pensavo che lo avessi capito: non possiamo andare…”

Fu bloccato da un improvviso oscurarsi del sole. Il cielo, dapprima limpido e immacolato. venne coperto da degli immani e plumbei cumulonembi di una densità paurosa. Come promesso da Zeus, si stava ripetendo nuovamente la tragedia del giorno precedente. Il re degli dei avrebbe esatto un nuovo tributo di sangue e vite umane. La scomparsa di un’altra polis avrebbe fatto da ulteriore monito per tutti gli uomini.
Dall’ammasso di nembi fuoriuscì un fascio di energia che colpi il mondo da qualche parte. Un roboante fragore sconvolse Soter, che fu costretto a coprirsi le orecchie con le mani. La terra sotto i suoi piedi tremò. 

Sideris rimase immobile, non si scompose di un millimetro.

 Pochi minuti dopo le nuvole si disparsero nell’aria e il cielo tornò a essere sereno e trasparente come se nulla fosse accaduto.

L’esplosione è avvenuta a circa 18,25 chilometri da qui. La città di Astron è stata rasa al suolo.”

Annunciò Sideris, le cui capacità matematiche gli permettevano di valutare con assoluta precisione le distanze.
“Ma c’è qualcosa che non riesco a comprendere.” Continuò “Se hanno preso Pandora allora che senso ha che Zeus continui a distruggere le città? Con ogni probabilità gli Innominati non l’hanno condotta a lui.”
“Che cosa?”

“Ci sono alte probabilità che Pandora sia ancora qui nel Peloponneso e non sul Monte Olimpo. Zeus non sa ancora dov’è. Ciò vuol dire che forse abbiamo più tempo del previsto.”
“Se è così, vuol dire che si trova ancora a Sparta. A circa 40 chilometri da qui. È li che dobbiamo andare”

 Sideris lo guardò intensamente. Il magnetico carisma che scaturiva dai suoi occhi era di una tale travolgente potenza che persino uno come Soter dovette distogliere lo sguardo.

 Se vuoi andare, fa pure. Ma sappi che, per quanto il fato abbia voluto la tua sopravvivenza fino ad ora , se andrai a Sparta morirai. È il potere di Ares in persona che vuoi sfidare. Non hai alcuna possibilità adesso. Né tu, né io, né nessun uomo al mondo.
Preferirei invece che tu mi segua nel mio viaggio. Sono sicuro che con te al mio fianco, avrò maggiori probabilità di successo.
A te la scelta.”

 “Mi stai chiedendo di scegliere tra te e Pandora?” Rise l’Innominato.
“Ti sto chiedendo di scegliere tra la vita e la morte. Perché se decidi di andare a Sparta, non riuscirai raggiungere la tua amata nemmeno con lo sguardo.”

Adesso l’uomo gli aveva voltato le spalle e aveva preso a viaggiare per la propria strada.
Soter rimase a guardarlo. L’attrazione magnetica con cui quell’essere lo stava richiamando a sé era più forte di qualsiasi altra cosa.  Tutto gli diceva di cogliere l’attimo e seguirlo subito poiché sotto la sua guida gli uomini avrebbero potuto rivoltare le sorti di un destino di morte e distruzione che pareva già essere scritto. Avrebbero potuto vincere.
Soter lo avvertiva come un presagio. Una speranza folle.
Avvertì un formicolio lungo tutta la schiena.

 “Maledizione!” 
Ringhiò, seguendo il capo della rivoluzione.

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Parentesi anacronistiche 5:

Arpie:

Pipistrelli vampiro delle dimensioni di poco più di cinque centimetri, su cui sono state fatte sperimentazioni genetiche: disinibizione dei geni che regolano la fame e l’aggressività. E tramite la tecnica della transgenesi (inserimento di geni provenienti da organismi diversi nel genoma di un dato organismo) hanno acquisito sostitutivamente alla loro vista cieca, la visione termica che è peculiare nelle zanzare.

Il risultato di queste sperimentazioni ha dato luogo a sciamate di questi organismi con una foga incontrollata di divorare, e prosciugare del proprio sangue qualsiasi altro organismo si trovi sulla loro strada lasciando dietro di sé solo una scia di cadaveri.

Per essere in grado di controllare questi sciami distruttivi si deve far uso di due oggetti.  Una lozione, da cospargersi sul corpo, che funga da isolante termico per ingannare la visione termica delle arpie, e risultare quindi invisibili. Un fischietto in grado di emettere ultrasuoni, richiamando perciò le creature a sé, le quali divoreranno qualsiasi cosa si trovi intorno.

Peloponneso

  
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