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Autore: Erica_A7X    07/08/2014    1 recensioni
Hope Hood, sorella sfigata di uno dei ragazzi più popolari della scuola. Niente amici ma solo una grande famiglia: suo fratello Calum, il suo migliore amico Michael e i due ragazzi che ama di più al mondo Ashton e Luke. Deve compiere una scelta, ma come andrà a finire?
***
"Camminavo per strada pensando a cosa ci fosse di più bello al mondo, ma non trovavo nulla che fosse abbastanza sorprendente da farmi provare qualche emozione. Da quel giorno avevo smesso di sentire ogni cosa, ero caduta in un oblio di apatia completa e non avevo mai trovato nemmeno la speranza per riuscire ad uscirci.
Mi chiamo Hope Hood e sono una mina vagante."
***
"[...] Qualunque ragazza vorrebbe un momento come questo con il ragazzo che le piace, ma tu no piccola Hood, tu vuoi semplicemente negarti il romanticismo solo perchè non vuoi scegliere e credimi, non m'importa molto di chi sceglierai ma non voglio vedere che tu ti neghi una cosa bella come l'amore solo per non soffrire"
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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CHAPTER 14


Erano passati tre giorni da quella sera ed era arrivato il venerdì tanto atteso: quello del mio appuntamento con Ash. Speravo che stasera si sarebbe chiarito tutto e sarei riuscita a decidere perché la situazione era in stallo: Luke continuava a provocarmi, rubandomi baci in camera, abbracciandomi a scuola, cantandomi la canzone dell'albero e Ash non smetteva un secondo di guardarmi dolcemente, di farmi complimenti e di ricordarmi quanto fossi importante per lui ogni volta che gli finivo tra le braccia. Non avrei mai pensato che due modi così diversi potessero fare a gara, ma nel mio cuore risultava tutto così confuso, eppure sapevo che la risposta l'avrei trovata se solo avessi scavato un po più a fondo.
La mattina mi svegliai come al solito e mi precipitai subito da mio fratello. Lui mi accolse nel suo letto e restammo sotto le coperte a parlare per minuti che sembrarono ore, mi sentivo così bene con lui. Dopo lunedì sera io e Cal ci eravamo riavvicinati tantissimo, al punto di istituire una cena solo per noi due ogni martedì sera, era ancora tutto in prova ma sembrava funzionare alla perfezione. Non mi aveva più chiesto nulla riguardo alla crisi che avevo avuto tornando in quel posto a scuola, ma sapevo che nell'angolo più remoto della sua mente continuava a chiedersi cosa mi fosse capitato in quel luogo da spingermi a tenerlo nascosto persino a lui. Il pensiero di quella domanda repressa nella sua mente mi faceva stare male ogni giorno, non poter rivelare nulla mi faceva sentire terribilmente in colpa, ma non volevo assolutamente che lui capisse quanto in realtà io fossi rotta dentro, perché altrimenti sapevo avrebbe tentato di aggiustarmi, rischiando di rimanere incastrato nel mio incubo peggiore.
Una volta fatto alzare Cal dal letto tentai di svegliare Michael, ma come al solito tutta fatica sprecata, lo lasciai dormire finché il lavoro sporco non fosse toccato alla sua sveglia, non ero certamente dell'umore per prendermi degli insulti di prima mattina. Lo sentii imprecare qualche minuto dopo essermi seduta al tavolo per fare colazione.
Luke e Ash non s'erano ancora visti, ma sapevo sarebbero usciti presto sentendo le urla di Michael. Tra i due ragazzi c'era una sorta di tacito accordo riguardo alla loro amicizia, avrebbe funzionato tutto finché non mi fossi decisa. Si sentiva nell'aria la loro promessa, si avvertiva una sorta di tensione a cui nessuno però sembrava fare caso, se non la sottoscritta. Quando le persone fanno un patto quello rimane, finché non sarà una delle parti stesse a spezzarlo, così funzionavano le cose tra di loro. Entrambi stavano tacitamente aspettando che io facessi una mossa per segnare la definitiva rottura dell'accordo, ma loro non avevano idea di tutte le volte che ognuno aveva trasgredito; Luke lo faceva continuamente quando veniva in camera mia a rubarmi un bacio che io non riuscivo a rifiutare e Ash non smetteva un secondo di seguirmi con gli occhi pieno di qualcosa che era più del semplice affetto. Lo sguardo di Ash mi confondeva più del baci di Luke perché non avevo mai pensato di meritare qualcuno che mi amasse, tutte le persone continuamente mi ricordavano quanto fossi un'inutile scarto della società, ma lui rivoluzionava il mio mondo riempiendo i suoi occhi così verdi, così sinceri di una cosa che io percepivo come amore, come un sentimento sbagliato per me.
Avevo smesso di credere nell'amore fin da piccola, mia madre mi aveva dato più e più volte la dimostrazione di quanto tutto fosse falso, ogni volta credeva di essere innamorata e invece era sempre e solo sesso, fino a che anche lei si arrese e andò avanti cercando quel rapporto carnale senza sentimenti e nelle poche volte in cui era troppo ubriaca persino per trattarmi male, continuava a ripetermi che l'amore non esiste e io non avrei dovuto perdere il mio tempo a cercarlo perché tanto non l'avrei mai trovato. Io ci credevo a tutto quello, ci avevo sempre creduto e adesso era diventata la mia convinzione più forte, più profonda; ma quando Ashton mi guardava in quel modo tutto il mio mondo vacillava, tutto veniva messo in discussione.
La colazione la feci con mio fratello, solo noi due, come ai vecchi tempi. Nel momento in cui mi alzai per andare a vestirmi e a prepararmi incontrai i due ragazzi che fino ad ora non s'erano ancora visti. Li salutai rapidamente, volevo solamente vestirmi e prepararmi in fretta, non volevo pensare a molto, quindi gli unici pensieri che m'ero concessa erano quelli legati alle azioni meccaniche, quelle richieste nel rituale mattutino del lavarsi e vestirsi. Nel giro di 10 minuti ero nuovamente nella mia camera, scegliendo i vestiti. Non sapevo cosa indossare, così optai per il classico: pantaloncini corti, maglietta nera dei Metallica e le mie vecchie e rotte All Star verdi. Il trucco non era niente di che, applicai matita e mascara nero sugli occhi e un minimo di rossetto rosso scuro sulle labbra, tanto per avere la sicurezza di non venir baciata da Luke. Lui non voleva tracce di rossetto perché diceva che saremmo stati scoperti e io avevo iniziato a metterlo sempre più spesso, prendendomi anche dei sonori insulti dal biondo, ma d'altronde non potevo fare altro, continuava a venire da me per dei baci veloci e io non avevo la forza mentale necessaria per rifiutarlo, così avevo dovuto trovare un metodo a prova di Luke.
Alle 7.50 eravamo tutti pronti e uscimmo per raggiungere la scuola. Durante il tragitto sentii i ragazzi parlare dei piani per la sera seguente, mio fratello come al solito proponeva la discoteca, Michael invece preferiva i videogiochi, Luke di trovò d'accordo con Cal è anche Ash stranamente concordò.
"Hope tu che ne pensi?" Odiavo la discoteca, sapevo che il mio parere non avrebbe cambiato la situazione ma presi comunque uno schieramento.
"Videogiochi" Mikey mi fece l'occhiolino e mi prese sottobraccio, iniziando a dire delle cose talmente stupide che solo a sentirle ti viene da piangere, ma alla fine scegli di ridere perché Michael è dannatamente adorabile. Arrivammo a scuola così e io andai con Ash verso la nostra prima lezione: biologia.
A metà ora il riccio seduto di fianco a me decise di parlare "Allora per stasera tutto a posto?" Risi. Era almeno la cinquantesima volta che mi chiedeva una cosa del genere. Annuii cercando di contenere la risata, non avevo proprio voglia di farmi beccare dal professore e finire dal preside. Ashton sembrò tirare un sospiro di sollievo dopo la mia risposta, facendomi capire quanto lui realmente ci tenesse e aiutandomi a realizzare quanto quello nel suo sguardo fosse amore.
Alla fine della lezione mi accompagnò in palestra, salutandomi e lasciandomi alla mia prossima lezione: ginnastica. Appena mi vide Luke corse ad abbracciarmi, facendomi staccare per un momento dalla realtà, per ributtarmi indietro nel momento in cui mi lasciò. Osservai gli sguardi degli altri, tutti mi stavano guardando con un odio che ero ormai abituata a vedere, ma che ogni volta sembrava la prima da quanto tutto quello mi faceva male. Ogni occhiata carica di quel sentimento così negativo era simile ad una coltellata in pieno stomaco, solo peggiore perché la ferita rimaneva aperta, dentro di me, svuotandomi dell'unica cosa che realmente sognavo: la speranza di essere felice. Nemmeno la felicità, solo la speranza.
La lezione proseguì normalmente, io Cal e Luke facevano squadra come al solito. Passammo le solite due ore a giocare a pallavolo, ogni volta ringraziavo mentalmente il mio professore per la sua fissa con quello sport, era l'unico dove non fossi assolutamente imbarazzante.
Finita la lezione mi cambiai come al solito nello spogliatoio, uscendo dalla porta che dava sulla parte nascosta del cortile. Luke e Calum avrebbero dovuto aspettarmi fuori, ma probabilmente s'erano dimenticati o erano più lenti del solito a cambiarsi e io non feci in tempo ad uscire che qualcuno mi prese per il braccio, stringendo forte. Mi portò qualche metro più avanti, girando l'angolo nella parte di cortile dalla quale si vedeva il posto che più odiavo in tutto l'edificio scolastico.
"Hope, Hope, Hope hai pensato alla mia proposta?" Brian tenendomi stretta per il braccio, iniziò ad avvicinare il suo viso al mio, soffiando quelle parole con una specie di disgusto interno.
"Lasciami stare Brian" tentai di allontanarmi, ma la sua presa si strinse ancora di più sul mio braccio. M'intrappolò sbattendomi contro il muro e io tossii per la botta che m'aveva fatto prendere.
"Deduco che continuerai a tormentarti su chi scegliere allora, anche se da quanto vedo il biondino ha più chance di quello riccio. Eh Hope, gli occhi azzurri hanno sempre il loro fascino, vero piccola?" mi soffiò quelle parole con cattiveria a pochi centimetri dalla mia faccia. Provai ancora a spostarlo per scappare ma lui si avvicinò di più, ormai sentivo il suo respiro mescolarsi con il mio. Sapeva di tabacco, di sudore e di odio, un mix che mi fece venire la nausea.
"Beh tu non accetterai, ma lascia che io ti faccia ricordare com'era un paio d'anni fa, quando tu eri talmente disperata da venire in quel posto, con me. Ti ricordi Hope?" e mi baciò. Le sue labbra si posarono violentemente sulle mie, facendo scontrare tutti i miei peggiori incubi e i miei ricordi. Lui cercò di forzare la mia bocca e i miei denti per approfondire il bacio, ma non glielo permisi. Non avrei fatto quell'errore un'altra volta, non mi sarei fatta del male ancora, ora che finalmente ero libera da mia madre e avevo capito che c'erano delle persone che mi volevano bene.
Lui si staccò evidentemente arrabbiato e mi tirò un pugno, forte che mi fece cadere a terra e mi aprì un taglio sullo zigomo destro.
"Sei una maledetta troia, loro scopriranno il tuo passato e ti odieranno, perderai tutto Hope, a partire dal tuo amato fratellino" mi diede un calcio e se ne andò, lasciandomi svenuta e sanguinante sul cemento.
Mi sentivo come sospesa nel vuoto, ma in movimento, mi sforzai di aprire gli occhi per provare a capire dove fossi e la prima cosa che vidi furono due occhi verdi colmi di preoccupazione.
"Ash" chiamai debolmente, sperando di non sognare e di ricevere una risposta.
"Ssh Hope, stai tranquilla, ti ho trovata adesso andiamo in infermeria" la sua voce tremava, lui cercava di nascondere la sua preoccupazione o il suo tono spaventato, ma non ci riuscì molto.
"Che ore sono?"
"Tra poco inizia l'ultima ora, non so come abbiamo fatto a non trovarti prima, ma saranno tutti felici di sapere che stai bene" mi sorrise, dolcemente, uno di quei sorrisi pieni di ansia e di sollievo in contemporanea. Sentii il suono del suo cellulare distante, come se fossi in un altro luogo, lontano chiusa nella mia mente. Lui rispose, sembrava stesse parlando con mio fratello, alquanto preoccupato e era come se lo stesse rassicurando sul fatto che fossi viva tra le sue braccia. Appoggiai la testa alla sua spalla, accarezzandogli i capelli con le mani.  Arrivammo in infermeria e trovai mio fratello che abbracciava un Michael con gli occhi lucidi e i capelli più incasinati del solito.
"Ehi ragazzi"
"Hope, maledizione che cavolo hai combinato"
"Calum lasciala stare, adesso noi aspettiamo fuori mentre l'infermiera l'aiuta a togliersi tutto quel sangue dalla faccia" Luke era in un angolo da solo, appoggiato al muro con le braccia incrociate, lo sguardo triste e pensieroso. Sembrava stesse riflettendo su qualcosa, ma ero troppo confusa e stanca per poter indovinare quale fosse l'oggetto dei suoi pensieri.

L'infermiera mi medicò facendo tornare in classe gli altri ragazzi, tranne Luke che disse di avere l'ora libera. Lui rimase dentro con me per tutti i 20 minuti della medicazione. La signora mi lasciò andare appena finito dicendomi di non fare troppi sforzi e di stare attenta, non aveva voluto sapere perchè ero conciata in quel modo, ma ero sicura che lei ne conoscesse comunque il motivo. Prima di lasciarmi libera mi firmò un permesso per un'uscita anticipata.

“Andiamo Hope, ti porto a casa” Luke insistette per prendermi in groppa fino all'appartamento, non voleva farmi camminare, per paura che mi facessero male le costole. Una volta arrivati ci lasciammo cadere sul divano, lui mi fece stendere e mi alzò la maglia per guardare lo stato del mio corpo. Non ero messa poi così male: avevo solo uno zigomo leggermente tagliato, probabilmente a causa dell'anello che indossava Brian e un paio di lividi impazienti di formarsi completamente appena sotto le costole. Nulla di grave, tuttavia mi faceva male a respirare, quindi dovevo ridurre il quantitativo d'aria che facevo entrare nei miei maledettissimi polmoni.

“Dovresti stare più attenta Hope, non puoi essere succube di quel tipo per sempre. Poi dannazione perchè diavolo non m'hai aspettato fuori dagli spogliatoi?” Luke era agitato, l'aveva fatta stendere sul divano, facendole poggiare la testa sulle sue gambe per guardarla meglio negli occhi, ma non riusciva a controllare il tic nervoso che gli veniva alla gamba destra, peggiorando solamente il mal di testa che lei aveva in quel momento.

“Io sono uscita e lui mi ha presa, volevo aspettarvi ma non sono riuscita ad evitarlo” mi guardò colmo di rabbia negli occhi azzurri, resi più scuri dal quel sentimento che lei non gli aveva ancora visto sul quel bellissimo volto da angelo.

“Porca puttana, si può sapere che hai fatto a quel tipo? Che cavolo devi stare attente Hope, vederti così mi ha fatto morire”

“Mi dispiace” mi alzai dalle sue gambe, per riuscire a guardarlo meglio. I suoi occhi sembravano un mare in tempesta, un cielo prima del temporale, la sua bocca era tesa e si mordeva nervoso il labbro, prendendo il piercing con i denti, per la prima volta notai i suoi capelli scompigliati, come se una mano ci fosse passata ripetutamente sopra e li avesse tirati e mescolato i ciuffi in preda a non so quale sentimento. Lui mi prese il viso con le mani, stando ben attento al taglietto sullo zigomo e iniziò a dire qualcosa di incredibile, dopo il quale non avrei avuto più dubbi.

“Senti piccola, io so di non essere il tuo ragazzo e di non avere il diritto di dirti tutto questo, ma sento anche di doverlo fare. Sono arrivato al punto di pensare ad un'ipotetica esistenza dell'amore e dopo oggi sono convinto che tutte quelle stronzate che continuiamo a raccontarci sull'amore e sulla sua esistenza o inesistenza siano tutte false. Non capisco ancora fino in fondo cosa sia, ma so che è reale okay? So che c'è, ma non è come pensano tutti, è qualcosa che va molto oltre le parole, è qualcosa di talmente forte che nemmeno i 'ti amo' possono spiegare” avevo la testa così confusa che annuii, ancora prima di riuscire a capire qual fosse il vero argomento della conversazione.

“Ho guardato dentro me stesso quando ti ho vista arrivare tra le braccia di Ashton, con il viso coperto di sangue e lo sguardo spento e ho capito di essere vuoto, ho finalmente risolto tutti i miei dubbi su di te e su quello che vorrei che diventassimo. Io non esisto davvero senza di te, sono solo una sorta di contenitore per un'anima perduta, che vede la luce lontana, ma non riesce a superare il cancello che lo chiude nel buio. Merda, faccio schifo a parole, davvero sono pessimo, ma sto cercando di mettere a posto i pensieri e maledizione non riesco” vidi una piccola lacrima solitaria scendere dai suoi occhi in tempesta, agitati da qualcosa che non riuscivo ancora bene a visualizzare. Perchè Luke piangeva, gli asciugai la lacrima bollente, fermando la sua avanzata verso l'angolo della sua bocca, interrompendola appena a metà della guancia.

Lui si lanciò sulle mie labbra, facendomi vedere le emozioni contrastanti che provava in quel momento. C'era rabbia, delusione, tristezza, ansia e preoccupazione, ma trovai anche felicità e amore, due cose che mi lasciarono sorpresa e in quel momento capii. La sua lingua che cercava la mia, piano, senza fretta, legate in un ballo delicato, dolce, pieno di qualcosa che non avevo mai provato prima, nemmeno durante il nostro primo bacio. Ora sapevo cosa stava cercando di dirmi, voleva che gli dessi la possibilità di amarmi e di amarlo, perchè lui sentiva il legame tra i nostri cuori, in nostri battiti in sincrono, il calore di due anime che si fondevano insieme e per la prima volta lo sentii anche io.

“Scegli me Hope” mi disse staccandosi da me, lasciandomi quell'amaro in bocca che restava dopo ogni momento perfetto. Io lo guardai e feci la mia scelta.

“Solo se mi baci ancora Luke” passarono due interminabili secondi, prima di sentire ancora il suo respiro infrangersi sulle mie labbra, come onde sugli scogli. Premette le labbra sulle mie in un bacio, pieno di quel qualcosa che avevo sentito prima, non pensai ad altro, ero totalmente immersa nel mare di sensazioni che lui mi dava.

 

“Cosa faremo con gli altri?” chiese lui dopo avermi fatta stendere ancora, accarezzandomi i capelli neri. Non volevo pensare al mondo esterno, c'ero io e c'era lui, per il momento ce lo saremmo fatti bastare.

“Dobbiamo davvero pensarci ora?”

“Piccola, hai un appuntamento con Ashton stasera. Direi che adesso, finchè siamo soli dovremmo davvero capire cosa fare”

“Prima chiariscimi una cosa: noi due cosa siamo?” quello era tutto ciò che mi preoccupava, non volevo essere subito la sua ragazza, volevo prima capire se uscendo saremmo stati compatibili. Non tutto ciò che sembra eccezionale si rivela sempre compatibile.

“Diciamo che abbiamo fatto entrare in vigore la monogamia, prima usciremo, poi decideremo cosa fare di noi due, per ora ci sei tu che provi ad uscire con me domani sera”

“Dobbiamo andare in discoteca domani sera, ricordi? L'avete deciso stamattina”

“Vero, beh nel frattempo metteremo in vigore la monogamia, quindi dovrai parlare con Ashton”

“Lo farò stasera, mi porta a cena giusto?”

“Giusto” mi scoccò un veloce bacio a fior di labbra e si alzò, facendomi spostare la testa delle sue gambe ad un freddo cuscino e andò in cucina per preparare il pranzo.

Gli altri tornarono qualche minuto dopo, assalendomi per chiedermi come stavo, risposi a tutti che era tutto a posto, perchè per una volta lo era davvero.

“Hope tu oggi stai a casa, non ci vieni al lavoro”

“Calum, sto bene, vengo al lavoro, mi mettete in cassa almeno ho dove sedermi, può andare?”

“No”

“Cal, sono abbastanza grande per decidere da sola e siccome ho la tua stessa età, non puoi dire nulla”

“Ma..”

“E dai Cal, se vuole venire, lascia che faccia come le pare” Luke intervenne facendo tacere mio fratello. Gli sorrisi felice, la sola idea di averlo finalmente per me mi rendeva dannatamente euforica. Finimmo di mangiare in silenzio quasi totale, tutti eravamo persi nei nostri pensieri e nessuno aveva la minima voglia di parlare, anche se sapevo che la domanda alla quale stavano pensando quasi tutti era 'chi ha pestato Hope?', lo sentivo dalle occhiate che mi lanciavano a turno.

Andammo al lavoro in macchina, Calum e Ashton non volevano farmi prendere l'autobus, con il rischio di farmi stare in piedi, schiacciata tra le persone. Arrivammo in meno tempo, ma la zona del negozio non era molto vicina rispetto a dove stavamo noi, in più non c'era il parcheggio e dovemmo fermarci ad un paio d'isolati di distanza. Luke insistette per non farmi camminare, usando la scusa de 'l'infermiera ha detto', Calum ovviamente si trovò d'accordo con lui.

Appena arrivati Matt e Jimmy chiesero cosa mi fosse successo, ma Ashton rispose al posto mio stando sul vago e rassicurandoli sulle mie condizioni. Jimmy decise di farmi stare tutto il giorno in cassa, proprio secondo i nostri piani, per non farmi fare troppi sforzi. Mi affiancarono Ashton, cosa di cui ero discretamente felice, magari avrei avuto un momento per cercare di parlargli.

Dopo un'ora in cassa a scegliere musica, senza discutere d'altro, lui improvvisamente chiese.

“Hai scelto vero?” lo guardai, incredula. Come aveva fatto a capirlo senza che glielo dicessi? “Lo si vede da come vi guardate tu e lui”

“Mi dispiace” gli dissi abbracciandolo.

“Scherzi vero? Sono felice che tu abbia scelto, noi rimarremo amici Hope, finalmente potrai diventare quella sorella che ho sempre desiderato. Solo, fatemi un favore, almeno per un po' cercate di limitare i baci in mia presenza, ho bisogno di un paio di settimane”

“Ehi, non ci siamo ancora messi insieme, voglio prima vedere se funzioniamo e per lui è lo stesso, faremo le cose per bene” mi sorrise, nei suoi occhi vidi un po' di tristezza, ma lo capivo, anche io ero triste, mi dispiaceva lasciar perdere Ash da quel punto di vista, ma non potevo averli entrambi.

La giornata finì tranquillamente, tornammo a casa e mangiammo la nostra cena ridendo e scherzando, come non facevamo da parecchio tempo. Michael insistette per farmi andare a dormire il prima possibile, usando a sua volta la scusa dell'infermiera e io obbedii mio malgrado. Luke mi portò in braccio nella mia camera e mi diede un bacio veloce prima di lasciarmi a dormire e inaspettatamente Morfeo mi strinse nella sua morsa molto prima del previsto, ero esausta.

 

CAL'S POV

Tornato Luke cominciai quella conversazione che aveva aspettato tutto il giorno.

“Allora qualcuno sa spiegarmi che cazzo è successo a mia sorella?” sbottai in preda alla rabbia.

“Calmati Cal o la sveglierai” mi disse Michael, ma non riuscivo più a stare calmo, mia sorella era arrivata in infermeria, dopo due ore passate a cercarla, in braccio ad uno dei miei migliori amici, sanguinante e in stato di semi-coscienza. Non potevo stare calmo, ma cercai di contenere il tono di voce.

“Ash tu sai che le è successo?”

“No, mi spiace Cal, davvero non so nulla”

“Mikey?”

“Nada, non mi ha ancora detto nulla, oggi praticamente non sono riuscito a parlarle”

“Luke, ti prego, dimmi che sai qualcosa”

Lo vidi sorridere alla mia richiesta, ma tornò subito serio “So qualcosa, non conosco i dettagli, ma sono consapevole di quello che le è capitato”

“Parla” sputai rigido.

Mi spiegò di quel tipo che aveva picchiato lui qualche settimana prima, quello che aveva cercato di far male a Hope, ma che lui aveva fermato prima che potesse alzare le mani. Lui sapeva che era stato quel tipo, anche se non capiva il motivo. Eravamo tutti a conoscenza della pessima reputazione che aveva Hope a scuola, la odiavano tutti, ma noi ce ne prendevamo cura. Non sapevo di nessuno che la odiasse a tal punto da farle seriamente del male, tanto meno di qualche ragazzo.

“Voi ricordate mia sorella il primo anno?” scavando nel passato magari avremmo scoperto qualcosa; durante il suo primo semestre Hope non parlava con nessuno, nemmeno con me. Stava male per via di nostra madre, ma io a scuola non la calcolavo molto, come gli altri nonostante, eravamo tutti preoccupati delle nostre immagini e dell'impressione che volevamo fare.

“No, nessuno sa cosa Hope abbia fatto in quel periodo, credi che ci sia qualcosa che non sappiamo?”

“Si Mikey, credo che abbia qualcosa a che fare con il suo passato. Lukey ricordi luendì mattina? L'hai fermata mentre scappava da me perchè l'avevo portata in un posto, magari è collegato a quello” lui annuii. Tutti insieme decidemmo di indagare, per capire meglio e giurammo di non lasciarla più da sola, in modo che nessuno potesse farle ancora del male.

Era l'inizio di qualcosa che non avremmo mai potuto capire fino in fondo e di qualcosa che non avremmo davvero voluto scoprire.

 

 

Good afternoon,

sono tornata con questo capitolo dove succedono un po' di cose: Hope viene picchiata da Brian e finalmente fa la sua scelta: Luke. So che alla fine tutte voi mi amerete per questa cosa (#credici).

Beh spero che vi piaccia, anche se non sono completamente convinta che apprezzerete.

Ringrazio tutte voi che inserite nei preferiti, nelle ricordate e nelle seguite, ringrazio coloro che leggono, infine un ringraziamento speciale a tutte quelle che recensiscono, mi fa davvero molto piacere sapere cosa ne pensate, insomma lasciatemi una recensione, mandatemi un messaggio su Twitter, quello che volete.

Alla prossima.

Erica (@ArcticRomance)

  
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