Pulizie casalinghe e tiepidi abbracci di sole; fiori odorosi o soltanto meravigliosi che donano gioia allo sguardo e rincuorano la gente. Marzo è pallido, legato ancora al rigido febbraio gelato, ma aprile e maggio aprono i cuori e dischiudono le menti, rinnovando la speranza. Fior di ciliegio che coprono il nostro sguardo e passerotti cinguettanti alle 4 del mattino che ti donano la forza di alzarti dal letto ancora morbido, tiepido, sicuro, come la tana di un coniglio. Si tolgono le coperte ai cavalli, si lasciano gli animali al sole che sbuca dietro la coltre grigia donando i suoi calorosi raggi a passanti intenti in qualche commissione, o a girovaghi in cerca di ispirazione sedendosi sotto un faggio rosso. La stagione degli sforzi, dell'agnello sacrificato, delle piccole consolazioni che ci premiano della nostra perseveranza invernale. La stagione delle rose, le rose di maggio che ci tradiscono con uno spino, e ci deliziano con la loro delicatezza e il loro profumo intenso. E io, io sono una rosa di maggio che delicatamente ondeggia sul suo ramo, appassendo tanto lenta quanto veloce, tanto da turbare l'animo. E arriva poi giugno colorato, preannuncio del tepore estivo.