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Autore: CassandraLeben    11/09/2008    26 recensioni
Questa storia è ambientata dopo Eclipse ed è stata elaborata prima dell’uscita di BD.
HO AGGIORNATO!!!!!!!
In breve: un racconto alternativo, avventuroso e romantico, nonché triste, di ciò che avevo immaginato potesse accadere dopo il fatidico “Sì” tra Edward e Bella.
Il ritorno dei Volturi, di Jack, Alec e Jane sconvolgeranno la vita dei novelli sposi
ATTENZIONE, PUò CREARE ASSUEFAZIONE E PROBLEMI CARDIACI! XD
< Isabella. > Una voce familiare risuonò nella camera. Sobbalzai. Non mi ero accorta della presenza di qualcuno nella stanza.
< Bella! Quanto tempo, desideravo con ansia rivederti. > Aro mi si avvicinò e mi prese la mano. Con gentilezza, me la baciò. Notai i suoi occhi guizzare sulla mia fede e poi incontrare i miei. Mi sorrise tranquillo e mi fece accomodare sul divano.
< Prego cara, siediti. Non avere paura. Non devi preoccuparti. > Sapevo che non potevo rifiutare. Tanto valeva stare al gioco. Magari sarei riuscita a sopravvivere un po’ più a lungo.
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve!
Quarto giorno di scuola … Italiano, Greco, Matematica …
Non è possibile che sia solo il QUARTO giorno… sono così stanca.
Sono giunta alla conclusione che, chiaramente, ho bisogno di una vacanza.
Lunga, possibilmente XD
Cmnq, dedico questo capitolo a due persone:
a Cristina mando un grande abbraccio mentre a Rave, che compie oggi 17 anni, faccio tanti auguri!!! Ho postato apposta oggi per farti un regalo! Spero ti faccia piacere!
Sono davvero felicissima. Il numero di persone che hanno aggiunto la mia storia ai pref è salito a 180!!!!! GRAZIE!!!!
Allora, due parole riguardo questo cap:
Non preoccupatevi… per un paio di capitoli succederanno delle cose un po’ strane ma abbiate fede e vedrete che tutto s’intersecherà alla perfezione! Non spaventatevi!!! Spero vi piaccia anche se è solo di passaggio! Un bacio a tutte!!!
chichetta99 Vero che è dolce la piccola mocciosa???? O forse, è meglio dire che lo è suo padre XD Spero che anche questo cap ti piaccia!
Wind Ehi! Non vale! Così mi togli tutto il gusto! Sei riuscita a svelare i miei loschi piani! Però, Edward è un padre dolcissimo, ma io preferirei averlo come marito!
PenPen Grazie per tutti i favori che mi fai! Spero che questo cap ti piaccia. Per Jake & co. Non preoccuparti! So essere buona, a volte XD
lilly95lilly Grazie! Alec? Alec? Ehm… non posso dire niente, ma sarà fondamentale da qui in poi!
Fin Fish Quando scrivevo la scena del piano, gongolavo pure io!!! Grazie!!!
Giulls My dear! Grazie per il commy!!! Lungooo!!! Che bello!!!
Hanairoh Sì Sì, ho postato! Spero ti abbia fatto felice il cap in cui quel maiale di Aro muore!!! Però, sai una cosa? Una volta dicesti che avresti commentato sempre! (persino a ferragosto XD) però, la volta scorsa non lo hai fatto!!! Hai tradito la tua parola!!! PS: non preoccuparti, ti sto solo prendendo in giro. Volevo anzi cogliere l’occasione per ringraziarti delle tue sempre bellissime recensioni!!! Grazie!
_Natsuki_ Dell’incubo di Bella, ne riparliamo più avanti, tra un 4 o 5 cap (ovvero, alla fine della storia)  Ecco a te il nuovo capitolo! Posso farti una domanda? Come stai? A inizio estate mi avevi parlato di un problema di salute… spero tu stia bene.
giulia9_91 A Volterra sono sull’orlo di una crisi politica. Ma cosa succederà a Gibson, dove sono i nostri (poveri) sposini? Cosa accadrà loro? E Alice e Jasper? Spero di non deluderti!
AngelOfLove Farò del mio meglio per aggiornare in fretta! E mi raccomando, pensa al futuro!!! Ai ragazzi dell’università!
Rowen_Cullen Sono contenta che quel punto ti sia piaciuto! È uno dei miei preferiti!
MizzCamilla Noooo, stai tranquilla!!!!! Non preoccuparti!!!
FeFeRoNzA Ti prometto che, nonostante tutte le disgrazie che stanno per capitare, ci sarà una specie di lieto fine!!! Giurin giuretta!
carlottina Che bello, mi mancavano le tue rec! In un mese, effettivamente sn successe … un po’ di cose! Ed ora che però Aro è morto, cosa succederà? Chi lo sa? Io no di certo XD
Rakiy Oddio! Che bella rec!!! Mi hai fatto sentire così … emozionata! Sono così felice che la storia ti piaccia così tanto! Io, man mano che la scrivo, mi ci sto affezionando sempre di più! Come farò a farla finire, ora che le voglio così bene? Fortuna che ne ho già pronta un’altra! Spero che seguirai anche quella… il titolo è già pronto: Once upon a time, in Forks … e sarà molto diversa da questa. Credo che scorreranno lacrime!
Deimos Vote for Alec! He is the best. Alec rules XD Lo adoro pure io! E si vede, no? XD un bacione, e salutami la giò! Ps: kai phobos!
elisaterra Ahhh !!! No ti prego!!! Basta compiti!!! Non ce la faccio più!!! Dai che scoprirai presto cosa succede!
Helen Cullen Sadica mi sa che lo sono sempre stata … ma cosa starà succedendo? E poi, povero palazzo… con tutte le sue ricchezze, ora è ridotto ad un cumulo di cenere. Certo che però, insieme a quella cenere, c’è anche Aro XD gioiamo tutte!!!
LaPiccolaPrincess Sai, ho fatto una ricerca!!! Sono totalmente PAZZA lo so, ma quando faccio le cose, lo faccio per bene. Il dipinto e tutto il resto … è tutto lì per davvero.XD
ECILY Tu mi vizi con tutti questi bellissimi complimenti!!! Un abbraccio enorme anche a te!!!
Girasole94Grazie! Quanto vorrei Edward come padre di un mio eventuale figlio!!! Perché se come papà è adorabile, come marito ……… basta se no il rating diventa rosso!!!
Noemi91 Mi spiace deludere la tua speranza… per famiglia felice dovrai aspettare ancora un po’, ma come promesso, ci sarà una specie di happy ending! La tua idea riguardo ad Edward è un po’ prematura, ma non preoccuparti. Ho in mente una cosa carina proprio riguardo quell’aspetto della vita di coppia!!! E per Rose, avrai modo di rivalutarla ancora!!!
momob Ci stavo pensando, ma prima, finisco ciò che ho in cantiere XD Spero li da te tutto ok! Un bacio!!!
novilunioIn quel modo, effettivamente, è più comodo XD Eh sì, tutto in fiamme … povero palazzotto carino XD!
francy94 Ecco qui gi imprevisti!!! Grazie per la pazienza XD
Krisma Ehm, allora, per farla breve … no, non credo si possa rendere breve tutto questo … 28 cap… Diciamo che Alec, per salvare Bella, ha fatto uccidere i due (Aro e Demetri) che avrebbero potuto costituire un rischio per la vita di lei XD
BellaSwan87 URCA!!! Che recensione lungaaa(le adoro!!!) e splendida!!! Per il rapporto di Bella ed Edward, non preoccuparti. Appena avranno un po’ di tempo per stare insieme, si spiegheranno e tutto tornerà a posto!!!  Grazie ancora per la tua meravigliosa rec! Spero tutto bene lì da te… Ciao e a presto!

 

Bella’s POV

Mi affrettai a sistemarmi il vestito ma poi mi ritrovai ferma davanti alla porta.
Sentivo le voci degli altri, giù in sala.
Arretrai di alcuni passi, incerta sul da farsi. Nel silenzio in cui mi ritrovai, Elizabeth si agitò nel sonno ed io andai da lei. Le accarezzai la schiena e la pancia e lei stropicciò le manine. Involontariamente, le sorrisi. Nonostante la tensione, lei riusciva sempre a tranquillizzarmi.

< Bella? > Sobbalzai. Edward fu subito al mio fianco. La sua mano accarezzava il corpo della bambina da sopra le coperte. Nella sua culla riscaldata, Elizabeth vagì.

< Bella, tutto bene? Non volevo spaventarti, scusa. > Scossi la testa e lui mi baciò per un secondo per poi prendermi per mano. < La bambina dorme. Se ci fossero problemi, la sentiremmo. Vieni … > e mi condusse al piano inferiore. Tutti erano seduti sulle poltrone o sul divano in posizioni che parevano naturali. Esme teneva le gambe accavallate mentre Carlisle stava consultando uno stradario del Canada.
Proprio mentre mi stavo accomodando in salotto accanto a mio suocero, Emmett, che fingeva di essere rilassato, si alzò di colpo mentre Rose, che sedeva accanto ad Esme, si sistemò nervosamente i capelli dietro l’orecchio. Carlisle ed Esme si scambiarono un’occhiata fugace ma densa di significato. Edward seguì Emmett alla porta. Feci anche io per alzarmi ma Carlisle mi mise una mano sul ginocchio e mi sorrise. Poi, lontano, sentii il rombo di un motore.
Carlisle appoggiò la sua mano gelida sulle mie e mi accorsi di averle chiuse in una stretta stritolatrice.
Il suono del motore cessò e tornò il silenzio. Neanche un minuto dopo, la porta dell’ingresso si aprì. Sentii il tonfo quando la chiusero. Edward poneva delle domande ma non riceveva risposta, per lo meno non a voce. Probabilmente, gli altri le pensavano. Poco dopo però, Alice cominciò a rispondergli. Il suo tono irritato. Io comunque, non riuscivo a distinguere le loro parole. Dopo qualche altro minuto, sentii Edward sospirare rassegnato e dire con uno strano tono di voce: < Prego, di qua. >

Entrò prima Jasper, seguito da Alice ed Emmett.

Mia sorella si avvicinò a me e mi abbracciò stretta. All’orecchio mi sussurrò: < Sta tranquilla. Non dire niente a meno che non te lo diciamo noi. > e poi si sedette al mio fianco. Si sporse per fissare Carlisle ed annuirgli.
Interdetta, la fissai e poi mi accorsi di chi stava sulla soglia, davanti ad Edward, i cui occhi lampeggiavano.
< Alec! > boccheggiai. Lui non mi rispose, limitandosi ad annuire.
< Come stai, Bella? Ti vedo decisamente meglio dell’ultima volta … > e tentò di sorridermi. Un ringhio basso e minaccioso sfuggì dai denti serrati di Edward tanto che
Alec si voltò leggermente e lo fissò per un istante. Era nervoso. Lo percepivo.
< Io sto bene. Grazie. >
< Ne sono molto … contento. Sai, ho avuto molta paura per te. >

Edward gli mise una mano sulla spalla trattenendolo ed impedendogli di avvicinarsi a me.

Esme lo guardò e poi Edward lasciò la presa. Alec sospirò rasserenato ed Alice gli fece segno di avvicinarsi. Lui obbedì e poi si chinò su di me. Sorprendendo tutti,mi prese le mani e le baciò e poi mi strinse in un abbracciò carico di sollievo. Io, ancora seduta sul divano, arrossii e notai Edward fissarlo con sguardo omicida. Un altro ringhio sordo aleggiò nell’aria.
All’orecchio mi sussurrò: < Come sono felice di vedere che sei salva. Non ero certo che fossi riuscita a fuggire. Ti abbiamo cercata a lungo a Volterra. Ma tu ci hai messo tutti nel sacco. >
E poi si allontanò da me quel tanto che gli serviva per osservarmi meglio.
Le sue dita corsero sotto i miei occhi, lungo le mie occhiaia. < Non riesci ancora a dormire bene? >
< Ha dei problemi di sonno. Capita quando ti rapiscono all’improvviso e ti rinchiudono per due mesi in un sotterraneo dall’altra parte del mondo, lontana da tutto e da tutti, separata dalla propria famiglia e dai propri cari, sapendo che ti vogliono violentare. > gli disse Edward irato.
Rabbrividii ed abbassai lo sguardo. Osai però dire: < Edward, smettila. Alec è mio amico. >
Sentii il suo sguardo irato su di me ma non ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi.
< Edward, ha ragione … lascialo in pace. Alec ha corso molti rischi per Bella, per proteggerla dai pericoli … > ma Edward non lasciò finire: < E che bisogno c’era di esporla anche a questo? Andare a Forks? Cosa sperava, di trovarci lì? E poi tu? Cosa ti salta in mente di portarlo qui? > < Edward, ti ho già spiegato cosa ho visto. Te lo ho mostrato … > < Forse, se non avessi agito così avventatamente, se ne avessimo discusso insieme, non sarebbe accaduto ciò che vedi. Forse avremmo potuto evitarlo. > Edward, che si era avvicinato, alzò il braccio verso Alice che si coprì il capo con il suo, chiudendo gli occhi. Jasper ringhiò ed Emmett afferrò il polso di mio marito.
< Edward! > gli gridai io. Non potevo accettare che trattasse a quel modo Alice.
Lui si voltò e mi fissò negli occhi per un istante. Vedevo la rabbia ardere nell’oro.

< Tu sta zitta. >

A quella frase scoppiai.
< Come ti permetti? > gli gridai irata, alzandomi in piedi. Alec si scansò ma Alice mi afferrò per il polso e, obbligandomi a sedermi di nuovo, mi accarezzò il braccio.
Edward si voltò dandomi le spalle. In quel momento, Rose e Carlisle si girarono verso le scale.

Un attimo dopo, il pianto disperato di Elizabeth richiamò la mia attenzione. Alec sobbalzò ed io mi alzai velocemente, seguita da Carlisle. Andammo in silenzio in camera mia ed io mi affrettai alla culla. Presi Elizabeth e me la strinsi al petto. Mi sedetti sul letto e guardai Carlisle.
Mi alzai la maglietta e mi slacciai il reggiseno ma non ne voleva sapere di poppare.
< Ha mangiato da poco … non credo abbia fame. >
Mi rivestii e poi guardai Carlisle: < E non devo neanche cambiarla … > Aggiunsi controllando il pannolino, troppo grande per lei, ancora così piccola.
Lui ci fissava. Lentamente, prese la bambina e l’adagiò sul letto, al mio fianco. Con mani esperte la controllo. Le tasto la pancia e lei pianse più forte. Io, preoccupatissima, mi chinai verso di lei e le accarezzai la testolina. Il suo pianto mi stava facendo stare male.
Alzai lo sguardo e chiesi: < Che cos’ha? > e la mia voce tremava.
< Non preoccuparti, ha solo il mal di pancia. È normale. Adesso vado a prenderle qualcosa da diluire nel latte. >
Le accarezzò la testa e con voce normale disse: < Rose, scaldale del latte … >
Io mi sfiorai il seno e lui mi sorrise: < Sarebbe difficile in quel modo. Non preoccuparti, ne abbiamo ancora da parte. Poi al massimo, te ne faremo conservare ancora. >
Avvolse mia figlia nella coperta e me la porse. Io la strinsi al mio petto cullandola dolcemente. Sulla soglia, mi disse: < Non essere adirata con Edward. Lui vuole solo tenerti al sicuro. È letteralmente terrorizzato che possa accadere qualcosa a te o alla bambina … >
L’attimo dopo, era già sparito. Mi muovevo avanti ed indietro per la stanza, cullando mia figlia e cercando di farla stare buona. Le facevo anche dei massaggi alla pancia ma lei non faceva altro che lamentarsi. Alla fine, esasperata, la implorai: < Ti prego, smetti di piangere! Su, per favore! Stai calma … >

Finalmente arrivò Carlisle con un biberon in mano, seguito da Edward il cui volto, se possibile, era persino più livido del solito. Mio suocero mi prese la bimba e le fece bere il latte. Sebbene lei inizialmente non volesse saperne, alla fine lui riuscì ad infilarle la tettarella del biberon tra le gengive. Il suo pianto si placò.
Io, di proposito, avevo cercato di evitare di guardare Edward ma lui, all’improvviso, venne dietro di me e mi abbracciò stretta. < Bella … > Il dolore della sua voce mi portò a voltare il capo e a fissarlo negli occhi. Quando lo feci, lui mi baciò con labbra tormentate. Gli appoggiai la mano sulla guancia gelida e lui la prese fra le sue. Quando si separò da me per permettermi di respirare, gli domandai cauta: < Che c’è, Edward? >
< Bella, ti prego, non avermene… Cerca di capirmi. >
Sospirai e cercai di racimolare la calma. < Va bene. Dimmi. >
< Dovremo cercare di fare estrema attenzione. > sciolse l’abbraccio e mi afferrò per le spalle.
Con il pollice, accarezzò il profilo delle mie labbra e poi mi disse: < Alice ha portato qui Alec perché lo aveva visto aspettarci. Stava per entrare in contatto con Charlie, per poter sapere qualcosa di te. Per fortuna che siamo riusciti a raggiungerlo prima. Alice lo ha incontrato nei boschi dell’Olimpya National Park. Fortunatamente, Alec ha avuto l’accortezza di non scendere all’aeroporto di Siattle. Il suo aereo è atterrato a Medford e da lì ha percorso la strada a piedi. Correndo. >
< E ora? > Domandai cercando di decifrare l’espressione strana dipinta sul volto di Edward.
< Bella. È venuto per avvisarci. Aro non ha fatto in tempo ad avvisare le sue guardie. Lui era l’unico a conoscenza del suo piano. Però, Caius manderà un piccolo gruppo a cercarti. >

A quel punto, cominciai a tremare.

< No, sta calma … Gli altri torneranno a Forks. Diremo che sei già stata trasformata ma che, essendo una neonata, sei … instabile… che per evitare che commettessi errori di cui avresti potuto pentirti, ti abbiamo portata in un luogo lontano dalle tentazioni. >
Sentivo i miei denti battere e il mio corpo sussultare.
< Bella, non potranno mettere in dubbio questa storia. Lo sanno che i primi tempi sono difficoltosi per tutti. Per chi segue una dieta come la nostra inoltre, è tutto più complesso. >
< E io resterò qui? >
Mi accarezzò e poi mi rispose: < Bella, sarebbe troppo rischioso. Dovremo cercare un altro luogo in cui nasconderti … temporaneamente. >
< Cosa? >
< Bella, è necessario. Sarà per breve tempo. Ed Esme ed Emmett, insieme a Rose, verranno con te.
Sarai al sicuro, sta tranquilla. Ci rivedremo prestissimo. >
< Ma perché? Perché non puoi venire anche tu con noi? Lì resteranno Alice e Jasper, e anche Carlisle … Perché tu non vieni con me? >
Mi poggiò un dito sulle labbra, per impedirmi di proseguire e poi mi sussurrò: < Ho bisogno di stare vicino a coloro che ci cercheranno. Devo poter conoscere i loro pensieri. Per lo stesso motivo Alice deve restare con noi. Se vedesse qualcosa di … grave o strano … se ti vedesse in pericolo, potremmo agire per tempo. Ti assicuro, la sicurezza tua e della piccola sono la nostra sola preoccupazione. Tu e gli altri andrete in un luogo che nemmeno io conosco. In questo modo, anche volendo, non potrei rivelarlo loro. Ma comunque, Alice dice che si accontenteranno di sapere che sei “in isolamento” a causa della recente trasformazione. >

Sentivo le ginocchia cedermi ed Edward mi accompagnò al letto.

< Quando verranno? > chiesi con voce flebile mentre lui mi scostava i capelli dalla fronte.
< Abbiamo ancora due giorni prima che raggiungano Forks. Dobbiamo partire questa sera. Dovremo fare in modo di non lasciare tracce. Non devono poter risalire a questo posto. Alice dice che pioverà per circa una settimana. L’odore non farà neanche in tempo ad attecchire. Tu invece partirai domani mattina. È tutto pronto … è tutto a posto. >
< Ed Alec? >
< Verrà con voi. Se dovessero trovarvi, cosa che non accadrà, lui è l’unico che potrebbe convincerli a lasciarti andare. >e così dicendo mi accarezzò le spalle.
Vidi Carlisle appoggiare il biberon sul comodino tenendo la bambina sempre in braccio. Elizabeth era tranquilla e silenziosa. Si stava addormentando. < Era solo un po’ di mal di pancia. > Mi sussurrò mio suocero sorridendomi. Edward si spostò verso di lui che gli diede la bambina.
Mio marito la strinse per un secondo e le baciò la pelle bianchissima. La posò nella culla con estrema delicatezza e l’accarezzò mentre le rimboccava le coperte. Non avevamo ancora avuto modo di utilizzare la culla regalataci da Emmett. Sentii una stretta allo stomaco quando pensai alla cameretta della bambina. Speravo con tutto il cuore che la separazione fosse molto breve.
Subito dopo, mi venne vicino e mi chiese: < Ormai è ora di cena … Hai fame? >
Scossi la testa affondando il volto nel cuscino.
< Bella … > La sua voce improvvisamente incerta mi sorprese.
< Sì? > domandai riaffiorando dalle coperte.
< Bella, senti… devo chiederti di fare una cosa non piacevole ma necessaria. > Sentii un groppo in gola ma tentai di reprimerlo e sussurrai: < Dimmi. Non preoccuparti. >
Mi prese il braccio sinistro e sollevo la manica. Io, confusa, lo lasciai fare. Sapeva quanto io odiassi quelle cicatrici violacee ma non pareva curarsene. Le baciò con delicatezza e poi passò le sue labbra sulle mie. < Bella, dobbiamo macchiare di sangue questo … > e mi mostrò una mia maglietta. L’avevo indossata il giorno prima e aveva ancora addosso il mio odore.
< Dobbiamo far credere loro di averti morsa. Ti taglierò e succhierò un po’ del tuo sangue, di modo che si mescoli con il mio veleno. In questo modo, non potranno dubitare. Non preoccuparti, non ti morderò … > ed accennò un sorriso. Evidentemente aveva letto l’espressione terrorizzata sul mio volto. Avvicinò le sue labbra al mio orecchio e, sebbene io istintivamente mi fossi ritratta, lui ne baciò il lobo. Sussurrò: < Non proverai dolore. Non te ne accorgerai nemmeno … Te lo giuro.
Mi dispiace farti del male ma è necessario.> Sembrava come se mi stesse facendo un torto. La sua voce era malferma.
Annuii e poi lui appoggiò gentile il mio braccio sulla maglietta che aveva portato.
< Guardami negli occhi … > mi bisbigliò a due centimetri dal mio naso. Sentivo il suo profumo … e nient’altro oltre a lui ebbe altro senso. Mi accorsi di Carlisle che si era avvicinato ma non volli guardare l’oggetto luccicante tra le sue mani. Fissai invece le mie gambe e mi accorsi di tremare leggermente. La mano fredda e sicura di Edward mi afferrò gentilmente il mento e mi costrinse ad alzare lo sguardo: < Guardami… > e così feci.

Carlisle passò un po’ di cotone imbevuto di disinfettante sulla mia pelle.
Qualcosa di freddo fu appoggiato sul mio avambraccio. Con delicatezza, qualcuno esercitò una discreta pressione e sentii un bruciore acuto. Chiusi gli occhi ed Edward mi strinse la mano destra. Dopo qualche secondo, mi alzò il braccio sinistro oltre la testa, di modo che fosse perpendicolare. Senza che capissi realmente cosa stesse accadendo, percepii le sue labbra seguire la scia calda lasciata sulla mia pelle dal sangue. La percorse fino ad arrivare alla fonte. Succhiò per qualche istante. Bruciava da morire. Si era portato la maglietta, già sporca del mio sangue sotto il mento. Aprii gli occhi e vidi i suoi. Erano chiusi. Pareva concentratissimo… come se si stesse sforzando terribilmente per non uccidermi. Vidi anche i rivoli rossi colare dal suo collo sulla stoffa. Il mio sangue e il suo veleno. Continuò a succhiare senza però lasciare che anche una minima parte del veleno s’insinuasse nel mio corpo.
Quando lasciò la presa, portò la  maglietta alla bocca e vidi la macchia rossa, già grande, espandersi ulteriormente mentre Edward sospirava. Aprì gli occhi ed erano nerissimi. Si pulì la bocca mentre Carlisle disinfettava accuratamente il mio braccio. < Scusa se non ti abbiamo dato niente per il dolore, ma non volevamo che alterasse l’odore. > si scusò Carlisle. non guardai quando mi fece l’iniezione e quando mi diede i punti. Edward era andato in bagno a sciacquarsi la bocca e a respirare aria fredda. Mio suocero mi medicò e mi diede tre punti. < Tanto per star sicuri che non si riapra … > mi aveva detto mentre mi ricuciva. Quando mi ebbe stretto l’avambraccio in una fasciatura abbastanza stretta, mi accarezzò il capo e mi abbracciò. Mi porse un bicchiere e mi disse: questo te lo ho preparato io, servirà a farti riacquistare le forze... non avrà un buon sapore, ma non ho avuto il tempo di prepararti qualcosa di meglio... >e mi sorrise. Il mio sorriso di risposta fu un po’ spento ma lui non ci diede peso. Lo ringraziai e poi appoggiai il bicchiere alle labbra. Annusai il liquido dall’aspetto poco invitante. L'odore era terribile e storsi il naso ma, senza dire niente, l'inghiotti... il sapore era anche peggio. Quando non era rimasto che un residuo denso sul fondo Carlisle mi porse dell'acqua che bevvi tutta d'un fiato. < Non voglio neanche sapere cosa c'è dentro ... > dissi schifata quando la mia bocca ebbe un sapore quasi accettabile

< Meglio che tu non lo sappia... ma comunque > aggiunse vedendo la mia faccia < Nessuno è morto per permettermi di preparartela... > e trattenne un sorriso. Mi baciò la fronte e mi accarezzò la spalla.
Mi stava salutando. Poco dopo, vennero anche Alice e Jasper. Entrambi mi strinsero tra le braccia. < Ci vediamo presto … e non preoccuparti. > mi fece Alice prima di uscire. Il taglio non lo sentivo neanche più…

Mi infilai di nuovo sotto le coperte e cercai di rilassarmi. O per lo meno di riacquistare un po’ di calma. A pancia in giù, lavoravo sul mio respiro affrettato. Sentii Edward entrare ma non mi volsi verso di lui. Si sedette vicino a me e mi scostò le coperte dal corpo.
Sentivo le sue mani gelate massaggiare la mia schiena, giocare con i miei capelli. Percepii le sue labbra ghiacciate farsi strada sul mio collo. Con un movimento fulmineo delle mani, mi obbligò a voltarmi. Mi ritrovai a fissare il soffitto di legno. I miei occhi erano gonfi ma ormai non avevo più lacrime da versare. Edward si sdraiò al mio fianco e mi cinse in un abbracciò dolce ed avvolgente. < Resterò con te finché non ti sarai addormentata. > E mi baciò le palpebre.  
< Non voglio separarmi da te... > Gli sussurrai. La mia voce tremò.
< Sht sht ... non fare così … ci sentiremo per telefono. E ci rivedremo prestissimo. >
Posò le sue labbra sulla mia bocca per impedirmi di ribattere. Le sue si muovevano lentamente, caute. Io invece, dentro di me, sentivo una nuova urgenza … un bisogno. Il bisogno di sentirlo vicino a me. Di sentire il suo corpo sul mio. Avevo la necessità di sentire la sua pelle ghiacciata sulla mia, bollente.
Con le mani mi aggrappai alla sua camicia, stringendo le mie braccia intorno alla sua schiena. I suoi polpastrelli tracciavano delle spirali sulla pelle della mia pancia, sotto la mia maglietta. Il suo profumo mi stava tranquillizzando ma allo stesso tempo mi faceva capire che, senza di lui, sarei stata molto peggio. Il mio cuore, al solo pensiero, cominciò a battere più velocemente. La sua mano vi si posò sopra con gentilezza.
Le sue carezze si fecero sempre più delicate man mano che il mondo intorno a me si sfocava, inghiottito lentamente dall’oscurità che stava scivolando silenziosa intorno a noi. Sentivo la sua mano fredda sulla fasciatura… mi aiutava a tenere lontano il dolore. L’effetto dell’antidolorifico stava svanendo. Carlisle me ne aveva somministrato pochissimo. Sapevo che finché allattavo non potevo esagerare. Anzi, ero stupita che Edward gli avesse permesso di darmi l’antidolorifico … pensavo che la bambina avesse la priorità rispetto ad un sopportabilissimo dolorino al braccio.
Quando ancora ero cosciente, sentii la sua voce vicino al mio orecchio: < Ti amo. >

Tra le sue braccia, fu semplice addormentarmi.

Il trauma fu al risveglio. Allungai il braccio lungo le coperte ma Edward non c’era. Quando ricordai la serata precedente, strinsi il lenzuolo nervosamente prima di aprire gli occhi. Non volevo vedere l’assenza di Edward. Non ancora.

<  Bella, sei sveglia? alzati. >
Senza realmente volerlo, mi voltai verso di Esme e notai il modo in cui stava tenendo Elizabeth. Come se fosse un oggetto prezioso. La guardava adorante. Portandomi a sedere, osservai l’ora e vidi che erano le circa le sei e mezza. Il sole filtrava dalla finestra. Le tende erano aperte.
< Ha già mangiato? > ed indicai mia figlia con il capo.
< Questa notte, ma credo che abbia ancora fame. Carlisle l’ha controllata prima di partire. Mi ha dato tutto quello che le serve, se dovesse sentirsi di nuovo male. Mi ha spiegato tutto con cura. Quindi non dovrai preoccuparti. > e mi sorrise, porgendomi Elizabeth la quale, non appena mi fui sollevata la maglietta, si avvinghiò a me. Le sue gengive strette intorno alla mia pelle dolente.
Appoggiata ai cuscini e con la bambina stretta al petto, domandai: < Quando partiamo? >
< Fra tre ore circa. Quando sarai pronta. > e poi mi strinse la mano. Io e Rose facemmo il bagno alla bambina e poi, mentre lei l’asciugava e la preparava, io mi presi una decina di minuti per me. Sotto il gettito caldo della doccia, lasciai i miei muscoli distendersi. Sentivo già la mancanza di Edward. Senza pensarci, aprii l’acqua fredda e lasciai che il mio corpo venisse percorso dai gettiti ghiacciati. Tremavo per il freddo. Esme bussò contro il vetro. < Bella, tesoro,  prenderai una polmonite se non esci. E non voglio assolutamente venir uccisa da Edward per questo. >
Spensi l’acqua fredda e aprii lo sportello. Il mio accappatoio mi aspettava, caldo ed invitante.
Mi vestii e poi feci una colazione estremamente abbondante. Il tutto con una lentezza esasperante, persino per dei vampiri. Emmett mi fissava spazientito mentre sezionavo le mie uova.
< Bella, capiamo che tu non voglia andare, ma torneremo presto. > mi rassicurò Esme, materna, posando la sua mano sulla mia.
< Lo ha visto, Alice? >
< Non ancora. È troppo presto. Però io me lo sento. > E mi sorrise serena.

Rosalie aveva appena finito di impacchettare le ultime cose di Elizabeth e ora la teneva tra le braccia, addormentata. Le poggiò un dito sulla punta del naso e poi le sussurrò: < Avresti dovuto nascere fra due settimane, piccola bestiolina … > e poi le baciò la fronte. Si voltò verso di me e mi disse: < fra un’ora e dodici minuti, compie una settimana > e mi sorrise tutta gongolante coccolando mia figlia. Poi fu Emmett a parlare: < Bene Bella, se hai finito, dovremmo andare. >
Annuii e mi infilai una giacca leggera. Era Maggio ma c’era un leggero venticello.
L’auto, enorme, era già nel vialetto. Salii in macchina tra Esme e Rose, che teneva Elizabeth, addormentata candidamente e tutta infagottata. Davanti Emmett guidava mentre Alec, che vedevo per la prima volta quella mattina, stava seduto al posto del passeggero. I miei bagagli e quelli, molti meno, degli altri, erano ordinatamente sistemati nell’ampio bagagliaio. Salutai Alec ma lui, con una strana espressione sul volto, mi ignorò e fissò fuori dal finestrino. Ferita, mi guardai le mani. Rose mi appoggiò le dita sulla guancia e mi sussurrò all’orecchio: < Edward gli ha proibito di rivolgerti la parola. > Sospirai.

Quando ormai la casa stava per sparire oltre il bosco, mi voltai per osservarla un’ultima volta. Non sapevo quando sarei tornata. Sentii le lacrime scendere copiose dalle mie guance ma non me ne curai. Esme, mi abbracciò stretta.

In quel momento, la casetta svanì, inghiottita dagli alberi.

 

  
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