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Autore: Follow The Sun    08/08/2014    2 recensioni
Praticamente una storia in cui non accade nulla di speciale, ma pur sempre frutto della mia immaginazione.
[DISPERATO BISOGNO DI CORREZIONE]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One direction and two possibilities. 
Capitolo 9.

Uscii dalla stanza di Sophie, che come al solito stava facendo monologhi assurdi sulla vita segreta degli unicorni e di tutti i loro simili, e incontrai Harry a girare nervoso per il corridoio.

Alzò la testa verso di me e spalancò gli occhi mettendo in mostra le sue iridi verde smeraldo.

-ehi- dissi io andandogli incontro.
-che stavi facendo lì dentro?- chiese lui abbastanza nervoso.
-la ho stuprata a sangue!- dissi io il più serio possibile.
-cosa?!- 
-sto scherzando, le ho dato la buonanotte- mi corressi ridendo.
Notai la sua espressione cambiare totalmente, secondo me non apprezzava il mio modo di scherzare.

-sei il solito- disse alzando gli occhi al cielo.
Gli sorrisi e gli diedi una pacca sulla spalla.
-ci vediamo amico- dissi a Harry che stava per entrare in camera sua.
Lui non rispose, bene.

Salutai Anne e Robert che erano ancora svegli a guardare la tv in salotto e uscii di casa.

Il venticello freddo e leggero di Londra era un buon amico in momenti simili, mi faceva venire in mente tutti i momenti belli e sereni della mia vita, soprattutto i momenti passati con Sophie, lei era come quel venticello fresco, ogni volta sapeva renderti felice con poco, anche con un sorriso, con una parola, anche solo guardandoti.

Misi in moto la mia auto e sfrecciai verso casa mia.

Frenai di colpo quando vidi una ragazza attraversare la strada proprio davanti a me e accasciandosi a terra davanti alla mia auto.
-merda!- urlai aprendo la portiera.
Mi avvicinai a quella ragazza tremante.
Sembrava tutto a posto, non aveva niente di rotto o di sanguinante, sembrava una ragazza normale.

-tutto bene?- domandai con voce tremante causata dallo spavento.
-John, portami a casa e smettila di scherzare- disse quella ragazza cerchiandomi il collo con le braccia.
-John?- domandai confuso.
-John sei un figlio di puttana, per una volta portami a casa o non ti parlo più!- affermò quella ragazza con voce divertita.

Sì, era totalmente ubriaca.

La feci salire in macchina dopo varie proteste da parte sua, ovviamente non avevo ancora capito chi fosse quel John, soprattutto perché dovevo essere io.

Era una ragazza carina, non avrei potuto dire che avesse anche un bel carattere, dato che mi mandava a fanculo ogni due minuti senza motivo.

-fanculo John- disse sbuffando.

Ecco, appunto.

Non sapevo dove portarla, dato che quando le ho chiesto dove la avrei dovuta portare mi ha risposto un altro "fanculo John", quindi la portai a casa mia.
Non la avrei lasciata in mezzo alla strada.

Aprii la porta di casa e lei entrò goffamente buttandosi letteralmente sul divano.
-hai cambiato casa?- disse grattandosi la pancia.
-no, è la stessa da un anno- dissi accennando un sorriso.
Lei mi guardò disgustata e osservò l'ambiente intorno a se'.

-posso sapere il tuo nome?- azzardai sedendomi vicino a lei.
-fanculo John- sbadigliò -tu sai il mio nome, solamente sei un figlio di- la fermai prima di dire il resto della frase, non mi piaceva il fatto di essere insultato così, cioè, va bene tutto che era ubriaca e che io non ero John, ma mi stava pur sempre dando del figlio di, uhm, va beh, lasciamo perdere.

Lei si addormentò di colpo, lasciandomi a bocca aperta, cioè, wow, non avevo mai visto nessuno addormentarsi così velocemente!

Scossi la testa e andai in camera mia.
Casa mia non era affatto grande, era un piccolo appartamento in centro, piccolo e carino, ma pur sempre moderno.
Era una specie di regalo da parte dei miei, loro mettevano la sostanza, e io la avrei portata avanti con il mio lavoro.
Che poi, a dirla tutta, il mio lavoro non era granché, ma pagavano bene, quindi perché no?
Facevo di turno ad un negozio di auto super nuove e fiammanti, erano tutti sempre molto gentili con me, sapevo trattare bene i clienti, inoltre, il mio capo, disse che i clienti erano aumentati da dopo il mio arrivo, ero come un diamante intoccabile per lui, ma io lo odiavo, quel ciccione ubriacone.

Misi le chiavi della macchina sulla scrivania e accesi il computer.
Nel frattempo in cui aspettavo che il computer si accendesse presi una coperta dall'armadio e andai in salotto.
Lei era ancora lì, beata a dormire.
La coprii con la coperta e spensi la luce.


Harry's pov.

Appoggiai la testa sul cuscino, ma sentii un qualcosa di duro sotto la mia testa...uhm, dovevo preoccuparmi?
Alzai la testa confuso e misi la mano all'interno del cuscino.
Appena vidi cosa c'era dentro posai il mio sguardo su Niall.

-Niall- dissi alzando la mano con il vasetto di Nutella.
-che c'è?- domandò.
Sentii il suo stomaco brontolare, così mi misi a ridere.
-non cambierai mai- dissi ridendo.
Gli lanciai il vasetto e lui lo aprì.
Annusò il "dolce sapore inebriante" della Nutella e lo richiuse.
-buona notte e non mangiare troppo- dissi ridendo e spegnendo la luce.
-notte- rispose lui con la bocca piena, immaginavo.


Lou's pov.

Sentii scuotermi leggermente la spalla.
Solo dopo alcuni secondi dopo, ancora con gli occhi chiusi, mi venne in mente che io vivevo da solo e non avevo animali.
-aiuto, non fatemi del male!- urlai in preda al panico.
Misi a fuoco la situazione, e solo allora capii tutto.
Mi ricordai della sera prima, dell'incontro con quella ragazza, che mi chiamava John, e tutto il resto.
-cosa ci faccio qui?- chiese la ragazza.
-non ne ho idea, so solo che ieri sera eri totalmente ubriaca- ammisi strofinandomi gli occhi.
-oddio, non dirmi che abbiamo...- si fermò coprendosi la faccia.
-no, che vai a pensare- dissi avvicinandomi a lei.
-menomale- disse lei.
-stavo per investirti, mi chiamavi John, mi hai chiesto di portarti a casa, ma ogni volta che ti chiedevo dove portarti mi rispondevi "fanculo John"- mi grattai la testa -quindi ti ho portata a casa mia, ti sei addormentata sul divano, e ora sei qui- dissi guardandola.

Uhm, ma guarda un po', ero in boxer davanti ad una perfetta sconosciuta.
Ma quella era casa mia.

-mi dispiace di aver creato problemi- disse lei piegando la testa verso destra.
-macché, non hai creato nessuno problema, tranquilla- la tranquillizzai io poggiandole una mano sulla spalla.
-io sono Eleanor, Eleanor Calder, e tu?- chiese portando la mano destra in avanti.
-Louis Tomlinson- risposi stringendole la mano.
Aveva un sorriso raggiante, ed era completamente diversa da come la avevo vista la sera prima.
Sembrava un angelo.

La invitai a sedere sul divano, e lei accettò molto volentieri.
Continuava ad osservarmi, era snervante, cosa avevo di così tanto speciale?
Ah sì, giusto, non avevo i pantaloni.

-John è mio cugino, mi ha portata ad una festa ieri sera- si sistemò i capelli -e mi avrà fatta ubriacare- concluse posando il suo sguardo sul mio.

Io annuii e lei sorrise.

-sembri un tipo interessante- ammiccò lei avvicinandosi a me.

Il fatto era che lei era così dannatamente così vicina a me, che non sapevo cosa fare, cioè, non era affatto una brutta ragazza.

Facciamo i conti... Bella ragazza + ci sta provando con me = vediamo come va a finire.

Si avvicinò sempre di più a me e mise una mano vicino all'elastico dei miei boxer.

Non sapevo quanto tempo avrei resistito.

Si avvicinò lentamente al mio orecchio mordendo lievemente il lobo.

-molto interessante- sussurrò abbassando di poco la mano facendola entrare in contatto con i miei boxer.

Però, visto che io sono Louis Tomlinson e non il primo che capita, la fermai, ahimè.

-no, non andare avanti- dissi deglutendo -ci conosciamo a malapena- conclusi strattonandomi dalla sua presa sul mio braccio.

-come vuoi, scusa- disse mordendosi il labbro inferiore.

Con le mani coprii il mio amichetto giù in fondo dentro alle mutande, tanto per non fare figure troppo imbarazzanti.

-è che mi piaci- disse arrossendo leggermente.

Alzai lo sguardo su di lei abbastanza confuso.

-non so se ti ricordi di me, ma sono la figlia del tizio che ti ha venduto la casa- disse finendo la frase con un sorriso.
-da quando quel giorno ti ho notato, non ho fatto altro che pensarti- concluse poi fissando il pavimento.

Cioè, lei, mi aveva notato, ma io non avevo notato lei.

-bello- dissi io non sapendo cosa dire.
-scusami- disse lei alzandosi dal divano.

-forse sono stata troppo affrettata- disse prendendo la sua borsa.

-tranquilla, se vuoi, possiamo vederci, ogni tanto- dissi mettendomi una mano nei capelli.

Lei mi sorrise e aprì la porta di casa mia.

-allora ci vediamo- disse lei uscendo.
-ciao- la salutai con la mano.


Sophie's pov.

-sveglia pigroni!- urlai entrando nella camera di Harry.
Niall scattò in piedi stile militare mentre Harry non si svegliava neanche con la canzone di Heidi a massimo volume.
E dire che una volta funzionava.

Quel giorno dovevamo andare in montagna, facevamo solo il week-end, ma non si poteva di certo fare tutta la settimana...
Di solito partivamo verso mezzogiorno, e si tornava il giorno dopo verso il tramonto.
La strada non era lunga, ci mettevamo circa un ora e mezza.

-Niall, se Harry non si sveglia entro le dieci non ti diamo da mangiare- dissi io mettendo le mani sui fianchi.
-ma cosa c'entro io?- chiese sistemandosi il ciuffo di capelli con una mano.
-dai sveglialo, io ho da fare- dissi chiudendo la porta.

Andai in bagno, mi truccai con del correttore e del mascara e sistemai i capelli in una coda alta.
Per i vestiti avevo indossato jeans e felpa, semplici e comodi.

Mio padre ed Anne, come al solito, avevano già portato i borsoni in macchina, nessuno era più puntuale di loro.

Solo dopo le dieci e un quarto Harry uscì dalla sua stanza pronto per sopravvivere alle mie lamentele di quanto lui fosse ritardatario e scansafatiche.
Niall continuava a dire che aveva fame o che era di troppo.
E ovviamente, quella che sopportava tutto, ero io.

-quando si arriva?- chiese Niall dopo la terza volta in cinque minuti.
-tra poco- disse mio padre.
-ma anche prima era tra poco- si lamentò ancora io biondo.
-e tra poco si arriva- ribatté mio padre.
-uffa- concluse Niall.

Io e Harry eravamo seduti vicini, beh in verità lui era in mezzo, quindi era vicino sia a me che a Niall, però Niall si era circondato di roba da mangiare, quindi Niall era vicino alla Nutella, e io ed Harry eravamo seduti vicini.

-Laura sarà da noi in questi due giorni- disse Anne.
Chi è Laura?
Beh Laura era una mia vecchia amica d'infanzia, diciamo che era mia amica solo nel periodo infantile, quando non era troia, tanto per puntualizzare.

Non è che fosse quella classica ragazza tutta ossigenata o cose simili, anzi, a prima vista poteva sembrare una ragazzina semplice, dolce, simpatica e gentile...ma non era così, anzi, era tutto il contrario, era viziata, stronza e perfettina.
La odiavo quella ragazza, in più, dovevo dormirci insieme, come sempre.
Di certo non avrebbero fatto dormire Harry con lei, soprattutto perché non lo avrei permesso.

Arrivammo alla nostra casetta in montagna dopo un ora, prima rispetto al solito.
La porta era aperta, quindi entrai io per prima, accompagnata da Niall.

-Laura?- domandai affacciandomi sullo stipite della porta della cucina.
-ah, sei tu- disse lei facendo una smorfia.

Niall mi seguì ed entrò in cucina guardandosi intorno.

-ma non me lo presenti?- disse lei con la classica voce scherzosa, finta voce scherzosa.
-sono Niall Horan- disse lui porgendole la mano.
-uhm, piacere- ricambiò stringendogli la mano e sorridendo.
-quando si mangia?- domandò Niall.
Io mi misi a ridere seguita dalla risata acutissima di Laura che probabilmente mi avrà otturato le orecchie.

Poco dopo vidi entrare Harry dalla porta con tre borsoni in mano.

-ti aiuto- gli dissi prendendo due borsoni.
Lui mi ringraziò con gli occhi e insieme andammo nelle rispettive camere.

La mia camera aveva una terrazza davvero ampia che si affacciava ad un grande lago là davanti.

-si mangia!- sentii Niall urlare dal corridoio.

Scossi leggermente la testa e scesi di sotto, dove trovai la tavola piena di roba buona da mangiare, chissà come sarà stato felice Niall.

Pranzammo tutti insieme in armonia come una famiglia, e, verso le tre, Harry e mio padre andarono a pesca nel lago, Anne uscì con Laura a raccogliere la frutta nel frutteto, e io e Niall rimanemmo solo in casa.

-ti va di fare un gioco?- chiese Niall sorridendo maliziosamente.
-okay- dissi io sfidandolo con lo sguardo.

Lui si avvicinò a me e cominciò a farmi il solletico, e io, mi accasciai a terra, visto che lo soffrivo terribilmente.
Dopo alcuni secondi lui si allontanò da me, si mise a correre e urlò un "adesso devi trovarmi!"

Perfetto, dovevo pure giocare a nascondino.

Mi asciugai le lacrime causate del troppo solletico e mi alzai in piedi.

Cominciai a cercarlo ovunque, ma non lo trovai.

D'un tratto vidi qualcosa muoversi in un angolino dello sgabuzzino.

-eccot- non mi fece finire di parlare che mi tirò a se'.
-shh- disse tappandomi la bocca.
Chiuse leggermente la porta dello sgabuzzino e mi fece cenno di sedermi per terra.

Il suo cuore batteva a mille, era molto agitato, ma non per il fatto di aver corso, ma per qualcos'altro.

-Niall ma cos- cercai di parlare, ma lui mi tappò di nuovo la bocca.
-abbassa la voce- disse sbirciando dalla fessura della porta.
-ho sentito dei rumori- disse stringendomi più forte.

-pensi che sia un ladro?- chiesi con il tono di voce il più basso possibile.
-sì, se non un assassino- rispose lui.

In quel momento mi sentivo come una cavia in una gabbia dentro ad un laboratorio, sapevo già il mio destino, anche se non sapevo cosa avrebbero fatto di me, l'unica cosa che potevo fare era godermi quei momenti con Niall.

-ho paura- sussurrai sprofondando nel suo petto.
-ci sono qui io- rispose lui stringendomi ancor più forte.

Mi staccai un attimo da lui con l'ansia che ormai mi stava divorando e spiai da una fessura della porta.

Vidi un uomo tutto vestito di nero, aveva un passamontagna che gli copriva tutto il volto, aveva un coltellino in una mano, e un sacco nero nell'altra.

Indietreggiai scontrandomi con il petto di Niall, che era ancora più agitato.

Mi strinsi a lui il più possibile.

-prima di rischiare- sospirò -voglio fare una cosa- finì la frase prendendomi il volto fra le mani.
-no, Niall, non devi uscire da qui- ribattei io mettendo le mani sul suo petto caldo.

Prima che potessi dire altro, lui poggiò le sue labbra sulle mie.

"Quando le sue labbra socchiuse hanno incontrato le mie ho cominciato a sentirmi senza fiato in un mondo nuovo e affascinante."

Ed ecco che cielo e terra si scontrano, il Sole e la Luna, il caldo e il freddo, l'inverno e l'estate, il giorno e la notte, io e lui, noi.

Non avevo mai baciato un ragazzo, lo ammetto, penso che quello sia stato il mio primo bacio. Un bacio rovinato dalla situazione al di fuori di quello stanzino buio.

Il bacio, poi, divenne più, ehm, passionale, diciamo che lui si ritrovò a esplorare la mia bocca, e io la sua.
Per un momento era come se tutto intorno a noi fosse scomparso, come se lo sgabuzzino non esistesse, come se noi due fossimo dispersi nell'infinito dell'universo.

Poco dopo, però, il bacio finì, purtroppo, e mi toccò ritornare alla dura realtà dei fatti.

Niall mise la mano sulla maniglia della porta.

-ti prego, non farlo- lo supplicai.
-devo- disse lui.

Aprì la porta di scatto e uscì da quel posto buio in cui eravamo.

-e tu chi sei?- urlò un uomo dalla stanza vicino.
-cosa ci fai tu qui?- urlò Niall in risposta.
-levati, sei solo un bambino- sghignazzò quell'uomo puntando il coltellino a Niall.

Vidi Niall saltare addosso a quell'uomo riempiendolo di pugni e calci.

Non potevo rimanere a guardare quella scena, con le lacrime agli occhi, così chiamai soccorso.

Chiamai mio padre.

Uno squillo...
Due..
Tre...

-pronto?- chiese papà.
-papà, dove siete?- chiesi io con voce abbastanza bassa.
-siamo quasi davanti a casa, perché, che è successo?- chiese allarmato.
-muovetevi e basta- dissi chiudendo la chiamata.

Era troppo tardi, vidi quell'uomo sopra Niall, con il coltellino pieno di sangue, e il corpo di Niall sotto, con un taglio evidente sul torace.

Scoppiai letteralmente a piangere, io non potevo fare nulla, non volevo fare la stessa fine di Niall, avevo solo sedici anni.

La porta d'entrata si aprì di scatto e sia Harry che mio padre entrarono in casa correndo.

Harry aveva in mano un secchio mezzo pieno.

Mio padre appena vide la scena si catapultò sull'uomo sconosciuto e lo prese a pugni a sua volta.

Mi avvicinai al piano cucina che era ad un metro di distanza dai due e presi un coltello.

Per mia sfortuna, però, l'uomo sconosciuto, o dovrei dire "l'assassino", riuscì a prendermi la caviglia, e ci infilò il suo coltellino.
Io per risposta lanciai il grosso coltello verso di lui, e fui fortunata, lo presi in pieno volto.

Avevo la caviglia destra che bruciava, bruciava tanto, non riuscivo a stare in piedi.

Caddi a terra allo stremo delle forze, probabilmente ero svenuta, so solo che da allora non ricordavo più niente.





Spazio dell'autrice (che piange)...:

Allora, sì, sto piangendo...perché è brutto, è tanto brutto l'ultimo pezzo, perché cioè, dai, no.

Probabilmente molte di voi avranno tipo una faccia "D:" e vi capisco.

Se vi fa schifo il sangue, scusate, ho cercato di farlo il meno da "che schifo" possibile.

Che dire, non sono affatto una Elounor shipper, ma questo Louis non lo vogliamo solo soletto, no? :3 
E poi la scena molto "hot" ci stava, e per qualche volta vediamo anche il punto di vista del nostro cucciolo che poi tanto cucciolo cucciolo non è ;)

La scena del bacio è tipo una cosa da film, con la citazione di Colpa delle stelle, io lo ho letto in due giorni, mi prendeva troppo... *^*
E chi lo avrebbe mai detto che la nostra Sophie non aveva mai baciato nessuno?!
Beh, lo dico io (e lei).

Detto ciò ringrazio le persone che recensiscono sempre, vi adoro tanto tanto.

E lo spazio domande...!

1) Avete letto "Colpa delle stelle"? (Tanto per stare in tema)

2) Canzone preferita? (Anche più di una, tranquille)

Boh, io non penso di avere altre domande, se mi vengono in mente le metto nel prossimo capitolo, lo prometto.

Ammettetelo però che non pensavate che avessi quattordici anni, dai, mi fate arrossire.

Okay, la smetto di sparare cazzate che tra un ora vado a nanna (non so che c'entra).

Va beh, lo avete capito, sono da manicomio.


3 recensioncine me le lasciate? :3

A presto, -ValeLoka00 
  
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