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Autore: shoottheblueumbrella    08/08/2014    1 recensioni
Jenna è una grande amante dei libri, infatti non esce di casa da mesi ormai. Fino a quando la sua amica Aurelie non la vita alla sua festa di compleanno dove conosce Jeremy, un attraente ragazzo dai capelli neri come la notte e gli occhi azzurri come il mare, cosa succederà tra i due?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente poteva vedere chi era stato così coraggioso da mettere a rischio la propria vita per lei. Lo vedeva perfettamente adesso. Era un ragazzo più o meno della sua stessa età, i capelli neri come la notte, le labbra carnose e perfette. Non sapeva cosa dire, era senza parole ma almeno doveva approfittarne per ringraziarlo.
<< Grazie >> gli disse, sussurrandolo quasi come aveva fatto lui
<< Figurati. Io sono Jeremy >>
 Bhe almeno adesso sapeva il suo nome. Lui si avvcinò a lei talmente tanto a tal punto che Jenna era in grado di sentire il suo respiro sul viso, mentre a lei il respiro quasi le mancava. Jenna non sapeva spigare cose stesse provando in quel momento, nemmeno a se stessa. Prima di allora non aveva mai sentito nulla del genere sulla sua pelle. Lei abbassò il viso e si spostò i capelli dietro le orecchie, imbarazzata. Lui delicatamente le alzò il viso e i due si riguardarono intensamente negli occhi.  
<< Devo andare >> sussurrò lui, con voce melodiosa
Jenna non trovava le parole giuste da dire. Perchè anche se per lei Jeremy era un perfetto sconosciuto non voleva che se ne andasse così presto. Ma non ebbe neanche il tempo di dire due parole che lui già era scomparso, nello stesso modo in cui era apparso poco prima. Bastò un battito di ciglia. Tornò a casa, ma quella notte non riuscì a dormire. Mille domande le frullavano per la testa ed erano domande alle quali lei non poteva ancora dare risposta, e questa cosa la faceva impazzire. Chiuse gli occhi e si addormentò. Anche se aveva passato gran parte della notte in bianco Jenna non poteva assolutamente permettersi di saltare la scuola così al suono della sveglia si fece coraggio per affrontare un'altra giornata alla New Orleans High School. Quella mattina c'era un'aria diversa e gran parte degli studenti sono rimasti a casa loro cercando di recuperare le forze dopo quella tragica notte e ovviamente anche Ace era assente. Al cambio tra la prima e la seconda ora Jenna fù chiamata dall'ufficio del preside senza saperne il motivo. In tutti gli anni di scuola che aveva frequentato non era mai stata chiamata dal preside quindi si concesse un pò di nervosismo. A passo d'uomo Jen si diresse verso la porta e bussò.
<< Sono Jenna, signor preside >> si annunciò
<< Prego, entra pure >>
<< Mi cercava? >>
<< Si, dobbiamo parlare di Lindsay. Ecco questo è il dottor Cooper venuto direttamente dall'ospedale dove la tua amica è ricoverata e ha una cosa importante da dirti. Nel tuo caso ho preferito che venissi da sola >>
<< Sono qui adesso. Mi dica tutto dottore >> Jenna strinse i pugni. Cosa poteva portare un dottore in carne ed ossa nell'ufficio della presidenza scolastica?
<< Non sò quanto tu te ne intenda di medicina ma mi hanno detto che sei una ragazza intelligente quindi non avrai problemi a capire quello che stò per dirti. La vostra Lindsay è in uno stato di incoscienza, altrimenti conosciuto come coma. Ha subito un grave danno celebrale e non siamo sicuri che possa farcela e anche se sopravvivesse difficilmente tornerebbe ad essere quella di una volta, mi dispiace. Se mai tu volessi andare a trovarla è in reparto di terapia intensiva, ovviamente >>
<< Signor Lewis posso andare a casa perfavore? >> Jenna sentiva che stava per scoppiare in lacrime
<< Certo che puoi, provvederò a tutto io e parlerò con i tuoi insegnanti >>
<< La ringrazio molto. Anche lei dottore, grazie per essere stato sincero. Arrivederci >>
Si chiuse la porta alle spalle e attraversò il corridoio della scuola correndo per evitare che qualcuno la vedesse in lacrime e le facesse qualche domanda. In cinque minuti arrivò a casa, aprì la porta e si rinchiuse in camera sua a piangere. Le lacrime le rigarono il viso e bagnarono il cuscino su cui si era appoggiata. Un dolore simile lo aveva già provato quando perse suo padre e Jenna aveva sperato di non provare più quella fitta al cuore per tanto tempo ma non puoi scegliere cosa provare esattamente. Il dolore non è un sentimento come gli altri. E' come l'amore, ti entra e ti penetra fin dentro i polmoni fino ad arrivare al cuore e da lì non esce più. Colpisce ogni cosa che trova per la sua strada e niente può colmare il vuoto che lascia. Sua madre bussò alla porta e Jenna la fece entrare per raccontarle cos'era successo. Prima o poi sarebbe arrivato il momento di parlarne con qualcuno e Jenna aveva scelto " prima "
Il pomeriggio che seguì fù uno dei più brutti per Jenna. Non voleva nemmeno mangiare o uscire da camera sua. Non c'era niente che potesse esserle utile per sentirsi un pò meglio in quei dolorosi attimi, nemmeno un libro e cominciava a sentire la mancanza di quell'universo dove tutto era impeccabile. Aveva solo bisogno di rendersi conto di quello che stava succedendo attorno a lei e di cominciare a sperare che Lindsay potesse salvarsi. Ma aveva anche bisogno di distrarsi un pò da tutta questa storia, così decise di cominciare ad indagare sui misteriosi Ace e Jeremy che piombavano e se ne andavano dalla sua vita come se nulla fosse. Bastarono pochi minuti perchè Jenna realizzasse che sarebbe stato tutto inutile. Era troppo preoccupata per la sua amica e decise di andarla a trovare, era la cosa migliore da fare. O la peggiore. Jenna prese la sua auto, inserì la chiave, accese il motore e si avviò verso l'ospedale. Quando arrivò nella stanza di Lindsay non poté credere ai suoi occhi. Cosa ci faceva Aurelie là?. Non si conoscevano, com'era possibile? O meglio, si conoscevano solo di vista perchè Aurelie disse a Jenna che poteva portare un'amica alla festa, per sentirsi più a suo agio. Eppure sembrava che si conoscessero da sempre. Era da quella terribile sera che le due amiche non si parlavano. Aurelie fece cenno con la mano a Jenna di avvicinarsi a lei. Intanto nell'aria c'era qualcosa di strano, di diverso.
<< Ciao >>
<< Ciao, come ti senti? >>
<< Tutto questo è stato a causa della mia festa, come credi che mi stia sentendo? >>
<< Non è colpa tua. E io che dovrei dire? Avrei potuto salvarla e invece mi sono nascosta sotto il tavolo come una perfetta fifona >>
<< A volte il destino è davvero strano >>
Jenna si ricordò di avere in macchina il regalo di compleanno di Aurelie.
<< Torno subito >>
<< Dove vai? >>
<< In macchina. Ci metterò due minuti >>
Jenna tornò con un pacco rosso circondato da un fiocco dorato che conteneva il vestito che aveva comprato quando Aurelie l'aveva portata al centro commerciale.
<< Sò che questo non è il momento più adatto per fare una cosa del genere, ma tanti auguri >>
Aurelie aprì la scatola.
<< E' bellissimo. grazie >>
Il sorriso che Aurelie riuscì a regalare a Jenna per un secondo alleggerì l'atmosfera e abbatté quel muro che sembrava essersi formato tra le due ragazze. Improvvisamente una dottoressa entrò e informò Jenna e Aurelie che l'orario delle visite era terminato e chiese loro cortesemente di lasciare la stanza. Si recarono quindi insieme verso l'uscita. Per fortuna anche quella giornata era giunta al termine e visto che la decisione di saltare un giorno di scuola era diventata definitiva Jenna dedicò la serata completamente ai suoi amati libri. Entrare in quel mondo la fece sentire più tranquilla e gli regalò un pò di pace, che era ciò di cui aveva veramente bisogno per andare avanti soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti e a tutto ciò a cui avevano portato.
Il mattino dopo Jenna invece stava ancora dormendo. Aveva letto fino a tardi e si era addormentata col libro sulla faccia, cosa di cui si accorse quando fù svegliata dal telefono che suonò per l'arrivo di un nuovo messaggio. Era Aurelie che le aveva chiesto di incontrarsi con lei nel tardo pomeriggio. Si alzò, sistemò il letto e si precipitò a fare colazione. Jenna e sua madre passarono un pò di tempo insieme fino a che non arrivò l'ora di incontrarsi con Aurelie e Celine ne approfittò per fare un pò di giardinaggio. Quel pomeriggio le due amiche parlarono come non avevano mai fatto in tutti quegli anni e senza sapere come l'argomento ufficiale  diventarono Ace e Jeremy. Nessuno dei due si era più fatto vivo da quella notte e Jenna non sapeva cosa pensare. Chi erano veramente? Ma le settimane passarono diventando mesi e finalmente anche la città del New Orleans era avvolta dal primo calore primaverile. Tutto era tornato alla normalità più o meno, anche se Lindsay non si era ancora svegliata dal coma e non c'era ancora nessun segno di Ace.... o di Jeremy...
SAPPIATE CHE DAL QUARTO CAPITOLO IN POI I NOSTRI AFFASCINANTI PROTAGONISTI SARANNO' PIU' PRESENTI! INTANTO VI RINGRAZIO PER AVER LETTO ANCHE QUESTO CAPITOLO :)
  
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