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Autore: Stranella    08/08/2014    1 recensioni
Sembrava che tutto fosse finito, che la pace fosse tornata nei distretti. Eppure non è così, qualcosa è cambiato e qualcosa è tornato..
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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1.

Katniss era sul margine del fiume, ripensando a tutto quello che era successo e che finalmente ora era finito tutto. Gli Hunger Games erano terminati per “causa” sua dopo che tutti i distretti si erano rivoltati su Capitol City, uccidendo il Presidente Snow. La sua mente andò subito a Prim. La sua piccola e dolce sorellina uccisa da un’esplosione mentre aiutava dei bambini, questa era ingiustizia pura. Una lacrima le rigò la guancia, non poteva pensare che da quel momento sarebbe stata senza il suo distretto e senza Prim.
-Hey Katnip!- Katniss si girò asciugandosi le lacrime. Dopo la guerra aveva deciso di stare con Gale, alla fine la amava da sempre ed era il suo migliore amico, il che vuol dire l’unico che La capiva sul serio.
-Hey, che succede?- Salutò il ragazzo con un bacio.
-Non ci sono buone notizie, per niente.-
-Gale, mi fai preoccupare così.- L’espressione sul volto della ragazza cambiò subito. Cos’altro era successo? Non bastava aver ucciso migliaia di persone e aver distrutto tredici distretti? Cos’altro?
-Il presidente Snow non è morto e…-
-COSA?! E’ impossibile!- Katniss si alzò e inizio a camminare avanti e indietro in preda al panico.
-E’ im-impossibile Gale! C-cioè, è morto davanti ai miei occhi!- Le lacrime iniziarono a bagnarle nuovamente le guance.
-Katniss lo so che è impossibile eppure è così.- Gale cercò di confortare la ragazza accarezzandole le spalle, ma non servì a molto.
-E tu come fai a saperlo? Ti stai inventando tutto, vero?!-
-Lo hanno trasmesso in televisione, in diretta. Il suo messaggio chiaro.-
-As-aspetta. Che messaggio?- Katniss si bloccò di colpo. Non voleva più scappare, non voleva più lottare, era stanca. Voleva solo vivere quello che rimaneva della sua vita, magari mettendo su una famiglia e raccontando la “terrificante” storia degli Hunger Games ai figli.
-Ci saranno altri Hunger Games. Ma questa volta saranno diversi.-
-Cosa? In che senso altri Hunger Games? In che senso che saranno diversi? Vogliono forse prendere padri e madri e costringere i figli a guardare i propri genitori morire?- Katniss aveva troppe domande per la testa. Com’era possibile che il Presidente Snow non era morto? Lo aveva visto, lo avevano visto tutti. Tutti avevano visto i pacificatori prendere il suo corpo e portarlo via, tutti avevano assistito al funerale. Forse era quella era stata una morte programmata per far calmare le acque, almeno finchè tutti i distretti non avrebbero ricominciato a fare una vita normale.
-Lurido Bastardo..-
-Come scusa?- Anche se Katniss disse quelle parole a bassa voce, Gale riuscì a comprenderle.
-La sua è stata una finta morte, così si sarebbe potuto salvare.-
-Mm, è valida come idea. Comunque in questi Hunger Games verranno chiamati tutti i vincitori ancora in vita e in più i ragazzi dei vari distretti.-
-Quante persone moriranno Gale? Quanti devono combattere?-
-Katniss, quest’anno non verranno prese due persone per distretto.-
-E quante?- L’ansia stava invadendo il corpo di Katniss. Le mani iniziarono a tremarle ed il battito cardiaco accellerò.
-Quattro persone.-
-Al presidente non è piaciuta la rivoluzione dei distretti.-
-E li vuole sterminare tutti.-
Katniss inizò ad incamminarsi verso casa, doveva tranquillizzare la madre, doveva parlare con Peeta. Doveva avere delle risposte da tutti.
Entrata in casa, Katniss, trovò la madre seduta sul divano con in mano una foto di Prim.
-Mamma.- La donna si girò. Aveva gli occhi gonfi, probabilmente era da molto che stava piangendo.
-Katniss, tu non puoi andare di nuovo, non è giusto! N-non mi puoi lasciare da sola!- Le lacrime iniziarono ad invaderle il viso.
-Mamma, non ho scelta. Devo partecipare di nuovo agli Hunger Games, non posso permettere che altre persone muoiano a posto mio.-
-E cosa farai? Ti fari uccidere per salvare gli altri? Sei impazzita? Ho perso mio marito e una figlia, non posso perdere anche te!-
-Se è necessario dovrò sacrificare la mia vita.-
Katniss uscì dalla casa, lasciando la madre in lacrime, ancora con la foto della sorella in mano e si incamminò verso casa di Peeta.
-Hey Katniss! Hai sentito la splendida notizia?- Peeta si presentò con una bottiglia di Vodka, lui che non aveva mai bevuto.
-Si ho sentito e la questione non mi piace affatto. Insomma lo hai visto anche tu che il Presidente è morto, giusto?-
-Si.. Bhe, molti dicono che la sua morte è stata, si insomma, è stata finta. Altri invece sostengono che a Capitol City hanno dei macchinari per riportare in vita le persone.-
-Pff, certo Peeta, se è così la rivoluzione la doveva vincere lui allora.- Katniss si sedette sul divano, le tremavano le gambe e non sarebbe riuscita a nasconderlo stando in piedi.
-Allora, dov’è Haymitch? Sa di tutta questa storia, che probabilmente finirà nell’arena?-
-Non ne ho idea Katniss. Stamattina non è uscito da casa, credo che sia ancora sotto l’effetto dell’alchool.-
-Oppure ha saputo questa “bellissima” notizia e si è rifugiato nella vodka.-
-Se lo avesse saputo sarebbe venuto qui a parlarcene non credi?-
-No Peeta, non credo! Anzi credo che ci stia evitando.-
-E per quale motivo lo starebbe facendo?-
Katniss attese due minuti prima di rispondere a quella domanda. In fin dei conti aveva ragione Peeta. Per quale ragione il suo mentore la stava ignorando?
-Bhe, agli ultimi Hunger Games è uscito il suo nome e tu ti sei offerto volontario, giusto?-
-Si, ma questo cosa c’entra con il fatto che non è uscito da casa?-
-Avevamo fatto un patto, se così si può dire.-
-Che patto? Di cosa stai parlando?- Gli occhi di Peeta si concentrarono su Katniss. Quella splendida ragazza che amava da sempre e che lei aveva ricambiato solo per salvare il suo distretto.
-Se fosse uscito il tuo nome lui si sarebbe dovuto offrire volontario, per salvarti. Ma se sarebbe uscito il suo nome e tu ti fossi offerto volontario lui non avrebbe potuto fare niente.-
-E così è stato. Però ancora non capisco la connessione di questo.-
-Non capisci?! Quest’anno c’è l’ottanta per cento di possibilità che esca il tuo nome e lui si deve offrire volontario, per salvarti. Forse è per questo che non è uscito da casa.-
-No Katniss! NO! Non glielo permetterò!-
-Peeta non capisci! Se esce il tuo nome e lui si offre volontario, non puoi fare niente! Non glielo puoi impedire!-
-E’, è pazzesco! Perché ti metti a fare patti del genere se poi neanche mi guardi in faccia quando ci incontriamo?-
Katniss rimase immobile sentendo quelle parole. Lei lo amava o per lo meno lo aveva amato. O forse no? Le idee iniziarono ad essere troppe, doveva trovare una risposta. Lei amava Gale, è per questo che stava con lui, altrimenti sarebbe rimasta con Peeta. Le iniziò a far male la testa, erano successe troppe cose in un giorno.
-Allora Katniss, sto aspettando.- Peeta si era fatto serio e si era anche allontanato da Katniss.
-L’anno scorso provavo delle cose diverse per te.-
-BALLE! Tu non mi hai mai amato, lo hai solo fatto per uscire viva da quell’arena.-
-Se avessi voluto uscire viva da quell’arena, ti avrei ucciso. Non credi? Ho fatto questo patto perché ci tengo a te.-
-Certo, come un cucciolo abbandonato?-
-Non dire stupidaggini Peeta. Lo sai che sto dicendo la verità.-
-Mi spieghi perché ogni volta che stiamo per più di cinque minuti in una stanza da soli finiamo sempre col fare questo discorso?-
-Sei tu che hai iniziato! Non accusare me!- Katniss era stanca di questa storia. Si alzò e si incamminò verso casa di Haymitch, voleva altre spiegazioni. Le doveva avere.
  
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