Videogiochi > Monster Hunter
Segui la storia  |       
Autore: Ester96    08/08/2014    1 recensioni
Può un cacciatore diventare preda? È quello che succede a Drake, migliore cacciatore di mostri del suo villaggio. Toccherà a Jenny, sua amica d'infanzia, farlo tornare umano. Questo sarà l'inizio di un viaggio incredibile e pieno di ostacoli alla ricerca della stella viola, leggendario fiore dai poteri prodigiosi, in grado di aiutarla. Ma esisterà veramente? O la stella viola è solo frutto di dicerie popolari?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ormai era da tre giorni che marciavano, Jenny si era lasciata alle spalle la foresta, dove di solito andava a caccia, con malinconia, chissà se l'avrebbe rivista; non sapeva neanche come aveva fatto a lasciarsi convincere da Mais a portarlo con sé, il viaggio che doveva intraprendere era davvero pericoloso e il felyne non era capace di usare un coltello neppure per tagliare una mela, ma forse aveva accettato perché voleva un amico accanto che la sostenesse mentre compiva quell'impresa folle, e tutto per colpa di quell'avventato di Drake, era certa che non avrebbe dovuto lasciarlo andare da solo da quella strega, chissà come mai, ma lui riusciva sempre a combinare qualche guaio, e questa volta aveva veramente superato sé stesso, così a lei ora toccava risolverlo, e lo avrebbe fatto a ogni costo. 
Da qualche tempo stavano camminando in una zona collinare brulla, lì intorno non cresceva nulla, se non un erba gialla che dava l'idea di malsano, la ragazza tirò fuori la bussola d'argento, la direzione era quella giusta.
Dietro di lei Mais si lamentò, non era abituato a intere giornate di cammino.
<< Non ti preoccupare Mais, tra non molto arriveremo a un villaggio che è proprio sul nostro cammino, là ci riposeremo, sono sicura che potremmo anche comprare qualcosa di buono da mangiare. >>
Al felyne si illuminarono gli occhi : << Ci sarà anche del pesce? >>
<< Non credo, non è vicino al mare questo villaggio, e se c'è non è sicuramente buono come quello pescato di fresco dai nostri pescatori. >>
A questa notizia Mais si abbatté, reclinò la schiena e fece ciondolare in avanti le braccia.
<< E dai, non fare così, avranno sicuramente altre specialità. >>
Mente parlavano Jenny non aveva dato peso al fatto che si erano infilati in un passo fra due piccole colline, in effetti non era il luogo più sicuro dove passare, per sicurezza la cacciatrice acuì i sensi, ed ebbe la netta sensazione che qualcuno li stesse guardando.
<< Che peccato però, mi sarebbe piaciuto... >>
<< Silenzio, per favore. >>
Lo zittì Jenny, era preoccupata,  aveva sentito qualcosa muoversi e questo la inquietava, in quel luogo potevano essere facili prede, afferrò una zampa di Mais e affrettò il passo, il rumore dei suoi stivali risuonò tra le due colline; a metà del percorso un ciottolo rotolò giù dalla collina di sinistra e finì proprio davanti ai piedi di Jenny, che si bloccò e sollevò lo sguardo, proprio lì sopra un Jaggi la stava fissando con i suoi piccoli occhietti vacui, il felyne, che aveva cominciato a essere preoccupato, si allietò.
<< Per lei sarà un giochetto uccidere quel mostro, mi ricordo che fu la sua prima missione. >>
Il sorriso di Mais però si incrinò, vedendo che Jenny non era affatto tranquilla.
<< Va tutto bene? >>
Chiese alla ragazza, che aveva cominciato ad estrarre lentamente le armi.
<< I Jaggi si muovono sempre in branco >> sussurrò la cacciatrice << e questo vuol dire che se ce n'è uno lì... >>
<< Ce ne saranno sicuramente molti altri nelle vicinanze. >> finì la frase Mais, deglutendo.
Il mostro alzò la testa verso il cielo e un lungo verso gutturale uscì dalla sua gola, il suono rimbombò nelle orecchie dei due avventurieri, per poi essere seguito dal silenzio, tutto era immobile, poi altri rumori, le due collinette cominciarono a essere invase da Jaggi e Jaggia che li fissavano famelici.
<< Corri! >> 
Urlò Jenny, quei mostri non erano temibili, ma affrontarli in un luogo così stretto era una follia, doveva portarli in un posto più ampio; i due si precipitarono verso l'uscita della strettoia mentre i mostri si avvicinavano sempre più dall'alto, nella foga qualche d'uno inciampò e rotolò sul fianco delle colline, spezzandosi l'osso del collo.
Ormai erano quasi fuori, ma i primi Jaggi li avevano già raggiunti, la cacciatrice, senza pietà, cominciò a mirare alla gola dei predatori, mietendo tutti quelli che gli si paravano davanti; uscirono, con una trentina di quegli esseri alle calcagna, ma adesso erano in una posizione molto più favorevole, Jenny smise di correre, si fermò, si voltò indietro e sorrise.
<< Adesso siete miei. >>
Le creature si gettarono verso di loro, facendo scattare le mandibole, senza esitazione la cacciatrice si lanciò tra loro facendo volteggiare le doppie lame, a ogni colpo atterrava almeno tre mostri, il terreno cominciava a macchiarsi di sangue denso e scuro. Mentre Jenny era concentra a finire il branco, un forte miagolio la riscosse, guardò nella direzione di Mais e lo vide scappare a quattro zampe, con dietro un enorme Gran Jaggi, forse il più grosso che la ragazza avesse mai visto, abbandonò le poche Jaggia rimaste, che avevano cominciato a fuggire, per dare una mano al suo amico.
<< Ehi tu, vieni da me! Da bravo! >>
Cominciò a muovere le braccia in aria, cercando di attrarre il mostro verso di sé, il capo branco alzò la testa violacea e la fissò sbuffando, aveva cominciato a cambiare direzione, ora si stava avventando su di lei, Jenny rimase immobile guardandolo fisso, come a sfidare la sua autorità da superiore, ciò fece arrabbiare maggiormente il mostro, che accelerò, lasciando profondi solchi sul terreno con i suoi lunghi artigli, era sempre più vicino, a neanche mezzo metro di distanza Jenny schivò, lanciandosi di lato, il Gran Jaggi cercò di colpirla con la coda mentre si girava, colpo che andò a vuoto, ormai il mostro aveva finito la sua corsa e si era fermato, davanti a lui di nuovo la cacciatrice, per la frustrazione il mostro ruggì, poi balzò avanti con la bocca spalancata, Jenny non perse un secondo, corse contro il mostro urlando, caricò il colpo con il braccio destro e affondò la spada nella sua gola fino al manico, sentì l'alito caldo della bestia sulla fronte, poi sangue copioso scorse fuori dalla bocca dell'essere, riversandosi sul suo braccio destro, con uno scossone estrasse la spada, il gran Jaggi rantolò un poco, per poi cadere a terra morto.
Jenny prese il suo coltello dalla borsa e scalcò più mostri possibile, le loro pelli sarebbero potute tornare utili, poi si avvicinò alla tana in cui si era nascosto Mais.
<< È tutto finito, puoi uscire ora. >>
Dal buco spuntarono due orecchie, seguite poi dal felyne tremante, che le disse, con voce incerta: << Per fortuna lei è una cacciatrice esperta, ormai i Gran Jaggi le fanno un baffo, non è vero? >>
Jenny abbozzò un sorriso, saper cacciare i Gran Jaggi era davvero il minimo per un buon cacciatore, se non fosse riuscita ad abbatterlo in poco tempo non avrebbe potuto sperare di resistere cinque secondi nel luogo dove stavano andando, ma per qualche ragione preferì non rivelarlo al suo amico.
Non molto lontano da loro scorsero il piccolo villaggio e rinvigoriti dalla voglia di raggiungerlo aumentarono la velocità del passo, avvicinandosi notarono che tutte le case erano state costruite utilizzando solo la pietra grezza, i tetti erano molto alti e a punta, probabilmente per far si che non ci si accumulasse sopra troppa neve durante l'inverno, nonostante la tarda ora poche abitazioni avevano il camino acceso, dai quali usciva un rivolo di fumo grigio che si disperdeva nella fresca aria notturna, arrivati al villaggio ciò che regnava era la quiete e il silenzio, quasi intimiditi dalla paura di violare quell'atmosfera, percorsero un'ampia via senza proferire parola, la strada era illuminata da fiaccole e circondata da abitazioni da cui non proveniva alcun suono, evidentemente non esisteva vita notturna in quel luogo, eppure non poteva non esserci proprio nessuno, pensò Jenny, a questo punto l'unica soluzione era trovare una locanda dove passare il resto della notte, si diressero verso il cento del paese e si trovarono in una piccola piazzetta di acciottolato, con al cento un pozzo, lì vicino, a loro sorpresa, una vecchietta stava seduta su uno sgabello di legno, senza fare alcunché, ma appena li vide si agitò tutta, si alzò ed andò loro incontro.
<< Oh, dei viandanti, era da tanto che non ne vedevo, venite, su, non siate timidi. >> fece loro un sorriso sdentato e li invito ad avvicinarsi con un gesto delle mani raggrinzite.
<< Vi accompagnerò io dal capo villaggio, seguitemi. >>
Mais e Jenny si guardarono allibiti, ma, non avendo molta scelta, decisero di fare ciò che era stato loro detto.
<< Benvenuti, benvenuti a Stabil-Point, l'ultimo luogo sicuro prima delle Thonarin, le grandi montagne innevate. >>
Erano entrati in una casa poco più grande delle altre, anch'essa in pietra, ma adornata anche con qualche altro materiale un po' più prezioso, sul pavimento era stesa una pelliccia di Arzuros, la cui testa era stata lasciata intatta, dalle mandibole semiaperte sporgeva leggermente la lingua di fuori, e i veri occhi erano stati rimpiazzati da due biglie nere, che sembravano tenere tutto nella stanza sotto controllo; alle pareti, invece, erano state appese teste di Baggi, che, illuminate dalle fiamme del camino, sembravano animarsi, Mais si nascose dietro il suo stivale sinistro, mentre il capo villaggio li guardava sorridendo. 
<< È stato davvero un bel gesto volerci ospitare, ma non ci intratterremo molto, infatti domani mattina all'alba ripartiremo in direzione delle montagne. >>
Jenny era un po' intimorita davanti all'enorme capo villaggio, era un uomo alto e nerboruto, con una folta barba nera molto curata, ma l'espressione del viso era buona, quasi dolce.
<< Allora dovremo cercare di essere più gentili possibile nel poco tempo in cui ci farete compagnia. Stavamo giusto per metterci a tavola, fateci l'onore di partecipare al nostro banchetto. >>
Li accompagnarono in un salone adiacente in cui era presente un lungo tavolo di legno scuro su cui erano posizionati vari piatti tipici del luogo, un altro camino scoppiettava in un angolo, donando una luce soffusa alla stanza, era un ambiente davvero piacevole, infatti Mais si tranquillizzò molto, mentre Jenny riuscì a rilassarsi dopo giorni di stress e fatiche. 
<< E quindi mi stavi dicendo che tenterete di oltrepassare le Thonarin, beh, non sarà un impresa facile, vedi, io le conosco come le mie tasche, infatti non molto tempo fa il mio villaggio organizzava varie spedizioni su quelle montagne, perché hanno una zona davvero ricca di minerali, una volta ottenuti li vendevamo ad altri paesi e così la nostra fortuna andava aumentando, purtroppo però recentemente un mostro ha preso dimora vicino alle nostre miniere, divorando tutti i miei uomini, abbiamo chiesto aiuto a vari cacciatori della zona, ma nessuno è più tornato indietro, così ci siamo impoveriti e adesso molte perone hanno addirittura abbandonato le loro case per trasferirsi altrove, a questo punto posso solo sconsigliarvi di passare da questa parte delle montagne, rischierete di incontrarlo. >>
Jenny rifletté su quelle parole.
<< È stato molto gentile ad avvisarci, ma non possiamo tardare a cercare un'altra via, la nostra missione deve essere portata a termine il prima possibile; in ogni caso lei sa di quale mostro si tratta? >>
L'uomo prese una grossa boccata di birra dal suo calice, poi la scrutò con i suoi occhi neri, nascosti in parte sotto le folte sopracciglia dello stesso colore.
<< Vedo che sei molto decisa, bene, questa tua determinazione ti rende onore. No, non sono mai riuscito a vederlo, e l'unico uomo sopravvissuto alle sue grinfie ormai ha abbandonato il villaggio, l'unica cosa che mi ha voluto dire prima di andarsene è stato che non potrà mai dimenticarsi gli occhi rossi della creatura, mi scuso se non posso essere d'aiuto. >> 
<< Lei è stato più d'aiuto di quanto pensa. >> ribadì Jenny.


Davanti a loro si stagliavano alte le Thonarin, enormi e ghiacciate, solo i secoli potevano aver creato quei molossi, testimoni di tutti gli avvenimenti del mondo, il vento tagliente che le circondava perennemente soffiò la sua furia sui due avventurieri che avevano imboccato uno dei tanti sentieri e avevano cominciato a salire; già dopo poco tempo incontrarono la neve, Jenny prese dalla sua borsa una bevanda calda e la buttò giù d'un fiato, un piacevole tepore la invase, le dita, fino a poco prima rattrappite, si distesero e il corpo smise di tremare, purtroppo su Mais le bevande non funzionavano, così la cacciatrice gli creò una piccola mantella con una pelle di Jaggi, era sicuramente meglio di niente.
Arrivati a un bivio trovarono un cartello di legno, era rovinato dalle costanti intemperie, ma ancora leggibile, indicava a destra la direzione per le miniere, Jenny guardò la bussola, la lancetta indicava sinistra.
<< Senti Mais, so che è una cattiva idea, ma io vorrei incontrare quel mostro e aiutare gli abitanti di Stabil-Point. >>
<< Che cosa?! Già non siamo in un ambiente favorevole, poi il nostro tempo è limitato, abbiamo solo un mese per compiere la missione, e lei vorrebbe andare a caccia di un mostro di cui non sappiamo nulla? Questa non è una cattiva idea, è la peggiore che le potesse venire in mente, forse al pari delle idee che solevano venire in mente a Drake. >> disse Mais, quasi disperato, odiava il freddo ed era evidente che stare lì lo rendesse nervoso.
Jenny storse la bocca, sapeva che il felyne aveva ragione, ma non voleva neanche lasciare al loro destino quelle persone senza neppure provare a dar loro una mano.
<< Ok, ok, sei stato sufficientemente chiaro, non sei d'accordo sulla mia scelta, perfetto, vai pure avanti senza di me, io ti raggiungerò dopo aver trovato il mostro dagli occhi rossi. >>
Il felyne rimase interdetto, mentre Jenny svoltava a destra.
<< A-aspetti! >>
Non era facile vedere con la tormenta che in quel posto era sempre presente, ma l'ingresso alle miniere era inconfondibile, infatti un'enorme voragine nera si delineava sul fianco della montagna, vicino ad essa pochi popo scorrazzavano liberi per la tundra, brucando qualche sparuto ciuffo d'erba congelato.
Jenny raccolse una torcia, abbandonata anni fa al fianco della cava, e l'accese con l'acciarino che teneva in borsa, il fuoco illuminò la zona intorno a loro, mostrando poco più avanti vari picconi spezzati che sembravano essere stati gettati di fretta a terra; entrarono, il suono della bufera alle loro spalle diminuì, davanti a loro c'era quello che appariva vuoto e silenzio. Tutt'attorno le pareti erano state scavate con picconate grezze, lasciando le superfici colme di irregolarità, più si inoltravano nell'oscurità, più minerali comparivano, più il battito del cuore di Mais aumentava; sopra di loro stalattiti lasciavano cadere gocce d'acqua, Jenny alzò lo sguardo e una goccia le finì sul naso, se lo sfregò infastidita. 
<< NYAAA!! >> 
Mais urlò indicando un punto più avanti, la ragazza si avvicinò in fretta, per terra erano sparse varie ossa umane, sentì una fitta al cuore, nonostante non fosse la prima volta che assisteva ad uno spettacolo del genere sapeva che non ci si sarebbe mai abituata.
<< Qui ormai non c'è più niente, se non gli avanzi. Andiamocene. >>
Tornarono indietro per le lunghe gallerie, ma una volta usciti in mezzo alla tormenta si resero conto che ormai era notte fonda, decisero così di fermarsi a dormire in una grotta vicina, accesero un fuoco e mangiarono in due una bistecca cotta, dovevano razionare il cibo il più possibile se volevano farlo durare.
Prima di addormentarsi Jenny prese in mano la bussola per osservarla meglio, la girò ed esaminò il retro, delle scritte in una lingua a lei sconosciuta ne adornavano l'estremità, ma al centro c'era qualcosa che lei non aveva ancora notato, ci passò un dito sopra, sembrava un incisione, aguzzò la vista portando l'oggetto vicino al fuoco, probabilmente era un animale, ma aveva qualcosa di strano, assomigliava ad un quadrupede, aveva delle grandi corna ramificate e anche quelle che sembravano delle possenti ali, le zampe anteriori possedevano degli artigli, mentre quelle posteriori erano zoccoli; Jenny si sfregò gli occhi, forse ci vedeva male per la stanchezza, o forse quell'animale era frutto del folklore di qualche popolazione, probabilmente quello di Selundana, ci avrebbe pensato in un altro momento, fece per riporre la bussola nella borsa quando sentì un ringhio sommesso, si girò, nel buio della grotta due occhi rossi la stavano fissando.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Monster Hunter / Vai alla pagina dell'autore: Ester96