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Autore: avalonne    08/08/2014    3 recensioni
Si sa, i Serpeverde sono ambiziosi e Connor Shaw, classe 1980, non fa eccezione. Sa benissimo cosa vuole, ma non sarà facile ammetterlo con se stesso e la anche la Guerra ci metterà lo zampino. La guerra, si sa, distrugge molte cose: case, paesi, vite, famiglie, e può minare anche le migliori amicizie, come quella tra Connor e Millicent, ma anche come quella tra Connor e Theo.
Una storia di normalità che sfocia in un periodo che normale non è (la Seconda Guerra Magica), anche per chi la guerra riesce ad evitarla. Una storia che parla di un ragazzo che ha un desiderio e che forse lo otterrà.
Storia partecipante al Contest "OC mania!" di ColeiCheDanzaConIlFuoco
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Draco Malfoy, Millicent Bullstrode, Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Ed eccomi arrivata all'ultimo mini capitolo (ho pubblicato tutto in giornata perché poi sarò assente per un po' da questi lidi).
Ringrazio chi ha letto e recensito, specialmente  
slytherin ele che mi ha recensito nonostante abbia strapazzato il suo Draco ;)
Spero che vi piaccia questa conclusione! 



Incontri

Connor era tornato in patria da due anni ormai e aveva trovato la sua strada (studioso di creature magiche insieme a un pazzo svitato di nome Scamander[1]), quando incontrò Millicent.
Connor Shaw pensava di essere arrivato, di aver finalmente raggiunto la felicità quando vedere la Bulstrode che passeggiava vicina, troppo vicina, a una bella strega dai corti capelli scuri, gli fece crollare il suo castello di finte certezze.
 
- Shaw! – Esclamò Millicent con la sua solita voce possente, addolcita solamente da un vago accento francese – È molto tempo che non ci vediamo, dovrei schiantarti per questo. –
La strega al suo fianco rise e si presentò: - Tracy Ulmann, molto piacere. Vedo che sei un buon amico di Millicent, altrimenti ti avrebbe schiantato senza avvisarti.
Connor fece passare lo sguardo dall’una all’altra strega, sorridendo; e così Millicent ce l’aveva fatta.
- Come stai? – Chiese la Bulstrode, per evitare che venissero fatte domande a lei.
- Bene. Lavoro come magizoologo e …
La strega sbuffò: - Non voglio i dettagli della tua noiosa vita da perfettino, hai più sentito Nott?
- La diplomazia non sai davvero che cos’è, vero Bulstrode? – Replicò Connor piccato.
- Shaw, con me non attacca. Se non ti fosse più interessato non avresti eluso la domanda. Allora, vuoi continuare a crogiolarti nel dolore del tuo perduto amore per sempre o vuoi andare da lui? So che ha rilevato il Ghirigoro …
- So benissimo dove lavora e per questo è Scamander che si occupa dell’acquisto dei libri. Non sono un coraggioso Grifondoro, Millicent.
- No, ma sei la persona più ambiziosa che conosca; vuoi sempre il meglio per te, anche se questo significa andare contro la corrente, per questo non hai mai fatto parte della cricca di Malfoy, per questo non hai seguito la Umbridge, per questo te ne sei andato quando è tornato il Signore Oscuro e per questo piaci a Nott. Ora vai e prenditi il meglio anche in amore, se non vuoi che ti Cruci fino a farti diventare un’ameba senza più muscoli che possano sostenere la tua insulsa spina dorsale!
 
Due giorni dopo Connor Shaw entrava al Ghirigoro.
 
Nott era lì, ovviamente. Gli incisivi sporgenti davano un’aria più conigliesca che mai al nuovo proprietario della libreria, ma Connor non ci fece caso, troppo impegnato a non avere un infarto.
- Ciao. – Disse semplicemente, sebbene avesse voluto chiedere molto di più, come ad esempio come stesse, cosa avesse fatto dopo la guerra e perché lavorasse lì.
- Sei arrivato. – Rispose Theodore e in quelle due parole c’era tutto il non detto. C’era la solitudine che aveva sofferto quando Shaw si era trasferito in Spagna, il dolore di aver perso suo padre e la rabbia verso di lui per essersi fatto manovrare come un burattino dal Signore Oscuro, infine c’era la voglia di rifarsi una vita onesta, rilevando il Ghirigoro e aprendo una libreria come piaceva a lui, senza nessun padrone a dirgli come disporre i libri o peggio.
- Già. – E non fu necessario aggiungere altro, perché l’aria conigliesca era sparita dal viso di Nott, sostituita dal sorriso lupesco, mentre si dirigeva verso la porta e girava il cartello su chiuso.
Le viscere di Connor si attorcigliarono in maniera incredibilmente piacevole quando l’altro gli si avvicinò. Non ci fu bisogno di parole, quelle sarebbero arrivate dopo, insieme ai silenzi. Connor avrebbe presto imparato che Nott poteva essere estremamente loquace anche nei suoi silenzi, che nonostante la sua pacatezza era un uomo d’azione e che soprattutto al di là della sua apparente freddezza Theodore sapeva amare senza riserve.
Millicent aveva ragione lui era ambizioso e alla fine aveva ottenuto ciò che aveva sempre desiderato: Theodore Nott.
 
 
 
[1] Rolf Scamander, nipote di Newt Scamander e marito di Luna.
  
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